Pensione di inabilità 2025: importo, quali sono i requisiti e come fare domanda

La guida completa e aggiornata sulla pensione di inabilità. Ecco a chi spetta, qual è l’importo e come fare domanda per ottenerla

pensioni, pensione

Sono stati aggiornati i requisiti di accesso e gli importi relativi alla pensione di inabilità nel 2025.

La misura riguarda i lavoratori che, a causa di gravi condizioni di salute, si trovano nell’assoluta e permanente impossibilità di svolgere qualsiasi attività lavorativa. Le disposizioni variano a seconda che si tratti di dipendenti pubblici o di lavoratori del settore privato e autonomi.

In questo articolo vi spieghiamo nel dettaglio quali sono i requisiti, gli importi e da quando decorre, tenendo conto delle linee guida aggiornate dall’INPS e pubblicate l’8 maggio 2025.

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COS’È LA PENSIONE DI INABILITÀ

La pensione di inabilità è una prestazione previdenziale vitalizia riconosciuta a chi, per motivi sanitari, non può più svolgere alcun tipo di attività lavorativa. È incompatibile con qualsiasi lavoro, sia dipendente che autonomo, e viene revocata se vengono meno le condizioni mediche o se il beneficiario svolge un’attività lavorativa. In questo caso, l’INPS può inoltre recuperare le somme indebitamente percepite.

Inoltre, si tratta di una pensione reversibile a favore dei superstiti aventi diritto, come coniuge e figli, secondo le regole previste per le pensioni di reversibilità, ma per ottenerla si devono rispettare alcune condizioni, diverse a seconda che si tratti di lavoratore pubblico o privato (dipendente e autonomo).

Vediamoli nel dettaglio

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REQUISITI LAVORATORI PA

I dipendenti pubblici per avere per accedere alla pensione di inabilità devono:

  • essere iscritti a una forma previdenziale esclusiva dell’AGO (Assicurazione Generale Obbligatoria);

  • essere stati dichiarati inabili in modo assoluto e permanente a qualsiasi attività lavorativa, da una commissione medica competente;

  • avere almeno 5 anni di anzianità contributiva, di cui 3 maturati nei 5 anni precedenti la data di decorrenza;

  • cessare il servizio per infermità non dipendente da causa di servizio.

Il procedimento da seguire per vedersi riconosciuta l’inabilità è spiegato nel dettaglio nella guida alla pensione di inabilità per dipendenti pubblici.

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REQUISITI LAVORATORI PRIVATI E AUTONOMI

La pensione di inabilità spetta invece ai lavoratori privati e autonomi se questi risultano:

  • assicurati INPS al momento in cui si verifica lo stato di inabilità;
  • riconosciuti inabili in modo assoluto e permanente a qualsiasi attività lavorativa;
  • aver cessato l’attività lavorativa;
  • in possesso dei requisiti contributivi previsti, ovvero almeno 5 anni di contributi, di cui 3 negli ultimi 5 anni.

Anche chi già riceve un assegno ordinario di invalidità (AOI) può fare domanda per ottenere la pensione di inabilità, se le sue condizioni di salute peggiorano e raggiunge il livello massimo di inabilità previsto dalla legge.

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IMPORTO PENSIONE DI INABILITÀ, QUANTO SI PRENDE

La pensione di inabilità è un trattamento economico che viene calcolato in base ai contributi che ciascun lavoratore ha versato nel corso della sua vita lavorativa. Quindi, non esiste un importo fisso uguale per tutti: chi ha versato più contributi riceverà una pensione più alta, chi ha versato meno contributi ne riceverà una più bassa. In ogni caso, però, l’importo non può essere minore al minimo garantito dalla legge che, per il 2025 è di 603,40 euro al mese.

Un aspetto molto importante è che, spesso, chi richiede la pensione di inabilità ha dovuto interrompere la propria attività lavorativa prima di aver maturato tutti i contributi necessari per la pensione di vecchiata o la pensione anticipata. Quindi,  per evitare una penalizzazione economica e sociale, il sistema previdenziale riconosce un “bonus contributivo”, ovvero una anzianità contributiva figurativa che viene aggiunta ai contributi effettivamente versati. In pratica, viene considerato come se il lavoratore avesse continuato a lavorare fino a 60 anni di età o fino ad aver versato 40 anni di contributi, anche se ha dovuto fermarsi prima.

Ovviamente, oltre al bonus figurativo, più contributi si sono effettivamente versati nel corso della vita lavorativa, più la pensione sarà elevata. Questo perché la pensione si calcola sulla base della somma dei contributi reali più quelli figurativi riconosciuti.

DECORRENZA

La pensione di inabilità per i dipendenti pubblici e privati, nonché per i lavoratori autonomi che ne fanno richiesta, decorre dal giorno successivo alla risoluzione del rapporto di lavoro e viene riconosciuta dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda, a condizione che siano soddisfatti i requisiti sanitari e amministrativi e che l’attività lavorativa sia cessata.

L’’INPS infatti accerta e concede ufficialmente la pensione dopo aver valutato la domanda, i requisiti sanitari e amministrativi. Tuttavia, se sussistono tutte le condizioni, il diritto si acquisisce dal giorno dopo il termine del lavoro, anche se la richiesta viene presentata in un secondo momento. Di conseguenza, al momento del pagamento, verranno corrisposti anche i relativi arretrati.

Ad esempio se si lascia il lavoro il 15 aprile, ma si domanda il 16 maggio, la pensione decorre dal 16 aprile (cioè la data da cui hai cessato il lavoro), ma sarà pagata solo a partire dal 1° giugno (mese successivo alla domanda), insieme agli importi corrispondenti alle settimane precedenti.

COME OTTENERE LA PENSIONE DI INABILITÀ

La pensione di inabilità non viene concessa automaticamente, ma solo dopo un accertamento medico ufficiale che deve stabilire che la persona si trova in una condizione di “assoluta e permanente impossibilità a svolgere qualsiasi attività lavorativa”.

Il percorso si svolge in più fasi, ovvero:

FASE 1) Il lavoratore chiede la visita medica per l’accertamento dell’inabilità;


FASE 2) La richiesta viene inviata alla commissione medica competente, che può essere l’ASL o la Commissione Medica di Verifica (CMV) territorialmente competente, mentre solitamente per le Forze Armate e categorie particolari se ne occupa la Commissione Medica Ospedaliera (CMO).


FASE 3) La commissione valuta lo stato di salute del lavoratore sulla base di documentazione clinica e esami medici forniti, nonché visite specialistiche e eventuali ricoveri ospedalieri o diagnosi pregresse. Se la commissione accerta che il lavoratore è affetto da una condizione che lo rende assolutamente e permanentemente inabile a qualunque attività lavorativa, rilascia un verbale con giudizio di inabilità. Il giudizio deve essere chiaro, motivato e documentato. Se l’inabilità è confermata il rapporto di lavoro si considera risolto e il lavoratore può accedere alla pensione di inabilità.

Una volta ottenuto il giudizio medico e risolto il rapporto di lavoro, il lavoratore è tenuto a presenta la domanda all’INPS, allegando tutta la documentazione sanitaria e il verbale medico. Vediamo come.

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COME FARE DOMANDA

La domanda può essere inviata all’INPS solo in modalità telematica, tramite uno dei seguenti canali:

  • online dal sito INPS, accedendo a questa pagina con SPID (livello 2 o superiore), CIE (Carta d’identità elettronica) o CNS (Carta nazionale dei servizi). Dopo il log-in basta cercare: “Domanda di pensione di inabilità” e compilare il modulo allegando la documentazione richiesta (verbale medico, certificazioni, ecc.);

  • tramite patronato abilitato, che può presentare la domanda per conto del dipendente pubblico;

  • rivolgendosi al Contact Center INPS, chiamando il numero verde 803 164 (gratuito da rete fissa) o 06 164 164 (da cellulare). L’operatore può fornire assistenza per presentare la domanda online o fissare un appuntamento in sede.

CHE DIFFERENZA C’È TRA PENSIONE DI INABILITÀ E PENSIONE DI INVALIDITÀ

Spesso la pensione di inabilità viene confusa con la pensione di invalidità, ma di fatto si tratta di due prestazioni distinte e separata. Ecco le principali differenze:

1) MOTIVO DEL RICONOSCIMENTO
– la pensione di inabilità è riconosciuta a chi è completamente e permanentemente inabile a qualsiasi lavoro a causa di una malattia o infortunio che impedisce totalmente di svolgere qualsiasi attività lavorativa;
– la pensione di invalidità è concessa a chi ha una ridotta capacità lavorativa, ossia chi non è completamente inabile ma ha una riduzione permanente della capacità di lavoro di almeno un terzo.


2) REQUISITI 
– per la pensione di inabilità l’inabilità deve essere totale, assoluta e permanente (cioè non recuperabile), accertata da commissioni mediche competenti;
– per la pensione di invalidità basta una invalidità riconosciuta tra il 33% e il 100%. La percentuale viene accertata da commissioni mediche.


3) COMPATIBILITÀ CON ALTRI LAVORI:
– la pensione di inabilità non è compatibile con lo svolgimento di qualsiasi attività lavorativa. Se si riprende a lavorare, la pensione viene revocata;
– la pensione di invalidità può essere compatibile con attività lavorativa, a seconda della situazione e della normativa vigente.


4) IMPORTI:
– con la pensione di inabilità si ha spesso diritto a un importo più elevato rispetto alla pensione di invalidità, perché corrisponde a una completa incapacità lavorativa;
– con la pensione di invalidità invece si percepisce in genere un importo inferiore rispetto alla pensione di inabilità, proporzionale alla riduzione della capacità lavorativa.


5) CONDIZIONI DI SALUTE  
– la pensione di inabilità è destinata a persone che, a causa di condizioni gravi di salute, non possono più lavorare in nessun modo;
– la pensione di invalidità spetta a persone che hanno difficoltà a svolgere alcune attività lavorative, ma non sono completamente incapaci di lavorare.

RIFERIMENTI NORMATIVI

  • guida aggiornata INPS (PDF 280 kB) pubblicata l’8 maggio 2025;
  • Legge 8 agosto 1995, n. 335 (Riforma Dini – disciplina della pensione di inabilità per dipendenti pubblici e privati);
  • DPR n. 1092/1973 (Regolamento che disciplina la pensione di inabilità ordinaria per i dipendenti pubblici);
  • Legge n. 379/1955 (Normativa relativa alla pensione di inabilità ordinaria per dipendenti pubblici).
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GUIDA ALLE PENSIONI 2025

Per approfondire il tema, vi consigliamo la nostra guida alle pensioni 2025, da consultare insieme alla riforma pensioni 2025.

Per conoscere tutti gli strumenti di pensione attivi, vi consigliamo di leggere questa guida su quando andare in pensione e le modalità di pensionamento anticipato. A vostra disposizione anche la guida aggiornata con i requisiti e le condizioni di accesso alla pensione di vecchiaia.

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Scritto da Federica Petrucci - Coordinatrice editoriale, redattrice, consulente del lavoro ed esperta di previdenza.
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