La pensione Quota 41 attualmente in vigore è la cosiddetta “pensione precoci”, ossia una forma di trattamento pensionistico erogato, a domanda, ai lavoratori che hanno accumulato 41 anni di contribuzione effettiva (di cui almeno 12 mesi già prima di aver compiuto 19 anni).
Ma, dal 2025 con la dicitura “pensione Quota 41” probabilmente si intenderà una forma di pensionamento anticipato diversa, cioè estesa a tutti i lavoratori, non solo i cosiddetti precoci.
Il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) però, ha avviato una diversa ipotesi che prevede un ritorno allo schema della Legge Dini con una flessibilità in uscita dai 64 ai 72 anni, senza più il ricorso al sistema delle Quote.
In questa guida vi spieghiamo cosa si intende con pensione Quota 41 dal 2025, quali sono le proposte in campo per questa forma di pensionamento anticipato, le alternative e come cambierà la Quota 41 del 2024.
Indice:
COS’È QUOTA 41 IN VIGORE NEL 2024
La pensione Quota 41 attualmente in vigore è una forma di pensionamento erogato, a domanda, in favore di contribuenti che possono far valere 41 anni di contributi versati entro il 31 dicembre 2026, purché di questi almeno 12 mesi risultino antecedenti al 19° anno di età. Viene anche chiamata “pensione lavoratori precoci” oppure “pensione Quota 41 precoci”.
A oggi, quindi, quando si parla di pensione Quota 41 in vigore, ci si riferisce a questa misura, introdotta dalla Legge di Bilancio 2017 (articolo 1, comma 199) e attuata dal successivo DPCM 87 del 23 maggio 2017 a partire dal 1° maggio 2017.
Come vi spieghiamo nella guida sulla pensione per lavoratori precoci, tale tipo di pensione spetta a coloro che:
- hanno iniziato a lavorare molto presto, tra i 16 e i 18 anni (cioè sono lavoratori precoci, per l’appunto);
- hanno accumulato almeno 12 mesi di contributi, versati anche in maniera non continuativa, prima del compimento del 19° anno di età.
Questi soggetti, proprio perché hanno iniziato a lavorare molto giovani, riescono ad arrivare a 41 anni di contributi a un’età anagrafica relativamente bassa, spesso intorno ai 60 anni.
Tuttavia, prendendo spunto da tale tipo di pensionamento (che vi spieghiamo nel dettaglio in questa pagina), da qualche anno, diverse forze politiche continuano a proporre l’estensione del criterio dei 41 anni di contributi anche ad altre categorie di aspiranti pensionati, al di là quindi dell’età anagrafica minima richiesta per l’uscita dal lavoro e dall’appartenenza o meno alla categoria dei cd. precoci.
Vien da chiedersi, con questa proposta riportata al tavolo del Governo, come cambia quota 41 in questo modo. Ma, soprattutto, quando andrà in vigore la cosiddetta pensione Quota 41 per tutti? Quali sono le ultimissime novità su Quota 41? Vediamolo insieme.
COME SI VA IN PENSIONE CON QUOTA 41
In pensione con l’ipotesi Quota 41 per tutti nel 2025 si va al raggiungimento di 41 anni di contributi, a prescindere dall’età.
Ricordiamo che tale proposta nasce ufficialmente con il Disegno di legge n. 2285 della XVIII legislatura presentato a prima firma dal Deputato Claudio Durigon, della Lega. Il DDL mira a introdurre nuovi criteri di accesso anticipato al trattamento pensionistico e prevede, pertanto, due interventi:
- l’istituzione di un nuovo e unico requisito contributivo pari a 41 anni per tutti. Questo requisito deve tener conto di tutta la contribuzione versata dal lavoratore in qualsiasi gestione previdenziale. Nella sua determinazione, la norma propone di applicare principi di calcolo attuariali tipici del sistema contributivo;
- il mantenimento dell’ex forma di pensionamento Quota 100 (non più valida dal 2021 e sostituita prima dalla proposta di Quota 102 e poi dalla Quota 103 nel 2024, unicamente per i soggetti che svolgono lavori usuranti.
Tuttavia, questa ipotesi di pensionamento anticipato, già proposta alla vigilia dell’ok alla Legge di Bilancio 2023 e della Legge di Bilancio 2024, è molto costosa. Quindi, realizzarla sembra più che difficile.
Nonostante il “no” dei contabili di Palazzo, la Lega continua a sostenere questa però questa iniziativa. Perciò, la proposta di istituire la pensione Quota 41 per tutti entro fine legislatura (cioè il 2027) è tornata sul tavolo del Governo, insieme a possibili alternative. Scopriamo i dettagli.
LE ULTIMISSIME NOVITÀ SU QUOTA 41
Le discussioni attorno alle pensioni in Italia, con particolare attenzione alla proposta di “Quota 41” e alle implicazioni che comporterebbe sul sistema previdenziale, sono ancora in atto. In particolare:
- il 18 giugno 2024, il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) ha confermato i costi troppo alti di Quota 41 per tutti. Inoltre, ha proposto un’alternativa a Quota 41 che prevede un ritorno allo schema della Legge Dini con una flessibilità in uscita dai 64 ai 72 anni, senza più il ricorso al sistema delle Quote. L’assegno aumenterebbe andando in pensione più tardi. Ma anche questa, per ora, è solo una proposta;
- il 1° maggio 2024 il sottosegretario al lavoro Claudio Durigon della Lega aveva chiarito che per il partito di maggioranza Quota 41 è “sostenibile a livello finanziario”. La Lega, insomma, non vuole mollare. Infatti, già il 5 luglio 2023 la Camera dei Deputati aveva approvato la mozione 1/00096 che impegnava l’Esecutivo a dare priorità alla riforma del sistema pensionistico, sostenendo le ipotesi di strutturare la nuova “Quota 41” (vale a dire la possibilità di andare in pensione con 41 anni di contributi a prescindere dall’età anagrafica) e “Opzione donna” quali uscite anticipate dal lavoro. La mozione, però, non stabilisce come la nuova misura sarà estesa.
Tuttavia, per ora, le simulazioni mostrano che l’attuazione di Quota 41 richiederebbe un ricalcolo completo dei contributi con il sistema contributivo introdotto nel 1996. Pertanto, l’accesso a Quota 41 per tutti, comporterebbe:
- tagli significativi agli assegni pensionistici, con una media del 20% in meno;
- l’introduzione di un tetto massimo sulle pensioni anticipate.
Toccherà al Governo definire nel dettaglio come funzioneranno le misure e noi vi aggiorneremo non appena un Decreto ad hoc le definirà.
QUANDO ENTRERÀ IN VIGORE QUOTA 41
Non si sa ancora quando e se entrerà in vigore Quota 41 per tutti. A differenza della pensione Quota 41 per i lavoratori precoci – già in vigore dal 2018 e che potete richiedere nel 2024 seguendo le indicazioni che trovate in questa guida – non vi sono certezze su quando vi sarà l’estensione di tale forma di pensionamento a tutti.
Secondo Durigon, sarà attivata già dal 2025. Ma, la pensione Quota 41 per tutti è, per adesso, solo una proposta, al pari della riformulazione della Legge Dini ipotizzata come alternativa dal CNEL. Qualora dovesse entrare in vigore, vi aggiorneremo sul suo funzionamento e su come fare domanda per la Quota 41 o per le sue possibili alternative.
LA GUIDA ALLE PENSIONI
Mettiamo a vostra disposizione la guida alle pensioni 2024, con l’elenco di tutte le novità e modifiche introdotte dalla Legge di Bilancio 2024 e dalla riforma pensioni 2024.
Inoltre, in questa guida, chiara e dettagliata, trovate i requisiti e la spiegazione su quando andare in pensione nel 2024.
ALTRI APPROFONDIMENTI E AGGIORNAMENTI
Per approfondire, mettiamo a vostra disposizione la nostra guida che fa il punto sull’aumento pensioni nel 2024. Vi consigliamo di consultare anche tabelle e requisiti per le pensioni 2024, approvate dall’INPS. Consigliamo, poi, di procedere con la lettura dei nostri articoli sulle pensioni anticipate nel 2024, ovvero Opzione Donna, Ape Sociale e Quota 103.
Un consulto meritano anche le nostre guide su pensione anticipata flessibile, pensione anticipata per lavori usuranti e pensione anticipata per i dipendenti pubblici nel 2024.
Potrebbero inoltre interessarvi i nostri approfondimenti su come andare in pensione con 5 anni di contributi o in andare in pensione con 15 anni di contributi.
Vi segnaliamo infine al vaglio del Governo la proposta Quota 41 per dipendenti pubblici.
Per saperne di più, vi invitiamo ad approfondire anche il nostro articolo sui contributi volontari INPS nel 2024.
In questa pagina trovate infine tutte le novità, le notizie e gli approfondimenti sul mondo delle pensioni.
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