Il 5 luglio 2023 è stata approvata alla Camera dei Deputati la mozione per l’estensione delle pensioni minime a 600 euro a una platea di destinatari più ampia e per rendere strutturale “Opzione donna” e proporre “Quota 41”.
Entro il 2027, in sostanza, il Parlamento chiede al Governo di alzare le pensioni minime a 600 euro agli over 75, non solo per il 2023 e il 2024, ma anche nei prossimi anni. Inoltre, i Deputati impegnano l’Esecutivo a individuare le risorse e le modalità per prevedere un incremento progressivo dell’importo minimo delle pensioni, dando priorità ai più deboli.
In questo articolo vi spieghiamo in maniera dettagliata cosa prevede la mozione sull’estensione delle pensioni minime a 600 euro e a chi si rivolgeranno gli aumenti.
Indice:
ESTENSIONE PENSIONI MINIME A 600 EURO
Con l’ok alla mozione 1/00096, la Camera dei Deputati il 5 luglio 2023 ha impegnato il Governo all’estensione delle pensioni minime a 600 euro per gli over 75. La mozione, riformulata rispetto alla sua struttura originaria, è a prima firma del Deputato della Lega, Walter Rizzetto. Il testo vagliato dalla Camera mira a estendere la pensione minima a 600 euro a una platea il più ampia possibile, in base a reddito ed età. In più, i Deputati impegnano il Governo a confermare come priorità la riforma del sistema pensionistico, sostenendo le ipotesi di strutturare “Quota 41” (vale a dire la possibilità di andare in pensione con 41 anni di contributi a prescindere dall’età anagrafica) e “Opzione donna” quali uscite anticipate dal lavoro. Ricordiamo che al momento quota 41 è operativa solo per i lavoratori precoci.
E’ importante sottolineare che già la Legge di Bilancio 2023 aveva stabilito il rialzo delle pensioni minime a 600 euro per gli over 75 per l’anno in corso e per il 2024, come vi spieghiamo in questo focus. Gli aumenti e gli arretrati sono arrivati a luglio 2023, come vi illustriamo in questa guida.
Al contempo, il DEF 2023 e la prima stesura (poi modificata) del Decreto lavoro avevano già aperto la strada a un nuovo rialzo, più esteso e strutturale. A tal fine, i Deputati di maggioranza hanno proposto e faranno approvare la versione rivista della mozione 1/00096. Vediamo cosa prevede.
COSA PREVEDE LA MOZIONE
La mozione 1/00096 riformulata approvata in Parlamento prevede che il Governo, entro fine legislatura, ossia entro il 2027, si impegni a:
- adottare iniziative volte a confermare l’innalzamento a 600 euro mensili dell’importo minimo delle pensioni per le persone ultra 75enni, come già deciso per il 2023 e il 2024 dall’ultima Legge di Bilancio;
- valutare l’opportunità di adottare iniziative di competenza volte a prevedere, nell’arco della legislatura e compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, un adeguamento delle pensioni minime, dando priorità ai soggetti ritenuti più deboli;
- confermare come priorità del Governo la riforma del sistema pensionistico, con una sostanziale revisione in chiave di maggiore certezza e coordinamento interno fra le gestioni presenti nell’ordinamento vigente, proseguendo le attività dei tavoli tecnici istituiti presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, al fine di individuare obiettivi programmatici condivisi, tra i quali quello già segnalato di “Quota 41” e “Opzione donna” quali uscite anticipate dal lavoro;
- procedere con la valutazione dell’adozione di un metodo di monitoraggio della spesa pubblica, osservando il principio di separazione tra assistenza e previdenza. Ciò, anche al fine di fugare voci allarmistiche sulla tenuta del sistema previdenziale italiano.
La mozione, però, non stabilisce quali saranno le regole per l’estensione delle pensioni minime a 600 euro, né per prevedere strutturalmente Quota 41 e Opzione Donna. Sarà poi il Governo a definire nel dettaglio come funzioneranno le misure e noi vi aggiorneremo non appena un Decreto ad hoc le definirà.
Ciò che è certo è che, già in fase di redazione della Legge di Bilancio 2023, il Governo aveva proposto l’ipotesi Quota 41 per tutti. La misura era stata poi abbandonata per motivi economici, come vi spieghiamo in questo focus. Stesso discorso per Opzione Donna, rinnovato per il 2023 con delle modifiche e su cui vi sono diverse proposte al vaglio, come vi spieghiamo in questo approfondimento.
I MOTIVI DELL’ESTENSIONE PENSIONI MINIME
La mozione approvata alla Camera sottolinea anche quali sono i motivi dell’estensione pensioni minime a 600 euro. In pratica, spiega perché bisogna allargare la platea dei beneficiari il più possibile.
Infatti, l’Aula propone la misura in quanto, il sistema previdenziale deve dare attuazione alle prescrizioni europee. Poi, i Deputati chiedono di far fronte a necessità dovute ai cambiamenti della società. Parliamo di mutamenti come, ad esempio, la maggiore aspettativa di vita o il calo del flusso delle entrate contributive, legato ad un aumento della disoccupazione e della denatalità.
Infatti, i dati ISTAT di dicembre 2022 in materia di previdenza attestano che:
- nel 2021 in Italia risultavano 16.041.202 pensionati per un totale di 22.758.797 prestazioni previdenziali, ovvero una media di 1,4 pro capite. Mediamente il valore di una pensione annua si aggira intorno ai 13.753 euro, ovvero 10.985 euro per le donne e 17.136 euro per gli uomini;
- i pensionati al minimo risultano essere circa 3.674.259. Tra essi, più di 1 milione e mezzo percepiscono un valore pari o inferiore a 500 euro al mese. Il restante milione percepisce tra i 500 e i 1.000 euro al mese;
- il Governo Berlusconi, con la Legge n. 448 del 2001, a decorrere dal 1° gennaio 2002 ha elevato gli importi delle pensioni minime a 1 milione di lire per tutte le persone con età superiore a 70 anni e con un reddito allora al di sotto di 13 milioni di lire, con la finalità di prevedere un aiuto concreto in favore delle fasce di popolazione più disagiate. Disagio che a 20 anni da quella riforma, molti pensionati sono tornati a vivere. Ciò, considerato l’aumento del costo della vita media. Secondo i dati ISTAT, oggi è pari a circa 2.437 euro mensili, che si traducono per un single tra 1.200 e 1.700 euro al mese. Mentre per una famiglia, l’aumento è tra 2.200 e 2.700 euro al mese.
La lettura di tali dati – secondo i Deputati – dovrebbe indurre ad un’attenta riflessione. In sostanza, quasi 4 milioni di pensionati vivono al di sotto della soglia di povertà. Dunque, dopo il primo passo avanti che Il Governo ha compiuto con la Legge di Bilancio 2023, la Camera chiede di intervenire in maniera strutturale.
LE RISORSE PER L’ESTENSIONE DELLE PENSIONI MINIME
Secondo i Deputati, dal 2024, grazie a quanto si risparmierà con l’addio al Reddito di Cittadinanza, il rialzo è possibile. Parte delle risorse potranno essere utilizzate per finanziare il rialzo strutturale delle pensioni minime. Si tratta di una misura che rientrerebbe a pieno titolo nell’ambito della lotta alla povertà. Un aiuto che farebbe particolare riferimento alle persone più anziane, e come tali, più fragili della nostra società. Con l’ok alla mozione 1/00096, sarà compiuto il primo step legislativo per estendere le pensioni minime a 600 euro per più persone possibili.
QUANDO ENTRA IN VIGORE L’ESTENSIONE PENSIONI MINIME 600 EURO
La mozione è stata votata il 5 luglio 2023 dalla Camera dei Deputati. La prima data di approvazione era stata fissata al 12 giugno. Ma, l’improvvisa scomparsa del Presidente FI Silvio Berlusconi aveva sospeso i lavori e fatto slittare l’iter di approvazione. Con l’approvazione (che non necessita di doppio voto al Senato a differenza di altri atti legislativi), il Governo ora ha tempo fino a fine legislatura per attuare le direttive. Gli obiettivi sono estendere le pensioni minime e mettere in campo azioni per prevedere strutturalmente “Quota 41” e “Opzione donna“.
TESTO DELLA MOZIONE SULL’ESTENSIONE PENSIONI MINIME A 600 EURO
Mettiamo a vostra disposizione il testo integrale della mozione 1/00096 riformulata (Pdf 30 Kb). La mozione è stata approvata il 5 luglio 2023 dalla Camera dei Deputati. Vi aggiorneremo non appena il Governo ne seguirà le direttive con un Decreto ad hoc.
ALTRI APPROFONDIMENTI E AGGIORNAMENTI
Vi consigliamo anche i nostri approfondimenti su Quota 103, la guida su Opzione Donna nel 2023 e la guida sulla pensione per i lavoratori precoci quota 41. Vi invitiamo a leggere anche focus sull’Ape Sociale e la panoramica su tutte le novità delle pensioni 2023. Vi rimandiamo infine al nostro articolo che riassume le novità riguardanti la proposta Quota 96.
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