Pagamento IRPEF 2023: per chi slittano le rate al 2024

La guida al pagamento dell’IRPEF 2023. Ecco per chi slittano al 2024 le rate con le regole del Decreto Anticipi divenuto Legge

Bonus condizionatori, Agenzia Entrate

Il Decreto Anticipi convertito in Legge ha cambiato i termini del pagamento IRPEF 2023 e ha indicato per chi le rate slittano al 2024.

Ovvero, il termine per il versamento della seconda rata di acconto delle imposte sui redditi per le persone fisiche (IRPEF) titolari di partita IVA con ricavi fino a 170.000 euro slitta dal 30 novembre 2023 al 16 gennaio 2024.

L’Agenzia delle Entrate ha anche chiarito che vi è la possibilità di diluire lo stesso importo in 5 rate mensili da gennaio a maggio 2024, con scadenza il 16 di ogni mese.

In questo articolo vi spieghiamo come funziona, a chi spetta e quali sono le regole del pagamento IRPEF 2023, specificando anche per chi le rate slittano al 2024.

NOVITÀ PAGAMENTO IRPEF 2023 2024

Cambiano scadenze e termini per il pagamento IRPEF 2023. In pratica, per alcuni lavoratori le rate slittano al 2024. Le novità arrivano con il Decreto Anticipi convertito in legge inserito nella riforma fiscale 2024 che ha stabilito che:

  • il termine per il versamento della seconda rata di acconto delle imposte sui redditi per le persone fisiche titolari di partita IVA con ricavi o compensi fino a 170.000 euro è posticipato dal 30 novembre 2023 al 16 gennaio 2024;

  • in alternativa, è possibile effettuare il versamento dello stesso importo in 5 rate mensili da gennaio a maggio 2024, con scadenza il 16 di ogni mese.

A spiegare queste novità del Decreto Anticipi convertito in legge, collegato alla Legge di Bilancio 2024 e alla riforma fiscale 2024, è anche l’Agenzia delle Entrate con la Circolare n. 31/E del 9 novembre 2023. Ricordiamo che questa misura, già attiva da novembre 2023 e confermata dal 17 dicembre (data di entrata in vigore della conversione in Legge del Decreto Anticipi), è solo un assaggio delle novità previste dal Governo nella riforma IRPEF 2024 in corso di definizione (e su cui vi aggiorneremo).

In attesa dell’ok definitivo alla riforma fiscale 2024 nella sua interezza, vediamo per chi slittano al 2024, le rate del pagamento IRPEF 2023.

PER CHI SLITTANO AL 2024 LE RATE PAGAMENTO IRPEF

La Circolare n. 31/E del 9 novembre 2023 e il Decreto Anticipi convertito in legge specificano che possono beneficiare della proroga al 2024 del termine di versamento del secondo acconto dell’IRPEF, limitatamente all’anno 2023, le persone fisiche che soddisfano simultaneamente i seguenti requisiti:

  • essere titolari di partita IVA;

  • aver dichiarato, per il periodo d’imposta 2022, ricavi o compensi non superiori a 170.000 euro (indicati nel modello Redditi PF 2023). È implicito che questi contribuenti abbiano svolto un’attività d’impresa o di lavoro autonomo nel 2022.

In generale, rientrano nell’ambito di questa proroga le persone fisiche che sono imprenditori individuali o lavoratori autonomi. L’imprenditore titolare di un’impresa familiare o di un’azienda coniugale non gestita in forma societaria può altresì usufruire della proroga.

Infine, considerando lo spirito favorevole della norma, volto a posticipare i pagamenti delle imposte sui redditi con scadenza nel novembre 2023 per lavoratori autonomi e titolari di reddito d’impresa, rientrano nella misura anche i contribuenti obbligati a versare in un’unica soluzione l’acconto delle imposte sui redditi, come stabilito dal modello Redditi PF 2023.

ESCLUSI DAL RINVIO PAGAMENTO IRPEF 2023 AL 2024

L’Agenzia delle Entrate chiarisce che sono esclusi dallo slittamento al 2024 del termine per il versamento della seconda rata IRPEF i seguenti soggetti:

  • persone fisiche che non sono titolari di partita IVA, come ad esempio i soci di società di persone o di capitali che non possiedono una propria partita IVA e ai quali sono imputati redditi in virtù del principio di trasparenza (articoli 5 e 116 del TUIR);

  • persone fisiche titolari di partita IVA che dichiarano ricavi o compensi superiori a 170.000 euro nella dichiarazione del reddito relativa al 2022 (modello Redditi PF 2023),

  • soggetti diversi dalle persone fisiche, come ad esempio le società di capitali e gli enti non commerciali.

Per quanto riguarda l’impresa familiare e l’azienda coniugale non gestita in forma societaria, in virtù della loro natura individuale, l’AdE precisa che non possono usufruire del differimento del versamento i collaboratori familiari e il coniuge del titolare d’impresa, a meno che non siano anch’essi titolari di partita IVA.

COME FUNZIONA IL RINVIO PAGAMENTO IRPEF 2023

La Circolare n. 31/E del 9 novembre 2023 chiarisce anche che le disposizioni del Decreto Anticipi convertito in legge, riguardano esclusivamente il periodo d’imposta 2023 e hanno le seguenti regole:

  • si applica alla seconda rata di acconto dovuta in base alla dichiarazione Redditi Persone fisiche 2023;

  • è possibile suddividere il versamento in 5 rate mensili di pari importo, a partire da gennaio 2024, con l’obbligo di versare gli interessi pari al 4% annuo sulle rate successive alla prima.

L’AdE ha spiegato tutti i dettagli nella Circolare e ha anche reso nota la misura con questa nota stampa. Nel documento di prassi, spiega anche come si calcolano compensi e ricavi ai fini dell’accesso alla misura.

COME SI CALCOLA IL TETTO DEI COMPENSI E RICAVI

Per verificare l’osservanza del limite fissato a 170.000 euro, la Circolare n. 31/E del 9 novembre 2023  stabilisce che occorre fare riferimento ai compensi e ai ricavi indicati nell’articolo 57 del TUIR, dichiarati per l’anno 2022. Inoltre, l’AdE specifica che:

  • nel caso in cui il contribuente svolga più attività con differenti codici ATECO, è necessario sommare i ricavi e i compensi relativi a ciascuna di esse;

  • nel caso in cui una persona fisica eserciti contemporaneamente un’attività di lavoro autonomo e un’attività di impresa, è richiesto di sommare i ricavi e i compensi relativi ad entrambe le attività.

La Circolare n. 31/E, infine, fornisce ulteriori dettagli su casi particolari, ovvero:

  • per le persone fisiche impegnate in attività agricole o connesse (come agriturismo, allevamento, ecc.), che beneficiano del differimento solo se nel 2022 sono anche titolari di reddito d’impresa, è necessario considerare il volume d’affari al posto dell’ammontare dei ricavi. Il volume d’affari si trova nel campo VE50 del modello di dichiarazione IVA del 2023;

  • per il contribuente che non è obbligato a presentare la dichiarazione IVA, si considera l’ammontare complessivo del fatturato del 2022;

  • per il soggetto che ha altre attività commerciali o di lavoro autonomo, si tiene conto del volume d’affari complessivo indicato negli intercalari della dichiarazione IVA.

NON CAMBIANO I TERMINI PER IL VERSAMENTO CONTRIBUTI

L’AdE chiarisce anche che il termine ordinario del 30 novembre 2023 rimane invariato per i contributi previdenziali e assistenziali.

NUOVE REGOLE PER LA ROTTAMAZIONE QUATER

Al fine di mantenere i benefici derivanti dalla definizione agevolata, comunemente conosciuta come “Rottamazione quater”, il Decreto Anticipi convertito in legge ha prorogato termine finale al 18 dicembre 2023. Per ulteriori informazioni, si consiglia di consultare questa guida.

GUIDA RIFORMA FISCALE E AL BILANCIO 2024

Vi invitiamo a leggere la nostra guida alla Legge di Bilancio 2024 con il testo non definitivo della Manovra e del collegato fiscale in PDF. I testi sono allegati e scaricabili gratuitamente. Da non perdere, neppure le indicazioni del collegato fiscale alla Manovra che potete leggere in questo approfondimento.

ALTRI AIUTI E AGGIORNAMENTI

Se volete sapere come fare la dichiarazione dei redditi, vi invitiamo a leggere questa guida e il nostro approfondimento sulla nuova sanatoria di fine dell’anno. Vi consigliamo la lettura della nostra guida ai bonus tasse per le imprese e quella sulla global minimum tax. Mettiamo a vostra disposizione anche gli approfondimenti sulla pagella fiscale, in via di definizione con il Decreto Accertamenti, sulle novità del Decreto semplificazioni 2023 e quelle dello Statuto del Contribuente.

Vi invitiamo inoltre a scoprire tutte notizie sugli aiuti per i lavoratori.

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di Valeria C.
Giornalista, esperta di leggi, politica e lavoro pubblico.
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