PIAO: cos’è il Piano integrato di attività e organizzazione della PA

Tutto quello che c’è da sapere sul PIAO, il Piano Integrato di attività e organizzazione delle PA

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Il PIAO o Piano integrato di attività e organizzazione è un documento unico di programmazione della Pubblica Amministrazione, che ha lo scopo di riunire e semplificare gli adempimenti a carico degli enti ispirato ad una logica integrata.

Introdotto dal dal Decreto Reclutamento e in vigore dal 2022, la scadenza per il 2023 in merito alla sua adozione e pubblicazione da parte delle Amministrazioni era fissata al 31 gennaio 2023, poi differita al 31 marzo successivo, in concomitanza del differimento del termine per predisporre il Piano triennale di prevenzione della corruzione.

In questa guida vi spieghiamo nel dettaglio cos’è il PIAO, a cosa serve, chi deve predisporlo, quali sono i suoi contenuti e lo schema da seguire per la redazione.

COS’È IL PIAO – PIANO INTEGRATO DI ATTIVITÁ E ORGANIZZAZIONE

Per “PIAO” si intende “Piano Integrato di Attività e Organizzazione della Pubblica Amministrazione”. Come si evince dal nome stesso, è un documento unico di programmazione e governance che va a sostituire tutti i programmi che fino al 2022 le Pubbliche Amministrazioni erano tenute a predisporre, tra cui i piani della performance, del lavoro agile (POLA) e dell’anticorruzione. Il PIAO è stato introdotto all’articolo 6 del Decreto Legge n. 80 del 2021, il cosiddetto “Decreto Reclutamento” convertito dalla Legge 6 agosto 2021, n. 113.

COSA CONTIENE IL PIAO

Il PIAO ha durata triennale, ma viene aggiornato annualmente. L’articolo 6 del Decreto Reclutamento, indica i suoi contenuti:

  • gli obiettivi programmatici e strategici della performance secondo i principi e criteri direttivi di cui all’articolo 10 del Decreto Legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, stabilendo il necessario collegamento della performance individuale ai risultati della performance organizzativa;

  • la strategia di gestione del capitale umano e di sviluppo organizzativo, anche mediante il ricorso al lavoro agile. Poi, gli obiettivi formativi annuali e pluriennali, finalizzati ai processi di pianificazione secondo le logiche del project management, al raggiungimento della completa alfabetizzazione digitale, allo sviluppo delle conoscenze tecniche e delle competenze trasversali e manageriali e all’accrescimento culturale e dei titoli di studio del personale, correlati all’ambito d’impiego e alla progressione di carriera del personale;

  • compatibilmente con le risorse finanziarie riconducibili al piano triennale dei fabbisogni di personale, di cui all’articolo 6 del Decreto Legislativo 30 marzo 2001, n. 165, gli strumenti e gli obiettivi del reclutamento di nuove risorse e della valorizzazione delle risorse interne. Deve prevedere, oltre alle forme di reclutamento ordinario, la percentuale di posizioni disponibili nei limiti stabiliti dalla legge destinata alle progressioni di carriera del personale, anche tra aree diverse. Nonché le modalità di valorizzazione a tal fine dell’esperienza professionale maturata e dell’accrescimento culturale, assicurando adeguata informazione alle organizzazioni sindacali. Queste informazioni sono molto interessanti perché permettono di conoscere le assunzioni programmate e quali saranno i concorsi pubblici in arrivo.

CHI DEVE FARE IL PIAO

Il PIAO deve essere predisposto dalle Pubbliche amministrazioni con più di 50 dipendenti, con la sola esclusione delle scuole di ogni ordine e grado e delle istituzioni educative. Le PA interessate sono, per l’esattezza, quelle dell’articolo 1, comma 2, del Decreto Legislativo 30 marzo 2001, n. 165 (con più di 50 dipendenti appunto), ovvero:

  • tutte le amministrazioni dello Stato;

  • le aziende ed amministrazioni dello Stato ad ordinamento autonomo, le Regioni, le Province, i Comuni, le Comunità montane, loro consorzi e associazioni;

  • gli enti del Servizio sanitario nazionale;

  • le istituzioni universitarie;

  • gli Istituti autonomi case popolari;

  • le Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura e loro associazioni;

  • tutti gli Enti pubblici non economici nazionali, regionali e locali, le amministrazioni e le loro aziende;

  • l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (ARAN);

Le Amministrazioni più piccole che detengono fino a 50 dipendenti approveranno, invece, un Piano semplificato come definito dal Decreto 30 giugno 2022, n. 132, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale – Serie Generale n.209 del 07-09-2022. Non dovranno farne quindi uno proprio, ma sono comunque chiamate ad adottarlo. Tutti gli Enti dovranno riunire in quest’unico atto tutta la programmazione che fino a oggi veniva inserita in piani differenti.

PIAO: COSA SOSTITUISCE

Il Piano integrato di attività e organizzazione sostituisce tutta una serie di atti che sono obbligatori per le PA. In particolare, confluiscono nel PIAO, i piani:

  • delle performance;
  • della prevenzione della corruzione e della trasparenza;
  • dei fabbisogni di personale;
  • per il lavoro agile (conosciuto come POLA). Per tale motivo si parla anche di “PIAO smart working”;
  • della programmazione dei fabbisogni formativi.

OBBLIGHI PER LE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI

Le Amministrazioni Pubbliche devono, quindi:

  • approvare il PIAO entro il 31 gennaio di ogni anno. Si precisa che, in caso di differimento del termine di approvazione del Bilancio dell’Ente interessato, l’approvazione del PIAO è differito di 30 giorni. In sede di prima applicazione il termine slitta comunque di 120 giorni dall’approvazione del Bilancio;

  • pubblicarlo nel proprio sito internet istituzionale;

  • inviarlo al Dipartimento della funzione pubblica, per la pubblicazione sul relativo portale.

A COSA SERVE IL PIAO, GLI OBIETTIVI

Con il PIAO si avvia una riorganizzazione del sistema di pianificazione nelle Amministrazioni Pubbliche. L’obiettivo principale è la semplificazione delle procedure di programmazione nelle PA, per garantire trasparenza, maggiore efficienza, efficacia e servizi migliori.

Il PIAO prevede quindi, gli strumenti e le fasi per raggiungere:

  • la piena trasparenza dei risultati dell’attività e dell’organizzazione amministrativa,
    gli obiettivi in materia di contrasto alla corruzione, secondo quanto previsto dalla normativa vigente in materia e in conformità agli indirizzi adottati dall’Autorità nazionale anticorruzione (ANAC) con il Piano nazionale anticorruzione;

  • l’elenco delle procedure da semplificare e reingegnerizzare ogni anno, anche mediante il ricorso alla tecnologia e sulla base della consultazione degli utenti. Nonché la pianificazione delle attività, inclusa la graduale misurazione dei tempi effettivi di completamento delle procedure effettuata attraverso strumenti automatizzati;

  • le modalità e le azioni finalizzate a realizzare la piena accessibilità alle amministrazioni, fisica e digitale, da parte dei cittadini ultrasessantacinquenni e dei cittadini con disabilità;

  • infine, le modalità e le azioni finalizzate al pieno rispetto della parità di genere, anche con riguardo alla composizione delle commissioni esaminatrici dei concorsi.

Per illustrarlo al meglio, il Ministero per la Funzione Pubblica ha anche reso disponibile una brochure del PIAO.

PIAO, ESEMPIO

Il PIAO sarà strutturato in quattro sezioni, a loro volta articolate in sottosezioni di programmazione, riferite a specifici ambiti di attività. A definire lo schema tipo è l’intesa avvenuta il 2 dicembre 2021, in Conferenza Unificata e questa pratica guida allegata al Decreto 30 giugno 2022, n. 132. Le sezioni sono:

  • scheda anagrafica dell’amministrazione, da compilarsi con tutti i dati identificativi dell’amministrazione;

  • valore pubblico, performance e anticorruzione, dove sono definiti i risultati attesi, in termini di obiettivi generali e specifici. Andrà indicato l’elenco delle procedure da semplificare e reingegnerizzare, secondo le misure previste dall’Agenda Semplificazione e, per gli enti interessati dall’Agenda Digitale, secondo gli obiettivi di digitalizzazione ivi previsti. Inoltre, nella sottosezione programmazione-performance, andranno seguite le Linee Guida del Dipartimento della Funzione Pubblica;

  • organizzazione e capitale umano, dove verrà presentato il modello organizzativo adottato dall’Amministrazione o dall’Ente;

  • monitoraggio, dove saranno indicati gli strumenti e le modalità di monitoraggio, insieme alle rilevazioni di soddisfazioni degli utenti e dei responsabili.

PIAO SEMPLIFICATO, ESEMPIO

L’articolo 6 del Decreto 30 giugno 2022, n. 132 stabilisce le modalità con cui le Pubbliche Amministrazioni con meno di 50 dipendenti devono procedere alla redazione del PIAO semplificato. Semplicemente le PA in questione dovranno procedere alla mappatura dei processi e delle aree a rischio corruttivo, ovvero quelle relative a:

  • autorizzazione e concessione;
  • contratti pubblici;
  • concessione ed erogazione di sovvenzioni, contributi;
  • concorsi e prove selettive;
  • processi, individuati dal Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza (RPCT) e dai responsabili degli uffici, ritenuti di maggiore rilievo per il raggiungimento degli obiettivi di performance a protezione del valore pubblico.

L’aggiornamento nel triennio di vigenza della sezione avviene in presenza di fatti corruttivi, modifiche organizzative rilevanti o ipotesi di disfunzioni amministrative significative intercorse. Scaduti i 3 anni il PIAO semplificato viene modificato sulla base delle risultanze dei monitoraggi effettuati nel triennio.

PROROGA APPROVAZIONE PIAO 2023

Come accennato, il termine generale per l’adozione del PIAO è il 31 gennaio di ciascun anno. Termine che, nel 2022 era già stato differito prima al 30 aprile 2022 dal comma 6-bis dell’articolo 6, introdotto dal Decreto Milleproroghe convertito in Legge, poi al 31 luglio 2022 dal Decreto PNRR 2 bis convertito in Legge. Anche per il 2023, tuttavia, la scadenza è stata posticipata al 31 marzo 2023 in occasione della conversione in Legge del Decreto Milleproroghe 2023, per permettere alle Amministrazioni di adempiere correttamente all’obbligo, come spiegato in questa nota del Ministero della PA del 10 febbraio 2023.

Resta fermo che ciascuna amministrazione o ente potrà provvedere all’adozione del PIAO anche prima del termine di differimento del 31 marzo 2023.

COSA ACCADE IN CASO DI MANCATA APPROVAZIONE

La mancata adozione del PIAO produce i seguenti effetti:

  • è fatto divieto di erogazione della retribuzione di risultato ai dirigenti che risultano avere concorso alla mancata adozione del PIAO, per omissione o inerzia nell’adempimento dei propri compiti;

  • l’Amministrazione non può procedere ad assunzioni di personale o al conferimento di incarichi di consulenza o di collaborazione comunque denominati;

  • nei casi in cui la mancata adozione del PIAO dipenda da omissione o inerzia dell’organo di indirizzo politico amministrativo di ciascuna Amministrazione, l’erogazione dei trattamenti e delle premialità è fonte di responsabilità amministrativa del titolare dell’organo che ne ha dato disposizione e che ha concorso alla mancata adozione del Piano.

Il PIAO include anche i contenuti del Piano triennale di prevenzione della corruzione e della trasparenza. Per tale ragione è prevista anche l’applicazione di una sanzione amministrativa non inferiore nel minimo a 1.000 euro e non superiore nel massimo a 10.000 euro.

GLI STEP DEL PIAO

Il PIAO sta seguendo uno specifico iter legislativo, su cui vi sono stati differimenti nei termini e nuove intese con tra Enti locali e Governo. In particolare:

  • 10 giugno 2021: viene pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto Reclutamento che, oltre ai dettagli che vi spieghiamo nella nostra guida, individua il nuovo documento unico di programmazione che ciascuna amministrazione dovrà adottare entro il 31 gennaio 2022, ovvero il Piano integrato di attività e organizzazione (PIAO);

  • 2 dicembre 2021: la Conferenza Unificata dà il parere favorevole al decreto ministeriale che definisce il contenuto del PIAO (Piano integrato di attività e organizzazione). La conferenza va a semplificare gli adempimenti e garantisce una visione unitaria, con l’indicazione di obiettivi, indicatori di performance e attese da soddisfare. In questa pagina è disponibile il verbale dell’accordo sull’adozione del PIAO e lo “schema tipo”;

  • 29 dicembre 2021: il Consiglio dei Ministri approva, su proposta del presidente del Consiglio Draghi e del ministro Brunetta, il decreto del Presidente della Repubblica che individua e abroga gli adempimenti relativi ai piani, diversi da quelli economico-finanziari, che saranno assorbiti dal Piano integrato di attività e organizzazione (PIAO);



  • 26 maggio 2022: il Consiglio dei Ministri approva, in esame definitivo, un regolamento, da adottarsi mediante Decreto del Presidente della Repubblica, recante l’individuazione e l’abrogazione degli adempimenti relativi ai Piani assorbiti dal Piano integrato di attività e organizzazione (PIAO);



RIFERIMENTI

Testo Coordinato del Decreto Reclutamento (Pdf 689 Kb) pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.188 del 7-8-2021 – Suppl. Ordinario n. 28

Testo coordinato di conversione in Legge del Decreto Milleproroghe 2022 (Pdf 571 Kb) pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.49 del 28-2-2022 – Supplemento Ordinario n. 8

Intesa 2 dicembre 2021, in Conferenza Unificata Stato Regioni (Pdf 512 Kb)

Decreto interministeriale 24 giugno 2022 (Pdf 502 Kb)

Decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 2022, n. 81 (Pdf 63 Kb)  pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.151 del 30-06-2022;

Decreto 30 giugno 2022, n. 132 (Pdf 121 Kb).

ALTRI APPROFONDIMENTI E AGGIORNAMENTI

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di Valeria C.
Giornalista, esperta di leggi, politica e lavoro pubblico.
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