Taglio Assegno Unico ai genitori soli lavoratori: a chi viene ridotto e perché

Stop alla maggiorazione lavoro dell’AUU per quasi un milione di famiglie monogenitoriali con restituzioni all’INPS tramite conguaglio. Ecco cosa sta succedendo

genitori, figli, congedo parentale

Al via il taglio dell’Assegno Unico per genitori soli a partire dal mese di ottobre 2022. Si tratta dell’esclusione dalla maggiorazione per i genitori lavoratori che, in un primo momento, è stata riconosciuta “per errore” dall’INPS ai nuclei monogenitoriali per poi essere negata.

A causa del dietrofront dell’INPS, circa un milione di famiglie si sono viste ridurre l’assegno e qualcuno, secondo quanto riportato da alcune associazioni, è stato già sottoposto a restituzioni automatiche all’Istituto tramite conguaglio sugli assegni erogati.

In questo articolo vi spieghiamo quali sono le ragioni del taglio all’Assegno Unico per i genitori soli, di che decurtazioni stiamo parlando e chi sono esattamente i beneficiari coinvolti.

TAGLIO ASSEGNO UNICO GENITORI SOLI, DI COSA SI TRATTA

Dal mese di ottobre 2022 se sempre più genitori soli, dai single ai vedovi, segnalano una riduzione dell’Assegno Unico figli a loro spettante. A raccogliere le denunce sul taglio dell’Assegno Unico sono state, tra gli altri, diverse associazioni tra cui in particolare l’associazione di volontariato “Una Buona Idea” che da anni tutela le famiglie di vedove e orfani. La risposta a questi tagli arriva direttamente dall’INPS che, interpellato sia dai singoli che dalle associazioni e dagli organi di stampa ha dato sempre la stessa spiegazione: la riduzione dell’importo corrisponde al mancato riconoscimento della maggiorazione genitori lavoratori prevista dall’articolo 4, comma 8 del Decreto Legislativo n. 230 del 2021, in un primo momento accreditata erroneamente e poi negata. Molti genitori soli, infatti, fino a settembre 2022 percepivano sull’Assegno Unico, a quanto pare senza averne diritto, la somma aggiuntiva specifica per i titolari di reddito da lavoro, ossia la maggiorazione per ciascun figlio minore.

Parliamo di un extra che va dai 30 euro mensili (60 con due figli a carico, 90 con tre e così via) con ISEE pari o inferiore a 15.000 euro e si riduce gradualmente fino ad annullarsi nel caso di nuclei familiari con ISEE pari o superiore 40.000 euro (sopra i 40.000 euro la maggiorazione non spetta). Per tutti i dettagli specifici inerenti alle maggiorazioni previste per l’Assegno Unico vi consigliamo, in ogni caso, la nostra guida ad hoc. Sebbene la norma incriminata reciti “Nel caso in cui entrambi i genitori siano titolari di reddito da lavoro”, da marzo 2022, mese di entrata in vigore delle misura, questa maggiorazione era stata riconosciuta anche ai genitori soli che, al momento della domanda, dichiaravano di lavorare e di averne diritto. L’INPS, però, ha fatto dietrofront e da ottobre sono iniziati ad arrivare gli assegni senza la somma extra con conseguente restituzione degli importi erogati erroneamente nei mesi precedenti. Ma vediamo chi sono le famiglie interessate e tutti i dettagli su questo cambiamento di rotta.

A CHI SI RIVOLGE IL TAGLIO ASSEGNO UNICO

Sono molte le famiglie mono genitoriali che non avrebbero il requisito per ricevere una maggiorazione prevista. Parliamo, cioè, dei genitori soli, vedovi o single. Solo per avere un’idea della portata del problema, in base agli ultimi dati ISTAT riferiti al 2021, i nuclei mono genitoriali sono in tutto 2,92 milioni, di cui circa 2 milioni con un solo figlio a carico. Ad essere interessati dal taglio all’AUU, nonché dall’obbligo di restituzione tramite conguaglio attualmente in corso sarebbero principalmente 1 milione e 82.000 tra genitori superstiti (rimasti vedovi) e i genitori soli. Ma, si attendono maggiori delucidazioni dall’INPS per avere i dati su questi AUU e una risposta risolutiva per i percettori prima beneficiari e poi, in seconda battuta, esclusi dalla maggiorazione . Vediamo, quindi, perché è arrivato il taglio dell’aiuto per i genitori soli e quali sono le rimostranze degli interessati.

Secondo gli interessati però, era stata l’INPS stessa a commettere l’errore nella redazione del format per le domande in cui non specifica l’obbligo del doppio reddito da lavoro. A gennaio, infatti, nel format di domanda si leggeva “si richiede la maggiorazione perché il genitore è titolare di reddito da lavoro”. Ora, a novembre 2022, si legge: “Selezionare questa opzione se entrambi i genitori sono titolari di reddito da lavoro al momento della presentazione della domanda. Qualora questa condizione venga meno durante il periodo di fruizione dell’assegno, occorre darne tempestiva comunicazione modificando la domanda nella sezione Consulta e gestisci le domande presentate”. Per questo motivo molti hanno già annunciato che presenteranno ricorso.

PERCHÈ NON SPETTA LA MAGGIORAZIONE AI GENITORI SOLI?

Ma quel è la ratio alla base di questa regola che nega la maggiorazione reddito da lavoro ai genitori single? In risposta alle tante richieste di chiarimenti l’INPS ha precisato la norma prevede che i genitori devono lavorare entrambi perché è stata pensata come incentivo “per far lavorare entrambi i genitori“. Insomma, per evitare che uno dei due smetta di lavorare. Il ché sembra paradossale visto che, in un nucleo monogenitoriale, il secondo genitore non c’é. In attesa che l’INPS intervenga con un chiarimento ufficiale e generale, però, questa è l’unica risposta pervenuta a chi ha voluto sapere le ragioni dei tagli.

RESTITUZIONE DELLA MAGGIORAZIONE TRAMITE CONGUAGLIO

Ma le brutte notizie non si fermano qui. Le famiglie interessate dall’errore, oltre a ricevere un assegno meno ricco da ottobre 2022, stanno subendo delle decurtazioni a conguaglio, ossia in compensazione degli importi non spettanti percepiti finora. Dette restituzioni devono essere operate automaticamente dall’INPS sulle erogazioni successive alla scoperta dell’indebito, e quindi sugli assegni da ottobre 2022 in poi. Un conguaglio che costerà molto caro alle famiglie che contano su questo sostegno mensile e che, per ripagare l’indebito, potrebbero non vederselo accreditato per niente almeno per una mensilità.

LA GUIDA ASSEGNO UNICO UNIVERSALE FIGLI 2022 2023

Se volete conoscere nel dettaglio come funziona, a chi spetta e a quanto ammonta l’assegno unico universale figli, vi consigliamo di leggere la nostra guida. Vi consigliamo di leggere anche i seguenti articoli:

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di Valeria C.
Giornalista, esperta di leggi, politica e lavoro pubblico.
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