Bonus Renzi 2020: a chi spetta, novità Decreto Rilancio

La guida completa sul Bonus Renzi 2020: importo, calcolo, requisiti, a chi spetta e tutte le novità per 2020 e 2021

euro, soldi

Anche per il 2020 resta in vigore il cosiddetto ‘bonus Renzi’.

Il credito fiscale di 80 euro in busta paga, concesso ad alcune categorie di lavoratori, da quest’anno cresce di importo fino a 100 euro. Inoltre aumentano i beneficiari e sono introdotte delle novità con il dl Rilancio.

In questa utile guida ti spieghiamo cosa cambia con il bonus Renzi 2020. Ti diamo tutte le informazioni su importi, calcolo, requisiti e chi ne ha diritto.

NOVITA’ DECRETO RILANCIO

Il decreto legge 19 maggio 2020, n. 34, ossia il cosiddetto decreto Rilancio, ha introdotto una norma apposita per salvaguardare il credito fiscale 2020 anche per i lavoratori colpiti dagli effetti dell’emergenza Coronavirus. Per l’anno 2020, infatti, il bonus 80 euro e il trattamento integrativo di 100 euro che lo sostituisce a partire dal 1 luglio 2020 sono riconosciuti ai lavoratori dipendenti in possesso dei necessari requisiti anche se risultano incapienti a causa del minor reddito di lavoro prodotto nel 2020 per le conseguenze connesse all’emergenza sanitaria.

E’ quanto previsto dall’art. 128 del provvedimento, al fine di contenere gli effetti negativi derivanti dalle misure di prevenzione e contenimento connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19. Il bonus Renzi non viene attribuito nei mesi in cui il lavoratore fruisce dei bonus 600 e 1000 euro per partire iva, autonomi e lavoratori. Il credito viene riconosciuto dal sostituto d’imposta a decorrere dalla prima retribuzione utile e comunque entro i termini di effettuazione delle operazioni di conguaglio.

COS’E’ IL BONUS RENZI?

Il bonus Renzi è un bonus fiscale a favore di alcune categorie di lavoratori, che viene accreditato direttamente in busta paga, introdotto dal Governo italiano nel periodo in cui Matteo Renzi era Presidente del Consiglio. E’ detto anche bonus Irpef, in quanto si tratta di un credito concesso ai contribuenti lavoratori, dipendenti o assimilati, a valere sull’Imposta sul reddito delle persone fisiche. E’ stato istituito dal Decreto Legge 24 aprile 2014, n. 66, ed è stato poi confermato dalla Legge 23 dicembre 2014, n. 190 (Legge di Stabilità 2015), che lo ha reso strutturale, con un importo complessivo massimo di 960 Euro l’anno.

LIMITI REDDITUALI PREVISTI FINO AL 2019

In base alla precedente normativa, il bonus Irpef poteva essere concesso ai contribuenti titolari, nell’anno di imposta, di un reddito complessivo non inferiore a 8.000 Euro e non superiore a 24.600 Euro, nel caso del bonus intero (960 Euro annui), e a 26.600 Euro per quello ridotto. Nel secondo caso, infatti, il credito annuo va riducendosi con l’aumentare del reddito, fino ad azzerarsi una volta che viene superata la soglia limite prevista.

COSA CAMBIA DAL 2020?

L’art. 1, comma 7, della Legge 27 dicembre 2019, n. 160 (Legge Bilancio 2020), ha istituito un fondo per la riduzione del carico fiscale sui lavoratori dipendenti, da attuare attraverso appositi provvedimenti normativi, con una dotazione pari a 3 miliardi di euro per l’anno 2020 e a 5 miliardi di euro annui a decorrere dall’anno 2021.

In attuazione di quanto stabilito, è stato pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.29 del 05-02-2020, il Decreto Legge 5 febbraio 2020, n. 3, che introduce un nuovo trattamento integrativo dei redditi di lavoro dipendente e assimilati e, in sostanza, ridetermina l’importo ed estende la platea dei percettori del bonus Renzi. 

La misura prevede l’erogazione di 100 euro al mese, al posto dei precedenti 80 euro, per ciascun beneficiario. Inoltre sono state innalzate le soglie di reddito massimo per accedere al beneficio previste dalla precedente normativa e sono state introdotte nuove detrazioni fiscali.

BONUS RENZI REDDITO MINIMO/MASSIMO E IMPORTO

Ecco le principali novità introdotte:

  • l’integrazione sarà erogata dal 1° luglio 2020, con un importo annuo pari a 600 euro per il periodo luglio – dicembre 2020 e a 1.200 euro a partire dal 2021;
  • possono accedere al bonus 2020 le persone con un reddito non superiore a 28.000 euro;
  • i lavoratori che hanno un reddito complessivo annuo compreso tra gli 8.000 e i 28.000 Euro ricevono tutti l’intero importo, pari a 100 euro in più in busta paga al mese;
  • viene abolito l’importo ridotto del bonus per coloro che hanno un reddito complessivo annuo superiore a 24.600 Euro e che non supera i 26.600 Euro. 

Ricapitolando, il beneficio, che non concorre alla formazione del reddito, viene esteso ai lavoratori che hanno un reddito complessivo annuo tra i 26.600 e i 28.000 euro. Dunque, se il tuo reddito è maggiore di 8.000 euro e non supera 28.000 euro, dal prossimo luglio percepirai il nuovo bonus Renzi di 100 euro al mese.

Perchè il limite minimo di reddito è di 8.000 Euro? I redditi inferiori a questo importo rientrano nella cosiddetta ‘no tax area’, ovvero una fascia di reddito esente da imposte e, pertanto, non comportano il pagamento dell’Irpef.

NUOVA DETRAZIONE FISCALE PER I LAVORATORI DIPENDENTI

Il D.Lgs. 3/2020 introduce, inoltre, in vista di una revisione strutturale del sistema delle detrazioni fiscali, una ulteriore detrazione fiscale per le prestazioni rese dal 1° luglio al 31 dicembre 2020, a favore di coloro che percepiscono un reddito da lavoro dipendente o assimilato annuo superiore a 28.000 euro e non superiore a 40.000 euro. La misura avrà il seguente importo:

  • se l’ammontare del reddito complessivo è superiore a 28.000 euro ma non a 35.000 euro, 480 euro, aumentati del prodotto tra 120 euro e l’importo corrispondente al rapporto tra 35.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e 7.000 euro = 480 + 120 x [(35.000 – reddito complessivo) / 7.000];
  • se il reddito complessivo è superiore a 35.000 euro ma non a 40.000 euro, 480 euro per il rapporto tra l’importo di 40.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e l’importo di 5.000 euro = 480 x [(40.000 – reddito complessivo) / 5.000].

Dunque se, ad esempio, il tuo reddito è pari a 30.000 euro ti spetta una ulteriore detrazione di oltre 565 euro = 480 + 120 x [(35.000 – 30.000) / 7.000], ossia oltre 94 euro al mese.

Se, invece, ad esempio, guadagni 37.000 euro l’anno, riceverai una ulteriore detrazione di 288 euro = 480 x [(40.000 – 37.000) / 5.000], ossia 48 euro al mese.

BONUS RENZI A CHI SPETTA?

La misura è rivolta ai contribuenti che percepiscono redditi di lavoro dipendente o redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente che appartengono alle seguenti categorie:

  • compensi percepiti dai lavoratori soci delle cooperative;
  • indennità e compensi percepiti a carico di terzi dai lavoratori dipendenti per incarichi svolti in relazione a tale qualità;
  • borse di studio, assegni, premi o sussidi per fini di studio o addestramento professionale;
  • somme corrisposte in virtù di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa;
  • remunerazioni dei sacerdoti;
  • prestazioni pensionistiche di cui al decreto legislativo 21 aprile 1993, n. 124 comunque erogate;
  • compensi per lavori socialmente utili in conformità a specifiche disposizioni normative.

I beneficiari devono avere un reddito che rientra nei limiti previsti per usufruire del bonus (vedi paragrafo successivo). Inoltre, devono avere una imposta lorda di ammontare superiore alle detrazioni da lavoro che spettano loro determinata sui citati redditi.

BONUS RENZI CALCOLO FINO A LUGLIO 2020

In base alla normativa in vigore, se il reddito complessivo è compreso tra 8.000 e 24.600 Euro, il credito spettante ai lavoratori è di circa 80 Euro, che rappresenta la quota mensile del credito totale di 960 Euro annui, e viene calcolato in base al numero dei giorni che compongono il mese (960/365 giorni l’anno x numero dei giorni del mese). Se supera i 24.600 Euro e arriva fino ad un massimo di 26.600 Euro, viene calcolato sottraendo dal limite reddituale massimo il reddito complessivo, moltiplicando per i 960 Euro e dividendo per 2.000 Euro (26.000 Euro – reddito complessivo del lavoratore x 960 Euro/2.000 Euro).

Occorre sottolineare che il credito è rapportato al periodo di lavoro nell’anno e l’importo di 960 euro è rapportato a un numero di giorni di detrazione riconosciuti annualmente di 365. Perciò il valore del bonus è sempre proporzionale ai giorni di detrazione annuali riconosciuti.

Dal calcolo del reddito complessivo ai fini del credito Irpef sono esclusi l’abitazione principale, con le sue pertinenze, e l’eventuale quota di TFR anticipata in busta paga. Le quote di reddito esenti dalle imposte sui redditi previste per Ricercatori e Docenti universitari, e per lavoratori rientrati in Italia, vengono invece considerate.

ESEMPI DI CALCOLO

Vediamo qualche esempio pratico di calcolo del credito Irpef per i lavoratori che percepiscono un reddito complessivo di importo compreso tra 24.601 Euro (ovvero superiore a 24.600 Euro) e 26.600 Euro:

  • se il reddito è pari a 24.780 Euro, il bonus ha un importo di 873,60 Euro l’anno (26.600 Euro – 24.780 Euro x 960 Euro/2.000 Euro);
  • se il reddito è pari a 25.000 Euro, il bonus ha un importo di 768 Euro l’anno (26.600 Euro – 25.000 Euro x 960 Euro/2.000 Euro);
  • se il reddito è pari a 25.600 Euro, il bonus ha un importo di 480 Euro annui (26.600 Euro – 25.000 Euro x 960 Euro/2.000 Euro);
  • se il reddito è pari a 26.100 Euro, il bonus ha un importo di 240 Euro annui (26.600 Euro – 26.100 Euro x 960 Euro/2.000 Euro).

NUOVO CALCOLO BONUS RENZI DOPO LUGLIO 2020

In base a quanto stabilito dal nuovo Decreto Legge, a partire da luglio 2020 il calcolo bonus Renzi diventa unico per tutti gli aventi diritto. Il beneficio è determinato sempre in funzione del numero dei giorni di lavoro.

L’importo mensile viene calcolato dividendo il credito totale annuale per il numero dei giorni che compongono il mese (1.200/365 giorni l’anno x numero dei giorni del mese). Va sottolineato che, per quest’anno, il beneficio va calcolato in base al credito totale relativo al periodo luglio-dicembre 2020, pari a 600 euro.

COME SI RICHIEDE?

Il bonus fiscale non deve essere richiesto. Viene riconosciuto automaticamente ai lavoratori e accreditato direttamente in busta paga.

QUANDO DEVE ESSERE RESTITUITO?

Dato che il credito viene erogato in maniera automatica, per tutto l’anno, se sussistono i requisiti, può accadere che il beneficiario debba restituirlo. Ciò succede, ad esempio, se il lavoratore ha percepito un reddito complessivo da lavoro dipendente o assimilato inferiore o superiore all’importo minimo o massimo previsto per la concessione del bonus Renzi, o se si sono verificati degli errori nella compilazione del 730 (modello per la dichiarazione dei redditi).

E’ compito del beneficiario dare comunicazione al sostituto di imposta, ovvero al soggetto che deve operare le ritenute previste per legge (il datore di lavoro), e all’INPS, di rinuncia perché non ne ha diritto. Se non lo fa, deve restituire il credito indebitamente percepito, in un’unica soluzione, mediante rimborso o conguaglio a fine anno. La restituzione può essere parziale, ad esempio se si è usufruito del credito intero ma il reddito complessivo è risultato poi essere superiore a 24.600 Euro e inferiore a 26.600 Euro, dando pertanto diritto a quello ridotto.

Dunque, ricapitolando, i principali casi che comportano la restituzione del bonus Renzi 80 Euro sono i seguenti:

  • reddito inferiore a 8.000 Euro;
  • reddito superiore a 24.600 Euro ma non a 26.600 Euro (restituzione parziale);
  • reddito superiore a 26.600 Euro;
  • modello 730 errato.

COSA CAMBIA CON IL NUOVO TRATTAMENTO INTEGRATIVO REDDITI?

Anche nel caso del nuovo bonus Renzi 100 euro, che viene erogato direttamente in busta paga al lavoratore che ne ha diritto, quindi automaticamente, se in fase di conguaglio risulta non spettante va restituito per l’importo indebitamente percepito.

Se tale importo da restituire supera i 60 euro, la restituzione viene effettuata in 4 rate di pari ammontare a partire dalla retribuzione. Lo stesso sistema si applica anche per la nuova detrazione fiscale.

DOCUMENTI UTILI E RIFERIMENTI NORMATIVI

Per ulteriori informazioni mettiamo a vostra disposizione i seguenti documenti:

DECRETO LEGGE 5 febbraio 2020, n. 3 (Pdf 43Kb), recante ‘Misure urgenti per la riduzione della pressione fiscale sul lavoro dipendente’;
ESTRATTO TUIR (Pdf 10Kb), contenente il testo integrale dell’articolo 13 del Testo Unico Imposte sui Redditi aggiornato al 2018;
ESTRATTO LEGGE BILANCIO 2018 (Pdf 208Kb), contenente il testo integrale del comma 132 dell’articolo 1 della Legge 27 dicembre 2017, n. 205;
DECRETO LEGGE 24 aprile 2014, n. 66 (Pdf 231Kb), contenente misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale;
LEGGE 23 dicembre 2014, n. 190 (Pdf 632Kb), contenente la Legge di Stabilità 2015;
DPR 22 dicembre 1986, n. 917 (Pdf 488Kb), relativo al Testo Unico Imposte sui Redditi. Le successive modificazioni apportate al TUIR possono essere consultate attraverso questa pagina.

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di Angela V.
Redattrice, esperta di lavoro pubblico e privato.
© RIPRODUZIONE RISERVATA.
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