Partiti gli aumenti di stipendi potenziati dal Decreto lavoro convertito in legge, validi dal 1° luglio 2023, per i lavoratori dipendenti. Gli incrementi, da 45 euro a 100 euro lordi circa mensili, interessano i lavoratori con redditi fino a 35.000 euro grazie alle misure per il taglio del cuneo fiscale.
Già nei primi mesi del 2023 la Legge di Bilancio 2023 aveva previsto il taglio del cuneo fiscale del 2% per i redditi fino a 35.000 euro e del 3% per quelli redditi fino a 25.000 euro. Poi il Decreto lavoro convertito in legge ha potenziato l’esonero contributivo che dal 1° luglio e fino a dicembre 2023 è pari al 6% per i redditi fino a 35.000 euro e al 7% per i redditi fino a 25.000 euro.
Ma quanto si guadagna in più grazie al taglio del cuneo fiscale? In questa guida chiara e dettagliata vi mostriamo qual è l’impatto sulla busta paga, come funziona taglio del cuneo fiscale previsto dal Decreto lavoro convertito in legge e vi diamo tutte le informazioni sugli aumenti degli stipendi per il 2023, con esempi pratici e simulazioni di calcolo.
A CHI SPETTANO GLI AUMENTI STIPENDI 2023
Il taglio del cuneo fiscale 2023 incluso nella Legge di Bilancio 2023 prima e nel Decreto lavoro convertito in legge poi, prevede aumenti degli stipendi per i lavoratori dipendenti del pubblico e del privato. Non è un caso che spesso, a proposito di questo esonero contributivo, si parla anche di bonus lavoratori dipendenti.
Con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del Decreto Lavoro convertito in Legge, il Ministero ha annunciato buste paga più alte per circa 14 milioni di lavoratori, come vi spieghiamo in questo articolo. Ad ispirare questo intervento, del resto, è stata la volontà di aumentare il potere di acquisto dei consumatori: chi percepisce un reddito da lavoro basso aumenterà il suo potere d’acquisto ottenendo uno stipendio più ricco. Per sapere tutti i dettagli sul cuneo fiscale 2023 vi consigliamo di leggere il nostro approfondimento dedicato.
COME FUNZIONANO GLI AUMENTI STIPENDI 2023
Gli aumenti sugli stipendi dei lavoratori dipendenti pubblici e privati da luglio a dicembre 2023 sono conseguenti al taglio dei contributi Invalidità Vecchiaia e Superstiti (IVS). In buona sostanza, si tratta della riduzione dei contributi IVS dovuti all’INPS dal datore di lavoro che incidono sullo stipendio netto in busta paga e che quindi, essendo minori, ne aumentano l’importo. Le percentuali previste e aumentate dal Decreto Lavoro convertito in Legge, che si applicano ai lavoratori, sono nello specifico pari al:
- 6% per i lavoratori dipendenti con redditi fino a 35.000 euro. Ovvero a condizione che la retribuzione imponibile, anche nelle ipotesi di rapporti di lavoro a tempo parziale, parametrata su base mensile per tredici mensilità, non ecceda l’importo mensile di 2.692 euro, maggiorato, per la competenza del mese di dicembre, del rateo di tredicesima;
- 7% in meno per i lavoratori dipendenti con redditi fino a 25.000 euro. Ovvero, a condizione che la retribuzione imponibile ai fini previdenziali, non ecceda l’importo mensile di 1.923 euro, maggiorato, per la competenza del mese di dicembre, del rateo di tredicesima.
Nella pratica, i lavoratori coinvolti ricevono uno stipendio più alto, anche se in modo contenuto, con cifre che vanno dai 45 ai 100 euro lordi al mese. Al netto, le somme equivalgono a circa dai 25 ai 75 euro al mese, a seconda dello scaglione di reddito di appartenenza. Con il Messaggio n. 1932 del 24-05-2023, l’INPS ha specificato come funziona la nuova procedura relativa al taglio cuneo fiscale 2023, fornendo anche precise indicazioni operative che vi illustriamo in questo focus.
Ma quanti soldi in più arrivano precisamente nelle buste paga degli italiani a partire da luglio e fino a dicembre 2023? Scopriamolo insieme il meccanismo di calcolo facendo esempi e simulazioni.
ESEMPI E SIMULAZIONI AUMENTI STIPENDI 2023 FINO A 25.000 EURO
Ecco degli esempi e delle simulazioni sugli aumenti stipendi 2023 nelle buste paga dei lavoratori dipendenti, partendo da diverse cifre di reddito (intese al lordo). Queste le simulazioni e gli esempi degli aumenti rispetto allo scorso anno per redditi fino ai 25.000 euro:
- per gli stipendi fino ai 10.000 euro lordi all’anno, si ricevono da luglio 44,92 euro in più al mese (-7%). Parliamo di circa 540 euro in più all’anno, ovvero 45;
- per gli stipendi fino a 15.000 euro all’anno, si ricevono 67,38 euro in più al mese (-7%). Parliamo di circa 805 euro in più all’anno;
- per gli stipendi fino ai 20.000 euro lordi all’anno, si ricevono 76,82 euro in più al mese (-7%). Parliamo di circa 915 euro in più all’anno;
- per gli stipendi fino ai 25.000 euro lordi all’anno, si ricevono 96,03 euro in più al mese (-7%). Parliamo di circa 1.100 euro in più all’anno.
Chi guadagna meno di 25.000 euro all’anno lordi, come spiegato in questo approfondimento, può quindi accedere ad un taglio del cuneo fiscale pari a 7 punti in percentuale che, in termini assoluti, come si evince dagli esempi, resta minore essendo minore la tua busta paga.
ESEMPI E SIMULAZIONI AUMENTI STIPENDI 2023 FINO A 35.000 EURO
Superati i 25.000 euro di limite reddito, il taglio del cuneo fiscale scende a 6 punti percentuali (dal 7% per i redditi fino ai 25.000) Queste le simulazioni e gli esempi degli aumenti per redditi fino ai 35.000 euro:
- per gli stipendi fino ai 30.000 euro lordi all’anno, si ricevono 90,49 euro in più al mese (-6%). Parliamo di circa 1.080 euro in più all’anno;
- per gli stipendi fino ai 35.000 euro lordi all’anno, si ricevono 98,56 euro in più al mese (-6%). Parliamo di circa 1.176 euro in più all’anno.
QUANDO SPETTANO GLI AUMENTI STIPENDI IN BUSTA PAGA
L’aumento sullo stipendio 2023 spetta a tutti i lavoratori dipendenti di datori di lavoro, pubblici e privati, a prescindere dalla circostanza che assumano o meno la natura di imprenditore. La misura maggiorata con le regole del Decreto lavoro divenuto legge, si applica:
- per i periodi di paga dal 1° luglio al 31 dicembre 2023;
- per tutti i rapporti di lavoro dipendente, sia instaurati che instaurandi, con esclusione dei rapporti di lavoro domestico. Vale purché vengano rispettati i limiti della retribuzione mensile, da intendersi come retribuzione imponibile ai fini previdenziali, di 2.692 euro (ai fini della riduzione di 6 punti percentuali) e di 1.923 euro (ai fini della riduzione di 7 punti percentuali). Sono inclusi nell’ambito di applicazione della misura agevolata anche i rapporti di apprendistato, sempre nel rispetto della soglia limite di retribuzione mensile.
Per maggiori dettagli vi consigliamo di leggere questo articolo e il relativo Messaggio n. 1932 del 24-05-2023.
CUMULABILITÀ
Come chiarito dal Messaggio INPS n. 2924 del 10 agosto 2023, l’esonero contributivo previsto dalla legge di Bilancio 2023, da cui derivano gli aumenti di stipendio in trattazione, per la specifica natura di esonero sulla quota IVS a carico dei lavoratori, è cumulabile con gli esoneri contributivi previsti a legislazione vigente relativi alla contribuzione dovuta dal datore di lavoro, nonché con l’incentivo bonus assunzioni NEET under 30.
La riduzione del bonus assunzioni NEET al 20%, infatti, scatta in di caso di cumulo con altre agevolazioni, ma non nel caso di sconto dei contributi IVS ovvero il cd. bonus lavoratori dipendenti riconosciuto grazie al taglio del cuneo fiscale 2023. Il sostituto di imposta, ovvero il datore di lavoro, dovrà quindi tenerne conto poiché, in caso di errore, la domanda bonus assunzioni NEET va annullata.
L’agevolazione, inoltre, risulta anche cumulabile con l’esonero del 50% della quota dei contributi previdenziali a carico della lavoratrice madre che sia rientrata in servizio entro il 31 dicembre 2022, previsto legge di Bilancio 2022.
Pertanto, laddove ricorrano i presupposti, le agevolazioni compatibili e cumulabili si applicano nel loro pieno.
LE RISORSE
Lo sgravio pesa ben 4,185 miliardi di euro sulla Manovra 2023. Inoltre, come specificato all’articolo 39 del Decreto lavoro 2023, le risorse stanziate per il bonus dipendenti pubblici valido dal 1° luglio al 31 dicembre 2023 sono state valutate in:
- 4.064 milioni di euro per l’anno 2023;
- 992 milioni di euro per l’anno 2024.
Si tratta di un passaggio che rientra in uno schema più ampio che punta ad incrementare ulteriormente il taglio del cuneo fiscale entro i prossimi 3 anni come ha sostenuto Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy. Un quadro confermato anche dal DEF 2023
LA GUIDA AL DECRETO LAVORO 2023
Mettiamo a vostra disposizione questa guida sul Decreto lavoro convertito in Legge, in cui vi spieghiamo in modo chiaro e dettagliato cosa prevede la norma e che novità introduce rispetto al testo proposto dal Governo.
RIFERIMENTI NORMATIVI E DI PRASSI
- Testo coordinato (Pdf 339 Kb) della Legge 3 luglio 2023, n. 85 (Pdf 133 Kb), ossia del Decreto Lavoro convertito in Legge approdato in Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.153 del 03-07-2023.
- Testo integrale (Pdf 1 Mb) della Legge di Bilancio 2023 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.303 del 29-12-2022 – Supplemento Ordinario n. 43;
- Messaggio INPS n. 1932 del 24-05-2023 – nuove istruzioni operative e contabili sgravio contributivo 2023, valide da luglio 2023.
- Messaggio INPS n. 2924 del 10 agosto 2023 – cumulabilità con altri bonus.
ALTRI AIUTI E AGGIORNAMENTI
Vi consigliamo il nostro approfondimento dedicato agli aumenti degli stipendi 2023 comprensivo di simulazioni ed esempi, il focus sul taglio cuneo fiscale 2023 . Interessante anche il nostro articolo sul bonus per lavoratori dipendenti e il nostro focus sulle istruzioni INPS relative all’aumento degli stipendi da luglio 2023. Utile anche il nostro articolo sugli aumenti dei fringe Benefit per chi ha figli, con conseguente aumento dello stipendio.
Se volete restare aggiornati sugli aiuti alle famiglie e ai lavoratori, consultate questa sezione. In questa pagina, invece, trovate le notizie sugli aiuti per le imprese.
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Presi per il xxxx alla grande, non è meglio il salario minimo??
AHAHAHAHAHHAAHHAHA 20 euro in più al mese? In Belgio abbiamo ancora la scala mobile, non vi dico l’aumento che ho avuto in busta paga quest’anno! Ma non vi siete stufati di fare prendere in giro? Perché restate in Italia?
hahaha 15 euro in più al mese
Una misera…era meglio il bonus Renzi che è stato tolto ai redditi di chi produce