Categorie protette: quali sono, requisiti, vantaggi, incentivi e lavoro

Chi rientra nelle categorie protette, quali sono i requisiti per l’iscrizione al collocamento mirato, tutti i vantaggi, gli incentivi e come trovare lavoro

categorie protette

Chi rientra nelle categorie protette? Come si accede alle liste dedicate e quali opportunità di lavoro sono disponibili?

In questa guida forniamo una panoramica chiara e aggiornata su quali sono le categorie protette, quali sono i requisiti necessari per l’iscrizione alle liste del collocamento mirato e come orientarsi nella ricerca di lavoro in Italia.

Spieghiamo inoltre come funziona il collocamento mirato, gli obblighi di assunzione per le aziende, i vantaggi e le tutele per i lavoratori appartenenti a queste categorie e gli incentivi previsti per i datori di lavoro che assumono categorie protette aggiornati al 2025.

Mettiamo infine a disposizione anche la normativa di riferimento, ovvero la Legge 12 marzo 1999, n. 68 e successive modificazioni.

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QUALI SONO LE CATEGORIE PROTETTE

Le categorie protette includono le persone che, per legge, hanno diritto a particolari tutele nell’accesso e nella permanenza nel mondo del lavoro.

Rientrano in questa definizione:

  • Articolo 1 della Legge 68/1999: persone con disabilità, ovvero invalidi civili con una riduzione della capacità lavorativa superiore al 45%, invalidi del lavoro con un grado di invalidità superiore al 33%, ciechi, sordomuti e invalidi per servizio o di guerra.

  • Articolo 18 della Legge 68/1999: categorie svantaggiate, tra cui orfani e coniugi superstiti di caduti per causa di lavoro, di guerra o di servizio; profughi italiani rimpatriati; vittime del terrorismo o della criminalità organizzata e i loro familiari.

Queste persone hanno diritto a essere assunte tramite collocamento mirato, e le aziende sopra una certa dimensione sono obbligate per legge a riservare una quota di assunzioni alle categorie protette.

Vediamo nel dettaglio i requisiti specifici che è necessario possedere per rientrare tra i disabili (articolo 1) e nelle altre categorie protette (articolo 18) con i relativi riferimenti normativi.

REQUISITI CATEGORIE PROTETTE ARTICOLO 1

L’articolo 1 della dalla Legge 68/99 (collocamento dei disabili) precisa quali sono i lavoratori che rientrano nelle categorie protette disabili e quali requisiti devono possedere:

1) persone affette da minorazioni fisiche, psichiche o sensoriali e portatori di handicap intellettivo che comporta una riduzione della capacità lavorativa superiore al 45%, accertata dalle commissioni per il riconoscimento dell’invalidità civile (in conformità alla tabella indicativa delle percentuali di invalidità per minorazioni e malattie invalidanti approvata, ai sensi dell’articolo 2 del decreto legislativo 23 novembre 1988, n. 509); nonché le persone la cui capacità di lavoro, in occupazioni confacenti alle proprie attitudini, sia ridotta in modo permanente a causa di infermità o difetto fisico o mentale a meno di un terzo (in base all’articolo 1, comma 1, della legge 12 giugno 1984, n. 222);


2) persone invalide del lavoro con un grado di invalidità superiore al 33%, accertata dall’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali (INAIL);


3) persone non vedenti, ossia coloro che sono colpiti da cecità assoluta o hanno un residuo visivo non superiore ad un decimo ad entrambi gli occhi (di cui alla Legge 27 maggio 1970, n. 382);


4) persone sordomute, ossia coloro che sono colpiti da sordità dalla nascita o prima dell’apprendimento della lingua parlata (Legge 26 maggio 1970, n. 381).


5) gli invalidi di guerra, invalidi civili di guerra, invalidi per servizio con minorazioni ascritte dalla prima alla ottava categoria di cui alle tabelle annesse al testo unico delle norme in materia di pensioni di guerra (approvato con decreto del Presidente della Repubblica 23 dicembre 1978, n. 915, e successive modificazioni).

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REQUISITI CATEGORIE PROTETTE ARTICOLO 18

Alle categorie di disabili indicate nell’articolo 1 dalla legge 68/99 si aggiungono le categorie protette individuate dall’art. 18 comma 2 dalla Legge 68/99 ossia:

  • orfani e coniugi superstiti (vedove/i, figli) di deceduti per causa di lavoro, di guerra o di servizio, ovvero in conseguenza dell’aggravarsi dell’invalidità riportata per tali cause;

  • figli e coniugi di coloro che sono stati riconosciuti grandi invalidi (100%) per cause di lavoro, servizio, guerra;

a cui si aggiungono:



  • figli orfani di un genitore a seguito di omicidio commesso in danno del genitore medesimo dal coniuge, anche se legalmente separato o divorziato, dall’altra parte dell’unione civile, anche se l’unione civile è cessata, o dalla persona legata da relazione affettiva e stabile convivenza (art.6 comma 1 L. 11 gennaio 2018, n. 4).
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COME OTTENERE IL RICONOSCIMENTO DI CATEGORIA PROTETTA

Si rientra nelle categorie protette quando si possiedono i requisiti previsti dall’articolo 1 o dall’articolo 18, comma 2, della Legge 68 del 1999, come precedentemente illustrato, e si ottiene il relativo riconoscimento.

Per ottenere il riconoscimento ai sensi dell’articolo 1 – riservato alle persone con disabilità – è necessario presentare domanda all’INPS per il riconoscimento dell’invalidità civile. Il primo passo consiste nel rivolgersi al medico di base, che rilascia un certificato medico introduttivo contenente la diagnosi. Con questo documento si può avviare, tramite CAF o patronato, la procedura telematica per la visita di accertamento presso la commissione medica INPS. In seguito alla visita, viene rilasciato un verbale che certifica l’eventuale percentuale di invalidità e la capacità lavorativa residua. Se si raggiunge la soglia prevista dalla normativa, sarà possibile iscriversi al collocamento mirato presso il Centro per l’Impiego.

Per quanto riguarda il riconoscimento ai sensi dell’articolo 18, che interessa le altre categorie tutelate (orfani e vedove di caduti sul lavoro, profughi, vittime del terrorismo o della criminalità organizzata e loro familiari, ecc.), non è prevista una valutazione medico-legale. In questo caso è necessario presentare apposita documentazione che attesti lo status (ad esempio: certificati rilasciati dall’INAIL per le vittime del lavoro, dichiarazioni del Ministero dell’Interno per i profughi, o documenti ufficiali relativi al decesso del familiare per cause tutelate). Anche in questo caso, per essere assunti come appartenenti alle categorie protette, è necessario iscriversi al collocamento mirato presso il Centro per l’Impiego territorialmente competente.

COS’È IL COLLOCAMENTO MIRATO

Il collocamento mirato è un insieme di strumenti introdotti dalla Legge 68 del 199 a tutela delle persone con disabilità, con l’obiettivo di favorire il loro inserimento nel mondo del lavoro. Il principio alla base di questa normativa è che una minorazione fisica, psichica o sensoriale non comporta necessariamente una riduzione delle capacità lavorative.

Per questo motivo, la legge prevede misure personalizzate che tengano conto delle reali potenzialità della persona, promuovendo l’inserimento in ambienti adeguati attraverso l’analisi dei posti di lavoro, forme di sostegno, azioni positive e soluzioni pratiche per superare eventuali ostacoli legati all’ambiente o alle relazioni interpersonali.

Le Linee guida sul collocamento mirato hanno inoltre valorizzato le buone prassi a livello nazionale, favorendo la diffusione di esperienze efficaci e contribuendo al miglioramento degli standard di inclusione lavorativa.

In Italia, i servizi di collocamento mirato sono gestiti dai CPI – Centri per l’Impiego (ex uffici di collocamento). Le persone appartenenti alle categorie protette possono rivolgersi al proprio CPI di riferimento per richiedere l’iscrizione alle liste di collocamento mirato e accedere alle opportunità di lavoro riservate.

Vediamo come funziona l’iscrizione a queste liste.

ISCRIZIONE ALLA LISTA CATEGORIE PROTETTE

La lista del collocamento mirato è un elenco pubblico gestito dai Centri per l’Impiego, contenente i nominativi delle persone con disabilità o appartenenti alle categorie protette, ordinati in graduatoria. Le aziende pubbliche e private consultano queste liste per effettuare le assunzioni obbligatorie, sia in forma nominativa che numerica. Per questo è importante essere iscritti in lista.

Come iscriversi? Per iscriversi alla lista delle categorie protette è necessario presentare domanda presso il CPI competente per territorio (in base alla propria residenza o domicilio).

I requisiti richiesti sono:

  • avere almeno 16 anni e non aver ancora raggiunto l’età pensionabile;

  • essere disoccupati;

  • essere in possesso del certificato di invalidità civile oppure della documentazione che attesta l’appartenenza alle categorie tutelate dall’articolo 18, comma 2 della Legge 68/1999.

I documenti da presentare al momento dell’iscrizione presso i CPI sono:

  • documento d’identità in corso di validità;

  • codice fiscale;

  • permesso di soggiorno in caso di cittadini stranieri;

  • verbale di invalidità civile o altra documentazione attestante l’appartenenza alle categorie protette (art. 18, c. 2).

Dato che ogni Regione può adottare procedure specifiche e richiedere modelli di autocertificazione differenti, è consigliabile contattare preventivamente il proprio CPI per conoscere nel dettaglio la documentazione da presentare, evitando così errori o ritardi nella pratica.

OBBLIGHI DI ASSUNZIONE PER LE AZIENDE E SANZIONI

La Legge 68 del 1999, attraverso il collocamento mirato prevede anche una serie di strumenti tecnici e di supporto per valutare adeguatamente le capacità lavorative delle persone disabili e per garantire un inserimento nel luogo di lavoro maggiormente idoneo. La legge obbliga le aziende in cui ci siano almeno 15 dipendenti ad assumere persone appartenenti alle categorie protette art. 1 in questa proporzione:

  • un lavoratore, se il numero dei dipendenti è compreso fra i 15 e i 35;

  • due lavoratori, se il numero dei dipendenti è compreso fra i 36 e i 50;

  • se il numero dei dipendenti è superiore a 50 c’è l’obbligo di assumere una quota di lavoratori disabili pari al 7% dei lavoratori occupati.

La legge obbliga le aziende in cui ci siano almeno 51 oppure oltre i 150 dipendenti ad assumere persone appartenenti alle categorie protette art. 18 in base in questa proporzione:

  • 1 unità per i datori di lavoro con un numero di dipendenti compreso tra 51 e 150;

  • dell’1% per coloro che occupano più di 151 dipendenti.

Tuttavia, in condizioni particolari, per esempio nel caso di cassa integrazione straordinaria e mobilità, l’azienda può essere esonerata dall’assunzione obbligatoria.

I datori di lavoro che non adempiono agli obblighi previsti dalla Legge sono soggetti a sanzioni. L’importo delle sanzioni e i relativi termini viene aggiornato periodicamente (di solito ogni 5 anni), quello in vigore fa riferimento al Decreto del Ministero del lavoro n. 194 del 30 settembre 2021. Ecco cosa precede:

  • l’omessa o la ritardata presentazione del prospetto informativo comporta il pagamento di una sanzione amministrativa pari a 702,43 euro, maggiorata di 34,02 euro per ogni giorno di ritardo successivo al 31 gennaio. La maggiorazione va calcolata dal giorno successivo a quello in cui è maturato l’obbligo (31 gennaio di ogni anno);

  • il mancato adeguamento agli obblighi di assunzione per cause imputabili al datore di lavoro entro i termini previsti dalla Legge (60 giorni dall’insorgenza dell’obbligo) fa scattare la multa di € 196,05 per ogni lavoratore non assunto e per ogni giorno lavorativo trascorso.
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VANTAGGI E INCENTIVI CATEGORIE PROTETTE

Oltre alla corsia preferenziale di accesso al lavoro con il “collocamento mirato” e agli obblighi di assunzioni di categorie protette per i datori di lavoro che vi abbiamo illustrato, esistono numerosi vantaggi e incentivi finalizzati a favorire l’inserimento lavorativo delle persone appartenenti alle categorie protette.

Ovvero:

  • Accesso allo smart working per le categorie fragili, riconosciuto come strumento utile per garantire maggiore flessibilità e tutela della salute. Approfondiamo questo tema nel nostro articolo dedicato allo smart working per lavoratori fragili.

  • Permessi lavorativi previsti dalla Legge 104/92, che consentono ai lavoratori disabili o a coloro che assistono familiari disabili in situazione di gravità di usufruire di ore o giornate di assenza retribuita. Maggiori dettagli sono disponibili nel nostro approfondimento dedicato ai permessi legge 104;

  • bonus e incentivi all’assunzione che affiancano gli obblighi di assunzione imposti ai datori di lavoro dalla Legge 68 del 1999. Per favorire l’inserimento lavorativo e maggiore inclusione sociale, infatti, lo Stato ha previsto una serie di incentivi rivolti alle aziende che provvedono all’assunzione di persone che appartengono alle categorie protette. Ve li elenchiamo tutti nella nostra guida agli incentivi per le aziende che assumono categorie protette.

OFFERTE DI LAVORO CATEGORIE PROTETTE

Se si fa parte delle categorie protette, dove si può cercare lavoro? A chi è possibile rivolgersi per avere aiuti nella ricerca di un lavoro?

Le persone disabili e appartenenti alle categorie protette possono trovare supporto tramite i CPI (centri per l’impiego, ex uffici di collocamento), inoltre possono monitorare l’uscita di concorsi pubblici riservati alle categorie protette e cercare opportunità di impiego online o su mezzi tradizionali. Ecco i consigli su come procedere.

1) Iscriversi al Centro per l’impiego
Il primo passo da compiere dopo l’ottenimento della certificazione di categoria protetta, è iscriversi al centro per l’impiego presente nella propria città in modo tale da figurare negli appositi elenchi speciali di collocamento mirato.


2) Concorsi pubblici per categorie protette
I candidati, in parallelo, possono monitorare i concorsi pubblici riservati alle categorie protette. La maggior parte si vedono in questa pagina (dopo aver cliccato sul bottone “cerca”) del portale governativo inPA, che viene costantemente aggiornata con i nuovi bandi aperti. Infatti le pubbliche amministrazioni (Comuni, Regioni, Province ed altri enti) indicono bandi per selezionare candidati appartenenti alle categorie protette e/o prevedono la riserva di posti per gli iscritti alla lista delle categorie protette.


3) Offerte di lavoro online
Sul nostro portale c’è un’apposita sezione dedicata alle offerte di lavoro per categorie protette dove ci sono le più interessanti opportunità. Esistono poi dei siti web specializzati nella ricerca di impiego per disabili e siti web che hanno intere sezioni dedicate solo a queste categorie di annunci. Come trovarli? Basta fare una ricerca online su Google digitando come parola chiave “lavoro categorie protette”.


4) Passaparola
Non bisogna sottovalutare l’importanza delle conoscenze. Può essere molto utile far sapere che si sta cercando lavoro alle persone che si conoscono (familiari, parenti, vicini di casa, conoscenti ecc.) perché in questo modo è possibile venire a conoscenza di aziende della zona che sono in cerca di personale.

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TUTTI I RIFERIMENTI NORMATIVI

ALTRI APPROFONDIMENTI E COME RESTARE AGGIORNATI

A vostra disposizione mettiamo la guida aggiornata con tutti gli incentivi per le aziende che assumono categorie protette.

È interessante anche scoprire quali sono gli aiuti per disabili attivi nel 2025 e le novità sulla disability card e il contrassegno per il parcheggio disabili in UE.

Vi consigliamo la lettura della nostra guida all’Assegno Unico figli disabili nonché l’approfondimento sugli aumenti assegno unico universale disabili.

Potrebbero infine interessarvi le modalità di richiesta dei permessi legge 104 e dei congedi straordinari con Legge 104, nonché gli aiuti per disabili nelle scuole disponibili nel 2025.

Inoltre, vi rimandiamo al nostro articolo che riassume tutte le novità sulla riforma invalidità civile e alla guida sul Bonus grandi invalidi ancora attivo. Da leggere infine la guida relativa alla Carta europea della disabilità e quella su bonus caregiver.

Per scoprire altre interessanti novità sugli aiuti alle persone da questa pagina.

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26 Commenti

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  1. Buongiorno io faccio parte delle categorie protette con il 75% d’invalidità, ho avuto 2 ictus ma purtroppo ho 61 anni e a nessuno molto probabilmente interesso perché anziana, e magari non in grado di lavorare.
    Ho lavorato x 30 nella città di valenza essendo anche responsabile d’azienda nel portare avanti l’azienda.
    E ora non servono più.
    Pazienza, un saluto Monica Bologna

  2. Anche io ho un figlio di 21 anni iscritto al collocamento mirato! Purtroppo ha una disabilità del 55 x cento a causa di un sarcoma alla gamba destra che nn lo fa camminare bene ! Non gli hanno riconosciuto il 100 x cento perchè ovviamente cammina anche zoppicando male! Delusissima da tutto e da tutti!

  3. Ho un figlio cui è stato riconosciuto il collocamento mirato, iscritto al CPI di xxxxx dal 2021, che indirizza al lavoro solo amici e parenti visto che ogni annuncio è condizionato da particolari requisiti, ho inviato centinaia di richieste di assunzioni a enti pubblici e privati, nessuna risposta, anche negativa

  4. Cerco lavoro. Ho sempre fatto lavori che non potevo fare per problemi fisici dalla nascita, adesso per vari interventi sono costretto a camminare grazie alle stampelle, non mi sono mai tirato indietro sul lavoro anzi mi facevo in 4 e nessuno mi da una mano, invalidità alta ma con 340 non si fa tanto, adesso sono a casa criticato, soffro in silenzio i dolori che ho.

  5. Sono stata assunta da un ente per un calzaturificio, dovevo essere al controllo fine produzione, però mi hanno messo esattamente alla prima linea di produzione, non ci hanno pensato minimamente, sono stata veloce, ma ogni giorno che passava chiedevano di più e di più, dopo 2 settimane sono rimasta in malattia, piangevo al lavoro, ma nessun collega non mi hanno chiesto se sto bene, di più capo linea era donna, quando mi ha visto piangere, ha fatto… Madonna mia, guarda questa… ma secondo voi, la gente è normale? Ho messo cv da per tutto, dove ho pensato di farcela, ho fatto la scuola di informatica, segretariato, patente muletto, mai chiamata..

  6. Che vergogna… Aver letto tutti questi messaggi tristi di povere persone malate che contavano su un paese. Anche io segnata al collocamento mirato invalidità 80 percento da 13 anni. Una figlia di 9 ormai, mai trovato un lavoro. Campo con 346 euro di pensione che mi bastano solo per la benzina e per pagare la mensa della scuola. Arrivederci.

  7. A 18 anni dono stata dichiarata invalida civile appartenente alle categorie protette. Iscritta al centro x l’impiego dopo il diploma. Ho 38 anni mai stata chiamata. Per tirocini il comune sono una valida opportunità. Ho scritto anche al Presidente della Repubblica che ha dato mandato alla prefettura. Mi chiedo cosa farò mio padre ha quasi 80 anni e lo vedo piangere per me. Non dico altro che vergogna gli invalidi non valgono nulla altro che risorse e giornata per invalidità.

  8. Buongiorno i centri x l impiego dei disabili riscaldano le sedie io da 20 anni iscritta mai proposto un lavoro, però per tirocini e lavorare gratis sono valida. Quanti soldi hanno guadagnato sulle spalle dei disabili Enti di Formazione, ma senza uno straccio di lavoro Bracco

  9. Ero un imprenditore per 16 anni socio operante della mia azienda, dopo vari interventi sono, limitato nel lavoro. Cioè mi hanno dato una invalidità pari 80% che non mi porta da nessuna parte. mi spiego anche mettendo gli anni da operaio arriverò circa 31 / 32 anni troppo giovane per andare in pensione, ma nel fra tempo anziano per il mondo del lavoro. In più penalizzato senza nessun titolo di studio. l’ufficio di collegamento mirato già iscritto, solo corsi belle parole. lavoro 0. Il problema che con le parole non pagano le spese. é la vita sempre più cara, non so davvero dove andremo. Attualmente lavoro con un contratto a giornata (tre gg assicurati), pur restare a far niente ho accettato, non è vivere. Mi si dice l’orgoglio non porta portafoglio, si ma con tre gg non pago neanche il gasolio per andare a lavoro.

  10. Scusate sono un’invalido civile cioè all’età di 16anni nel 1996 ho fatto un’incidente stradale,per farmi vivere mi hanno dovuto amputare la gamba sinistra amputazione sotto al ginocchio. E da quella data fino ad oggi non uscendo un lavoro mi danno uno schifo di pensione, è buona se io abitassi in paese ma io abito in campagna e ci vogliono i soldi tutti i minuti che si prende la macchina per favore chiedo un aumento di pensione almeno arrivare a 500euro grazie.

  11. Buongiorno e complimenti per l’articolo. Vorrei fare una domanda.
    Una categoria protetta (ipotizzando che abbia una forma di disabilità lieve) può cercare lavoro ed essere assunta per un lavoro “normale”?
    Esempio: Mario è una categoria protetta con disabilità lieve, e fa fatica a trovare lavoro anche perchè gli annunci di lavoro che vede sui vari portali sono rarissimamente rivolti alle CP. Al fine di potersi candidare a più annunci di lavoro ed aumentare così le sue possibilità, è ipotizzabile per Mario scegliere di non presentarsi come CP (sia sul CV che al potenziale datore di lavoro) e dunque essere potenzialmente assunto come lavoratore “normale”?

  12. Sono Sandra iscritta al collocamento mirato dal 31/12/20, per legge dicono che ti aiutano ad inserirti nel mondo del lavoro per non essere emarginato, che ti contatteranno quando avranno un posto in base alle tue esperienze lavorative, non sono mai stata controllata,e nemmeno dalle agenzie interinali dopo tantissime candidatura avendo 27anni di esperienza in vari settori è una schifezza ma la 68/99 non dovrebbe tutelare gli invalidi?

    • hai perfettamente ragione, anche io mai contattato in 3 anni, oltretutto io che non ho esperienza sono escluso dalla maggior parte delle selezioni ……

  13. Salve sono Luigi Avino e sono un invalido .percepisco un invalidità di 500 € e un mutuo da pagare di 400 € al mese nn so più come fare x andare avanti vivo con mia figlia di 18 anni avrei bisogno di un lavoro che ci può permettere di vivere . Nn dico bene ma un po’ tranquillo . Io sono un manutentore custode , mi occupo di giardinaggio , e di sanificazione sono esperto o lavorato prima che mi ammalassi come custode parcheggiatore.

  14. salve sono invalido da 3 anni non riesco a trovare un lavoro anche par-time sono iscritto alle categorie protette sono di Grancona (Vi) ho provato a comunicare anche l’ufficio mirato purtroppo niente

  15. Sono assunta con la L.68 a tempo indeterminato e non mi fanno lavorare con le mi le mansioni ridotte lavoro come ata nella pubb. Amministrazione dividono i compiti se non di più a me che sono invalida e dicono che facciamo numero invece a me risulta che noi non facciamo numero dal momento che il datore provvede a mettere una persona in più per ogni invalido se potete spiegarmi di più in riguardo all’argomento ringrazio

    • Io sono una cetegoria protetta al 50% all legge 68/99 e sono disoccupato e sono iscritto al centro per l’impiego della regione Puglia e non mi hanno ancora trova un lavoro e sono in attesa ho 33 anni

      • Lei non trovera mai lavoro da questa gente perche i posti sono gia dati ad amici parenti amici degli amici e politici, vada nel ufficio di sua competeza e si faccia dare accesso agli atti e confrontali con quelli che ha, io ho trovato un bel macello e ho querelato il direttore

          • tutto il mondo è paese. Non esiste nessun paese dove i disabili vengano trattati meglio. Le difficoltà sono sempre le stesse e i datori di lavoro portano avanti sempre le solite scuse per non assumere disabili. Finche non ci sarà una società basata sulla solidarietà e dove l’umanità avrà il sopravvento sul profitto ci saranno poche possibilità di riuscita per disabili di entrare nel mondo del lavoro.

    • Nemmeno a me invalido al 67% iscritto legge 68 collocamento mirato tutta una buffonata, tipica di questo vergognoso paese non ti fanno lavorare accampando scuse su scuse vergogna però anche questo popolo che non si unisce potremmo veramente xxxx xxx andando al parlamento europeo e mettendoli davanti alle continue violazioni dei diritti, quando si cerca lavoro e sei invalido manca sempre un requisito fondamentale che non dicono: LA CONOSCENZA, schifo di paese, per non parlare delle leggi incostituzionali che ci sono per carità potessi me ne andrei da questo patetico paese anche domani ormai ho il disgusto di questo paese anti democratico e incivile.

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