L’Agenzia delle Entrate ha fornito nuove istruzioni operative riguardo alcune novità relative al Superbonus 2024.
Nel dettaglio, con una nuova circolare pubblicata il 13 giugno 2024, è stato chiarito quando spetta l’esenzione dalle imposte sulle plusvalenze derivanti da immobili oggetto di interventi agevolati.
In questo articolo vi illustriamo quali sono le nuove disposizioni dell’Agenzia delle Entrate. Cosa prevede la circolare e quali sono le novità e le ultime notizie sul Superbonus 2024.
NOVITÀ SUPERBONUS 2024, NUOVA CIRCOLARE AGENZIA DELLE ENTRATE
Con la circolare n. 13/E del 13 giugno 2024, l’Agenzia delle Entrate, in linea con le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2024, ha chiarito quando non vanno pagate le imposte sulle plusvalenze generate dalla cessione di un immobile ristrutturato con il Superbonus 2024.
Ricordiamo che con l’articolo 1, commi da 64 a 67, la Legge di Bilancio 2024, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 213 del 30 dicembre 2023, ha modificato gli articoli 67 e 68 del TUIR (concernenti rispettivamente «Redditi diversi» e «Plusvalenze»), prevedendo una nuova fattispecie di plusvalenza immobiliare imponibile. Si tratta appunto della plusvalenza che deriva dalla cessione di immobili oggetto di interventi agevolati con il Superbonus 2024.
Solo le plusvalenze individuate dalla circolare n. 13/E del 13 giugno 2024 sono esenti da imposta, ovvero le plusvalenze relative agli immobili acquisiti per successione o adibiti ad abitazione principale del cedente o dei suoi familiari per la maggior parte dei dieci anni antecedenti alla cessione.
L’esenzione vale anche per gli immobili adibiti a prime case per la maggior parte del periodo intercorso tra l’acquisto o la costruzione e la cessione, qualora all’atto della cessione i predetti immobili siano stati acquistati o costruiti da un periodo inferiore a dieci anni.
Per ciò che concerne il requisito temporale, la circolare individua, come termine iniziale per il calcolo del decorso dei dieci anni, la data di conclusione degli interventi ammessi al Superbonus, comprovata dalle abilitazioni amministrative o dalle comunicazioni richieste dalla normativa urbanistica e dai regolamenti edilizi vigenti.
Ma cos’è nello specifico una plusvalenza e come si calcola?
COS’È LA PLUSVALENZA E COME SI CALCOLA
La plusvalenza si calcola come differenza tra il corrispettivo percepito e il prezzo d’acquisto o il costo di costruzione dell’immobile. È praticamente il guadagno che ne ricava chi vende una casa a un prezzo maggiore rispetto a quello di acquisto o di costruzione.
Tale tipo di plusvalenza, come previsto dalla Legge di Bilancio 2024, se generata da interventi ammessi al Superbonus è soggetta a un’imposta sostitutiva del 26%. Cioè se la casa è venduta a un prezzo maggiore perché migliorata grazie al Superbonus, questo utile va tassato.
Questa nuova disposizione vale per tutte le tipologie di immobili, indipendentemente dal fatto che gli interventi siano stati effettuati sull’immobile dal cedente (ad esempio il proprietario) oppure dagli altri aventi diritto (il conduttore, il comodatario, il familiare convivente, ecc.).
Non vale, invece, nei casi in cui spetta l’esenzione, come chiarito dalla circolare n. 13/E del 13 giugno 2024.
Vediamo allora nel dettaglio cosa cambia.
COSA CAMBIA PER IL SUPERBONUS 2024
Quello che cambia per il Superbonus 2024 con circolare n. 13/E è la disciplina fiscale delle plusvalenze derivanti dalla cessione di immobili che hanno beneficiato degli interventi agevolati.
Fino al 31 dicembre 2023, tali guadagni non erano considerati redditi imponibili. Di conseguenza, non era stato necessario nemmeno specificare i casi di esenzione. Come specificato nella circolare n. 13/E, infatti, l’imposta sulle plusvalenze si applica alle cessioni degli immobili poste in essere a decorrere dal 1° gennaio 2024.
In pratica, per capire se un immobile è soggetto alla nuova disciplina sulle plusvalenze immobiliari, quello che conta è che:
- la cessione dell’immobilre sia avvenuta dopo il 31 dicembre 2023;
- siano stati effettuati interventi ammessi al Superbonus che hanno generato un guadagno nel 2024.
Non è rilevante invece sapere quale tipologia di intervento (trainante o trainato) sia stato effettuato sull’unità immobiliare che viene ceduta.
Infine, non importa nemmeno se il contribuente ha scelto di usare la detrazione in dichiarazione oppure se ha ceduto il credito o ha ottenuto lo sconto in fattura valido fino al 31 dicembre 2023, né tanto meno importa che la detrazione sia stata del 110% o di una percentuale inferiore. Per applicare la nuova disciplina delle plusvalenze (siano esse tassate o esenti), risulta sufficiente la circostanza che siano stati effettuati interventi ammessi al Superbonus sull’immobile o sulle parti comuni dell’edificio.
GUIDA AL SUPERBONUS 2024
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