Dal 3 Dicembre 2025 è possibile presentare domanda per accedere agli incentivi per le imprese dedicati all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili.
La misura sostiene i progetti green delle aziende che si trovano situate nelle Regioni Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
In questa guida vi spieghiamo quali sono gli incentivi disponibili, a chi spettano e come funzionano.
AL VIA GLI INCENTIVI IMPRESE PER L’AUTOPRODUZIONE DI ENERGIA RINNOVABILE
Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha dato il via alle domande per le imprese che vogliono ottenere gli incentivi per favorire l’installazione di impianti di energia rinnovabile. Si tratta di contributi in conto impianti che coprono dal 28% al 63% delle spese ammissibili, a seconda della dimensione dell’azienda beneficiaria. Tali aiuti sono destinati solo alle unità produttive che si trovano nelle Regioni meno sviluppate (ossia Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia).
Le risorse disponibili ammontano a 262 milioni di euro, da usare per finanziare progetti di investimento per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Una quota pari al 60% è riservata alle PMI, di cui almeno il 25% alle micro e piccole imprese. Le domande per accedere al contributo sono coordinate dal GSE, il Gestore dei Servizi Energetici, e si possono presentare dalle ore 10.00 del 3 Dicembre 2025.
Scopriamo come funzionano gli incentivi.
COME FUNZIONANO
Gli incentivi funzionano “a domanda” mediante il riconoscimento di contributi in conto impianti, concessi alle imprese che realizzano progetti di investimento per la produzione di energia da fonti rinnovabili. La misura copre una percentuale delle spese ammissibili, variabile in base alla dimensione dell’impresa e alla tipologia di impianto installato. Ossia, il contributo è pari al:
- 38% per le grandi imprese, 48% per le medie imprese e 58% per le piccole imprese, nel caso di installazione di impianti fotovoltaici;
- 43% per le grandi imprese, 53% per le medie imprese e 63% per le piccole imprese, nel caso di installazione di impianti termo-fotovoltaici;
- 28% per le grandi imprese, 38% per le medie imprese e 48% per le piccole imprese, nel caso di installazione di sistemi di stoccaggio elettrochimico dell’energia elettrica.
Gli incentivi possono aumentare di
- +5 punti percentuali se si installano moduli fotovoltaici di categoria B o C, come iscritti nel Registro delle tecnologie;
- +2 punti percentuali se si installano moduli di categoria A, come iscritti nel Registro delle tecnologie;
- +2 punti percentuali se l’impresa possiede un sistema di gestione dell’energia conforme alle norme ISO 50001.
I progetti devono riguardare una sola unità produttiva situata in aree industriali, produttive o artigianali di Comuni con più di 5.000 abitanti nelle Regioni meno sviluppate (ossia Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia). L’impianto deve essere installato su edifici esistenti o strutture pertinenziali e destinato all’autoconsumo. L’energia eccedentaria non accumulata deve essere ceduta gratuitamente al GSE per 20 anni, contribuendo al Fondo nazionale reddito energetico.
Inoltre:
- i progetti devono essere avviati solo dopo la presentazione della domanda e conclusi entro 18 mesi dall’ammissione alle agevolazioni, con entrata in esercizio come data di ultimazione;
- la potenza degli impianti fotovoltaici o termo-fotovoltaici deve essere tra 10 kW e 1000 kW. È anche obbligatorio rispettare il divieto di doppio finanziamento e la normativa ambientale europea e nazionale, compreso il principio DNSH.
Le agevolazioni concesse, vengono erogate dal GSE in massimo due stati di avanzamento lavori, con saldo finale entro 80 giorni dalla richiesta e rendicontazione conclusiva entro 90 giorni dalla fine del progetto. È possibile chiedere un’anticipazione fino al 30% con garanzia fideiussoria.
CHI PUÒ FARE DOMANDA
Possono presentare domanda di agevolazione tutte le imprese, di qualunque dimensione, incluse le reti di imprese con soggettività giuridica, che intendono realizzare i progetti di investimento citati.
Per essere ammesse devono:
- essere regolarmente costituite e iscritte come attive nel Registro delle imprese;
- trovarsi nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non in liquidazione né sottoposte a procedure concorsuali;
- non avere ordini di recupero pendenti da parte della Commissione europea e risultare in regola con eventuali restituzioni di agevolazioni revocate;
- non essere imprese in difficoltà secondo la definizione del Regolamento GBER;
- disporre di almeno un bilancio approvato e depositato o, per imprese individuali e società di persone, di almeno una dichiarazione dei redditi presentata;
- essere in regola con gli obblighi contributivi;
- non aver effettuato delocalizzazioni verso l’unità produttiva interessata nei due anni precedenti e impegnarsi a non farlo nei due anni successivi al completamento del progetto;
- aver adempiuto, se richiesto, all’obbligo di stipula dei contratti assicurativi a copertura dei danni.
Sono invece escluse le imprese i cui rappresentanti siano stati condannati per reati che comportano l’esclusione dalle procedure di appalto, quelle destinatarie di sanzioni interdittive, quelle con cause ostative antimafia, quelle in condizioni di incapacità a beneficiare di agevolazioni pubbliche e quelle operanti nei settori carbonifero, agricolo primario, pesca e acquacoltura.
COME RICHIEDERLI
Le imprese interessate possono richiedere gli incentivi esclusivamente in via telematica, utilizzando la piattaforma informatica del GSE, accessibile con lo SPID o apposite credenziali. Lo sportello sarà attivo dalle ore 10.00 del 3 Dicembre 2025 fino alle ore 10.00 del 3 Marzo 2026.
Alla domanda devono essere allegati i documenti specificati all’articolo 9 del bando. Ogni domanda deve riferirsi a un solo progetto di investimento e ciascuna impresa può presentare al massimo tre domande, relative a unità produttive differenti. È inoltre obbligatoria una marca da bollo da 16 euro, da annullare e conservare presso la sede dell’impresa per eventuali controlli.
Dopo la chiusura dello sportello, il GSE definisce l’ordine di istruttoria delle domande in base al punteggio attribuito e, in caso di parità, all’ordine cronologico o al minor costo. Segue la verifica dei requisiti, della documentazione e delle spese ammissibili, con eventuali richieste di integrazione. Al termine, il MASE decide l’ammissione, l’esclusione o la sospensione per esaurimento fondi, con possibilità di istruttoria successiva se si liberano nuove risorse.
BANDO INCENTIVI IMPRESE PER ENERGIA RINNOVABILE
Mettiamo a vostra disposizione il testo integrale (Pdf 741 Kb) dell’avviso pubblico per la selezione di progetti per autoproduzione di energia da FER, avviato da MASE.
ALTRI AIUTI E AGGIORNAMENTI
E a proposito di aiuti per chi opta per l’energia green, vi consigliamo la lettura di questo articolo sui nuovi aiuti per le imprese del Mezzogiorno che scelgono impianti rinnovabili. Inoltre, vi consigliamo di consultare la nostra guida ai bonus per le imprese attivi nel 2025. A vostra disposizione anche gli approfondimenti su:
- tutti i contributi a fondo perduto attivi in Italia;
- gli incentivi alle assunzioni per le imprese in Italia che si possono richiedere;
- tutti i finanziamenti agevolati per le imprese attivi in Italia;
- tutti gli incentivi per l’imprenditoria giovanile nazionali e regionali attivi.
Vi consigliamo anche di leggere quali sono le novità su lavoro e assunzioni nella Legge di Bilancio 2026, approvati dal Governo. A vostra disposizione anche la guida agli incentivi per la transizione green e quella sugli Incubatori e acceleratori di start up in Italia. Interessante poi approfondire quali sono le misure per l’imprenditoria femminile.
Per conoscere tutte le altre agevolazioni è possibile visitare la nostra pagina dedicata gli aiuti per le imprese.
Se volete restare sempre aggiornati vi invitiamo ad iscrivervi alla nostra newsletter gratuita, al nostro canale Whatsapp e al canale Telegram.
Potete anche seguire il canale TikTok @ticonsigliounlavoro e l’account Instagram.
Seguiteci inoltre su Google News cliccando sul bottone “segui” presente in alto.