Riforma voto in condotta: cosa prevede in 7 punti e testo DDL approvato

Ecco cosa prevede la riforma del voto in condotta approvata in via definitiva dal Parlamento e cosa cambia dal 2025 con il DDL Valditara

Valditara, Scuola

Con l’approvazione definitiva del DDL Valditara, il Parlamento da il via alla riforma sul voto in condotta.

La riforma introduce significative modifiche al sistema di valutazione del comportamento degli studenti e mira a rafforzare la disciplina scolastica, sia nelle scuole medie che superiori.

Tra le novità, la bocciatura automatica con un voto inferiore a 6 in condotta e l’introduzione di sanzioni per comportamenti aggressivi.

In questa guida vi spieghiamo cosa prevede la riforma sul voto in condotta, che novità introduce e mettiamo a vostra disposizione in testo in PDF del DDL approvato, scaricabile gratuitamente.

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COSA PREVEDE LA RIFORMA SUL VOTO IN CONDOTTA

La riforma voluta dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, è stata approvata in Parlamento il 25 Settembre 2024 e prevede che, nelle scuole medie e superiori, torni a essere importante il voto in condotta. Inoltre, la normativa stabilisce anche diverse novità sulla valutazione degli studenti e sulla tutela del personale scolastico.

Il testo del DDL 1830 “Revisione della disciplina in materia di valutazione delle studentesse e degli studenti, di tutela dell’autorevolezza del personale scolastico nonché di indirizzi scolastici differenziati” è in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Vediamo intanto cosa introduce la normativa e come cambia il sistema, punto per punto.

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1) BOCCIATURA AUTOMATICA CON VOTO IN CONDOTTA INFERIORE A 6

Secondo la riforma, gli studenti della scuola secondaria di primo e secondo grado (scuola media e scuole superiori) che ricevono un voto in condotta inferiore a 6 su 10 saranno automaticamente bocciati. Questo significa che non potranno passare alla classe successiva né sostenere l’esame di Stato, a prescindere dai voti ottenuti nelle altre materie.

Quindi, nella scuola secondaria di primo grado o secondo grado, la cosiddetta valutazione del comportamento è espressa in decimi, mentre nelle scuole elementarà continuerà ad essere espressa con giudizi sintetici, come “ottimo” o “sufficiente”, a partire dall’anno scolastico 2024 2025​.

2) DEBITO PER CHI HA 6 IN CONDOTTA

Nella scuola superiore, per gli studenti che ottengono un 6 in condotta è previsto un debito formativo da recuperare per accedere alla classe successiva o all’esame di Stato. Cioè, sarà previsto un elaborato critico su temi di cittadinanza attiva e solidale da discutere durante il colloquio d’esame di riparazione, da cui dipenderà la promozione o bocciatura.

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3) CAMBIA LA DISCIPLINA SULLA VALUTAZIONE DEGLI STUDENTI

Per poter ottenere il massimo dei crediti scolastici, il voto di comportamento deve essere pari o superiore a 9. Inoltre, entro 180 giorni dall’entrata in vigore del testo del DDL Valditara, il Governo dovrà prevedere una revisione completa della disciplina sulla valutazione del comportamento degli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, prevedendo che il voto di condotta riferito all’intero anno scolastico abbia un peso maggiore nella valutazione complessiva, soprattutto in presenza di atti di violenza o aggressione.

4) SANZIONI IN CASO DI DANNI

La riforma, in materia di tutela dell’autorevolezza e decoro delle istituzioni e del personale scolastico, prevede l’arrivo di nuove sanzioni. Nel dettaglio, il testo del DDL stabilisce che, è sempre ordinato, oltre all’eventuale risarcimento dei danni, il pagamento di una somma da 500 euro a 10.000 euro a titolo di riparazione pecuniaria in presenza di una sentenza di condanna per i reati commessi in danno di un dirigente scolastico o di un membro del personale docente, educativo, amministrativo, tecnico o ausiliario della scuola, a causa o nell’esercizio del suo ufficio o delle sue funzioni. La sanzione deve essere erogata in favore dell’istituzione scolastica di appartenenza della persona offesa.

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5) OK AI PERCORSI DI CITTADINANZA ATTIVA

La riforma scolastica introduce una visione innovativa per la gestione delle misure disciplinari, collegando le sanzioni a percorsi educativi e di cittadinanza attiva. Quando uno studente viene sospeso per comportamenti inadeguati, la scuola non si limita più all’allontanamento, ma prevede attività di riflessione e responsabilizzazione. Nel dettaglio:

  • i provvedimenti disciplinari che comportano l’allontanamento dalla scuola per un massimo di 2 giorni (sospensione) devono includere la partecipazione ad attività di approfondimento sulle conseguenze dei comportamenti che hanno portato al provvedimento. Nel caso di allontanamenti superiori a 2 giorni, sarà invece previsto lo svolgimento di attività di cittadinanza solidale presso strutture convenzionate con le istituzioni scolastiche;

  • l’attribuzione di un voto di comportamento inferiore a 6, con la conseguente non ammissione alla classe successiva e all’esame di Stato, deve essere applicata anche in caso di comportamenti che configurano mancanze disciplinari gravi e reiterate, comprese le violazioni previste dal regolamento di istituto;

  • l’attribuzione di un voto di comportamento inferiore a 6 nelle valutazioni periodiche comporta la partecipazione ad attività di approfondimento su temi di cittadinanza attiva e solidale.

6) METODO DIDATTICO DIFFERENZIATO

La riforma introduce disposizioni riguardanti le sezioni a metodo didattico differenziato, con particolare riferimento a:

  • stabilizzare e aggiornare le norme che, finora solo in via sperimentale, permettono alle sezioni della scuola dell’infanzia e alle classi della scuola primaria gestite dall’Opera nazionale Montessori di continuare a operare con il metodo Montessori;

  • consentire, a determinate condizioni, l’attivazione permanente di classi di scuola secondaria di primo grado (ex scuola media) con metodo Montessori a partire dall’anno scolastico 2025 2026, superando così la fase sperimentale attuale;

  • demandare a un Decreto del Ministro dell’istruzione e del merito, sentita l’Opera nazionale Montessori, la definizione delle norme dettagliate riguardanti l’istituzione e il funzionamento delle sezioni e delle classi a metodo Montessori nel primo ciclo di istruzione, nonché l’ordinamento dei corsi di differenziazione didattica e i relativi requisiti di accesso.
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5) NUOVI CORSI DI SPECIALIZZAZIONE PER INSEGNANTI

In linea con la riforma che stabilizza l’uso dei metodi didattici differenziati nelle scuole italiane, il Ministero dell’Istruzione e del Merito prevede anche l’attivazione di corsi di specializzazione annuali per gli insegnanti. Questi percorsi formativi saranno organizzati presso università ed enti di formazione, offrendo ai docenti l’opportunità di specializzarsi in metodologie didattiche innovative, come il metodo Agazzi per la scuola dell’infanzia e il metodo Pizzigoni per la scuola primaria. La finalità di tali corsi è quella di abilitare gli insegnanti ad accedere alle cattedre specifiche, garantendo una preparazione adeguata e qualificata per il supporto al sistema educativo differenziato.

QUANDO ENTRA IN VIGORE LA RIFORMA

La riforma entrerà in vigore a decorrere dall’anno scolastico 2024 2025, dopo la pubblicazione del testo definitivo del DDL in Gazzetta Ufficiale.

Sarà applicata progressivamente, con particolare attenzione alle scuole medie e superiori, dove il sistema di valutazione del comportamento con voti in decimi avrà effetto immediato. Le scuole primarie vedranno l’introduzione dei giudizi sintetici nello stesso periodo​. Vi aggiorneremo non appena si avranno notizie al riguardo. 

TESTO DEL DDL RIFORMA VOTO IN CONDOTTA

Mettiamo a vostra disposizione in testo finale (Pdf 212 Kb) del DDL 1830 “Revisione della disciplina in materia di valutazione delle studentesse e degli studenti, di tutela dell’autorevolezza del personale scolastico nonché di indirizzi scolastici differenziati”. Il testo è stato approvato dal Senato il 17 Aprile 2024 e dalla Camera il 25 Settembre 2024. Ora è definitivo ed è in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

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di Valeria C.
Giornalista, esperta di leggi, politica e lavoro pubblico.
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