Novità Reddito di Cittadinanza 2023: cosa cambia

La spiegazione chiara e dettagliata di tutte le novità sul Reddito di Cittadinanza in vigore dal 1° gennaio 2023

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Da gennaio 2023 sono in vigore importanti novità sul Reddito di Cittadinanza, con restrizioni che preparano la strada alla revoca definitiva della misura prevista nel 2024. Le modifiche sono state introdotte dalla Legge di Bilancio 2023.

Le novità non sono positive per gli attuali percettori del reddito. In primis, si perde il sussidio rifiutando la prima offerta di lavoro anche non congrua. Poi, chi ha tra i 18 e i 59 anni ed è abile al lavoro e senza disabili in famiglia, minori o persone a carico con almeno 60 anni d’età, potrà ricevere il sussidio nel limite massimo di 7 mensilità, invece, delle precedenti 18 rinnovabili. Previsti anche il requisito della residenza in Italia, quello di aver concluso il percorso scolastico per ottenere il Rdc, l’obbligo di formazione per i percettori, di almeno 6 mesi, e novità sulla quota locazione.

In questo articolo vi illustriamo in modo chiaro e dettagliato tutte le novità del Reddito di Cittadinanza attive dal 2023, a chi si rivolgono e come cambia la misura dal 1° gennaio.

NOVITÀ REDDITO DI CITTADINANZA 2023, COSA CAMBIA

Nella Legge di Bilancio 2023 in vigore dal 1° gennaio, che vi spieghiamo in questo focus, arriva un restyling ricco di novità per il Reddito di Cittadinanza. Dal 1° gennaio 2023 il Parlamento ha previsto una stretta sulla misura, specie per coloro che sono abili al lavoro.

Il testo introduce le seguenti modifiche:

  • le persone tra 18 e 59 anni, abili al lavoro, ma che non abbiano nel nucleo disabili, minori o persone a carico con almeno 60 anni, hanno diritto al Reddito di Cittadinanza per un massimo di 7 mensilità. Non più, quindi, a 18 mensilità rinnovabili come è stato nel 2021 e nel 2022. Inizialmente il Governo, nel testo bollinato inviato alla Camera, aveva fissato a 8 le mensilità massime a cui i percettori potevano aver diritto. Nel testo definitivo della Legge di Bilancio, il limite è stato poi abbassato a 7 mesi;

  • decadenza del beneficio al rifiuto già della prima offerta di lavoro anche se non congrua, e non più alla seconda, anche se perviene nei primi 18 mesi di fruizione del Rdc;

  • obbligo di residenza in Italia per tutti coloro che percepiscono il Reddito, pena la decadenza del sussidio. Questa formulazione nella misura non era mai stata esplicitata;

  • il maggior reddito da lavoro percepito in forza di contratti di lavoro stagionale o intermittente non concorrerà dal 2023 alla determinazione del beneficio economico entro il limite massimo di 3.000 euro lordi;

  • per i beneficiari compresi nella fascia di età dai 18 ai 29 anni che non hanno adempiuto all’obbligo scolastico, l’erogazione del Reddito è subordinata all’iscrizione e alla frequenza di percorsi di istruzione di primo livello, o comunque funzionali all’adempimento dell’obbligo previsto dalla legge. Questa novità, richiesta dal Ministro dell’Istruzione e del Merito, è arrivata nel testo finale della Manovra;

  • novità per la componente Rdc relativa all’affitto. Un emendamento inserito nel testo finale della norma stabilisce che la componente del Reddito pari all’ammontare del canone annuo previsto nel contratto in locazione, corrisposta ad integrazione del Rdc dei nuclei familiari residenti in abitazione in locazione fino ad un massimo di 3.360 annui, sia erogata direttamente al locatore dell’immobile risultante dal contratto di locazione. Sarà poi il locatore stesso, ovvero il proprietario, a usarla per il pagamento parziale o totale del canone.

  • l’abrogazione delle norme istitutive del Reddito e della pensione di cittadinanza dal 1° gennaio 2024;

  • l’istituzione di un Fondo per il sostegno alla povertà e all’inclusione attiva;

  • un periodo di almeno 6 mesi di partecipazione a un corso di formazione o riqualificazione professionale obbligatori per tutti coloro che percepiscono il Reddito, pena la decadenza;

  • più controlli e nuovi incentivi per la ricollocazione dei percettori di RdC.

Bisognerà attendere i nuovi decreti attuativi della misura per capire, nel dettaglio, come cambierà fattivamente il Reddito di Cittadinanza nel 2023 con queste novità e noi vi aggiorneremo. Ma andiamo a vedere più da vicino queste modifiche.

MENO MENSILITÀ RDC PER GLI ABILI AL LAVORO

La prima grande novità del Reddito di Cittadinanza 2023 è il taglio delle mensilità da 18 a un massimo di 7 per i cosiddetti “abili al lavoro”. Parliamo, cioè, di persone tra 18 e 59 anni che non hanno patologie invalidanti al lavoro e che non abbiano nel nucleo familiare:

  • disabili;
  • minori;
  • persone a carico con almeno 60 anni.

Tali percettori hanno diritto al Reddito di Cittadinanza per un massimo di 7 mensilità, come definito nel testo definitivo della Manovra 2023 (nella prima stesura della Legge di Bilancio il limite di mesi era stato fissato a quota 8). Non più, quindi, a 18 mensilità rinnovabili come è stato fin dalla prima applicazione della norma nel 2020. Per tutti gli altri, il Reddito di Cittadinanza resta invariato secondo i criteri che vi spieghiamo in questa pagina, anche per il 2023.

NUOVI OBBLIGHI PER TUTTI I PERCETTORI RDC

Dal 1° gennaio 2023 scattano due nuovi obblighi validi per tutti i percettori del Reddito di Cittadinanza. Tra le novità inserite nella Legge di Bilancio 2023 su questo punto, c’è l’obbligo di residenza in Italia nel periodo in cui si percepisce il Reddito. Dalle analisi INPS era infatti emerso che molti trascorrevano il tempo economicamente coperto dal beneficio in altri Stati Europei e non solo. Inoltre, il testo della Legge di Bilancio 2023 introduce anche l’obbligo alla formazione o alla riqualificazione professionale per un periodo di almeno 6 mesi.

RDC LEGATO ALL’OBBLIGO SCOLASTICO

Un’altra importante novità relativa al Reddito di Cittadinanza a partire dal 1° gennaio 2023 riguarda l’obbligo scolastico che diventa un requisito. Per i beneficiari compresi nella fascia di età dai 18 ai 29 anni che non hanno adempiuto all’obbligo scolastico, nel Bilancio è previsto che l’erogazione del Rdc sia subordinata all’iscrizione e alla frequenza di percorsi di istruzione di primo livello, o comunque funzionali all’adempimento dell’obbligo scolastico previsto dalla normativa vigente.

La modifica è stata inserita nel testo finale, dopo che il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara aveva fatto eseguire una ricerca a proposito dei giovani nella fascia compresa tra i 18 e i 29 anni percettori di RdC. Dall’analisi era emerso che dei 364.101 percettori di Reddito di Cittadinanza nella fascia compresa tra i 18 e i 29 anni:

  • 11.290 possiedono soltanto la licenza elementare o addirittura nessun titolo;
  • 128.710 possiedono soltanto la licenza media.

Da qui era arrivata la proposta di prevedere l’obbligo di completare il percorso scolastico per chi lo abbia illegalmente interrotto. L’obbligo si affianca a quello di un percorso di formazione professionale, nel caso di persone con titolo di studio superiore, ma non occupate, né impegnate in aggiornamenti formativi. Pena, in entrambi i casi, la perdita del Reddito o dell’eventuale misura assistenziale che dal 2024 lo sostituirà.

DECADENZA REDDITO DI CITTADINANZA NEL 2023

Ma quando si perderà il Reddito di Cittadinanza nel 2023? Il Ministro dell’Economia e delle Finanze ha già spiegato i casi di decadenza dal Reddito di Cittadinanza alla luce delle nuove regole. In attesa dei prossimi Decreti attuativi, per ora è noto che si perderà immediatamente il beneficio nei seguenti casi:

  • nel caso si rifiuti la prima offerta di lavoro anche non congrua (e non più la seconda o la prima congrua, come era stato previsto nella prima stesura della Legge di Bilancio), anche se perviene nei primi 18 mesi di fruizione del RdC. Si precisa che si ritiene congrua l’offerta di un lavoro a tempo determinato o parziale, nonché la prima offerta di lavoro a tempo indeterminato, in una sede entro 80 km o 100 minuti di viaggio dal luogo di residenza. Dal 1° gennaio 2023, anche se la proposta di lavoro (con qualsiasi tipo di contratto) arriva al di fuori degli 80 km o dei 100 minuti di viaggio, un rifiuto comporterà la perdita del sussidio;

  • nel caso in cui non si rispetta l’obbligo alla formazione, alla riqualificazione professionale, alla conclusione del percorso scolastico o alla residenza in Italia.

Nell’ottica di garantire il rispetto di questi criteri, il Governo ha anche annunciato l’avvio di controlli serrati. Resta comunque l’obbligo, pena decadenza di svolgere lavori di pubblica utilità per conto del proprio Comune. Per tutte le informazioni su questo obbligo, vi consigliamo di leggere questo approfondimento.

NOVITÀ SULLA QUOTA  AFFITTO DEL RDC

Il testo definitivo della Legge di Bilancio 2023 prevede anche un’altra novità “anti furbetti” relativa alla quota affitto del Reddito di Cittadinanza. Parliamo di quella parte del sussidio percepita dai nuclei familiari che vivono in case in affitto.

Il testo stabilisce che la componente del Reddito pari all’ammontare del canone annuo previsto nel contratto in locazione, corrisposta ad integrazione del Reddito dei nuclei familiari residenti in abitazioni in affitto fino ad un massimo di 3.360 annui, dovrà essere erogata direttamente al locatore dell’immobile.

Non saranno più i nuclei familiari  beneficiari Rdc, quindi, a ricevere la quota per cederla poi al locatore. Dal 1° gennaio 2023 sarà lo stesso proprietario a ricevere direttamente la quota risultante dal contratto di locazione e, poi, potrà destinarla al pagamento parziale o totale del canone.

POTENZIAMENTO ESONERO RICOLLOCAZIONE PERCETTORI RDC

Per favorire il ricollocamento dei percettori di Reddito di Cittadinanza, il Parlamento ha rinforzato lo sgravio contributivo totale previsto per chi assume i beneficiari del Rdc, fino a un massimo di 8.000 euro (il limite ad oggi è fissato a 6.000 euro), per chi assume a tempo indeterminato o stabilizza i percettori. Uno sgravio che riguarderà anche le donne e gli under 36 e che potrebbe essere un valido aiuto nella ricollocazione professionale. Restano uguali, poi, gli incentivi per le imprese e per l’autoimprenditorialità dedicate ai percettori di Reddito di Cittadinanza, che vi abbiamo illustrato nel nostro focus dedicato.

Infine, con la nuova Legge di Bilancio, viene data la possibilità di cumulare il Reddito di Cittadinanza con i redditi da lavoro stagionale, entro il limite di 3.000 euro l’anno. L’obiettivo è contrastare il fenomeno della mancanza di lavoratori nel turismo. I percettori di RdC potrebbero guadagnare “l’extra reddito” senza temere una riduzione dell’importo del sussidio a cui hanno diritto.

ADDIO AL REDDITO DI CITTADINANZA DAL 2024

Come chiarito dal Premier nel 2023 parte una fase transitoria, prima dello stop definitivo al RdC. Dal 1° gennaio 2024, l’Esecutivo ha deciso per lo stop al Reddito di Cittadinanza e la misura sarà sostituita da una nuova riforma di accompagnamento e reintegro al mondo del lavoro. Il testo prevede una decurtazione sostanziale dei fondi mediante la riduzione del numero di mensilità e della platea.

Il risparmio per il 2023 sarà pari a 734 milioni di euro circa. Il Governo ha fatto sapere che i risparmi di spesa dai tagli finanzieranno un apposito fondo gestito dai Comuni che sosterrà la riforma complessiva per il sostegno alla povertà e all’inclusione. Vi aggiorneremo sulle novità in tal senso.

TESTO DEFINITIVO DELLA LEGGE DI BILANCIO 2023

Vi consigliamo di leggere anche il nostro approfondimento per conoscere quali sono le altre misure per famiglie, imprese, giovani, donne e lavoratori inserite nel testo della Legge di Bilancio 2023 in vigore dal 1° gennaio.

ALTRI AIUTI E AGGIORNAMENTI

Vi consigliamo anche il nostro approfondimento sulla nuova Carta risparmio spesa e sul nuovo limite contanti, anch’esse novità inserite nella Legge di Bilancio 2023.

Per scoprire altre interessanti novità legislative vi invitiamo a visitare questa pagina. Se volete restare aggiornati sugli aiuti alle famiglie e ai lavoratori, consultate questa sezione. In questa pagina, invece, trovate le notizie sugli aiuti per le imprese. Vi ricordiamo che è possibile iscriversi gratis alla nostra newsletter e al nostro canale Telegram, per avere le notizie in anteprima.

di Valeria C.
Giornalista, esperta di leggi, politica e lavoro pubblico.
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