Reddito alimentare 2024 dal 5 febbraio: cos’è, come funziona e requisiti

La guida al reddito alimentare 2024, il sostegno anti spreco per aiutare chi vive in povertà

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Dal 5 febbraio 2024 parte dalle Città Metropolitane Genova, Firenze, Napoli e Palermo, il progetto del Reddito Alimentare, il sostegno per combattere lo spreco di cibo destinato a coloro che si trovano in situazioni di povertà assoluta.

Si tratta di una misura che consiste nell’erogazione di pacchi alimentari realizzati con i prodotti invenduti dei negozi della distribuzione alimentare, che altrimenti verrebbero buttati.

In questa guida vi spieghiamo in modo chiaro e dettagliato cos’è e come funziona il Reddito Alimentare 2024, a chi spetta e come richiederlo in base alla normativa vigente.

COS’È IL REDDITO ALIMENTARE 2024

Il Reddito Alimentare consiste nella distribuzione gratuita, anche tramite gli Enti del Terzo Settore presenti sui territori, di pacchi alimentari realizzati con l’invenduto della distribuzione alimentare, donati dagli esercizi commerciali che aderiscono alla sperimentazione, in favore dei soggetti in condizioni di povertà assoluta.

Con il termine “invenduto” ci si riferisce a tutti quei cibi che i supermercati e le catene della GDO buttano via ogni giorno in quanto non idonei alla vendita, ad esempio a causa delle confezioni rovinate o perché prossimi alla scadenza. In questo modo, si punta anche a contrastare lo spreco di cibo.

La misura ha due obiettivi:

  • fornire un contributo alla lotta alla grave deprivazione materiale;

  • contrastare lo spreco alimentare.

I pacchi potranno essere prenotati mediante un’applicazione smartphone (app online da cellulare) e ritirati presso uno dei centri di distribuzione individuati dai Comuni. I soggetti fragili, i pensionati e i non autosufficienti, invece, riceveranno questo aiuto direttamente a casa.

Vediamo insieme a chi spetta il Reddito Alimentare e come funziona.

REQUISITI

Chi ha diritto al pacco alimentare? I beneficiari del Reddito Alimentare 2024 sono coloro che vivono in condizioni di povertà assoluta, che vengono identificati dai Comuni capoluogo delle città metropolitane, dove la prima sperimentazione è stata avviata il 5 febbraio 2024, come potete leggere in questa nota.

Come chiarito nel Decreto n.78 del 26 maggio 2023, possono usufruire dei benefici della distribuzione alimentare:

  • i medesimi soggetti degli elenchi detenuti dalle Organizzazioni partner Territoriali (OpT) della distribuzione del programma FEAD;

  • altri soggetti segnalati dai servizi sociali territoriali competenti o da altre organizzazioni del Terzo Settore operanti sul territorio interessato.

COME FUNZIONA IL REDDITO ALIMENTARE

A stabilire le regole di funzionamento del reddito alimentare, illustrate con questa nota stampa del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, è il Decreto n.78 del 26 maggio 2023 pubblicato il 28 agosto 2023 dal Ministero, secondo cui:

  • i progetti di reddito alimentare sono presentati dai Comuni capoluogo delle città metropolitane, individuati a seguito di un apposito avviso non competitivo a cura della Direzione Generale per la Lotta alla povertà e per la programmazione sociale del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali;

  • tali progetti devono prevedere forme di coinvolgimento degli Enti del Terzo Settore presenti sul territorio e, in particolar modo, quelli già aderenti al programma FEAD, con la partecipazione degli esercizi commerciali. Il Decreto n.78 del 26 maggio 2023 prevede inoltre il riconoscimento delle spese di confezionamento, stoccaggio, trasporto e distribuzione dei prodotti alimentari, sostenute dai soggetti aderenti. Questi progetti, per adesso possono possono essere proposti solo nelle Città Metropolitane Genova, Firenze, Napoli e Palermo, entro il 31 marzo 2024.

Ultimati questi passaggi, il sistema alla base del Reddito Alimentare da applicare è semplice e può essere riepilogato nei seguenti punti:

  • il cibo viene recuperato dai prodotti ancora buoni di qualità ma non venduti dalla grande distruzione di supermercati e ipermercati aderenti;

  • le scorte alimentari invendute vengono usate, poi, per realizzare pacchi alimentari con beni di prima necessità da destinare ai poveri;

  • i pacchi possono essere prenotati mediante un’app dagli aventi diritto o vengono consegnati presso i rispettivi domicili alle categorie fragili, come anziani e persone non autosufficienti.

COME FARE DOMANDA PER IL REDDITO ALIMENTARE

Il Reddito Alimentare può essere richiesto non proprio con una domanda online, ma piuttosto con la prenotazione tramite un’applicazione per dispositivi mobili (app su smartphone) oppure rivolgendosi ai Comuni delle Città Metropolitane coinvolte, in cui risiedono i beneficiari, oppure ancora con l’aiuto di soggetti del Terzo Settore aderenti all’iniziativa. Tuttavia, bisognerà attendere le specifiche direttive delle Amministrazioni comunali che saranno rese note, con ogni probabilità, entro fine 2024.

I fac simile delle domande e i relativi documenti utili, li trovate in questa pagina. Noi, vi aggiorneremo sulle novità relative ai destinatari finali della misura.

APP REDDITO ALIMENTARE

Una parte delle risorse destinate al Reddito Alimentare 2024, come da Decreto n.78 del 26 maggio 2023 è destinata allo sviluppo dell’app informatica che serve a consentire un migliore accesso e fruibilità da parte dell’utenza, incluso il tracciamento dei prodotti donati, anche ai fini della consegna al domicilio.

I dettagli su come funzionerà l’app saranno definiti nell’ambito dell’avviso che la Direzione generale per la lotta alla povertà e per la programmazione sociale pubblicherà e su cui vi aggiorneremo. Al momento l’app non è ancora disponibile. 

QUANDO ARRIVA IL REDDITO ALIMENTARE

Il Reddito Alimentare 2024 è entrato in vigore dopo la pubblicazione del Decreto attuativo per le Città Metropolitane Genova, Firenze, Napoli e Palermo è possibile presentare domanda dal 5 febbraio 2024 e entro il 31 marzo 2024.

OBIETTIVI E RISORSE 2024

Le finalità che persegue il Reddito Alimentare sono:

  • fornire un contributo alla lotta alla povertà;

  • contrastare lo spreco alimentare.

Secondo quanto dichiarato dai promotori della misura, dunque, lo scopo è evitare lo spreco “immorale” di 230.000 tonnellate di cibo invenduto della grande distribuzione. La misura inserita si affianca ad altri interventi rivolti alle famiglie. Come, ad esempio, la Carta risparmio spesa, la carta acquisti attiva anche nel 2024, o il bonus benzina 77 euro.

Sul fronte risorse finanziarie, per avviare questa misura il Parlamento ha istituito il Fondo alimentare con 3,5 milioni di euro in totale, anche per il 2024.

RIFERIMENTI NORMATIVI

ALTRI AIUTI E AGGIORNAMENTI

Se siete interessati potete leggere anche il nostro focus sulla Carta di Risparmio Spesa e Carta Acquisti, misure incluse sempre nella Legge di Bilancio 2024. Vi spieghiamo anche cosa compare con carta risparmio spesa. Da leggere anche articolo sui bonus 2024.

Se volete restare aggiornati sugli aiuti alle famiglie e ai lavoratori, consultate questa sezione.

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di Valeria C.
Giornalista, esperta di leggi, politica e lavoro pubblico.
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13 Commenti

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  1. È triste che ci sia ancora bisogno dei pacchi alimentari perché con un isee di due Nika euro non si riesce ad aderire a nessun ammortizzatore sociale.

  2. Non è possibile lasciare fuori x la carta spesa un gruppo famigliare di 6 persone con 2 minori di 16 anni con reddito isee8, 500.00

  3. Se questo Reddito è previsto per i poveri e gli anziani..mi dite voi come è possibile che si gestiscano via APP? si presume che chi è povero non abbia disponibilità di telefoni e soldi per varie tariffe ( visto che sono arrivate anche quelle alle stelle) … ovviamente non tutti sono così poveri e quindi c’è chi può permettersi un cellulare..ma quello che intendo è che ancora una volta viene organizzata una cosa non organizzata… dovrebbero i comuni creare degli elenchi e da lì gestire la cosa a livello domiciliare e costante…senza interagire via APP… avete cosi tanto digitalizzato il sistema che avete anche un pò limitato tutti!!!

    • Ho letto, quanto elencato qui sopra, io vorrei fare presente che io ho sessant’anni è mia madre 87,non siamo in grado di usare un’app. Sarebbe più semplice che i vari Comune abbiano una lista di persone che hanno bisogno di un aiuto economico, ed anche non tutti possiedono un mezzo, è là salute per deanbulare. Grazie per la disponibilità nel poter Dialogare con voi.

      • Lei sta letteralmente usando una app per dire di non essere in grado di usare un’app… cioè per lamentarsi è in grado di andare su internet e scrivere un commento.
        PER MANGIARE non risulta in grado di utilizzare un’app…

        vorrei inoltre sottolineare che ha detto di avere 60 anni, non 90. Mi perdoni ma a questa età si è in grado di tenere un telefono in mano ed imparare ad usarlo

  4. Chi prende 400€ di disoccupazione, paga 550€ di affitto e ha un bambino di 3 anni, secondo la legge non ha diritto ad altri aiuti… È possibile una cosa del genere??? Mi vergogno d’essere italiana!!!

  5. Buonasera
    La mia mamma di 84 anni prende la pensione minima paga l’affitto di 450€ praticamente le restano150€ ditemi voi come può fare… noi la aiutiamo per quel poco che possiamo ma è triste che una mamma che ha lavorato insegnato educazione buon senso e buone maniere ritrovarsi a chiedere sempre aiuto e privarsi di tutto quello che dovrebbe essere buono per un anziano

    cose semplici

  6. Sono mesi che richiedo pacchi alimentari ! Ho scritto email mi avevate risposto di inviarvi il mio numero di cellulare. Lo inviato ma avessi mai ricevuto una chiamata.

  7. Non vi state inventando niente di nuovo i pacchi alimentari venivano dati già 15 anni fa dai comuni tramite le parrocchie .sarebbe più facile dare mandato solo ai comuni con un responsabile che è in grado di dedicare il suo tempo con responsabilità e onestà ci sarebbe veramente meno povertà date il cibo a chi ne ha bisogno tanti saluti.

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