Pagella fiscale: cos’è, novità Decreto Accertamenti e come cambia nel 2024

Confermato l’addio graduale alla pagella fiscale. Ecco le nuove regole del Governo introdotte dal Decreto Accertamenti

riforma fiscale, fisco

Il Governo si prepara a un addio graduale alla “pagella fiscale”.

L’Esecutivo il 28 dicembre 2023 ha approvato definitivamente il Decreto Accertamenti, che attua quanto previsto dal testo della riforma fiscale 2023 e che andrà a integrare la cosiddetta “riforma fiscale 2024” collegata alla Legge di Bilancio 2024.

Le nuove regole prevedono un concordato preventivo biennale e offre la possibilità di riorganizzare e ristrutturare il proprio debito in modo più agevole e dilazionato nel tempo, permettendo così l’addio graduale alla pagella fiscale.

In questa guida chiara e dettagliata vi spieghiamo come funziona l’addio graduale alla pagella fiscale, cosa prevede il nuovo decreto e quali sono le regole e le novità 2024.

L’ADDIO GRADUALE ALLA PAGELLA FISCALE

Il Consiglio dei Ministri del 3 novembre 2023 prima e quello del 28 dicembre 2023 poi, hanno approvato il Decreto Accertamenti, con le “Disposizioni in materia di accertamento tributario e di concordato preventivo biennale”. Parliamo di un Decreto legislativo che attua quanto previsto dal testo della riforma fiscale 2023 e che andrà a integrare la cosiddetta “riforma fiscale 2024” collegata alla Legge di Bilancio 2024.

Questo cambiamento si inserisce all’interno del più ampio processo di semplificazione fiscale, che rappresenta uno dei principi alla base della legge delega sulla riforma fiscale su cui il Governo Meloni (promotore per conto del Parlamento) è chiamato a emettere Decreti attuativi.

La misura di allentamento sulle pagelle fiscali è però appena iniziata, ma il Decreto Accertamenti ha introdotto disposizioni riguardanti l’accertamento tributario e il concordato preventivo biennale che offre la possibilità di riorganizzare e ristrutturare il proprio debito in modo più agevole e dilazionato nel tempo. Queste misure permetteranno l’addio graduale alla pagella fiscale.

Ma come funzionano a oggi le pagelle fiscali? Come cambierà il sistema? Vediamolo insieme quali sono le novità.

COSA SONO LE PAGELLE FISCALI

Le pagelle fiscali sono documento finanziari che attestano l’affidabilità in tema Fisco di un soggetto, mediante gli Indicatori Sintetici di Affidabilità Fiscale (ISA). Gli Indici Sintetici di Affidabilità fiscale (ISA) rappresentano uno strumento attraverso il quale si intende fornire a professionisti e imprese un riscontro accurato e trasparente sul loro livello di affidabilità fiscale.

Gli ISA sono stati introdotti dal Decreto Legge n. 50 del 2017, a partire dal periodo d’imposta 2018, al posto degli studi di settore e sono stati ribattezzati con il nome di “pagelle fiscali”, in quanto ricordano il funzionamento dei voti a scuola. Per i soggetti che devono sottostare a questo sistema, vi è l’obbligo di compilare i modelli ISA ogni anno.

CHI DEVE COMPILARE GLI ISA

Sono tenuti alla compilazione dei modelli ISA gli esercenti attività d’impresa e di lavoro autonomo che svolgono in modo prevalente una o più attività di questo elenco, ovvero tra quelle per le quali risulta approvato un ISA.

Tali autonomi e professionisti, ancora soggetti all’obbligo, sono vincolati agli ISA, cioè ai “voti” che certificano la loro affidabilità fiscale per l’Amministrazione Finanziaria. Per maggiori dettagli su chi deve compilare gli ISA e chi ne è escluso, vi consigliamo di leggere questa guida dell’AdE.

La riforma fiscale prevede il superamento graduale dell’attuale sistema basato sugli Indicatori Sintetici di Affidabilità Fiscale, ossia le pagelle fiscali. Non è stato chiarito ancora, però, chi non dovrà più compilare i modelli ISA.  Scopriamo insieme intanto, prima di capire cosa cambia con l’addio graduale alla pagella fiscale, come funziona il sistema degli ISA.

COME FUNZIONA LA PAGELLA FISCALE

La pagella fiscale funziona come una sorta di votazione che mira a garantire l’affidabilità di chi detiene una partita IVA. Nello specifico:

  • da un lato, la pagella fiscale garantisce un controllo sulla veridicità dei dati dichiarati al Fisco;

  • dall’altro lato, il Fisco assegna un “voto” ai contribuenti e, proprio come accadrebbe a scuola, riconosce una serie di vantaggi alla partita IVA più virtuosa.

Insomma, il sistema a premialità riconosce una serie di agevolazioni mediante l’analisi incrociata degli ISA che segnalano in automatico eventuali irregolarità e anomalie nei dati dichiarati all’Agenzia delle Entrate.

I vantaggi per le partite IVA virtuose sono:

  • minori controlli fiscali;
  • diminuzione dei termini degli accertamenti;
  • esoneri per eventuali compensazioni di crediti di imposta.

ARRIVA IL CONCORDATO PREVENTIVO BIENNALE

Il Decreto Accertamenti, inoltre, ha ufficialmente avviato l’addio alla pagella fiscale introducendo il concordato preventivo biennale (CPB) per i contribuenti interessati dagli Indici Sintetici di Affidabilità Fiscale (ISA) in possesso di specifici requisiti, ovvero accessibile ai contribuenti di minori dimensioni che sono titolari di reddito da impresa o di lavoro autonomo, residenti nel territorio nazionale.

Cos’è il concordato preventivo biennale? Si tratta una sorta di “accordo” tra cittadino e Fisco per cui, sulla base delle informazioni fiscalmente disponibili, l’Agenzia delle Entrate formula una proposta al contribuente che potrà pagare ai fini delle imposte dirette, quanto stabilito per i 2 anni successivi, senza il rischio successivi controlli.

Il superamento degli ISA è, però, uno dei principi cardine della nuova riforma fiscale in corso di attuazione.

NOVITÀ DECRETO ACCERTAMENTI, COME CAMBIA LA PAGELLA FISCALE

Con la nuova riforma fiscale in corso di attuazione, è previsto lo stop all’obbligo di compilazione dei modelli ISA.

Il Consiglio dei Ministri del 3 novembre 2023 e quello del 28 dicembre 2023 illustrato in questa nota, ha di fatto avviato l’addio alla pagella fiscale e con il Decreto Accertamenti, introducendo il concordato preventivo biennale (CPB), accessibile ai contribuenti di minori dimensioni che sono titolari di reddito da impresa o di lavoro autonomo, residenti nel territorio nazionale.

Il testo del Decreto stabilisce che, ai contribuenti interessati dagli Indici Sintetici di Affidabilità Fiscale (ISA):

  • per l’applicazione del CPB, l’Agenzia delle Entrate proporrà una definizione biennale del reddito derivante dall’esercizio d’impresa o di arti e professioni, utilizzato ai fini delle imposte sui redditi e del valore della produzione netta per l’imposta regionale sulle attività produttive;

  • per accedere al CPB, i contribuenti interessati dagli Indici Sintetici di Affidabilità Fiscale (ISA) devono soddisfare specifici requisiti. Tra questi, un punteggio di affidabilità fiscale pari o superiore a 8 e l’assenza di debiti tributari superiori a 5.000 euro. L’adesione al CPB non produce effetti in termini di IVA, la cui applicazione avviene secondo le regole standard;

  • gli accertamenti fiscali per i periodi d’imposta inclusi nel CPB non possono essere effettuati. Ciò, a meno che non emergano cause di decadenza dal concordato durante le attività istruttorie dell’Amministrazione finanziaria. L’Agenzia delle Entrate e il Corpo della Guardia di Finanza pianificano un’incrementata attività di controllo nei confronti dei soggetti che non aderiscono al CPB o decadono da esso;

  • le disposizioni del CPB si applicano anche agli esercenti attività d’impresa, arti o professioni aderenti al regime forfettario. Vale per coloro che accettano la proposta dell’Agenzia delle Entrate per la definizione biennale del reddito, obbligandosi a dichiarare gli importi concordati nelle dichiarazioni fiscali dei periodi d’imposta interessati.

Inoltre, il Decreto Accertamenti disciplina le modalità di rinnovo, cessazione e decadenza dal concordato. Il testo specifica che i soggetti concordatari avranno maggior tempo per effettuare i versamenti relativi all’acconto e al saldo in scadenza al 30 giugno.

OBIETTIVI DELL’ADDIO ALLA PAGELLA FISCALE

Lo scopo del graduale superamento della pagella fiscale deciso dal Governo è quello di garantire la verifica dell’attendibilità e dell’autenticità delle dichiarazione dei redditi. In un panorama più complesso, l’eliminazione della pagella fiscale intende raggiungere obiettivi di snellimento e di trasparenza delle procedure burocratiche, a lungo termine.

Grazie al nuovo “accordo” biennale tra cittadino e Fisco, infatti, sulla base delle informazioni fiscalmente disponibili, l’Agenzia delle Entrate formula una proposta al contribuente. Il cittadino potrà pagare ai fini delle imposte dirette, quanto stabilito per i 2 anni successivi. Ciò, senza il rischio successivi controlli o di allungamento dei tempi.

La misura è in linea con i dettami del PNRR e con quanto già previsto con la tregua fiscale 2023 della Legge di Bilancio 2023. Rispetta inoltre i principi della riforma fiscale 2023 e le nuove disposizioni della riforma fiscale 2024, collegata alla Legge di Bilancio 2024.

ALTRI AIUTI E AGGIORNAMENTI

Vi consigliamo di approfondire le nostre guide sui punti cardine del Decreto Accertamenti. Non perdetevi la riforma fiscale 2023 e la riforma fiscale 2024 collegati alla Legge di Bilancio 2024.

Potrebbe interessarvi il nostro articolo sul decreto Semplificazioni 2023 e quello sullo Statuto del Contribuente o sul Decreto Milleproroghe 2024. A vostra disposizione poi, la guida dove spieghiamo la riforma IRPEF 2024 e quella su detrazioni e deduzioni della riforma fiscale. Vi consigliamo anche la lettura della nostra guida ai bonus tasse per le imprese.

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di Valeria C.
Giornalista, esperta di leggi, politica e lavoro pubblico.
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