Esistono diverse opzioni per andare in pensione senza contributi.
Si tratta di possibilità disponibili per donne che si dedicano alla gestione della casa (o anche per i casalinghi), caregiver o in generale per coloro che non hanno mai lavorato o non soddisfano i requisiti contributivi richiesti, ma si trovano in determinate condizioni.
Il sistema previdenziale offre diverse modalità di pensionamento per chi non ha contributi o per chi ne ha pochi. Alle regole già in vigore si aggiungono le ipotesi al vaglio del Governo in vista del varo della Legge di Bilancio 2024.
Vediamo più nel dettaglio i requisiti per accedere alla pensione per chi non ha contributi o per chi ha contributi minimi oltre alle possibili novità al vaglio del Governo, con relative regole e normative.
QUANDO SI PUÒ ANDARE IN PENSIONE
La regola generale è che per avere accesso alla pensione di vecchiaia è necessario aver versato almeno 20 anni di contributi previdenziali al raggiungimento dei 67 anni. Questo tipo di pensione è strettamente legato al periodo di lavoro effettuato e all’età. Al contrario, chi non ha mai lavorato e quindi non ha versato contributi previdenziali non ha diritto alla pensione di vecchiaia.
In alcuni casi, però, si ha la possibilità di andare in pensione anche senza contributi o con pochi anni di contribuzione versata. Scopriamo i dettagli.
COME ANDARE IN PENSIONE SENZA O CON POCHI CONTRIBUTI
Vi sono differenti possibilità per andare in pensione senza contributi o con contributi minimi, ovvero:
- con l’assegno sociale o pensione sociale, nonché altre forme di pensione senza contributi. Infatti, in alcuni casi, quando si raggiungono i 67 anni, è possibile ottenere un beneficio assistenziale noto come “assegno sociale“. Tuttavia, l’assegno sociale viene concesso solamente in situazioni di difficoltà economica e a condizione che siano soddisfatti specifici requisiti di reddito che vi illustriamo in questo approfondimento;
- con il Fondo Pensione Casalinghe presso l’INPS. Questo Fondo offre un’opzione di previdenza facoltativa per coloro che si dedicano ai lavori di cura domestica, consentendo di versare contributi spontaneamente al fine di garantirsi una pensione. In questo caso basta versare contributi per almeno 5 anni, per un importo pari a 310 euro l’anno. Il contributo da versare annualmente è libero, quindi può essere anche superiore (ma non inferire a 310 euro). In linea di massima, per veder riconosciuto l’anno di contribuzione, è necessario versare un importo corrispondente ad almeno 25,84 euro al mese. Se volete sapere quali sono i requisiti e gli importi per la pensione di casalinga, vi consigliamo di leggere questo approfondimento.
- con pensione di cittadinanza nel 2023, infatti chi possiede un ISEE inferiore a 9.360 euro all’anno e soddisfa i requisiti stabiliti per l’accesso al Reddito di Cittadinanza, ha la possibilità di richiedere un’integrazione al beneficio tramite la pensione di cittadinanza, fino a un massimo di 780 euro;
- con assegno di inclusione over 67 dal 2024, si tratta della misura che prenderà il posto della pensione di cittadinanza e che seguirà le regole che vi spieghiamo in questo approfondimento. In questo articolo, invece, chiariamo come funziona la fase di transizione.
Bisogna aggiungere anche che negli ultimi mesi, in attesa del voto definitivo alla Legge di Bilancio 2024, il Parlamento sta valutando come garantire la pensione anche a chi non ha contributi secondo opzioni nuove o riconfermando quelle vigenti.
Vediamo nel dettaglio che pensione prende chi non ha mai lavorato e qual è la pensione minima per chi non ha contributi, distinguendo i diversi casi, nonché aspettando le novità 2024.
PENSIONE DI VECCHIAIA SENZA CONTRIBUTI
L’assegno sociale è una misura spesso chiamata anche “pensione di vecchiaia senza contributi”. Può essere richiesto da tutti i cittadini, indipendentemente dai contributi previdenziali, sia quelli coniugati che non coniugati, che abbiano raggiunto l’età di 67 anni e abbiano redditi inferiori alle soglie annuali stabilite dalla legge.
Ma a quanto ammonta in questo caso la pensione di vecchiaia senza contributi? Se si tratta di assegno sociale INPS, nella sua misura piena, ammonta a 503,27 euro al mese per il 2023 e viene erogato per 13 mensilità.
Non hanno diritto all’assegno sociale coloro che non sono in possesso dei requisiti reddituali richiesti dalla normativa vigente. Per maggiori dettagli su questo tipo di pensione senza contributi, vi consigliamo di leggere la nostra guida sull’assegno sociale.
PENSIONE CON 15 ANNI DI CONTRIBUTI
Grazie alla Legge Amato – legge 30 luglio 1990, n. 218 – ancora oggi valida, è possibile accedere al pensionamento di vecchiaia con 15 anni di contributi purché il soggetto dimostra di aver avuto una carriera frastagliata e discontinua.
I requisiti richiesti in questo caso sono i seguenti :
- che il primo contributo sia stato versato almeno 25 anni prima della domanda di pensione;
- che per almeno 10 anni non siano state versate le 52 settimane di contributi necessarie alla copertura dell’intero anno.
PENSIONE CON SOLI 5 ANNI DI CONTRIBUTI
Esistono casi in cui il numero di anni di contributi richiesti si riduce addirittura a 5 anni. Cioè, i lavoratori che non hanno versato contributi prima del 31 dicembre 1995 e sono iscritti a casse previdenziali gestite dall’INPS possono richiedere la pensione di vecchiaia contributiva, a patto di soddisfare i seguenti requisiti:
- aver raggiunto i 71 anni di età;
- aver versato contributi integralmente per almeno 5 anni dopo il 31 dicembre 1995.
Inoltre, coloro che hanno versato i contributi per almeno 5 anni, di cui gli ultimi tre all’interno del quinquennio precedente la richiesta, possono richiedere l’assegno ordinario di invalidità in caso di riduzione della capacità lavorativa a meno di un terzo.
L’importo dell’assegno di invalidità viene aggiornato annualmente in base all’indice dei prezzi al consumo ed è fissato a 313,91 euro per il 2023, pagati in tredici mensilità. La misura è soggetta a una serie di limiti reddituali, come vi spieghiamo in questo articolo. In questa pagina, invece, vi spieghiamo come richiedere l’assegno di invalidità e quando spetta.
LA GUIDA ALLA RIFORMA PENSIONI 2024
Come vi abbiamo anticipato vi sono tutt’ora al vaglio del Parlamento nuove regole per avere accesso alla pensione a partire dal 1° gennaio 2024. Pr saperne di più vi consigliamo di leggere la guida alla riforma pensioni 2024 con tutte le proposte in esame, in attesa della firma definitiva alla Legge di Bilancio 2024.
Per conoscere tutti gli strumenti di pensione attivi fino al 2025, vi consigliamo di leggere questa guida su quando andare in pensione e i requisiti necessari. Invece, in questo articolo ci sono tutte le novità sulle pensioni, anticipate o flessibili in vigore fino alla fine del 2023. Potete leggere anche i dettagli sull’aumento pensioni a dicembre 2023.
ALTRI AIUTI E AGGIORNAMENTI
Vi consigliamo anche l’articolo sulla pensione anticipata ordinaria e Opzione donna mobile 2024.
Interessante anche il focus sul nuovo assegno universale anziani che potete scoprire leggendo questo approfondimento. A vostra disposizione infine la nostra guida liquidazione Quota 103, valida entro il 31 dicembre 2023.
Vi consigliamo anche la lettura dei nostri articoli su pensione giovani con assegno di garanzia, una proposta che potrebbe essere presa in considerazione dal Parlamento nell’analisi della Legge di Bilancio 2024. Stesso discorso anche per la pensione part time, al vaglio delle Camere.
Inoltre, per conoscere tutte le novità per i pensionati, vi invitiamo a visitare questa sezione.
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