Bonus Cultura cancellato nel 2023: cosa prevede la proposta della maggioranza

Un emendamento proposto dalla maggioranza parlamentare potrebbe cancellare il bonus cultura dal 2023. Ecco in cosa consiste e quali sarebbero le alternative.

ministero cultura

Il Bonus Cultura va cancellato nel 2023. Questa è la proposta della maggioranza parlamentare per lasciare spazio ad altre misure a sostegno del mondo dello spettacolo e della cultura.

Si tratta di un emendamento presentato al Disegno di Legge di Bilancio 2023, attualmente al vaglio della Camera dei Deputati, che punta allo stop del Bonus Cultura – 18App, il buono da 500 euro erogato ai diciottenni per le spese relative a teatri, cinema, spettacoli dal vivo, libri, e non solo.

In questo articolo vi spieghiamo cosa succederà se l’emendamento proposto sul Bonus Cultura cancellato dovesse essere approvato alla Camera, quali sono i motivi e quali alternative la maggioranza vorrebbe offrire con i fondi risparmiati.

BONUS CULTURA CANCELLATO NEL 2023: LA PROPOSTA

Con l’emendamento 180.7 presentato il 9 dicembre 2022, alcuni Deputati di maggioranza chiedono che il Bonus Cultura sia cancellato nel 2023. Come vi spieghiamo in questa guida, il Bonus Cultura è una misura attiva dal 2021 dedicata ai neo diciottenni e una proposta del genere, presentata dallo schieramento parlamentare che corrisponde a quello al Governo, potrebbe essere “pericolosamente” accolta. L’emendamento in questione è stato firmato, più precisamente, da 3 Deputati di maggioranza – Federico Mollicone (Fratelli d’Italia), Rossano Sasso (Lega) e Rita Dalla Chiesa (Forza Italia).

Una “sorpresa” non indifferente se si pensa che solo pochi giorni fa, il 1° di dicembre 2022, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto 26 settembre 2022, n. 184 con cui il Ministro ha definito le regole e le modalità di attribuzione e utilizzo del beneficio per i nati nel 2004, divenuti diciottenni cioè nel 2022. Per maggiori dettagli sulle novità introdotte vi invitiamo a consultare la guida sul bonus cultura.

Le risorse per finanziare la carta elettronica da 500 euro, da usare con la cosiddetta “18 App” per l’acquisto di libri, biglietti per il teatro e per il cinema, abbonamenti a quotidiani e periodici, musei e non solo, ammontano infatti a 230 milioni di euro all’anno. Questo budget, secondo i firmatari dell’emendamento, dovrebbero essere usato per altre misure volte a sostenere in modi differenti il mondo dello spettacolo e della cultura. Vediamo, allora, quali sono le ragioni alla base di questa proposta e cosa si intende finanziare, in alternativa, con i fondi del Bonus Cultura.

BONUS CULTURA, PERCHÈ REVOCARLO

Come anticipato, la proposta di stop al Bonus Cultura ha alla base la volontà di dirottare i 230 milioni di euro annui a disposizione verso altri interventi volti a supportare e finanziare il mondo della cultura e dello spettacolo. Questo perché, secondo i firmatari, la misura “non aiuterebbe questo comparto in maniera adeguata”. Sono questi, in particolare, gli interventi alternativi per sfruttare “al meglio” le risorse:

  • rafforzare il Fondo per il libro, con una dotazione pari a 15 milioni di euro annui. I fondi sono da ripartire annualmente, con uno o più Decreti del Ministro della Cultura;

  • istituire il Fondo rievocazioni storiche, con una dotazione di 2 milioni di euro all’anno dal 2019 al 2022 e di 5 milioni di euro per il 2023. Tra le rievocazioni citate, anche quella de “La Girandola” di Roma;

  • sostenere le biblioteche, con una dotazione di 30 milioni di euro dal 2024;

  • rafforzare il Fondo unico per lo spettacolo, trasformandolo nel Fondo nazionale per lo spettacolo dal vivo e incrementando le risorse di 40 milioni di euro a decorrere dall’anno 2023;

  • rafforzare il Fondo cinema, con un incremento di risorse pari a 10 milioni di euro, per un totale di 260 milioni annui;

  • sostenere i carnevali storici, con una dotazione di 5 milioni di euro all’anno;

  • aumentare la spesa per il funzionamento dei Musei statali di 13 milioni di euro all’anno nel 2023. Diventerebbero 11,5 milioni annui a decorrere dall’anno 2024;

  • istituire la ”Fondazione di diritto privato” denominata “Fondazione Vittoriano”, con compiti di gestione e valorizzazione del Complesso del Vittoriano. Per tale Fondazione, il Ministero dovrebbe prevedere la spesa di 1 milione di euro per il 2023;

  • sostenere la celebrazione di Guglielmo Marconi nella ricorrenza dei 150 anni con una dotazione di 2 milioni di euro per l’anno 2023 e di 2 milioni di euro per l’anno 2024′.

QUANDO E SE SARÀ CANCELLATO IL BONUS CULTURA

Ma il Bonus Cultura sarà davvero cancellato? Non è ancora detta l’ultima parola. È bene precisare infatti che l’emendamento proposto è solo uno dei circa 3.000 emendamenti al vaglio della Commissione che sta revisionando la Legge di Bilancio 2023 in queste settimane. Del resto, sebbene la proposta provenga dalla maggioranza, sta comunque incontrando la dura protesta delle opposizioni. Inoltre, lo ribadiamo, le istruzioni per il Bonus Cultura 2023 sono state già rese ad inizio mese. Sembrerebbe assurdo, quindi, un cambio di rotta da parte del Parlamento così eclatante e a stretto giro.

Ad ogni modo, l’approvazione del testo definitivo della Legge di Bilancio 2023 è prevista entro il 31 dicembre 2022 e la misura potrà essere revocata solo se l’emendamento in questione sarà approvato e inserito nel testo finale della Finanziaria pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Fino ad allora, il Bonus Cultura resta valido e si potrà continuare a presentare richiesta come vi abbiamo spiegato nel nostro approfondimento. Nel caso l’emendamento dovesse essere approvato e il Bonus Cultura cancellato noi comunque vi aggiorneremo.

ALTRI AIUTI E AGGIORNAMENTI

Per conoscere cosa prevede la Legge di Bilancio 2023 al vaglio del Parlamento, vi consigliamo di leggere la nostra guida. Se volete conoscere altre forme di agevolazione a favore di lavoratori e famiglie ti invitiamo a consultare la nostra sezione dedicata. Continua a seguirci e, per restare sempre aggiornato su tutte le novità, iscriviti alla nostra newsletter gratuita e al nostro canale Telegram per le notizie in anteprima.

di Valeria C.
Giornalista, esperta di leggi, politica e lavoro pubblico.
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