Pensione per i giovani con assegno di garanzia: cos’è e come funziona

La guida su cos’è, come funziona e a chi spetterebbe la pensione per i giovani con assegno di garanzia

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Nell’incontro dell’11 luglio 2023 tra Ministero del Lavoro e sindacati è stata discussa la proposta di pensione per i giovani con assegno di garanzia.

Si tratta di una pensione contributiva di garanzia per evitare che i precari di oggi abbiano in futuro una pensione troppo bassa. E’ collegata al numero di anni di lavoro e di contributi versati ed eventualmente graduata tenendo conto dei periodi di sospensione di lavoro tra un contratto precario e l’altro.

In questo articolo vi spieghiamo cos’è e come funziona la pensione per i giovani proposta dai sindacati al Governo.

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COS’È LA PENSIONE GIOVANI O PENSIONE DI GARANZIA

La pensione giovani con assegno di garanzia, anche chiamata “pensione di garanzia” è una misura ideata per prevenire pensioni insufficienti nel futuro per chi attualmente è occupato con contratti precari e per chi ha iniziato a versare i contributi dopo il 31 dicembre 1995. Si tratta principalmente di uomini e donne con circa 40 anni di età.

Viene chiamata “di garanzia” in quanto mira ad evitare che i precari di oggi abbiano in futuro una pensione inadeguata. In particolare questi lavoratori quarantenni rischiano di aver diritto, quando sarà il loro momento, a una pensione molto bassa a causa del minimo montante contributivo accumulato in anni di impiego discontinui e precari.

Questo è un rischio reale, confermato la Corte dei Conti nel Rapporto 2023 sul coordinamento della finanza pubblica e che riguarda i lavoratori ora 40enni e per cui si applica il calcolo contributivo della pensione introdotto con la riforma Dini (varata nel 1995 e entrata in vigore nel 1996).

Proprio per evitare il verificarsi di questo scenario, i sindacati CGIL, CISL e UIL hanno proposto al Governo l’istituzione, nella prossima Legge di Bilancio, della pensione di garanzia per i giovani. Vediamo a chi si rivolge e come funziona la misura proposta.

A CHI SI RIVOLGE LA PENSIONE GIOVANI

La pensione giovani con assegno di garanzia si rivolge a tutti i lavoratori precari e a coloro che hanno pochi contributi versati perché hanno iniziato a lavorare dopo il 31 dicembre 1995 in maniera discontinua. Parliamo, cioè, di quei lavoratori ora 40enni e per cui si applica il calcolo contributivo della pensione introdotto con la riforma Dini, che penalizza molto la loro pensione del futuro.

COME FUNZIONA LA PENSIONE GARANZIA GIOVANI

La pensione per i giovani è stata proposta dai sindacati come un trattamento pensionistico contributivo erogato con assegno di garanzia.

Tale pensione dovrebbe essere collegata e graduata rispetto al numero di anni di lavoro e di contributi versati. L’ipotesi è che tale forma pensionistica dovrebbe considerare e valorizzare anche i periodi di disoccupazione, di formazione e di basse retribuzioni per poter assicurare a tutti un assegno pensionistico dignitoso, anche attraverso il ricorso alla fiscalità generale.

La richiesta dei sindacati CGIL, CISL e UIL avanzata nell’incontro con il Governo dell’11 luglio 2023 è, cioè, quella di prevedere per le categorie di giovani citati una sorta di “integrazione al minimo”. Un assegno di garanzia, appunto.

Il funzionamento ipotizzato è molto simile a quello applicato nel sistema retributivo, col quale sono state liquidate le vecchie pensioni, quelle antecedenti alle regole della riforma Dini. Per le pensioni ante 1996, infatti, si prevedeva l’integrazione al minimo. Ossia, per coloro che avevano un montante leggero interveniva lo Stato integrando l’importo della pensione fino a un livello minimo.

Invece, col sistema contributivo che vige dal 1996, il lavoratore prenderà esattamente quanto ha maturato. Quindi, chi avrà fatto una carriera professionale discontinua con molti periodi di precariato rischia di maturare pensioni molto basse e non dignitose.

QUANTI SONO I GIOVANI A RISCHIO PENSIONI BASSE

I giovani che si trovano in questa condizione e rischiano “pensioni da fame” sono tantissimi. Basandosi sull’analisi dal database dell’INPS, dove sono registrati tutti i contributi versati, è stato estratto, infatti, un campione di 56.000 lavoratori, rappresentativi di una popolazione di 40enni assicurati pari a 486.000.

Il campione è stato suddiviso in 11 “figure tipo”, dai dipendenti privati, agli autonomi, dai coltivatori ai commercianti, dai dipendenti pubblici ai parasubordinati. Il 28% dei giovani, sottolinea la Corte dei Conti – nel Rapporto 2023 sul coordinamento della finanza pubblica – ha una retribuzione lorda sotto 20.000 euro annui. Ciò vuol dire che è misero anche il montante contributivo accumulato finora.

Accanto a situazioni solide, come quelle del comparto sanitario e delle forze armate, accomunati da retribuzioni medie che si collocano molto al di sopra delle altre categorie (e che quindi hanno consentito di accumulare montanti contributivi elevati pari a circa 235.000 euro per i militari e 178.000 per i sanitari) per tutte le altre tipologie di lavoratori, il montante appare relativamente modesto e non supera i 100.000 euro in 6 casi su 11.

Le posizioni peggiori sono quelle relative a:

  • i coltivatori diretti, che mostrano retribuzioni medie comprese tra 11.000 e 12.000 euro nel 50% dei casi, con un valore mediano del montante accumulato di appena 66.000 euro;

  • parasubordinati, con 54.000 euro di montante accumulato;

  • disoccupato, con 74.000 euro di montante accumulato;

  • dipendenti privati, con un forte svantaggio delle lavoratrici, che registrano un importo mediano accumulato finora di 117.000 euro di montante contributivo contro i 138.000 degli uomini.

È proprio a queste categorie di precari e di lavoratori in condizioni particolari che si rivolge la pensione di garanzia per i giovani proposta dai sindacati.

IL “NODO” DEI COSTI DELLA PENSIONE DI GARANZIA PER I GIOVANI

Il problema emerso nel corso  dell’incontro tra sindacati e Governo, però, è che la pensione per i giovani con assegno di garanzia rischia di costare notevolmente alle casse dello Stato. L’allarme conti circa il “tesoretto” delle pensioni è stato chiarito in documenti recenti come il DEF 2023 o dall’analisi INPS che ha fatto emergere che in alcuni Province d’Italia vi sono più pensionati che lavoratori, come vi illustriamo in questo focus. Pertanto, l’attuazione della pensione giovani, sebbene necessaria, ma è tuttora in forse.

Nella riforma pensioni propedeutica alla Legge di Bilancio 2024, il Governo potrebbe decidere anche di applicare una logica diversa per aiutare questi giovani lavoratori precari. Come? Magari dando solo più peso agli anni di studio e incentivando i piani pensionistici privati. Intanto, tra le altre proposte generali sulle pensioni, vi sono anche al vaglio del Governo, l’ipotesi Quota 41 e l’estensione pensioni minime a 600 euro.

Per saperne di più bisognerà, dunque, aspettare l’esito dei prossimi incontri in programma fra Esecutivo e sindacati. Poi, vi sarà l’attesa dell’ok definitivo alla Legge di Bilancio previsto entro il 31 dicembre 2023. E noi vi aggiorneremo.

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LA GUIDA ALLE PENSIONI

Per conoscere tutti gli strumenti di pensione attivi fino al 2025, vi consigliamo di leggere questa guida su quando si può andare in pensione. Invece in questo articolo trovate le novità sulle pensioni anticipate o flessibili del 2023. 

ALTRI AIUTI, APPROFONDIMENTI E AGGIORNAMENTI

Vi invitiamo a leggere il focus sull’isopensione, quello sulle pensioni minime e ad usare Pensami, il simulatore INPS per la pensione. Utile anche l’uso del simulatore INPS per il riscatto laurea ai fini pensionistici. Mettiamo a vostra disposizione anche la nostra guida sulle novità Quota 103, il nostro articolo che spiega come funziona l’anticipo pensionistico tramite APE sociale. Interessante anche il nostro focus sulla rivalutazione delle pensioni 2023. Da leggere anche come recuperare gli anni di studi ai fini pensionistici tramite il riscatto dalla laurea.

Per approfondire, c’è anche la guida alla pensione senza contributi e l’approfondimento sul riscatto contributi pensione nel 2024.

Per conoscere altri dettagli sulle pensioni, vi consigliamo di consultare quotidianamente questa sezione. Invece, per aiuti, bonus e agevolazioni disponibili per famiglie e lavoratori potete visitare la nostra sezione dedicata agli aiuti alle persone.

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di Valeria C.
Giornalista, esperta di leggi, politica e lavoro pubblico.
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