Il congedo parentale è un periodo di astensione dal lavoro facoltativo che spetta sia alla madre che al padre.
Nel 2024 i genitori possono beneficiare di 9 mesi di congedo parentale indennizzato, di cui due retribuiti all’80% e 7 retribuiti al 30%.
È stato confermato nel 2025 ma con alcune novità. In particolare, dal 1° Gennaio cambia la durata: il governo ha deciso di riconoscere tre mesi indennizzati all’80% dello stipendio (aumentano il congedo rispetto ai due retribuiti all’80% e 7 retribuiti al 30% del 2024).
In questa guida chiara e dettagliata vi spieghiamo come funzionano i congedi parentali e quali sono le novità di cui tenere conto nel 2025.
Indice:
COS’È IL CONGEDO PARENTALE
Il congedo parentale è un periodo di astensione facoltativa dal lavoro che i genitori possono richiedere per prendersi cura dei propri figli nei primi anni di vita. Questo diritto è riconosciuto sia alle madri che ai padri, ed è regolato dal Testo Unico sulla maternità e paternità (DLgs. 151/2001).
Il congedo può essere richiesto entro i primi 12 anni di vita del bambino, o entro i 12 anni dall’adozione o affidamento. Durante questo periodo, i genitori ricevono una retribuzione parziale, con un’indennità variabile in base alla durata e al tipo di congedo scelto.
Si tratta di una scelta libera – ecco perché si parla di congedo facoltativo – a differenza del congedo di maternità o del congedo di paternità di 10 giorni per la nascita del figlio che è obbligatorio, seppure estendibile poi in via facoltativa.
COME FUNZIONA IL NUOVO CONGEDO PARENTALE NEL 2025
Nel 2025, il congedo parentale è potenziato grazie alle novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2025. Ecco come funziona:
- rimane confermata la possibilità di richiedere il congedo parentale entro i primi 12 anni di vita del bambino (o entro 12 anni dall’adozione o affidamento), con un massimo di 10 mesi complessivi (o 11 mesi in particolari situazioni) tra i due genitori o di sei mesi in caso a fruirne sia solo un genitore;
- viene introdotto un terzo mese di congedo facoltativo retribuito all’80% della retribuzione, che si aggiunge ai due mesi già previsti con la stessa percentuale di indennizzo nel 2024. Questo significa che i genitori potranno usufruire di tre mesi complessivi all’80% entro i sei anni di vita del bambino, rendendo il congedo più conveniente dal punto di vista economico. Inoltre, l’indennità maggiorata per 3 mesi all’80% è stata resa strutturale, quindi non è una misura temporanea, ma diventa parte stabile del sistema di congedi parentali;
- gli altri 6 mesi di congedo parentale restano indennizzati al 30% della retribuzione, mentre i mesi rimanenti non sono indennizzati, salvo il caso in cui il richiedente si trovi nella condizione reddituale prevista dall’articolo 34, comma 3, del T.U. 151/2001.
Come nel 2024, infine, anche nel 2025:
- il congedo parentale è coperto da indennità (a scalare, prima all’80% per tre mesi poi al 30% per altri sei) solo per nove mesi, mentre il periodo restante non prevede retribuzione;
- può essere utilizzato in giorno o ore, quindi in modo flessibile;
- può essere suddiviso tra i genitori in modo alternato, a seconda delle loro esigenze.
Per approfondire meglio cosa cambia, vi consigliamo la nostra guida aggiornata con tutte le novità sul congedo parentale nel 2025.
DURATA DEL CONGEDO PARENTALE
La durata del congedo parentale in Italia è pari a:
- 6 mesi per ciascun genitore, nel caso in cui entrambi decidano di richiedere il congedo contemporaneamente;
- 10 mesi per un genitore solo, che può usufruire dell’intero periodo in assenza di un secondo genitore.
Tuttavia, se entrambi i genitori decidono di usufruire del congedo alternativamente, la durata complessiva totale non può superare i 10 mesi, con un’unica eccezione, ovvero: se il padre utilizza almeno 3 mesi del suo congedo, il limite può essere esteso a 11 mesi complessivi e alternati con la madre (invece che 10).
QUANTO TEMPO SI PUÒ STARE IN CONGEDO PARENTALE
Il congedo parentale può essere fruito a mesi, giorni e a ore. Quindi,se consideriamo un mese standard di 30 giorni, 6 mesi congedo parentale si traducono in 180 giorni di congedo per il singolo genitore. Se entrambi i genitori usufruiscono del congedo, visto che in questo caso il totale non può superare i 10 mesi, al padre e alla madre spettano 300 giorni di congedo in totale e complessivamente.
La durata del congedo a ore, invece, dipende dall’orario di lavoro del richiedente e non c’è un numero fisso. Ad esempio, se un genitore lavora a tempo pieno (40 ore settimanali), basta moltiplicare il numero di ore mensili di lavoro (40 ore settimanali, per 4 settimane di lavoro, equivalgono a 160 ore in un mese) per il totale di mesi di congedo che gli spettano. Quindi, supponendo che il genitore abbia diritto a un periodo di 6 mesi, il totale delle ore di congedo di cui può usufruire sarebbe di 960 ore (160 ore x 6 mesi).
Questo passaggio è importante capirlo perché il congedo parentale a ore è parametrato all’orario di lavoro effettivo, quindi chi lavora part-time avrà un numero complessivo di ore a disposizione inferiore rispetto a chi lavora full-time. Questo significa che il calcolo delle ore di congedo parentale sarà diverso.
RETRIBUZIONE CONGEDO PARENTALE
Nel 2025, i genitori hanno diritto a tre mesi di congedo parentale retribuito con un’indennità pari all’80% della retribuzione, calcolata sulla base della retribuzione media giornaliera. Dopo il terzo mese, l’indennità scende al 30%.
Si tratta di una novità rispetto al 2024, quando invece il congedo parentale prevedeva due mesi con indennità all’80%, con una riduzione al 30% dal terzo mese.
Questo vale per la generalità dei casi, ma ciò non esclude che la contrattazione collettiva possa prevedere un trattamento di maggior favore rispetto alla normativa nazionale. È per esempio il caso del congedo parentale al 100% per i dipendenti pubblici degli Enti Locali, che è infatti un’eccezione.
In ogni caso, l’indennità viene calcolata tenendo conto della retribuzione media giornaliera del genitore e viene pagata dall’INPS, dietro apposita domanda.
Vediamo nel dettaglio come si richiede il congedo parentale.
COME RICHIEDERE IL CONGEDO PARENTALE NEL 2025
Per richiedere il congedo parentale bisogna presentare apposita domanda all’INPS, esclusivamente in modalità telematica, attraverso uno dei consueti canali:
- tramite il portale istituzionale INPS, se si è in possesso di identità digitale (SPID almeno di livello 2, CIE 3.0 o CNS), utilizzando gli appositi servizi raggiungibili dalla home page attraverso il percorso “Lavoro” > “Congedi, permessi e certificati”;
- tramite il Contact center integrato INPS, chiamando il numero verde 803.164 (gratuito da rete fissa) o il numero 06 164.164 (da rete mobile a pagamento, in base alla tariffa applicata dai diversi gestori);
- tramite gli Istituti di Patronato, utilizzando i servizi offerti dagli stessi.
La domanda di fruizione del congedo parentale deve essere presentata al datore di lavoro con un preavviso minimo fissato per legge in 5 giorni (2 giorni nel caso di congedo parentale su base oraria), anche se molti contratti collettivi hanno ampliato i termini di preavviso fino anche a 15 giorni prima della effettiva assenza, al fine di favorire l’esigenza organizzativa rappresentata dai datori di lavoro.
Il procedimento da seguire nel 2025 per presentare richiesta è quello disciplinato dalla Circolare n. 57 del 18 aprile 2024, così come Messaggio INPS n. 2704 del 23-07-2024, cui disposizioni sono ancora valide.
In ogni caso, per evitare disguidi, è consigliabile inviare una comunicazione scritta (email o raccomandata) all’azienda, specificando il periodo richiesto.
CONGEDO PARENTALE, A CHI SPETTA
Il congedo parentale spetta a tutti i lavoratori, genitori naturali e genitori adottivi o affidatari.
Si tratta, in particolare:
- dei lavoratori e lavoratrici dipendenti del settore privato;
- dei lavoratori e lavoratrici dipendenti del settore pubblico, come chiarito dalla Circolare INL n. 9550 del 6 settembre 2022 in cui si legge che le disposizioni in materia di congedi, permessi e altri istituti oggetto del decreto, “salvo che non sia diversamente specificato, sono direttamente applicabili anche ai dipendenti delle pubbliche amministrazioni” (art. 1, comma 2, d.lgs. 105/2022), in un’ottica di piena equiparazione dei diritti alla genitorialità e all’assistenza;
- dei lavoratori o lavoratrici iscritte alla Gestione Separata.
- dei lavoratori o le lavoratrici autonome.
GLI ESCLUSI
Il congedo parentale non spetta:
- ai genitori disoccupati o sospesi,
- ai genitori lavoratori domestici;
- ai genitori lavoratori a domicilio.
Nel caso in cui il rapporto di lavoro in atto cessi all’inizio o durante il periodo di fruizione del congedo, il diritto al congedo stesso viene meno. Da quando? Dal momento in cui è cessato il rapporto di lavoro.
RIFERIMENTI NORMATIVI E DI PRASSI
- Decreto Legislativo 30 giugno 2022, n. 105 – Conciliazione vita lavoro (Pdf 132 Kb), pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.176 del 29-07-2022;
- Circolare INL n° 9550 del 6-9-2022 (Pdf 308 kb);
- Circolare n. 57 del 18 aprile 2024 (Pdf 140 kB);
- Messaggio INPS n. 2704 del 23-07-2024 (Pdf 41,2 kB);
- Testo definitivo (Pdf 24,4 MB) della Legge di Bilancio 2025, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 31 Dicembre 2024 (GU Serie Generale n.305 del 31-12-2024 – Suppl. Ordinario n. 43).
ALTRI APPROFONDIMENTI E GUIDE UTILI
- la guida sul congedo di maternità obbligatorio;
- la guida sull’assegno di maternità dei Comuni;
- la guida sull’assegno di maternità dello Stato;
- la guida sulla tutela riconosciuta ai lavoratori dello spettacolo con maternità e la paternità;
- la guida su indennità di maternità e paternità per autonomi e liberi professionisti;
- l’approfondimento sul congedo di paternità;
- la guida al congedo di paternità alternativo.
ALTRI AGGIORNAMENTI
Vi consigliamo anche di leggere la guida sull’assegno unico e universale figli e quella sul bonus nido potenziato.
Inoltre, mettiamo a vostra disposizione anche l’approfondimento sulla Carta Nuovi Nati da 1000 Euro 2025.
Potrebbe interessarvi anche approfondire il bonus lavoratrici madri con 3 o più figli.
Per conoscere altri aiuti e agevolazioni disponibili per famiglie e lavoratori potete invece visitare la nostra sezione dedicata agli aiuti alle persone.
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Si maturano i giorni di ferie durante il congedo?
Sì.
Ci sono molte normative che aiutano a capire tante cose ma i datori di lavoro continuano a erogare il pagamento del congedo parentale del primo mese al 30% per cento e non al 80% per cento e inoltre si parla anche del 100% per cento. Ma quanto spetta realmente?
Ciò che vale è quanto prevede la normativa, come abbiamo spiegato nell’articolo qui sopra. Dal 2023 la copertura INPS è per 8 mesi pari al 30% della retribuzione e per un mese pari all’80% della retribuzione per quanto riguarda i lavoratori dipendenti ma solo se fruito entro i primi 6 anni di vita. Attenzione che parliamo di copertura INPS e ci riferiamo ad aziende del settore privato.