Nel 2025 le lavoratrici del settore pubblico e privato hanno diritto al bonus mamme in busta paga.
Si tratta di un aiuto per le madri che lavorano, riconosciuto tramite esenzione dal pagamento dei contributi previdenziali a loro carico (parliamo dei contributi IVS per le dipendenti del settore privato e del contributo FAP per le dipendenti PA), pari al 9,19%.
Vale però solo nel caso di lavoratrici madri con più di due figli e in possesso di specifici requisiti.
In questa guida chiara e dettagliata vi spieghiamo cos’è, come funziona, a chi spetta e a quanto ammonta il bonus mamme 2024 in busta paga previsto dalla nuova Legge di Bilancio.
Indice:
COS’È IL BONUS MAMME 2025
Il bonus mamme 2025 è un esonero volto a sostenere le lavoratrici madri esentandole al 100% dal pagamento dei contributi previdenziali a loro carico.
Ossia:
- il contributo IVS per le dipendenti del settore privato, cioè i contributi previdenziali dovuti per invalidità, vecchiaia e superstiti (IVS);
- il contributo FAP per le dipendente delle Pubbliche Amministrazioni.
Questa esenzione per le lavoratici, pari a circa il 9,19% (ossia la quota dei contributi a carico del lavoratore), viene coperta dallo Stato e permette di ottenere uno stipendio netto in busta paga più elevato.
Il beneficio riguarda le mamme lavoratrici e rientra tra le novità della Legge di Bilancio 2024, confermate dalla Legge di Bilancio 2025 insieme al taglio del cuneo fiscale nel 2025.
Le modalità di richiesta rimangono però quelle chiarite dall’INPS nel messaggio n. 1702 del 6 maggio 2024, secondo le indicazioni operative contenute nella Circolare n.27 del 31-01-2024.
Vediamo nel dettaglio a chi spetta e quali sono i requisiti richiesti per ottenerlo.
A CHI SPETTA IL BONUS MAMME NEL 2024
Il bonus mamme nel 2025 in busta paga spetta alle lavoratrici madri dipendenti del settore pubblico e privato con più di due figli, che siano assunte a tempo indeterminato.
I requisiti rimangono quindi quelli indicati dall’INPS nella Circolare n.27 del 31-01-2024. Ovvero, l’esonero in questione è:
- accessibile a tutte le lavoratrici madri e riguarda tutti i rapporti di lavoro dipendente a tempo indeterminato dei settori pubblico e privato, incluso il settore agricolo. Sono compresi i rapporti di lavoro a scopo di somministrazione, i casi di regime di part-time o apprendistato, con l’esclusione dei rapporti di lavoro domestico. Qualora un rapporto di lavoro a tempo determinato venga convertito a tempo indeterminato, l’esonero può trovare legittima applicazione a decorrere dal mese di trasformazione a tempo indeterminato;
- destinato alle lavoratrici che, nel periodo tra il 1° gennaio 2024 e il 31 dicembre 2026, sono madri di almeno tre figli, di cui il più giovane ha meno di 18 anni. Il requisito viene considerato soddisfatto al momento della nascita del terzo figlio e rimane valido anche in caso di premorienza o uscita di uno o più figli dal nucleo familiare;
- applicabile anche alle lavoratrici madri di due figli, di cui il più giovane ha meno di 10 anni, nel periodo dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024. Il requisito per due figli si considera soddisfatto con la nascita del secondo figlio, indipendentemente da eventuali cambiamenti successivi nella composizione familiare. Se il requisito è soddisfatto nel periodo dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026, l’esonero inizia nel mese in cui viene perfezionato il requisito.
IMPORTO
Il bonus decontribuzione mamme nel 2025 ammonta a circa il 9,19% dello stipendio, ossia la quota di contributi che la lavoratrice dovrebbe pagare come contributo IVS per le dipendenti del settore privato e contributo FAP per quelle della PA.
L’esonero contributivo massimo è però, di 3.000 euro annui, ma la soglia massima mensile è di 250 euro (3.000 euro / 12). Per i rapporti di lavoro instaurati o risolti nel corso del mese, tale soglia va riproporzionata assumendo a riferimento la misura di 8,06 euro (250 euro / 31) per ogni giorno di fruizione dell’esonero contributivo.
Tali soglie massime devono ritenersi valide anche nelle ipotesi di rapporti di lavoro part-time, per le quali, pertanto, non è richiesta una riparametrazione dell’ammontare dell’esonero spettante.
La cifra viene versata direttamente all’INPS dallo Stato.
QUANTO AUMENTA LA BUSTA PAGA, SIMULAZIONE
Il bonus decontribuzione per le mamme lavoratrici introdotto nel 2025 si traduce in un esonero contributivo pari al 9,19% dello stipendio lordo mensile, che copre la quota di contributi previdenziali IVS per le lavoratrici del settore privato e FAP per le dipendenti della Pubblica Amministrazione. Ma come si riflette concretamente questo esonero sull’aumento dello stipendio netto?
Sapendo che l’importo massimo dell’agevolazione è di 3.000 euro annui, suddiviso in un limite massimo di 250 euro al mese. E che se il rapporto di lavoro inizia o termina nel corso del mese, la soglia viene calcolata giornalmente con un valore di riferimento di 8,06 euro per ogni giorno di lavoro, garantendo così che il beneficio sia equamente distribuito. Simuliamo l’aumento della busta paga:
- immaginiamo una lavoratrice con uno stipendio lordo mensile di 2.000 euro;
- in questo caso, l’esonero contributivo sarà pari al 9,19% dello stipendio, ossia 183,80 euro al mese;
- trattandosi di una cifra inferiore alla soglia massima di 250 euro, la lavoratrice potrà vedere un aumento netto della busta paga di 183,80 euro al mese.
Passiamo ora a una situazione diversa, in cui:
- lo stipendio lordo mensile è di 3.500 euro;
- il 9,19% di questa cifra ammonta a 321,65 euro, ma poiché la soglia massima mensile è di 250 euro, l’aumento effettivo in busta paga sarà limitato a questo importo massimo;
- pertanto, la lavoratrice in questo caso guadagnerà 250 euro in più al mese grazie al bonus.
Infine:
- consideriamo il caso di una lavoratrice part-time con uno stipendio lordo di 1.000 euro al mese;
- anche in questo scenario, il 9,19% dello stipendio genera un esonero contributivo di 91,90 euro;
- non essendo necessaria una riparametrazione per il part-time, l’aumento in busta paga sarà di 91,90 euro al mese.
COME FUNZIONA IL BONUS MAMME IN BUSTA PAGA
Il bonus mamme nel 2025 funziona attraverso il ricorso al meccanismo di decontribuzione al 100% per le lavoratici madri con più di 3 figli.
Ciò significa che queste mamme non devono più sostenere i costi dei contributi previdenziali a loro carico, ovvero non verrà decurtata dal cedolino la quota contributi lavoratore che ammonta a circa un terzo delle spese totali (9,19% a fronte del totale pari al 33% circa). La misura si applica direttamente in busta paga ed entro i 3.000 euro annui. Questa esenzione è applicata mensilmente e tiene conto dell’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche.
Lo Stato si assume queste spese, alleggerendo così il carico delle tasse che gravano sulle mamme lavoratrici e facendo di fatto aumentare il loro stipendio netto.
Di seguito qualche esempio pratico per capire meglio come si applica e funziona nel dettaglio il bonus lavoratrici.
ESEMPIO PRATICO
A fornire un esempio pratico di applicazione del bonus è stato l’INPS, con diverse casistiche, per chiarire la spettanza dell’esonero in diverse situazioni. Vediamo i dettagli.
ESEMPIO 1
La lavoratrice, alla data del 1° gennaio 2025, è madre di tre figli. L’esonero trova applicazione a partire dal 1° gennaio 2025. Il figlio più piccolo compie il 18° anno di età il 19 ottobre 2026. L’applicazione dell’esonero contributivo termina nel mese di ottobre 2026.
ESEMPIO 2
La lavoratrice, alla data del 1° gennaio 2025, è madre di due figli. L’esonero trova applicazione a partire dal 1° gennaio 2025. Il figlio più piccolo compie il 10° anno di età il 18 luglio 2025. L’applicazione dell’esonero contributivo termina nel mese di luglio 2025.
ESEMPIO 3
La lavoratrice, alla data del 1° gennaio 2025, è madre di un figlio ed è in corso la gravidanza del secondo figlio. La nascita del secondo figlio avviene l’11 giugno 2025. L’esonero trova applicazione a partire dal 1° giugno 2025 al 31 dicembre 2025.
ESEMPIO 4
La lavoratrice, alla data del 1° agosto 2025, è madre di due figli, ed è in corso la gravidanza del terzo figlio. La nascita del terzo figlio avviene in data 2 marzo 2026. Fino al 31 dicembre 2025 si applica il bonus mamme 2024. Dal 1° gennaio 2025 al 28 febbraio 2026 non si applica alcuna riduzione contributiva. A partire dal 1° marzo 2026 e fino al 31 dicembre 2027 si applica l’esonero.
ESEMPIO 5
La lavoratrice, alla data del 1° gennaio 2025, è madre di tre figli, tutti di età superiore ai 18 anni. Non spetta alcuna riduzione contributiva.
Le situazioni illustrate precedentemente si riferiscono a scenari in cui il contratto di lavoro a tempo indeterminato è attivo alle date indicate. Tuttavia, è importante sottolineare che nel caso in cui il contratto a tempo indeterminato venga stipulato successivamente alla condizione di essere madre di due o tre figli, l’esenzione in questione, se i requisiti sono soddisfatti, sarà applicata a partire dalla data di inizio del contratto a tempo indeterminato.
Di conseguenza, nel caso in cui la nascita del secondo figlio si verifichi l’11 giugno 2025 e il rapporto di lavoro dipendente sia instaurato dal 1° settembre 2025, l’esenzione sarà applicata dal 1° settembre 2025 fino al 31 dicembre 2025.
COME RICHIEDERE IL BONUS MAMME LAVORATRICI
Per richiedere il bonus lavoratrici madri con 3, 4, 5 o più figli nel 2025 valgono le regole chiarite dall’INPS nella Circolare n.27 del 31-01-2024, specifica che le lavoratrici in possesso dei requisiti possono seguire due strade:
1) rivolgersi al datore di lavoro e comunicare l’intenzione di usufruire dell’esonero, indicando il numero dei figli e fornendo il codici fiscale degli stessi. In questo caso le interessate devono presentare richiesta scritta usando questo modulo (o altro modulo fac simile fornito dall’azienda), consegnandolo debitamente compilato e sottoscritto. Pertanto, come specificato nel messaggio n. 1702 del 6 maggio 2024, la fruizione dell’esonero in oggetto non è subordinata alla presentazione di una specifica domanda di accesso all’Istituto da parte della lavoratrice interessata;
2) comunicare direttamente all’INPS le informazioni relative ai codici fiscali dei figli mediante un’applicazione denominata “Utility Esonero Lavoratrici Madri” e attivata con il messaggio n. 1702 del 6 maggio 2024, con il quale è stato precisato anche che l’utilizzo di tale applicativo è limitato ai soli casi in cui per la lavoratrice, già fruitrice del bonus in trattazione, non siano stati inseriti i codici fiscali dei figli nei flussi Uniemens.
L’applicativo “Utility Esonero Lavoratrici Madri”, è disponibile mediante accesso al sito dell’Istituto, in questa pagina, al seguente percorso: “Imprese e Liberi Professionisti” > “Esplora Imprese e Liberi Professionisti” > sezione “Strumenti” > “Vedi tutti” > “Portale delle Agevolazioni (ex DiResCo)” > “Utilizza lo strumento”, autenticandosi con la propria identità digitale di tipo SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) almeno di Livello 2, CNS (Carta Nazionale dei Servizi) o CIE (Carta di Identità Elettronica) 3.0.
La lavoratrice interessata a fornire direttamente all’Istituto le informazioni relative ai figli, dopo aver selezionato la voce “Utility Esonero Lavoratrici Madri”in “Elenco domande di sgravio”, può procedere con la dichiarazione degli identificativi, fornendo i codici fiscali o, in via alternativa, laddove non sia in possesso dei codici fiscali, le informazioni anagrafiche dei figli.
A questo punto, ultimata la procedura, l’esonero al 100% dei contributi dovuti sarà applicato automaticamente in busta paga, non appena disponibile.
QUANDO SCADE
Le misure del bonus mamme cessano alternativamente:
- il 31 dicembre 2026 o nel mese di compimento del 18° anno di età del figlio più piccolo, qualora tale evento si realizzi prima della scadenza prevista del 31 dicembre 2026;
- il 31 dicembre 2025 o nel mese di compimento del 10° anno di età del figlio più piccolo, qualora tale evento si realizzi prima della scadenza prevista.
RIFERIMENTI NORMATIVI E DI PRASSI
- Testo finale della Legge di Bilancio 2024 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 213 del 30 dicembre 2023;
- Circolare n.27 del 31-01-2024 (Pdf 114 Kb);
- Messaggio n. 1702 del 6 maggio 2024 (Pdf 57,3 kB);
- Testo definitivo (Pdf 24,4 MB) della Legge di Bilancio 2025, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 31 Dicembre 2024 (GU Serie Generale n.305 del 31-12-2024 – Suppl. Ordinario n. 43).
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