Cosa scrivere nel curriculum su un datore di lavoro: esempi e consigli pratici

contratto, firma

Cosa scrivere nel curriculum in merito al datore di lavoro?

Bisogna prestare molta attenzione alle informazioni che si danno sui datori di lavoro passati, proprio per fare breccia su quelli (speriamo!) futuri.

In questo articolo ti offriamo numerosi esempi e consigli utili per scrivere tutti i dettagli relativi al datore di lavoro in maniera strategica.

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COSA SCRIVERE NEL CURRICULUM SUI DATORI DI LAVORO PASSATI

Quando si elencano le esperienze lavorative nel curriculum, è importante scrivere in maniera corretta non solo le mansioni svolte, ma anche le informazioni su precedenti aziende e datori di lavoro.

NOME DELL’AZIENDA DATRICE DI LAVORO: OBBLIGATORIO O FACOLTATIVO?

Se si è lavorato per un’azienda conosciuta o un brand importante, è utile specificarne il nome completo. Questo dà credibilità al tuo percorso e può attirare l’attenzione dei recruiter. Ad esempio, sul curriculum di una cassiera può essere utile menzionare di aver lavorato per una grande catena di supermercati.

Il nome del precedente datore di lavoro si può invece omettere o scrivere in modo generico in alcuni casi particolari:

  • Se l’azienda è poco conosciuta, oppure ha chiuso, si può aggiungere una breve descrizione, riguardante settore o dimensione. Ad esempio si può scrivere: “Startup nel settore fintech”.
  • Se si è vincolati da NDA (accordi di riservatezza), è possibile indicare il settore senza il nome. Ad esempio, sul CV si potrebbe indicare “Agenzia pubblicitaria (NDA)”
  • Se si tratta di collaborazioni brevi o occasionali, si può scrivere “freelance” o “consulente” senza menzionare ogni singolo cliente.
  • Se il datore di lavoro è un soggetto privato, potrebbe gradire l’anonimato. Ad esempio nel caso di un curriculum da badante o di un curriculum da babysitter, si può genericamente indicare “Famiglia privata” e fornire eventualmente referenze sul curriculum su richiesta.
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COSA SCRIVERE SUL DATORE DI LAVORO PER DARE CONTESTO ALLE ESPERIENZE SUL CV

Oltre al nome e al ruolo ricoperto, è utile fornire alcune informazioni sull’azienda per dare un’idea più chiara del contesto in cui hai lavorato.

Specificare le dimensioni dell’azienda, il tipo di clientela o il livello di prestigio può aiutare il selezionatore a comprendere meglio l’esperienza che hai maturato. Aggiungere dettagli sul contesto lavorativo rende infatti il CV più interessante e aiuta i selezionatori a valutare meglio l’esperienza maturata, potendo così distinguere facilmente una candidatura generica da una realmente convincente.

Ecco alcuni esempi, legati a professioni diverse tra loro.

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ESEMPIO PER UN CAMERIERE

Nel curriculum di un cameriere, può fare la differenza l’indicazione del tipo di ristorante e del volume di lavoro a cui si è abituati:

Esempio generico da evitare:
“Cameriere presso Ristorante La Cima.”

Alternativa più efficace:
“Cameriere presso Ristorante La Cima, locale da 120 coperti con servizio à la carte e turni ad alta intensità, con una media di 250 clienti al giorno.”

ESEMPIO PER UN’ESTETISTA

Per il curriculum di un’estetista, è utile specificare il tipo di clientela e i trattamenti eseguiti.

Esempio generico da evitare:
“Estetista presso Centro Benessere Sole.”

Alternativa più efficace:
“Estetista presso Centro Benessere Sole, struttura specializzata in trattamenti di lusso con clientela alto spendente.”

ESEMPIO PER UN AVVOCATO

Sul curriculum di un avvocato, il contesto dello studio legale influisce molto sulla percezione dell’esperienza maturata.

Esempio generico da evitare:
“Avvocato presso Studio Rossi.”

Alternativa più efficace:
“Avvocato civilista presso Studio Legale Rossi, specializzato in diritto societario e assistenza a PMI e multinazionali nei contenziosi commerciali.”

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ESEMPIO PER UN MEDICO

Il tipo di struttura e la tipologia di pazienti seguiti possono fornire dettagli importanti sul curriculum di un medico.

Esempio generico da evitare:
“Medico presso Ospedale San Marco.”

Alternativa più efficace:
“Medico internista presso Ospedale San Marco, struttura di 500 posti letto con reparto di Medicina Generale, focalizzato sulla gestione di pazienti acuti.”

ESEMPIO PER UNA PARRUCCHIERA

Anche nel curriculum di una parrucchiera è utile indicare il target e i servizi offerti.

Esempio generico da evitare:
“Parrucchiera presso Salone Elegance.”

Alternativa più efficace:
“Parrucchiera presso Salone Elegance, salone nel pieno centro di Milano con focus su trattamenti di alta gamma, specializzato in tecniche di balayage e cura del capello con prodotti professionali.”

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IL TUO CONTRIBUTO AL PRECEDENTE DATORE DI LAVORO

Quando si descrivono le proprie mansioni nel curriculum, è fondamentale evitare frasi generiche e dare spazio a verbi d’azione che evidenzino il proprio contributo concreto all’azienda per cui hai lavorato.

Cerca di scrivere risultati misurabili che dimostrino l’impatto delle tue azioni nelle tue precedenti esperienze: chi ti sta esaminando deve capire se può convenirgli diventare il tuo prossimo datore di lavoro!

Ecco alcuni esempi di descrizioni generiche (sbagliate) e relative correzioni.

Generico: “Gestivo i social media dell’azienda.”
Corretto: “Ho creato e gestito contenuti per i social media, aumentando del 50% l’engagement su Instagram in sei mesi.”


Generico: “Mi occupavo dell’amministrazione.”
Corretto: “Gestivo la contabilità clienti e fornitori, coordinando pagamenti e fatturazione per oltre 200 transazioni mensili.”


Generico: “Facevo assistenza clienti.”
Corretto: “Gestivo richieste di assistenza via chat e telefono, riducendo il tempo medio di risposta del 30% rispetto agli standard aziendali.”


Generico: “Mi occupavo di vendite.”
Corretto: “Aumentato del 30% le vendite in 12 mesi grazie a una strategia di upselling mirata, incrementando il fatturato del reparto.”


Generico: “Gestivo la logistica.”
Corretto: “Ridotto i tempi di consegna del 20% ottimizzando i processi logistici e migliorando l’efficienza nella gestione delle scorte e dei trasporti.”

Anche questo è un ottimo modo per scrivere informazioni sul datore di lavoro sul curriculum: stai descrivendo come era la sua azienda prima del tuo arrivo e come sei riuscito a migliorarla.

COME SI SCRIVE SUL CURRICULUM CHE SI STA ANCORA LAVORANDO?

Se si è ancora impiegati in un’azienda, è importante specificare chiaramente che l’esperienza è ancora in corso.

Esempi:

  • Marzo 2021 – Presente.
  • Novembre 2018 – attualmente impiegato.
  • Gennaio 2022 – Oggi.
  • Settembre 2019 – In corso.
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COSA EVITARE QUANDO SI SCRIVE SUI DATORI DI LAVORO PASSATI NEL CURRICULUM

Quando si inseriscono informazioni sulle esperienze lavorative nel curriculum, e soprattutto sui datori di lavoro, bisogna evitare alcuni errori che potrebbero compromettere la candidatura.

NON PARLARE MALE DELLE AZIENDE PRECEDENTI

Criticare un ex datore di lavoro o un’azienda può dare l’impressione di essere poco professionali o difficili da gestire.

Anche se l’esperienza è stata negativa, è sempre meglio mantenere un tono neutro e focalizzarsi su ciò che si è imparato. Non si tratta di mentire ma di dire solamente ciò che è strettamente funzionale ad una futura assunzione.

Esempio da evitare:
“Ambiente di lavoro tossico e gestione incompetente, ho deciso di andarmene perché non venivo valorizzato.”

Alternativa professionale:
“Ho maturato esperienza in un contesto sfidante, sviluppando capacità di problem solving e adattamento a situazioni complesse.”

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EVITARE INFORMAZIONI SENSIBILI O RISERVATE

Se si è lavorato su progetti confidenziali o con dati sensibili, è essenziale non rivelare dettagli specifici, soprattutto in settori regolamentati o con contratti di non divulgazione (NDA).

Esempio da evitare:
“Ho lavorato al lancio di un nuovo prodotto che sarà sul mercato il prossimo anno.”

Alternativa professionale:
“Ho contribuito allo sviluppo di un prodotto innovativo, occupandomi della strategia di marketing e del posizionamento sul mercato.”

ERRORI NELLE DATE O NELL’ORDINE CRONOLOGICO

Incoerenze nelle date di inizio e fine di un impiego possono destare sospetti sulla veridicità di quanto scritto sul nostro curriculum in merito ai precedenti datori di lavoro.

È sempre consigliato verificare con attenzione la cronologia delle esperienze lavorative. Curare questi aspetti aiuta infatti a presentare un profilo chiaro, curato e professionale.

Esempio da evitare:
• Azienda X: gennaio 2021 – maggio 2023.
• Azienda Y: ottobre 2022 – presente.

In questo caso, c’è una sovrapposizione non spiegata tra i due lavori. Se si tratta di un doppio impiego, meglio chiarirlo.

Alternativa professionale:
• Azienda X: gennaio 2021 – maggio 2023 (impiego full-time).
• Azienda Y: ottobre 2022 – presente (collaborazione part-time).

COSA SCRIVERE A UN DATORE DI LAVORO PER FARSI ASSUMERE?

Un curriculum efficace non è un semplice elenco di esperienze, ma un vero strumento per convincere il datore di lavoro che sei la persona giusta. Per questo, è fondamentale personalizzare il CV in base alla posizione desiderata, mettendo in evidenza le competenze più rilevanti. Evita descrizioni generiche e utilizza parole chiave in linea con l’annuncio di lavoro, così da superare anche il controllo di eventuali Software ATS.

Oltre a elencare le mansioni svolte, aggiungi risultati concreti per dimostrare il tuo impatto: un aumento delle vendite, una riduzione dei costi, una gestione più efficiente dei progetti. Anche la cura dei dettagli fa la differenza: descrivere l’azienda, le dimensioni, il tipo di clientela, come visto nei paragrafi precedenti, aiuta a dare più contesto e valore alla tua esperienza.

Anche se non richiesto, accompagna il CV con una lettera di presentazione o un’email ben strutturata, in cui illustri non tanto le competenze contenute sul curriculum, ma perché vuoi lavorare in quella specifica azienda. Curare questi dettagli ti aiuterà a distinguerti dagli altri candidati.

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