Incentivi transizione Green 2025: quali sono e quando partono

Ecco cosa sono, quando arrivano e quali sono i programmi di investimento ammessi agli incentivi per la transizione green

MIMIT, Ministero Imprese Made in Italy

Anche nel 2025 sono disponibili gli incentivi per la transizione green, ossia i contributi a fondo perduto promossi dal MIMIT.

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, grazie al “Fondo per il sostegno alla transizione industriale”, anche quest’anno ha stanziato sovvenzioni volte a sostenere i programmi di investimento delle imprese nella tutela ambientale.

In questo articolo vi spieghiamo in modo dettagliato come funzionano, a quanto ammontano, a chi spettano e come richiedere gli incentivi per la transizione green e rinnovabili.

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COSA SONO GLI INCENTIVI TRANSIZIONE GREEN

Gli incentivi transizione green promossi dal MIMIT sono contributi a fondo perduto destinati alle imprese per gli investimenti relativi al miglioramento dell’efficienza energetica.

Le agevolazioni si rivolgono alle imprese di qualsiasi dimensione del territorio nazionale, in particolare quelle che operano nei settori estrattivo e manifatturiero. I contributi hanno un valore diverso, a seconda del tipo di intervento effettuato, variabile per le aziende di specifica grandezza o di determinati settori.

Questa misura non va confusa con quelle connesse al Piano Transizione 5.0 del PNRR. Se volete sapere cos’è il Piano di Transizione 5.0 del Governo, piuttosto, vi consigliamo di leggere la nostra guida sul programma o quella sul bonus transizione energetica 5.0.

Invece, gli incentivi per la transizione industriale che vi andiamo a illustrare, sono finanziati dal Fondo per il sostegno alla transizione industriale istituito dalla Legge di Bilancio 2022, nonché disciplinato dal Decreto 21 Ottobre 2022 e dal Decreto 30 Agosto 2023. L’ultimo bando per l’accesso agli incentivi è stato pubblicato con il Decreto direttoriale del 23 Dicembre 2024, con l’avvio delle domande fissato dal 5 Febbraio 2025. Lo sportello è finalizzato al sostegno di programmi di investimento per la tutela ambientale con una dotazione iniziale di 400 milioni di euro.

Vediamo a chi si rivolgono e come funzionano gli incentivi.

A CHI SI RIVOLGONO

Gli incentivi transizione green si rivolgono a imprese, di qualsiasi dimensione e operanti sull’intero territorio nazionale, che alla data di presentazione della domanda:

  • sono regolarmente costituite, iscritte e “attive” nel Registro delle imprese;


  • sono nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non sono in liquidazione volontaria e non sono sottoposte a procedure concorsuali. Inoltre che non sono già in difficoltà al 31 Dicembre 2019;

  • non rientrano tra i soggetti che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea;

  • hanno restituito somme dovute a seguito di provvedimenti di revoca di agevolazioni concesse dal Ministero;

  • sono in regola con le disposizioni vigenti in materia obblighi contributivi;

  • non si trovano in una delle situazioni di esclusione previste dall’articolo 5, comma 2, del DM 21 ottobre 2022.

In aggiunta:

  • il 40% delle risorse del Fondo è destinato al finanziamento di progetti da realizzare nelle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia;

  • il 50% delle risorse del Fondo è riservato alle imprese energivore (ovvero quelle inserite nell’elenco tenuto dalla Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali – CSEA, relativo alle imprese a forte consumo di energia ai sensi dell’articolo 19, comma 2, della Legge 20 Novembre 2017, n. 167).
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COME FUNZIONANO GLI INCENTIVI TRANSIZIONE GREEN

Gli incentivi transizione green e rinnovabili che rientrano nel Fondo per il sostegno alla transizione industriale funzionano mediante l’erogazione di contributi a fondo perduto.

L’iter da seguire per ottenere le agevolazioni è il seguente:

  • le imprese possono presentare una domanda per ogni unità produttiva, indipendentemente dalla pluralità di obiettivi ambientali perseguiti dal programma di investimento, tramite la piattaforma telematica di Invitalia;

  • la valutazione delle domande avviene mediante una graduatoria basata sui punteggi assegnati ai programmi di investimento. Il punteggio attribuibile a ciascun programma di investimento è determinabile sulla base dei risultati ottenuti a seguito della realizzazione del programma di investimenti in diversi ambiti ambientali. Laddove si presentino situazioni di parità di punteggio, sarà data preferenza alla domanda di agevolazione il cui contributo agevolativo risulti più contenuto;

  • le domande valutate positivamente saranno ammesse alle agevolazioni fino all’esaurimento delle risorse disponibili;

Dopo l’ok alla concessione, entro pochi mesi e nelle modalità comunicate da Invitalia, saranno erogati i contributi.

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CHE INCENTIVI CI SONO PER LA TRANSIZIONE GREEN

Gli incentivi per la transizione green e rinnovabili che ci sono nel 2025 sono contributi a fondo perduto di diverso valore. Il MIMIT, nello specifico, prevede l’erogazione di contributi a fondo perduto in entità variabile per i programmi di investimento che devono avere almeno uno dei seguenti obiettivi:


  • un uso efficiente delle risorse, attraverso una riduzione dell’utilizzo delle stesse anche tramite il riuso, il riciclo o il recupero di materie prime e/o l’uso di materie prime riciclate nel rispetto dei limiti e delle condizioni previste dal Decreto direttoriale del 23 Dicembre 2024.

Gli investimenti inoltre, devono:

  • migliorare la tutela ambientale senza aumentare la capacità produttiva oltre il 20% (2% per aiuti del Quadro temporaneo);

  • essere avviati dopo la domanda di accesso al Fondo, con spese tra 3 e 20 milioni di euro, e completati entro 36 mesi (prorogabili di 12 mesi);

  • rispettare il divieto di doppio finanziamento e non arrecare danno significativo agli obiettivi ambientali, conformandosi alle normative ambientali nazionali e unionali applicabili, nonché alle disposizioni della circolare MEF-RGS n. 22 del 14 Maggio 2024.

A QUANTO AMMONTANO

Gli incentivi MIMIT per la transizione green hanno un ammontare variabile a seconda del tipo di investimento previsto. Ossia:

  • per gli investimenti per l’efficienza energetica, il MIMIT concede le agevolazioni come contributo a fondo perduto secondo l’articolo 38 del Regolamento GBER. La percentuale di contributo è pari al 30% delle spese ammissibili;

  • per gli interventi per l’efficienza energetica degli edifici, il contributo a fondo perduto è del 30% delle spese ammissibili, ridotto al 25% per l’installazione o sostituzione di un solo tipo di elemento edilizio;

  • per gli investimenti relativi all’uso efficiente delle risorse o alla circolarità del processo, la percentuale è del 40% dei costi agevolabili secondo l’articolo 47 del Regolamento GBER.

In entrambi i casi, la percentuale di aiuti viene aumentata del:

  • 20% per le piccole imprese;

  • 10% per le medie imprese;


  • 5% per le zone C.

Se le spese ammissibili sono state determinate considerando il 100 % dei costi totali di investimento, la percentuale di aiuti è del 15%, con aumenti del 10% per le piccole imprese, del 5% per le medie, del 7,5% per le zone A del 2,5% per le zone C.

Nel caso invece, di interventi che prevedono un cambiamento fondamentale del processo produttivo, è la Carta degli aiuti a finalità regionale per l’Italia a determinare il valore del contributo, in base alla zona interessata.

Infine:

  • per gli investimenti per la produzione e lo stoccaggio di energia, la percentuale del contributo è del 45% per investimenti in energie rinnovabili o idrogeno rinnovabile, con un aumento di 20 punti per le piccole imprese e 10 punti per le medie;

  • per gli impianti di stoccaggio e cogenerazione (non da fonti rinnovabili), la percentuale è del 30%, con gli stessi aumenti di 20 punti per le piccole imprese e 10 per le medie;

  • se viene richiesta l’applicazione della sezione 2.6 del Temporary Framework, le agevolazioni sono concesse nella forma del contributo a fondo perduto per il 30% dei costi agevolabili.
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SPESE AMMESSE

Sono ammissibili agli incentivi transizione green le spese strettamente funzionali alla realizzazione dei programmi di investimento relative all’acquisto e alla costruzione di immobilizzazioni, come definite agli articoli 2423 e seguenti del Codice Civile, che riguardino:

  • suolo aziendale e relative sistemazioni (entro il 10% dell’investimento totale ammissibile);

  • opere murarie e assimilate (nel limite del 40% dell’investimento totale ammissibile e solo se funzionali agli obiettivi ambientali);

  • impianti e attrezzature varie di nuova fabbricazione;

  • programmi informatici, brevetti, licenze, know-how e conoscenze tecniche non brevettate.

La misura ammette, inoltre, le spese per la formazione del personale. Nello specifico, sono ammesse:

  • spese di esercizio relativi a formatori e partecipanti alla formazione connessi al progetto e costi servizi di consulenza;

  • spese di personale.

Altri dettagli sulle spese ammissibili nel 2025 li trovate all’articolo 14 del Decreto direttoriale del 23 Dicembre 2024.

COME RICHIEDERE GLI INCENTIVI TRANSIZIONE GREEN

Le imprese possono presentare la domanda per gli incentivi per la transizione green esclusivamente online, accedendo con SPID, CIE o CNS su questo portale, dal 5 Febbraio 2025 e fino a esaurimento risorse.

Tutta la modulistica per fare richiesta nel 2025, compresi i modelli che illustrano i tipi di investimenti ammessi agli incentivi per la transizione green è fornita da Invitalia, in questa pagina.

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RIFERIMENTI NORMATIVI

ALTRE GUIDE UTILI

Vi consigliamo di leggere anche gli approfondimenti su tutti i contributi a fondo perduto che si possono richiedere nel 2025 e l’elenco dei principali incubatori e acceleratori per startup in Italia. Interessante anche l’articolo sul nuovo bonus bollette per le imprese attivo nel 2025.

Per conoscere tutte le agevolazioni a favore dei datori di lavoro è possibile visitare la nostra pagina dedicata agli aiuti alle imprese.

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