Bonus fotovoltaico nel 2025 per le PMI: proroga domanda al 10 Novembre

Ecco cos’è, come funziona, a quanto ammonta e a chi spetta il bonus fotovoltaico del 2025 dedicato alle PMI

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Fino al 10 Novembre le aziende possono presentare domanda per ottenere il bonus fotovoltaico nel 2025.

Il MIMIT ha prorogato il termine per richiedere il contributo economico che copre fino al 50% delle spese delle PMI relative a programmi di investimento dedicati all’autoproduzione di energia elettrica e che si basano sull’utilizzo di impianti solari fotovoltaici o minieolici.

In questo articolo vi spieghiamo nel dettaglio fino a quando richiederlo, come e chi può ottenerlo.

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COSA PREVEDE IL BONUS FOTOVOLTAICO PER LE AZIENDE

Il bonus fotovoltaico per le PMI prevede l’erogazione di contributi a fondo perduto finalizzati a sostenere gli investimenti delle piccole e medie imprese in Italia per l’autoproduzione di energia elettrica attraverso impianti solari fotovoltaici o minieolici. 

A disciplinare la misura è il Decreto 13 Novembre 2024, le domande inizialmente erano state aperte fino a fine ottobre ma poi il MIMIT, con Decreto 29 Settembre 2025, ha optato per la proroga dei termini al 10 Novembre 2025.

Scopriamo insieme cosa finanzia il bonus.

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COSA SPETTA

Alle imprese beneficiarie spetta, per un ammontare di spese ammissibili non inferiore a 30.000 euro e non superiore a 1.000.000 euro, un bonus pari al:

  • 30% delle spese in caso il progetto sia presentato da imprese di medie dimensioni;

  • 30% delle spese in caso il progetto preveda investimenti in sistemi di accumulo;

  • 40% delle spese in caso il progetto sia stato presentato da micro e piccole imprese;

  • 50% delle spese in caso il progetto preveda investimenti per la realizzazione di impianti o acquisto di strumenti per la diagnosi energetica.
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COME FUNZIONA

L’agevolazione funziona “a domanda” e prevede l’assegnazione dei contributi economici sulla base una procedura valutativa a graduatoria, per cui:

  • le domande vengono esaminate e ad ogni progetto presentato, viene attribuito un punteggio;

  • viene stilata una graduatoria e i fondi vengono assegnati a chi ottiene il punteggio più alto, fino all’esaurimento delle risorse disponibili. Le domande saranno valutate secondo criteri quali la capacità addizionale di produzione di energia da fonti rinnovabili, la sostenibilità economica dell’investimento e il possesso di certificazioni ambientali di processo. Sono previste premialità per le imprese che dispongono del rating di legalità o della certificazione sulla parità di genere.

In linea con i dettami del PNRR, le risorse totali disponibili per questa misura sono pari a 320 milioni di euro, di cui il 40% destinato alle Regioni del Sud Italia (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia). Tuttavia, per poter presentare la richiesta, bisogna essere in possesso dei requisiti. Vediamo quali sono.

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QUALI SONO LE PMI DESTINATARIE DEL BONUS

Le PMI destinatarie della misura sono le Piccole, Micro o Medie imprese (PMI), come definite dalla normativa europea. Ovvero, le medie imprese sono quelle con meno di 250 dipendenti e un fatturato annuo fino a 50 milioni di euro o un bilancio fino a 43 milioni. Le piccole imprese hanno meno di 50 dipendenti e fatturato o bilancio fino a 10 milioni e, infine, le micro imprese contano meno di 10 dipendenti con un fatturato o bilancio annuo fino a 2 milioni di euro.

Inoltre, per accedere al bonus, tali PMI devono essere in possesso dei requisiti generali e contabili, ovvero:

  • essere operanti sull’intero territorio nazionale alla data di presentazione della domanda;

  • essere regolarmente costituite ed iscritte come attive nel Registro delle imprese;

  • essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione e non essere comunque sottoposte a procedure concorsuali con finalità liquidatoria;

  • non essere destinatarie di un ordine di recupero pendente per effetto di una precedente decisione della Commissione europea che dichiara un aiuto illegale e incompatibile;

  • non trovarsi in condizioni tali da risultare impresa in difficoltà;

  • trovarsi in regime di contabilità ordinaria, disporre di almeno un bilancio approvato ed essere in regola in relazione agli obblighi contributivi.

Infine, le PMI che operano nel settore dei veicoli possono accedere solo se almeno il 50% dei ricavi proviene da veicoli a zero emissioni. Sono escluse dai benefici, invece, le PMI:

  • dei settori carbonifero, agricolo, della pesca e dell’acquacoltura indicati in questo allegato;

  • che non rispettano il principio DNSH (Do No Significant Harm), in conformità al regolamento UE n. 852/2020;

  • ad alta intensità energetica, classificate dalla CSEA come grandi consumatrici di energia. Ma anche le industrie con alte emissioni di CO2 che operano nell’ambito del sistema ETS dell’Unione Europea;

  • legate alla produzione, noleggio o vendita di veicoli inquinanti, che non rispettano i principi di sostenibilità. Ma anche le imprese che lavorano nella gestione di rifiuti e nella produzione o trattamento di energia nucleare.

COME PRESENTARE DOMANDA

Le imprese possono presentare domanda tramite Invitalia da questa pagina, fino alle ore 12.00 del 10 Novembre 2025. Per compilare la domanda è necessario essere in possesso di un’identità digitale come SPID, CNS o CIE.

Il modulo deve essere compilato direttamente online. Al termine della compilazione è richiesta la firma digitale e l’inserimento di un indirizzo valido di posta elettronica certificata.

Prima dell’invio è consigliabile leggere questo manuale e scaricare il pacchetto completo degli allegati disponibili in formato zip, che trovate in questa pagina.

RIFERIMENTI NORMATIVI

ALTRI AIUTI E AGGIORMENTI

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Scritto da Valeria Cozzolino - Giornalista, esperta di leggi, politica, Pubblica Amministrazione, previdenza e lavoro.
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