Esperienze lavorative sul curriculum: cosa scrivere ed esempi

esperienze lavorative

La sezione delle esperienze lavorative sul curriculum è una delle più importanti di tutto il documento, poiché permette di dimostrare concretamente il tuo percorso professionale e le tue competenze.

In questa guida vedremo come scrivere questa sezione in modo efficace, con consigli specifici e numerosi esempi per aiutarti a realizzare un CV competitivo.

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COSA SCRIVERE NELLE ESPERIENZE LAVORATIVE NEL CV?

Quando compili la sezione delle esperienze lavorative, è importante prestare massima attenzione a non dimenticare alcune informazioni fondamentali, come:

  • Ruolo ricoperto: specifica la tua posizione lavorativa, ad esempio “Assistente contabile”, “Addetto alla logistica” o “Avvocato penalista”.
  • Datore di lavoro: indica il nome dell’azienda, ente o professionista per cui hai lavorato.
  • Periodo di impiego: scrivi le date di inizio e fine del tuo lavoro, specificando mese e anno.
  • Mansioni: utilizza un elenco puntato per descrivere sinteticamente le responsabilità principali e i compiti svolti.
  • Risultati ottenuti: sottolinea i tuoi successi, preferibilmente con dati numerici o percentuali per dare concretezza alle tue affermazioni.

Esempio:

Gennaio 2020 – in corso Project Manager, ABC Corporation, Milano

• Gestione di un team di 12 persone per progetti complessi con scadenze strette.
• Implementazione di una strategia di project management che ha ridotto i costi operativi del 15%.
• Collaborazione con clienti per definire requisiti chiave, migliorando la soddisfazione del cliente del 20%.

COSA SI INTENDE PER ESPERIENZA LAVORATIVA?

Un’esperienza lavorativa non è limitata ai contratti di assunzione come lavoratore dipendente oppure agli impieghi esclusivamente full time.

Come definire quindi un’esperienza lavorativa? L’esperienza lavorativa include qualsiasi attività che abbia contribuito allo sviluppo delle tue competenze professionali.

Può quindi comprendere:

  • Stage: specifica il ruolo e cosa hai imparato, ad esempio, “Assistente Marketing durante uno stage di sei mesi presso XYZ S.p.A.”.
  • Collaborazioni da freelance: descrivi di cosa ti sei occupato e i risultati ottenuti, ad esempio, “Creazione di una campagna pubblicitaria per un cliente nel settore food che ha aumentato il traffico del sito del 30%.”.
  • Progetti personali: descrivi di cosa ti sei occupato, fai trasparire la tua motivazione e la tua passione e illustra tutte le skill che hai messo in gioco.
  • Tirocini non retribuiti: specialmente se sei un profilo junior, con poche esperienze di lavoro all’attivo, inseriscili insieme ad una descrizione delle competenze acquisite.
  • Volontariato: anche in questo caso, la sezione diventa molto importante se il tuo è un curriculum senza esperienza. Racconta se hai coordinato ad esempio un progetto di raccolta fondi o se hai organizzato eventi locali.
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CONSIGLI PER UNA OTTIMALE SEZIONE DELLE ESPERIENZE LAVORATIVE SUL CURRICULUM

Questi consigli ti aiuteranno a presentare le tue esperienze lavorative in modo professionale, efficace e focalizzato sulle aspettative del ruolo per cui ti stai candidando:

  • Sii specifico e sintetico: evita descrizioni generiche come “Gestione di un team”. Piuttosto, scrivi “Gestione di un team di 8 persone, con miglioramento della produttività del 25%”. Questo aiuta il recruiter a comprendere il tuo impatto concreto nel ruolo ricoperto.
  • Usa verbi d’azione: termini come “Coordinare”, “Sviluppare”, “Implementare” rendono la descrizione più dinamica e catturano l’attenzione. Evita frasi passive o poco incisive.
  • Personalizza per ogni candidatura: analizza l’annuncio di lavoro e modifica le esperienze elencate in modo che rispecchino le competenze richieste per il ruolo specifico. Questo aumenta le probabilità di superare i sistemi di selezione automatica di eventuali Software ATS e di impressionare il recruiter.
  • Evidenzia i risultati: ogni punto della tua esperienza dovrebbe – ove possibile – mostrare un valore aggiunto. Usa numeri, percentuali o esempi concreti per supportare i tuoi successi, come “Aumento del fatturato del 15% in sei mesi” nel caso del curriculum di un consulente commerciale o “Riduzione degli errori operativi del 20%”.
  • Adatta il linguaggio al settore: utilizza terminologie e parole chiave che siano familiari al tuo ambito professionale. Questo mostra che sei aggiornato e perfettamente inserito nel settore.
  • Mantieni la leggibilità: usa elenchi puntati per le descrizioni, evitando blocchi di testo. Un formato chiaro e ordinato facilita la lettura da parte dei recruiter, che spesso dedicano solo pochi secondi al primo esame del CV.
  • Evita errori di battitura e imprecisioni: controlla scrupolosamente che le date, i nomi delle aziende e le informazioni fornite siano accurate. In caso di un controllo, anche un piccolo errore fatto in buona fede può compromettere la tua candidatura.
  • Aggiorna regolarmente il CV: mantieni il tuo curriculum sempre aggiornato con le esperienze e le competenze più recenti, eliminando quelle obsolete o ormai non rilevanti.
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IN CHE ORDINE METTERE LE ESPERIENZE LAVORATIVE NEL CURRICULUM?

Le esperienze lavorative vanno inserite in ordine cronologico inverso, partendo quindi dalla più recente e procedendo poi a ritroso fino alla più lontana nel tempo.

Questo metodo aiuta i recruiter a vedere subito le tue esperienze più attuali e presumibilmente più rilevanti per il ruolo per il quale stai applicando.

Tuttavia, se hai avuto esperienze non lineari o pause lavorative, puoi optare per un ordine funzionale, raggruppando le esperienze per competenze o settori. Questo formato è particolarmente utile per chi cambia carriera o ha esperienze diversificate, come ad esempio nel caso del curriculum di una modella, che può racchiudere sotto un’unica voce più esperienze per cataloghi commerciali.

QUANTE ESPERIENZE LAVORATIVE INSERIRE NEL CURRICULUM?

In genere, si consiglia di inserire le ultime 3 o 4 esperienze rilevanti, in modo da mantenere il curriculum conciso e focalizzato sul ruolo per cui ci si sta candidando.

Tuttavia, si tratta di un’indicazione generale e da non prendere come vincolante. Il numero e il dettaglio delle esperienze da inserire dipendono infatti sia dal livello di esperienza che dagli obiettivi del candidato.

Vediamo alcune casistiche per aiutarti a capire quante esperienze lavorative sul curriculum inserire.

  • Candidati junior o con poca esperienza lavorativa. Se sei agli inizi della carriera, potresti avere solo un paio di esperienze significative da menzionare. In questo caso, è importante completare il CV con tirocini, progetti universitari o volontariato. Non aver paura di valorizzare anche esperienze brevi, purché rilevanti e ben contestualizzate.
  • Professionisti con una carriera consolidata. Se hai una lunga carriera alle spalle, concentrati sugli ultimi 10 o 15 anni di esperienza. Inserisci solo le esperienze più pertinenti al lavoro per cui ti stai candidando, tralasciando ruoli non rilevanti o troppo datati, a meno che non abbiano un’importanza strategica per la tua candidatura (ad esempio, un’esperienza di leadership significativa se il tuo è un curriculum da manager).
  • Persone in transizione di carriera. Se stai cercando di entrare in un nuovo settore, seleziona esperienze che dimostrano competenze trasferibili o che hanno affinità con la posizione desiderata. Puoi ridurre il dettaglio delle esperienze meno pertinenti e dedicare maggiore spazio alle competenze acquisite in ruoli alternativi.

Qualunque sia il tuo caso, evita di sovraccaricare il curriculum con dettagli superflui: il recruiter deve poter identificare rapidamente le informazioni che sta cercando per quella posizione. Le esperienze meno recenti possono essere semplicemente accennate, ad esempio in una sezione chiamata “Altre esperienze“, senza fornire descrizioni dettagliate. Questo approccio consente di ottimizzare lo spazio e mettere in risalto le competenze sul curriculum più aggiornate e rilevanti.

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COME GESTIRE I BUCHI NEL CURRICULUM

I periodi di inattività lavorativa fanno sempre un po’ di paura perché si ha il timore che possano destare perplessità nei recruiter.

In realtà, possono essere gestiti in modo strategico grazie a questi accorgimenti:

  • Trasparenza: non cercare di nascondere i buchi. Piuttosto, spiega come hai utilizzato quel periodo per migliorarti. Mostrare onestà e consapevolezza dimostra maturità professionale e sicurezza nel proprio percorso.
  • Attività utili: se hai svolto corsi di formazione, volontariato, progetti personali o lavori occasionali, falli comparire proprio in quell’arco temporale. Ad esempio, potresti scrivere: “Durante questo periodo ho completato un corso avanzato di gestione dei progetti, ottenendo una certificazione riconosciuta a livello internazionale”. Oppure: “Ho partecipato come volontario a un’iniziativa di raccolta fondi, acquisendo competenze organizzative e di comunicazione.”
  • Lettera di presentazione: se i buchi sono particolarmente significativi, ma ti sono stati utili, puoi menzionarli brevemente nella lettera di presentazione, spiegando come quel periodo ti abbia permesso di crescere professionalmente o personalmente. Questo ti permette di contestualizzare l’inattività senza appesantire il CV. Esempio: “Durante il periodo da giugno 2020 a dicembre 2020, ho seguito un corso di specializzazione in Digital Marketing, sviluppando competenze che ho applicato in progetti da freelance e che potrebbero essere molto utili nella mansione per cui state ricercando personale.”
  • Soft skills sviluppate: sottolinea competenze trasversali acquisite durante i periodi di inattività. Ad esempio, se hai viaggiato, potresti evidenziare l’adattabilità o la capacità di pianificazione. Se hai dedicato tempo alla famiglia, puoi evidenziare competenze come la gestione del tempo o la risoluzione di problemi complessi.

Gestire i periodi di inattività nel CV è quindi possibile e può addirittura trasformarsi in un’opportunità per dimostrare la tua capacità di adattarti, di apprendere continuamente e di affrontare le sfide con determinazione e creatività.

COSA EVITARE NELLA SEZIONE DELLE ESPERIENZE LAVORATIVE

Per evitare gli errori più comuni e presentare una sezione delle esperienze lavorative che metta in risalto le tue competenze e il tuo valore aggiunto, ti consigliamo di evitare queste pratiche:

  • Descrizioni vaghe: evita frasi generiche come “Ho lavorato in ufficio” o “Ho gestito progetti”. Sii specifico nel descrivere il ruolo, le responsabilità e i risultati ottenuti. Ad esempio, scrivi “Gestione di progetti di marketing digitale, aumentando il traffico web del 30%”.
  • Mentire: non gonfiare i risultati e non inventare esperienze. I recruiter verificano spesso le informazioni attraverso referenze o controlli incrociati. Una bugia scoperta può danneggiare in maniera irreparabile la tua credibilità.
  • Elenco troppo lungo: non inserire esperienze non pertinenti o lavori troppo datati, specialmente se hai almeno dieci anni di esperienza. Concentrati sulle esperienze più recenti e rilevanti per la posizione.
  • Descrizioni ridondanti: non ripetere le stesse responsabilità per ruoli diversi. Ogni esperienza dovrebbe aggiungere qualcosa di unico al tuo percorso professionale e dare un’idea della tua crescita.
  • Linguaggio poco professionale: utilizza uno stile chiaro, formale e diretto. Evita slang, termini informali o abbreviazioni.
  • Eccesso di informazioni tecniche: se il ruolo include tecnicismi, evita di sommergere il lettore con dettagli complessi. Concentrati su risultati concreti che possano essere compresi anche da chi non appartiene al tuo settore.
  • Errori di grammatica o battitura: gli errori dimostrano poca attenzione ai dettagli e possono compromettere la tua candidatura. Rileggi con attenzione e chiedi a qualcuno di revisionare il testo.
  • Paragrafi lunghi e poco leggibili: organizza il contenuto con elenchi puntati per facilitare la lettura. I recruiter dedicano pochi secondi al primo esame del CV e un formato chiaro fa la differenza.
  • Mancanza di dati concreti: evita di lasciare il recruiter con dubbi sull’efficacia del tuo lavoro. Invece di scrivere “Gestione del team di vendita”, specifica “Gestione di un team di 10 persone, incrementando le vendite del 20% in sei mesi”.
  • Non adattare il CV al ruolo: ogni esperienza dovrebbe essere pertinente alla posizione per cui ti candidi. Evita di presentare un CV generico e non personalizzato.
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ESEMPI DI ESPERIENZE LAVORATIVE SUL CURRICULUM

Ecco alcuni esempi di esperienze lavorative da inserire sul proprio CV, specifiche per diverse professioni.


Curriculum Cameriere:

Gennaio 2019 – in corso | Cameriere, Ristorante La Torre, Napoli

• Servizio clienti durante pranzi e cene di circa 100 – 150 coperti alla volta.
• Gestione delle ordinazioni e coordinamento con la cucina per ridurre i tempi di attesa del 20%.
• Formazione di 5 nuovi membri del team.


Curriculum Avvocato:

Settembre 2015 – Dicembre 2020 | Avvocato Civilista, Studio Legale Rossi, Milano

• Gestione di oltre 100 cause civili con un tasso di successo dell’85%.
• Consulenza legale per contratti commerciali complessi.
• Redazione di atti giudiziari e memorie difensive.


Curriculum Magazziniere:

Febbraio 2020 – in corso | Magazziniere, Logistica Italia, Verona

• Gestione dello stoccaggio e dell’inventario di oltre 10.000 articoli.
• Implementazione di un nuovo sistema di catalogazione, riducendo gli errori di inventario del 30%.
• Coordinamento con il reparto spedizioni per ottimizzare i tempi di consegna.


Curriculum Estetista:

Giugno 2023 – in corso | Centro Estetica e Spa, Torino

• Massaggi linfodrenanti, estetici, sportivi e con pietre, per circa 50 clienti a settimana.
• Promozione e vendita di prodotti cosmetici, con incremento delle vendite del 25%.
• Manicure e pedicure, con smalto, semipermanente e ricostruzione in gel.

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