NASPI ai padri che si dimettono dopo il congedo di paternità: chiarimenti INPS

Ecco come e perché la NASPI viene estesa nel 2023 anche ai padri che si dimettono volontariamente dopo il congedo di paternità obbligatorio

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Non si può negare la NASPI ai padri che presentano le dimissioni volontarie a seguito del congedo di paternità obbligatorio ed entro un anno dalla nascita del figlio.

L’INPS, in linea con il Ministero del lavoro, cambia avviso rispetto al passato e fornisce i chiarimenti su come e perchè si può richiedere il riesame per le domande respinte in precedenza. Le delucidazioni – e il cambia di rotta – riguardano le novità introdotte dal Decreto Conciliazione vita lavoro in vigore dal 13 agosto 2022 che, tra le altre cose, ha reso strutturale il congedo di paternità obbligatorio di 10 giorni dei padri lavoratori dipendenti.

In questo articolo vi spieghiamo quali sono le novità in merito al diritto alla NASPI per i padri dipendenti, quali sono le indicazioni dell’INPS per presentare domanda di riesame e tutti i chiarimenti sulle regole in vigore dal 13 agosto 2022.

NASPI AI PADRI FRUITORI DI CONGEDO

L’INPS dà finalmente accesso libero alla NASPI ai padri lavoratori dipendenti anche in caso di dimissioni successive al congedo di paternità obbligatorio. A precisarlo è lo stesso Istituto con la Circolare n. 32 del 20-03-2023 in cui vengono spiegati i motivi del riesame delle domande di disoccupazione respinte in base al precedente diverso orientamento. Questi chiarimenti trovano la propria ragion d’essere nelle novità introdotte dal Decreto Conciliazione vita lavoro (Decreto Legislativo 30 giugno 2022 n.105) che ha rinnovato la disciplina dei congedi come spiegato anche in questo focus. Ma andiamo nel dettaglio tutti i chiarimenti INPS sulla NASPI per i padri lavoratori dipendenti.

In particolare, il Decreto Conciliazione vita lavoro, in vigore dal 13 agosto 2022, ha modificato il Testo Unico in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità e, tra le altre cose, ha riconosciuto l’indennità di disoccupazione NASPI ai padri che presentano le dimissioni volontarie dopo aver usufruito del congedo di paternità obbligatorio. Per congedo di paternità obbligatorio si intende quello che lo stesso Decreto ha reso strutturale dopo anni di sperimentazione, ossia il permesso retribuito di 10 giorni, fruibile tra i due mesi precedenti e i cinque successivi alla nascita, all’adozione o all’affidamento di un bambino di cui vi parliamo in questo focus dedicato.

I CASI DI DIRITTO ALLA NASPI AI PADRI LAVORATORI DIPENDENTI

Il diritto alla NASPI viene riconosciuto anche quando le dimissioni intervengano dopo il congedo di paternità “alternativo” (quello fruito in alternativa alla madre che non può beneficiarne personalmente) e sempre entro il 1° anno di vita del bambino. Si ricorda, infatti, che la NASPI è concessa solo in determinati casi a fronte di dimissioni – in cui solo ora sono inclusi anche i padri che fruiscono del congedo –  altrimenti è limitata alle sole ipotesi di licenziamento. Per tutta la durata del congedo, esteso al 1° anno di vita del bambino, il lavoratore dipendente che si dimette – così come già avviene per la lavoratrice – non è nemmeno tenuto al preavviso.

Ma allora quand’è che il padre lavoratore dipendente può fruire della NASPI a seguito di dimissioni volontarie? Facciamo un riepilogo:

  • a seguito della fruizione del congedo di paternità obbligatorio da utilizzare in occasione della nascita, adozione o affidamento del bambino;

  • entro il primo anno di vita del bambino (e quindi successivamente alla fruizione del congedo obbligatorio di paternità);

  • a seguito della fruizione del congedo di paternità alternativo, ossia quello fruito dal padre in sostituzione della madre che non può beneficiare personalmente della propria maternità obbligatoria in casi di sua morte, grave infermità e abbandono del bambino.

DIVIETO DI LICENZIAMENTO DEI NEO PADRI

La Circolare INPS n. 32 del 20-03-2023 ha tra l’altro ribadito, sempre in un’ottica di bilanciamento del carico familiare uomo – donna, quanto previsto dal il Decreto n. 105 in merito all’estensione del divieto di licenziamento (già previsto per la mamma) anche al neo papà lavoratore dipendente che beneficia del congedo di paternità obbligatorio. Questo divieto si estende fino al compimento di un anno di età del bambino e coincide, di fatto, con il periodo in cui possono intervenire le dimissioni volontarie che diano diritto alla NASPI.

RIESAME DELLE DOMANDE NASPI AI PADRI RESPINTE

Ecco, quindi, che le domande di indennità di disoccupazione NASPI presentate da lavoratori padri a seguito di dimissioni volontarie avvenute durante il periodo in cui vige il divieto di licenziamento, e respinte, saranno riesaminate. L’INPS nella Circolare n. 32 del 20-03-2023 chiarisce che gli interessati possono trasmettere la domanda di riesame alla Sede INPS territorialmente competente.

RIFERIMENTI NORMATIVI E DI PRASSI

Circolare INPS n. 32 del 20-03-2023 (Pdf 115 Kb);

Decreto Legislativo 30 giugno 2022, n. 105 – Conciliazione vita lavoro (Pdf 132 Kb), pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.176 del 29-07-2022.

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di Valeria C.
Giornalista, esperta di leggi, politica e lavoro pubblico.
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