Reddito di libertà nel 2025: cos’è, requisiti, quando arriva, come richiederlo e novità

I dettagli sul reddito di libertà, il contributo mensile in favore delle le donne vittime di violenza seguite dai centri certificati

reddito libertà

Resta confermato nel 2025 l’accesso al reddito di libertà, rivolto a donne vittime di violenza e in difficoltà.

Dopo che i fondi sono stati sbloccati e la misura è stata resa strutturale, nel 2024 il Governo ha anche aumentato il contributo da 400 euro a 500 euro mensili per l’annualità in corso. Tale importo è confermato anche nel 2025.

Nel 2025, inoltre, sarà gestito dall’INPS ed erogato da Regioni e Province autonome. 

Con un apposito DPCM pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 4 Marzo 2025 il Governo ha infatti definito le procedure per richiedere il sussidio nell’anno in corso, ripartendo le risorse per la misura tra le Regioni.

In questo articolo vi spieghiamo nel dettaglio cos’è il reddito di libertà, quali sono i requisiti per ottenerlo, come fare domanda, quando arriva a chi ha fatto richiesta e quali sono le novità

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COS’È IL REDDITO DI LIBERTÀ

Il reddito di libertà è un sussidio economico mensile riconosciuto per un anno alle donne vittime di violenza istituito per garantire e favorire l’indipendenza economica, l’emancipazione e dei percorsi di autonomia per le donne vittime di violenza che si trovano in condizioni di povertà.

Il reddito di libertà può essere riconosciuto una sola volta direttamente all’INPS dalle interessate per un importo di 500 euro su base mensile per un massimo di 12 mesi, ma i fondi vengono erogati agli enti locali, ovvero i Comuni per conto delle singole Regioni in base al numero di donne residenti tra i 18 e i 67 anni. Saranno queste realtà locali ad aiutare le vittime di violenza e/o in difficoltà.

Tale aiuto è riconosciuto ed erogato con lo scopo di coprire le spese e per assicurare alle donne vittime di violenza e in difficoltà economiche il raggiungimento dei seguenti obiettivi:

  • autonomia abitativa;

  • percorso scolastico e formativo per i figli o le figlie minori;

  • acquisizione di un’autonomia personale a seguito di episodi di violenza.

Istituito dal Decreto Rilancio, il reddito di libertà è finanziato con le risorse del “Fondo per il reddito di libertà per le donne vittime di violenza”, reso operativo dal Decreto del Presidente del Consiglio Dei Ministri 17 Dicembre 2020.

Previsto inizialmente come una misura per fronteggiare gli effetti del Covid, dopo l’emergenza il Fondo è stato confermato a più riprese.

È con la Legge di Bilancio 2024 che il reddito di libertà diventa strutturale, ma le risorse continuano a essere stanziate annualmente. 

Infatti, nel 2024 la misura è stata ostacolata da molti ritardi burocratici. Solo il 9 Dicembre 2024 è stato firmato il Decreto attuativo che ha sbloccato 30 milioni di euro per il reddito di libertà e ne ha aumentato gli importi, riconoscendo un contributo mensile di 500 euro (contro i 400 euro degli anni passati) per un massimo di 12 mesi.

NOVITÀ 2025

La principale novità per il 2025 riguarda l’aumento delle risorse destinate al reddito di libertà. Se la Legge di Bilancio 2024 aveva reso questa misura strutturale con uno stanziamento di 10 milioni di euro annui per il triennio 2024-2026, durante l’esame parlamentare della Legge di Bilancio 2025 è stato deciso un incremento di un milione di euro all’anno a partire dal 2025. Di conseguenza, il fondo a disposizione per sostenere le donne vittime di violenza sale a 11 milioni di euro annui dal 2025 in poi.

Tuttavia, resta invariata la riduzione prevista per il 2027, quando il finanziamento scenderà a 6 milioni di euro, un aspetto che potrebbe sollevare dibattiti sulla sostenibilità futura della misura.

La Legge di Bilancio 2025 comunque non ha non ha cambiato i requisiti di accesso alla misura e ha stabilito che resta compatibile con altri strumenti di sostegno come l’Assegno di Inclusione o con altre misure che prevedono la fruizione di denaro a favore dei figli a carico, erogate dalle Regioni, Province autonome di Trento e di Bolzano e dagli Enti locali, o di altri sussidi economici a sostegno del reddito (NASpI, CIG ecc.).

Poi, ogni Regione potrà disciplinare delle specifiche regole di cumulabilità anche con altri contributi regionali per il sostegno. Ma vediamo quali sono i requisiti generali.

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REQUISITI REDDITO DI LIBERTÀ

Il reddito di libertà può essere richiesto dalle donne vittime di violenza, sole o con figli minori a carico, già seguite dai centri anti violenza riconosciuti dalle Regioni e dai servizi sociali locali. Le destinatarie devono poi rispettare i seguenti requisiti:

  • essere residenti nel territorio italiano;

  • essere cittadine italiane o comunitarie o, in caso di cittadine di Stato extracomunitario, in possesso di regolare permesso di soggiorno;

  • aver intrapreso un percorso di fuoriuscita della violenza presso i centri antiviolenza riconosciuti dalle Regioni e dai servizi sociali;

  • trovarsi in una particolare condizione di povertà e di vulnerabilità, nonché di “urgenza e di bisogno” che deve essere dichiarata e certificata dal servizio sociale professionale di riferimento territoriale che si sta occupando della donna interessata.

INPS, per sostenere le donne vittime di violenza ha pubblicato anche una guida interattiva (Pdf 282 Kb) in cui elenca le misure a cui hanno diritto, spiegandole passo per passo.

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QUANDO ARRIVA

Il Reddito di libertà viene pagato ogni mese ai beneficiari tramite le Regioni dopo l’ok dell’INPS, fino a esaurimento delle risorse disponibili.

Il Reddito di Libertà può essere avviato dalle Regioni per tutto l’anno. Se volete sapere se ci sono ancora fondi disponibili nella vostra Regione di residenza, vi consigliamo di rivolgervi agli uffici preposti regionali per avere certezza sui termini da rispettare.

Ricordiamo che anche se le richieste saranno accolte fino all’esaurimento dei fondi regionali, alcune Regioni che potranno stanziare risorse aggiuntive. Le domande non ammesse per insufficienza di budget potranno essere quindi oggetto di accoglimento in un momento successivo.

MODULO PER LA RICHIESTA

La domanda per il reddito di libertà può essere presentata al tramite del Comune competente per residenza dalle donne interessate, direttamente o mediante un rappresentante legale o un delegato, utilizzando questo modulo (Pdf 241 Kb).

Possono presentare l’istanza le donne interessate, direttamente o mediante un rappresentante legale o un delegato.

Il modulo di domanda deve essere accompagnato da:

  • una dichiarazione del centro antiviolenza che attesti il percorso di emancipazione e autonomia della richiedente;

  • una certificazione di povertà rilasciata dal servizio sociale competente.

Dopo di che:


  • il sistema informativo dell’INPS, prende in carico la registrazione e procede all’invio di una ricevuta di presentazione all’interessata.

Inoltre, non è escluso che gli Enti che gestiscono le istanze, possano prevedere una procedura di domanda online per il Reddito di libertà. Conviene, quindi, chiedere informazioni direttamente agli sportelli degli Enti locali qual è la procedura adottata in quel territorio.

Per sapere di più sulla procedura, vi consigliamo di approfondire la guida alla domanda per il reddito di libertà nel 2025.

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RIFERIMENTI NORMATIVI E DI PRASSI

ALTRI AIUTI E AGGIORNAMENTI

Per sapere di più sulla procedura, vi consigliamo di approfondire la guida alla domanda per il reddito di libertà nel 2025 è quella sullo sgravio contributivo per le assunzioni di donne vittima di violenza.

Da non perdere anche la guida agli incentivi assunzioni di neo mamme e l’elenco aggiornato dei bonus figli attivi nel 2025.

Vi invitiamo inoltre a scoprire tutte notizie in questa pagina sugli aiuti alle persone.

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