È in fase di pubblicazione il Decreto Ministeriale che mette a punto la riforma delle università telematiche 2024.
Il testo introduce dall’anno scolastico 2024 2025 importanti novità sulle modalità di svolgimento delle lezioni e degli esami per coloro che frequentano le università online.
In questa guida spieghiamo cosa prevede la riforma delle università telematiche 2024, cosa cambia per le università telematiche e quando entra in vigore la nuova norma.
Indice:
COSA PREVE LA RIFORMA DELLE UNIVERSITÀ TELEMATICHE 2024
Il Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini sta ultimando la redazione del Decreto Ministeriale che introduce la riforma delle università telematiche 2024, con l’obiettivo di migliorare l’affidabilità dell’istruzione a distanza e stabilire uno standard di qualità più alto per i corsi online.
La riforma MUR si rivolge alle università telematiche, ossia gli Atenei italiani che erogano corsi in modalità e-learning per tutti e tre i cicli della formazione superiore.
In attesa che il testo della riforma delle università telematiche sia pubblicato, scopriamo insieme quali novità introduce.
1) NOVITÀ SUL NUMERO DI DOCENTI
Una delle novità più importanti del Decreto Ministeriale con la riforma delle università telematiche riguarda il numero di docenti.
A oggi, secondo il Decreto Ministeriale 1154 del 2021, per i corsi nelle università “tradizionali”, sono necessari 7 docenti di riferimento, ossia professori che hanno il compito di guidare e supervisionare il corso. Oltre ai 7 docenti di riferimento, per i corsi con un numero di iscritti al primo anno fino a 250 studenti, sono necessari 3 professori (che possono essere ordinari o associati). Con la riforma, però, per le università telematiche si sta considerando la possibilità di aumentare il numero di studenti per corso (fino a 1,5 volte il numero attuale) senza di conseguenza aumentare il numero di docenti.
Con le regole attuali, se ci sono 500 studenti iscritti al primo anno, il numero di docenti e professori richiesto raddoppia rispetto a un corso con 250 studenti. Quindi sarebbero necessari 14 docenti di riferimento e 6 professori (ordinari o associati).
Con la nuova riforma invece si potrebbe arrivare a gestire fino a 750 studenti (1,5 volte 250) mantenendo comunque lo stesso numero di docenti (7+3).
2) LEZIONI IN DIRETTA E IN PRESENZA
Novità in arrivo con la riforma delle università online anche per le lezioni. Non potranno essere tutte registrate, ma dovranno svolgersi per una buona percentuale, ossia almeno per il 40%, in diretta così da permettere allo studente di interagire con il docente.
Inoltre, anche se solitamente le università telematiche sono accreditate per offrire corsi a distanza, se decidono di offrire alcuni corsi fisicamente in aula, questi specifici corsi potranno essere accreditati come “in presenza”, ovvero riconosciuti ufficialmente come corsi svolti con modalità tradizionali (faccia a faccia, in aula).
L’accreditamento di un corso come “in presenza” è una semplificazione perché permette all’università telematica di non dover accreditare l’intera istituzione come “università in presenza”, ma solo quei corsi specifici che vengono realmente offerti con modalità fisiche. Questo evita un processo più complesso e dispendioso che è quello tipico di accreditamento come università tradizionale.
3) ESAMI SOLO “DAL VIVO”
Tra le altre disposizioni allo studio del MUR circa la riforma delle università telematiche 2024 c’è l’ipotesi che gli esami debbano svolgersi solo ed esclusivamente in presenza. Dunque, non sarà più possibile fare esami o test in modalità telematica. Ovviamente, gli esami online saranno comunque possibili in situazioni sanitarie che possano costituire un pericolo per le persone.
4) FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO CONTINUO
L’altra questione proposta dal testo del MUR è l’aggiornamento continuo dei contenuti dei corsi di studio online, nonché la formazione continua dei docenti delle Università telematiche. Si tratta di due passaggi che saranno poi disciplinati nel dettaglio da un apposito Decreto MUR, su cui vi aggiorneremo.
5) NOVITÀ CERTIFICAZIONE
Con la riforma delle università telematiche si sta anche valutando l’ipotesi di introdurre una nuova certificazione dei corsi on-line.
In particolare, il ministero ha proposto che gli esami delle università telematiche siano certificati attraverso l’agenzia pubblica ANVUR (Agenzia nazionale per la valutazione dell’università e della ricerca) e mediante un test nazionale chiamato Teco. Questo test potrebbe essere somministrato agli studenti all’inizio o alla fine del corso per valutare la loro preparazione.
In realtà, la proposta prevede che il test venga utilizzato sia per le università tradizionali sia per quelle telematiche, per valutare gli studenti dei corsi online e misurare le competenze e le conoscenze acquisite. Tuttavia, i rappresentanti accademici hanno sollevato preoccupazioni sul fatto che la qualità dei titoli di studio dovrebbe essere valutata internamente dalle università e non da enti esterni.
QUANDO ARRIVA LA RIFORMA UNIVERSITÀ TELEMATICHE 2024
Il Decreto Ministeriale della riforma università telematiche doveva essere pubblicato entro fine Agosto 2024, così da poter applicare le novità introdotte già a partire dall’inizio dell’anno accademico 2024 2025. Tuttavia, non ci sono ancora novità al riguardo e non è stato ancora messo a disposizione il testo, ma potrebbe arrivare presto. Appena sarà reso disponibile vi aggiorneremo in questo stesso articolo.
Questo Decreto è molto atteso, se si pensa che il tasso di iscrizioni alle università telematiche ha subito un incremento del +410% in pochi anni.
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Buongiorno, non è male questo decreto, suggerisco di separare però gli studenti lavoratori da quello non lavoratori ed attribuire modalità di studio ed esame differente. Non dimentichiamo che le università telematiche sono nate per questi lavoratori e non per sostituirsi all università pubblica. A 40 anni ho frequentato il primo anno all università pubblica, a 50 anni sto frequentando il secondo e terzo anno all’università telematica perché è più semplice conciliare figli, lavoro, incompetenza in casa. Sono un genitore single e lavoro da 27 anni ed ho due figli, non create difficoltà a questo mio sogno di laurearmi. Se va tutto bene a luglio 2025 avrò un diploma di laurea. Ps. Sto studiando con impegno e passione come quando studiavo all’università pubblica, risparmi tempo e pago di più ma la gioia di studiare nessuno me la toglierà . Sig. Ministro confido in lei. Grazie
Salve,
Ci sono notizie riguardo il decreto?
Secondo voi può ancora entra in vigore?
Salve,
al momento non ci sono ancora novità riguardo al Decreto Ministeriale della riforma delle università telematiche, che avrebbe dovuto essere pubblicato entro la fine di agosto 2024. Il testo non è ancora stato reso disponibile, ma potrebbe essere pubblicato a breve. Appena ci saranno aggiornamenti, provvederemo a informarvi.
Salve,
si hanno notizie riguardo questo decreto?
Tra un po’ incomincia il nuovo semestre.
Essendo un lavoratore e se il decreto verrà confermato dovrò valutare se iscirvermi o no.
al momento non ci sono ancora novità riguardo al Decreto Ministeriale della riforma delle università telematiche, che avrebbe dovuto essere pubblicato entro la fine di agosto 2024. Il testo non è ancora stato reso disponibile, ma potrebbe essere pubblicato a breve. Appena ci saranno aggiornamenti, provvederemo a informarvi.
Ma chi è già iscritto ad una università telematica dovrà stare con le vecchie regole o il decreto è retroattivo?
In teoria, le nuove regole valgono solo per i nuovi iscritti. Ma per avere contezza della validità, bisognerà attendere il testo del Decreto e le faremo sapere con certezza.
Salve,
sono uno studente lavoratore iscritto ad un’università telematica ed ho quasi terminato il primo anno. Non ho capito se questo DM è valido anche per me o solo per le nuove matricole? Perché se così fosse purtroppo sarò costretto ad abbandonare gli studi.
Bisognerà attendere il testo del Decreto per avere certezza sulla validità e l’entrata in vigore. In teoria, i Decreti non sono mai retroattivi.
Siccome ci obbligheranno ad andare anche in presenza, allora mettessero pure delle agevolazioni sulle tasse universitarie. Io devo pagare 1600€ al mese per fare l’università telematica, perché la sede fisica è lontana e non è facile raggiungerla da dove abito.
Se oltre a quei 1600€ sudati, ci devo aggiungere anche il prezzo dei mezzi di trasporto, diventa un casino.