Il 6 novembre 2024 è stato firmato il rinnovo del contratto per i dipendenti pubblici delle Funzioni Centrali.
Il nuovo CCNL copre il periodo 2022-2024 e coinvolte quasi 200 mila lavoratori tra impiegati presso ministeri, agenzie fiscali e gli enti pubblici non economici come INPS, INAIL e ACI.
In questo articolo facciamo il punto su tutte le novità e gli aumenti in arrivo per i lavoratori delle PA interessati dal rinnovo del contratto per i dipendenti pubblici delle Funzioni Centrali. Alla fine di questo articolo mettiamo anche a disposizione il testo PDF integrale firmato, da poter consultare.
RINNOVO CONTRATTO DIPENDENTI PUBBLICI FUNZIONI CENTRALI, TUTTE LE NOVITÀ
Il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) per i dipendenti pubblici delle Funzioni Centrali ha introdotto importanti novità. In particolare, sono previsti:
- aumenti salariali per i lavoratori statali fino a 193 euro;
- nuove regole per l’acceso allo smart working nelle PA;
- l’avvio, seppur in forma sperimentale, della settimana corta anche nel settore pubblico in Italia.
RINNOVO CONTRATTO DIPENDENTI PUBBLICI FUNZIONI CENTRALI, CHI COINVOLGE
Il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) per i dipendenti pubblici delle Funzioni Centrali coinvolge il personale delle amministrazioni centrali dello Stato, ovvero i ministeri, gli enti pubblici non economici, le agenzie fiscali e le altre amministrazione che rientrano nel comparto Funzioni Centrali, come stabilito nell’art. 3 del CCNQ del 22 febbraio 2024, che operano in vari ambiti come la giustizia, la sicurezza, e l’istruzione.
In particolare, il rinnovo del contratto riguarda i seguenti gruppi indipendentemente dal livello di inquadramento o dal tipo di contratto di lavoro (part time o full time).
GLI AUMENTI PREVISTI DAL RINNOVO CONTRATTO FUNZIONI CENTRALI
Con la stipula del contratto Funzioni Centrali, i dipendenti pubblici vedranno incrementi significativi nelle loro buste paga, con aumenti che vanno dai 121 euro ai 193 euro a partire dal 2024.
Bisogna chiarire, però, che il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) per il Comparto Funzioni Centrali della Pubblica Amministrazione prevede una serie di aumenti retributivi distribuiti su tre anni, dal 2022 al 2024. Questi aumenti sono articolati in diverse fasi e comprendendo sia importi già erogati che arretrati da corrispondere.
Nel dettaglio:
- il primo aumento previsto dal rinnovo del CCNL è stato già erogato nel 2023 e riguarda principalmente il periodo 2022-2023. Questo incremento è stato anticipato sotto forma di una super-indennità di vacanza contrattuale e ha incluso gli arretrati relativi agli aumenti che spettavano per il periodo 2022 per un importo pari a circa 850 euro. In sostanza, questi importi sono una compensazione per gli aumenti che avrebbero dovuto essere erogati nei primi due anni di validità del contratto, ma che sono stati posticipati;
- nel 2024 i dipendenti del Comparto Funzioni Centrali vedranno un ulteriore aumento tabellare, pari al 5,78% di incremento retributivo, distribuito su 13 mensilità. Gli importi variano a seconda del contratto e dell’inquadramento del lavoratore e sono i seguenti:
– aumento medio di 193 euro al mese per i Professionisti;
– aumento medio di 155 euro al mese per i Funzionari:
– aumento medio di 127 euro al mese per gli Assistenti;
– aumento medio di 121 euro al mese per gli Operatori.
QUANDO CI SARANNO GLI AUMENTI PER GLI STATALI
Gli effetti del contratto decorrono dal giorno successivo alla data di stipulazione. In particolare, gli aumenti del 2024 dovranno essere applicati dalle amministrazioni entro 30 giorni dalla stipulazione del contratto.
La stipulazione del contratto coincide con la pubblicazione sul sito web dell’Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni (A.Ra.N.), in questa pagina, e nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, collegandosi a questa pagina.
Va specificato che il CCNL Funzioni Centrali è stato rinnovato il 9 novembre 2024, ma non ancora stipulato.
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NUOVE REGOLE PER LO SMART WORKING NELLE PA
Le novità relative allo smart working per i lavoratori statali sono descritte nell’Art. 13 del nuovo contratto collettivo e riguardano vari aspetti, tra cui l’accesso volontario, la flessibilità e le modalità di applicazione di questa forma di lavoro agile.
Nel dettaglio, nelle PA Funzioni Centrali:
- l’accesso allo smart working è consensuale e volontario, in base alle condizioni e alle necessità aziendali;
- le amministrazioni individuano le attività che possono essere svolte in modalità agile. Sono esclusi dal lavoro agile i lavori che prevedono turni o quelli che richiedono l’uso di strumenti non remotizzabili, cioè che non possono essere usati da remoto, come macchinari specializzati o altre attrezzature;
- le PA devono bilanciare le esigenze di benessere e flessibilità dei lavoratori con gli obiettivi di miglioramento del servizio pubblico. Inoltre, l’amministrazione dovrà anche tenere conto delle necessità tecniche delle attività e, se possibile, facilitare l’accesso al lavoro agile per i lavoratori con particolari necessità (ad esempio, problemi di salute, assistenza a familiari disabili, o esigenze di genitorialità), previa contrattazione collettiva integrativa;
- i lavoratori che si trovano in condizioni di particolare necessità, come la gestione di disabilità gravi in famiglia o esigenze di salute, possono richiedere un aumento dei giorni in smart working rispetto a quelli previsti per gli altri lavoratori. Tale richiesta può essere formalizzata tramite un accordo individuale;
- devono essere individuate delle fasce di contattabilità (durante questa fascia, il lavoratore è raggiungibile via telefono, email, o altre modalità) che non possono superare l’orario medio giornaliero di lavoro e devono essere controbilanciate da fascia di inoperabilità, ovvero l’individuare di periodo di riposo obbligatorio di 11 ore consecutive e le ore notturne tra le 22:00 e le 06:00, durante il quale non sono richiesti contatti lavorativi (email, telefonate, ecc.).
Inoltre:
- durante le fasce di contattabilità, il lavoratore può richiedere permessi per motivi personali o familiari (ad esempio i permessi legge 104 o i permessi sindacali), non sono consentiti lavoro straordinario, trasferte, lavoro disagiato o svolto in condizioni di rischio;
- sono riconosciuti i buoni pasto per le ore di lavoro in modalità agile, perché considerate come quelle ordinarie, che il dipendente avrebbe svolto in presenza;
- il dirigente può richiamare in presenza il lavoratore in caso di problemi informatici o tecnici impediscono o rallentano l’attività lavorativa, che vanno sempre segnalati dal lavoratore. E lo stesso può accadere in caso di necessità di servizio, con preavviso minimo di un giorno.
IN ARRIVO LA SETTIMANA CORTA PER I DIPENDETI PUBBLICI
Con l’introduzione di una nuova modalità di organizzazione dell’orario di lavoro, il rinnovo del CCNL per le Funzioni Centrali prevede, in via sperimentale, la possibilità di articolare l’orario settimanale di 36 ore su quattro giorni, invece che su cinque.
È importante sottolineare che l’adesione alla settimana corta è volontaria per ciascun lavoratore. Pertanto, non vi è alcun obbligo per il dipendente di accettare questa nuova articolazione dell’orario di lavoro; sarà una scelta personale, che ogni dipendente potrà fare in base alle proprie esigenze o preferenze.
Quando le altre tipologie di lavoro ordinario e le ore non sono sufficienti a coprire le esigenze di servizio, le amministrazioni, in relazione alle proprie esigenze organizzative e funzionali, possono istituire turni giornalieri di lavoro.
TESTO DEL CONTRATTO STATALI FUNZIONI CENTRALI RINNOVATO
Mettiamo a vostra disposizione il testo pdf (732 kB) del rinnovo contratto Funzioni Centrali, firmato il 9 novembre 2024.
Va specificato che il CCNL Funzioni Centrali è stato rinnovato il 9 novembre 2024, ma non ancora stipulato. Questo significa che le parti sociali (sindacati e amministrazione pubblica) hanno raggiunto un accordo sui contenuti del contratto collettivo, ma non hanno ancora completato il processo formale di sottoscrizione definitiva del contratto stesso. Il rinnovo indica che le condizioni e i termini precedentemente in vigore sono stati aggiornati e modificati in base alle nuove esigenze, come gli aumenti salariali o altre modifiche normative, ma l’accordo non è ancora ufficialmente in vigore finché non avverrà la stipulazione.
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ALTRI APPROFONDIMENTI E AGGIORNAMENTI
Per approfondire l’argomento, vi consigliamo di leggere il nostro articolo che spiega come la settimana corta nelle PA cambia il calcolo delle ferie, nonché l’approfondimento specifico sulle novità relative alle ferie nella Pubblica Amministrazione.
Vi consigliamo la lettura della nostra guida sugli aumenti degli stipendi pubblici per categoria, in arrivo entro il 2024.
Da leggere anche la guida sulla Riforma della Pubblica Amministrazione 2025 2027 e l’articolo che espone la proposta di smart working per i dipendenti pubblici anziani dal 2025.
In questa pagina, invece, trovate tutte le nostre guide ai concorsi, mentre in questa sezione invece, trovate le novità sul mondo del lavoro.
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