Incentivi per investimenti sostenibili: requisiti, domanda, Bando 2022

La guida completa sugli incentivi per gli investimenti sostenibili dedicati alle micro, piccole e medie imprese italiane. Ecco quali sono i requisiti, come fare domanda e la spiegazione del Bando MISE

MISE, Ministero, imprese
Photo credit: Cineberg / Shutterstock.com

Dal MISE disponibili gli incentivi per investimenti sostenibili legati a tecnologie 4.0 nel 2022. A partire dal 18 maggio le micro, piccole e medie imprese italiane che investono nell’economia circolare e risparmio energetico potranno richiedere le agevolazioni.

La misura punta a favorire la trasformazione digitale e sostenibile di attività manifatturiere mediante il riconoscimento di un contributo che va dal 25 al 60% delle spese effettuate, parametrato in base al tipo di azienda e alla sua collocazione geografica.

In questa guida vi spieghiamo come funzionano i nuovi incentivi per investimenti sostenibili 4.0, a chi spettano, come richiederli e a quanto ammontano gli aiuti.

INCENTIVI PER INVESTIMENTI SOSTENIBILI, COSA SONO

I nuovi incentivi per investimenti sostenibili 4.0 concessi dal MISE sono agevolazioni rivolte alle micro, piccole e medie imprese italiane che intendono realizzare opere innovative legate a tecnologie 4.0, economia circolare e risparmio energetico, al fine di favorire la trasformazione digitale e sostenibile di attività manifatturiere. Sono, in pratica, dei contributi a copertura di una percentuale massima delle spese ammissibili per progetti di investimento. La percentuale di aiuto è determinata in funzione del territorio sui cui l’investimento viene realizzato e della dimensione delle imprese beneficiarie e riguarda solo specifici settori.

A mettere a disposizione le risorse per finanziare gli incentivi è stato il Decreto ministeriale 10 febbraio 2022, mentre a disciplinarne il funzionamento è il Decreto Direttoriale del 12 aprile 2022. Le domande di accesso possono essere presentate a partire dalle ore 10:00 del 18 maggio 2022 e il soggetto gestore è Invitalia.

GLI OBIETTIVI

La misura “Investimenti sostenibili 4.0” nasce con l’obiettivo di favorire la trasformazione tecnologica e digitale delle imprese italiane, al fine di superare la contrazione indotta dall’emergenza Covid. Si intende quindi, orientare la ripresa degli investimenti verso ambiti strategici per la competitività e la crescita sostenibile del sistema economico.

LE RISORSE

La dotazione finanziaria complessiva dello strumento è pari a 677.875.519,57 euro, di cui:

  • 250.207.123,57 euro per le Regioni del Centro – Nord a valere sulle risorse dell’iniziativa “REACT-EU” destinate all’Asse prioritario VI del Programma Operativo Nazionale (PON) “Imprese e competitività” 2014-2020.Con riguardo, quindi, alle Regioni: Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Valle d’Aosta, Veneto, Umbria e Province Autonome di Bolzano e di Trento;

  • 427.668.396,00 euro per le Regioni del Mezzogiorno, ovvero Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna.

Una quota pari al 25% della dotazione finanziaria complessiva è destinata ai programmi proposti dalle micro e piccole imprese. L’intervento agevolativo è definito nell’ambito della comunicazione della Commissione europea del 19 marzo 2020, ai sensi e nei limiti della quale sono concessi gli aiuti.

A CHI SPETTANO GLI INCENTIVI

Le agevolazioni di “Investimenti sostenibili 4.0” sono concesse alle micro, piccole e medie imprese (MPMI) che alla data di presentazione della domanda devono rispettare i seguenti requisiti:

  • essere regolarmente costituite, iscritte e “attive” nel registro delle imprese;

  • dimostrare di essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione volontaria e non essere sottoposte a procedure concorsuali;

  • non essere già in difficoltà al 31 dicembre 2019, fatte salve le deroghe previste per le micro e piccole imprese dalla disciplina in materia di aiuti di riferimento;

  • trovarsi in regime di contabilità ordinaria e disporre di almeno due bilanci approvati e depositati presso il registro delle imprese ovvero aver presentato, nel caso di imprese individuali e società di persone, almeno due dichiarazioni dei redditi;

  • essere in regola con le disposizioni vigenti in materia di normativa edilizia e urbanistica, del lavoro, della prevenzione degli infortuni e della salvaguardia dell’ambiente ed essere in regola in relazione agli obblighi contributivi;

  • aver restituito somme dovute a seguito di provvedimenti di revoca di agevolazioni concesse dal Ministero;

  • non aver effettuato, nei due anni precedenti la presentazione della domanda, una delocalizzazione verso l’unità produttiva oggetto dell’investimento;

ATTIVITÀ ECONOMICHE AMMESSE

Sono ammesse agli incentivi per gli investimenti sostenibili 2022, le attività manifatturiere, ad eccezione:

  • delle attività connesse ad alcuni settori caratterizzati da limitazioni derivanti dalle disposizioni europee di riferimento come siderurgia, estrazione del carbone, costruzione navale, fabbricazione delle fibre sintetiche, trasporti e relative infrastrutture, produzione e distribuzione di energia, nonché delle relative infrastrutture;

  • delle attività connesse a dei programmi di investimento che, arrecando un danno significativo agli obiettivi ambientali definiti a livello europeo, non garantiscono il rispetto del principio DNSH (Do No Significant Harm, “non arrecare un danno significativo”).

Sono inoltre, ammesse le attività di servizi alle imprese elencate nell’allegato 4 del decreto 10 febbraio 2022 che trovate in questa pagina.

COME FUNZIONANO GLI INCENTIVI PER INVESTIMENTI SOSTENIBILI

La misura prevede la concessione e l’erogazione di agevolazioni in favore di programmi di investimento proposti da micro, piccole e medie imprese conformi ai vigenti principi di tutela ambientale e ad elevato contenuto tecnologico, coerente con il piano Transizione 4.0. Viene data priorità alle iniziative in grado di offrire un particolare contributo agli obiettivi di sostenibilità definiti dall’Unione europea e per quelli volti, in particolare, a:

  • favorire la transizione dell’impresa verso il paradigma dell’economia circolare;

  • migliorare la sostenibilità energetica dell’impresa.

Il MISE concede gli incentivi per gli investimenti sostenibili sulla base di una procedura valutativa con procedimento a sportello. Dopo la fase valutativa secondo i criteri che trovate in questa pagina, si prosegue con i controlli. In caso di esito positivo, il contributo ammesso sarà erogato sul conto corrente indicato in fase di domanda.

COSA FINANZIA “INVESTIMENTI SOSTENIBILI 4.0”

La misura finanzia, in particolare, dei programmi di investimento che devono:

  • prevedere l’utilizzo delle tecnologie abilitanti afferenti al piano Transizione 4.0. e l’ammontare di tali spese deve risultare preponderante rispetto al totale dei costi ammissibili del programma;

  • essere diretti all’ampliamento della capacità alla diversificazione della produzione, funzionale a ottenere prodotti mai fabbricati in precedenza o al cambiamento fondamentale del processo di produzione di un’unità produttiva esistente ovvero alla realizzazione di una nuova unità produttiva;

  • essere realizzati presso un’unità produttiva localizzata nel territorio nazionale;

  • essere avviati successivamente alla presentazione della domanda;

  • prevedere un termine di ultimazione non successivo a dodici mesi dalla data del provvedimento di concessione delle agevolazioni.

Per i programmi caratterizzati da un particolare contenuto di sostenibilità, sono previsti specifici criteri di valutazione, che consentono all’impresa proponente di conseguire un punteggio aggiuntivo nell’ambito dell’attività di valutazione dell’istanza prevista per l’accesso alle agevolazioni. Inoltre, devono rispettare le seguenti soglie di importo delle spese ammissibili:

  • nel caso di programmi di investimento da realizzare nelle Regioni Molise, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna, spese ammissibili non inferiori complessivamente a 500 mila euro e non superiori a 3 milioni di euro e, comunque, all’80% del fatturato dell’ultimo bilancio approvato e depositato:

  • invece, nel caso di programmi di investimento da realizzare nelle Regioni Abruzzo, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Trentino Alto-Adige, Umbria, Valle d’Aosta e Veneto, spese ammissibili non inferiori complessivamente a un milione di euro e non superiori a 3 milioni di euro e, comunque, all’80% del fatturato dell’ultimo bilancio approvato e depositato.

SPESE AMMISSIBILI

Più precisamente sono coperte le spese strettamente funzionali alla realizzazione dei programmi di investimento di cui all’articolo 6 del Decreto 10 febbraio 2022, relative all’acquisto di nuove immobilizzazioni materiali e immateriali, come definite agli articoli 2423 e seguenti del Codice Civile, che riguardino:

  • macchinari, impianti e attrezzature;

  • opere murarie, nei limiti del 40% del totale dei costi ammissibili;

  • programmi informatici e licenze correlati all’utilizzo dei beni materiali;

  • acquisizione di certificazioni ambientali.

Per i progetti di investimento volti al miglioramento della sostenibilità energetica dell’impresa, sono, inoltre, ammissibili le spese aventi ad oggetto servizi di consulenza diretti alla definizione della diagnosi energetica di cui al Decreto Legislativo 4 luglio 2014 n. 102, nei limiti del 3% dell’importo complessivo delle spese ammissibili. Ciò a condizione che l’effettuazione della diagnosi non costituisca un adempimento obbligatorio per l’impresa ai sensi della normativa di riferimento. Maggiori informazioni sulle spese ammissibili le trovate in questa pagina.

A QUANTO AMMONTANO GLI INCENTIVI “INVESTIMENTI SOSTENIBILI 4.0”

Le agevolazioni di “Incentivi sostenibili 4.0” sono erogati nella forma del contributo in conto impianti, a copertura di una percentuale nominale massima delle spese ammissibili determinata in funzione del territorio di realizzazione dell’investimento e della dimensione delle imprese beneficiarie. In particolare:

  • per i programmi di investimento da realizzare nei territori delle Regioni Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, il contributo massimo è pari al 60% delle spese ammissibili per le imprese di micro e piccola dimensione e al 50% per le imprese di media dimensione;

  • invece, per i programmi di investimento da realizzare nei territori delle Regioni Basilicata, Molise e Sardegna, il contributo massimo è pari al 50% delle spese ammissibili per le imprese di micro e piccola dimensione e al 40% per le imprese di media dimensione;

  • per i programmi di investimento da realizzare nelle Regioni Abruzzo, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Trentino Alto-Adige, Umbria, Valle d’Aosta e Veneto, il contributo massimo è pari al 35% per le imprese di micro e piccola dimensione e al 25% delle spese ammissibili per le imprese di media dimensione.

MODALITÀ DI PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE

Il MISE concede gli incentivi per gli investimenti sostenibili sulla base di una procedura valutativa con procedimento a sportello. Le domande di agevolazione devono essere presentate, esclusivamente per via telematica, attraverso l’apposita procedura informatica messa a disposizione sul sito internet di Invitalia. Vediamo come fare più nel dettaglio.

1) ACCESSO ALLA PROCEDURA INFORMATICA

L’accesso alla procedura informatica:

  • prevede l’identificazione e l’autenticazione dell’impresa proponente tramite SPID, Carta nazionale dei servizi o Carta di Identità Elettronica;

  • è riservato al rappresentante legale dell’impresa proponente, come risultante dal relativo certificato camerale. Tali soggetti possono conferire ad altri soggetti delegati il potere di rappresentanza per la presentazione delle domande di accesso alle agevolazioni.

La domanda di accesso alle agevolazioni e i relativi allegati devono essere firmati digitalmente dai soggetti individuati dalla procedura informatica, pena l’improcedibilità della stessa.

Ai fini del completamento della compilazione della domanda di accesso alle agevolazioni, è richiesto il possesso di una casella di posta elettronica certificata (PEC) attiva, registrata nel Registro delle imprese come previsto dalle norme vigenti in materia. L’accertamento è effettuato in modalità telematica dalla procedura informatica.

2) ITER DI PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE

L’iter di presentazione della domanda di accesso alle agevolazioni è articolato nelle seguenti fasi:

  • dalle ore 10.00 del 4 maggio 2022, è attiva la piattaforma su Invitalia. L’impresa proponente può iniziare a compilare la domanda fino al conseguente rilascio del “codice di predisposizione domanda” necessario per la presentazione della stessa;

  • a partire dalle ore 10.00 del 18 maggio 2022 si può inviare la domanda. Vi sarà il contestuale rilascio dell’attestazione di avvenuta presentazione della domanda, in formato “pdf” immodificabile, da parte della procedura informatica.

3) DOCUMENTI DA ALLEGARE

Ai fini dell’accesso alle agevolazioni l’impresa proponente i candidati devono presentare la
domanda di agevolazione recante, tra l’altro, oltre all’istanza di concessione, le seguenti informazioni e dichiarazioni, rese anche ai sensi degli articoli 46 e 47 del Decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445:

  • dati identificativi dell’impresa proponente, del soggetto firmatario, del referente, del titolare effettivo;

  • dichiarazioni in merito ai requisiti di ammissibilità e agli impegni dell’impresa proponente rispetto ai dati esposti o ad obblighi previsti dal Decreto;

  • dichiarazioni in relazione alle autorizzazioni necessarie alla realizzazione dell’investimento. La documentazione delle autorizzazioni oggetto delle dichiarazioni dovrà, in ogni caso, essere prodotta e sarà oggetto di verifica da parte del Soggetto gestore in sede di erogazione del primo stato di avanzamento lavori;

  • dichiarazioni e informazioni necessarie alla verifica di conformità del programma di investimento rispetto ai divieti e alle limitazioni derivanti dalle disposizioni europee;

  • dati relativi al programma di investimento, inclusi: indicazione dei contenuti generali, date previste di avvio e conclusione, attività cui è finalizzato il programma secondo la classificazione ATECO 2007, tipologia di programma, dati identificativi dell’unità produttiva interessata, elenco dei beni e delle spese previsti, eventuale caratterizzazione del programma rispetto ai contenuti di sostenibilità ambientale;

Inoltre è necessario allegare alla domanda:

  • il piano d’investimento, recante più specifiche indicazioni sui contenuti del programma di investimento. Per i programmi volti alla transizione dell’impresa verso il paradigma dell’economia circolare, ovvero al miglioramento della sostenibilità energetica dell’impresa, devono essere evidenziate, attraverso l’apposita sezione del piano di sviluppo, le soluzioni o le misure previste dal programma. Parimenti devono essere descritti in tale contesto gli ulteriori elementi che caratterizzano l’iniziativa rispetto ai contenuti di sostenibilità ambientale;

  • la dichiarazione concernente i dati contabili. Tale documento, in forma di dichiarazione sostitutiva di atto notorio, ai sensi del Decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, deve essere sottoscritto dal legale rappresentante dell’impresa proponente o dall’eventuale delegato ed essere controfirmato dal presidente del collegio sindacale o dal revisore unico. Nel caso in cui tali organi sociali non siano presenti, da un professionista iscritto nell’albo dei revisori legali, dei dottori commercialisti, dei ragionieri e periti commerciali, o in quello dei consulenti del lavoro. In alternativa, dal responsabile del centro di assistenza fiscale;


  • la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà resa in ottemperanza alle disposizioni in materia di antiriciclaggio di cui al Decreto Legislativo 21 novembre 2007, n. 231 ed alle successive disposizioni attuative emesse dalla Banca d’Italia;

  • nel caso in cui l’impresa proponente sia associata o collegata, prospetto recante i dati per il calcolo della dimensione d’impresa, redatto secondo quanto previsto nel Decreto ministeriale 18 aprile 2005;

  • eventuali preventivi relativi alle spese da sostenere per i beni individuati dal programma, caratterizzati da un appropriato grado di dettaglio che consenta di identificare puntualmente i beni oggetto di agevolazione e le relative caratteristiche tecniche. A tal fine i preventivi debbono riportare, oltre alla data di rilascio, anche la descrizione e il costo del bene oggetto di investimento, il regime IVA applicato, la firma e il timbro del fornitore, e l’attestazione che la fornitura potrà avvenire nei termini previsti per la realizzazione del programma;

  • computo metrico estimativo delle opere murarie e assimilate redatto da un tecnico abilitato, qualora siano presenti spese per opere murarie;

  • nel caso dei programmi caratterizzati da un particolare contenuto di sostenibilità ambientale, documentazione probatoria idonea, nell’ambito dell’attività di valutazione dell’istanza.

4) SCADENZA DOMANDE

Non esiste una scadenza prefissata delle domande. Una volta esaurite risorse, o in prospettiva del loro esaurimento, il MISE chiude lo sportello.

Con Decreto 18 maggio 2022, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.120 del 24-05-2022 il Ministero ha chiuso lo sportello solo per le Regioni del Mezzogiorno. Infatti, alle ore 17,00 della giornata del 18 maggio 2022 risultano presentate domande di agevolazione destinate alle Regioni del Mezzogiorno con un fabbisogno complessivo superiore alle risorse disponibili. Dunque lo sportello è stato chiuso per tali Regioni.

Lo sportello resta invece, ancora aperto per le Regioni del Centro Nord. Ciò, poiché il fabbisogno finanziario relativo alle domande di agevolazione destinate alle Regioni del Centro Nord, risulta pari 229 milioni a fronte dei 250 stanziati.

Intanto, per le Regioni del Mezzogiorno, le domande presentate nelle more della chiusura dello sportello che non trovano copertura finanziaria nell’ambito delle risorse disponibili, sono sospese dalla procedura di valutazione. Ciò, fino all’accertamento di eventuali economie rinvenienti dalle istruttorie in corso. In esito al predetto accertamento, le domande che permangono prive di copertura finanziaria si considerano decadute. Il Soggetto gestore provvede a comunicare alle imprese interessate la suddetta sospensione o decadenza.

RIFERIMENTI NORMATIVI

Decreto direttoriale 12 aprile 2022 (Pdf 634 Kb)
Decreto ministeriale 10 febbraio 2022 (Pdf 851 Kb)
Decreto 18 maggio 2022 (Pdf 82 Kb).

ALTRI AIUTI E AGGIORNAMENTI

Per avere informazioni anche su altri incentivi alle imprese vi consigliamo di leggere l’approfondimento sui contratti di sviluppo e quello sulla misura ON-Oltre. Per conoscere tutte le agevolazioni a favore dei datori di lavoro è possibile visitare la nostra pagina dedicata agli aiuti alle imprese. Se volete restare aggiornati è possibile iscriversi gratis alla nostra newsletter e al nostro canale Telegram, per avere le notizie in anteprima.

di Valeria C.
Giornalista, esperta di leggi, politica e lavoro pubblico.
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