La nuova Legge sul diritto all’oblio oncologico assicura a chi è guarito da un tumore pari diritti degli altri nell’accesso ai servizi finanziari, bancari e assicurativi, nonché nelle procedure relative alle opportunità lavorative e ai concorsi pubblici.
Al fine di attuarla, il Ministero del Lavoro sta iniziando la redazione di un Decreto che mira a promuovere politiche attive che garantiscano pari opportunità lavorative e di carriera per chi ha avuto una patologia oncologica.
L’obiettivo è eliminare l’obbligo di comunicare la guarigione dal cancro, talvolta usata come fattore discriminante per il rischio di recidive o per la presenza di eventuali invalidità.
In questo articolo vi spieghiamo cos’è e cosa prevede la legge sul diritto all’oblio oncologico, a cosa sta lavorando il Ministero per la sua attuazione e vediamo nel dettaglio anche le implicazioni con i concorsi pubblici o le adozioni.
Indice:
COS’È IL DIRITTO ALL’OBLIO ONCOLOGICO
L’oblio oncologico è il diritto delle persone guarite da una patologia oncologica di non fornire informazioni né subire indagini in merito alla propria pregressa condizione patologica, nei limiti indicati dalla predetta legge, per l’accesso ai servizi bancari, finanziari, di investimento e assicurativi, in sede di indagini sulla salute dei richiedenti un’adozione e per l’accesso alle procedure concorsuali e selettive, al lavoro e alla formazione professionale.
A dare questa definizione è stata la Legge 7 Dicembre 2023, n.193, ossia la Legge sul diritto all’oblio oncologico pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n.294 del 18-12-2023.
È entrata in vigore il 2 Gennaio 2024 e il 9 Agosto 2024 il Garante della Privacy ne ha spiegato le regole con questo vademecum. Poi, con il Decreto 9 Agosto 2024 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.215 del 13-09-2024, sono state stabilite le regole dell’esercizio di tale diritto, specificando cosa fare in caso di adozioni di minori. Ma non finisce qui.
Come si legge in questa nota, il Ministero del Lavoro ha fatto sapere l’11 ottobre di aver iniziato la redazione del Decreto ministeriale che possa assicurare pari opportunità lavorative e di carriera per chi ha avuto una patologia oncologica, al fine di attuare quanto il legislatore ha previsto per legge.
In attesa dell’entrata in vigore di questo provvedimento, scopriamo insieme a cosa serve il diritto all’oblio oncologico.
A COSA SERVE LA LEGGE SUL DIRITTO ALL’OBLIO ONCOLOGICO
Il problema affrontato con la Legge 7 Dicembre 2023, n.193 è il fenomeno ricorrente per cui, nonostante l’avvenuta guarigione clinica, una consistente parte di persone guarite dal tumore sperimenta discriminazioni nell’esercizio dei propri diritti, in particolare con riferimento all’accesso a servizi finanziari, bancari (es. mutui) e assicurativi.
Altrettanti ostacoli si trovano nell’accesso ai concorsi pubblici o alle procedure di adozione di minori. A rilevare questo fenomeno è l’Osservatorio permanente sulla condizione assistenziale dei malati oncologici.
Dai più recenti dati disponibili del Registro tumori in Italia nel 2023, ci sono state 395.000 nuove diagnosi, 208.000 negli uomini e 187.000 nelle donne. In 3 anni l’incremento è di oltre 18.000 casi. Molte persone quindi, dopo l’iter di cura, hanno bisogno di poter contare sul diritto all’oblio oncologico.
Vediamo nel dettaglio quando un cittadino può esercitare il diritto di oblio oncologico.
QUANDO SI PUÒ APPLICARE IL DIRITTO ALL’OBLIO ONCOLOGICO
La diritto all’oblio oncologico si può applicare, presentando domanda, decorsi 10 anni dalla conclusione del trattamento attivo, senza episodi di recidiva. Possono essere previsti termini inferiori di guarigione per specifiche patologie oncologiche.
COME SI FA AD ESERCITARE IL DIRITTO DI OBLIO ONCOLOGICO
Per esercitare il diritto di oblio, l’interessato, già paziente oncologico, deve ottenere un certificato. Può richiederlo presentando un’apposita istanza, debitamente documentata usando questo modello, alternativamente a:
- una struttura sanitaria pubblica o privata accreditata;
- un medico dipendente del Servizio sanitario nazionale nella disciplina attinente alla patologia oncologica di cui si chiede l’oblio;
- un medico di medicina generale;
- un pediatra di libera scelta.
Per maggiori dettagli su come richiedere il certificato di oblio oncologico, vi consigliamo di leggere questa guida che spiega tutti gli step nel dettaglio. Intanto, vi illustriamo cosa prevede la legge sull’oblio oncologico entrata in vigore dal 2024.
COSA PREVEDE LA LEGGE SUL DIRITTO ALL’OBLIO ONCOLOGICO
La Legge 7 Dicembre 2023, n.193, ossia la Legge sul diritto all’oblio oncologico prevede della misure volte ad assicurare che alla guarigione clinica della persona corrisponda la possibilità di esercitare i propri diritti in condizioni di eguaglianza rispetto al resto della popolazione.
Ma cosa è cambiato nei concorsi pubblici con la legge sul diritto all’oblio oncologico? Quali novità ci sono? Vediamo i dettagli su cosa cambia con la legge sul diritto all’oblio oncologico partendo dal tema a noi più vicino, ovvero il suo impatto sui concorsi pubblici e nel contesto lavorativo.
1) RISERVATEZZA NEI CONCORSI PUBBLICI
L’articolo 4 della norma ai fini dell’accesso alle procedure concorsuali, quando nel loro ambito sia previsto l’accertamento di requisiti psicofisici o concernenti lo stato di salute dei candidati, prevede il divieto di richiedere informazioni relative allo stato di salute dei candidati stessi, concernenti patologie oncologiche.
Cioè:
- non è possibile per chi indice il concorso chiedere se il candidato è stato precedentemente affetto da tumori, il cui trattamento attivo si sia concluso, senza episodi di recidiva, da più di 10 anni alla data della richiesta;
- tale periodo è ridotto della metà nel caso in cui la patologia sia insorta prima del compimento del 21° anno di età.
Anche se il lasso di tempo in cui si applica il diritto all’oblio è ampio (10 anni), di certo la norma compie un grande passo avanti sul tema delle discriminazioni ai danni di ex malati di tumore (guariti) candidati ai concorsi pubblici, spesso esclusi per la loro patologia e per ciò che ha comportato alla loro salute nel tempo.
Per garantire l’attuazione di queste misure, il Ministero sta lavorando a un Decreto attuativo ad hoc. In questo ambito, è stato pubblicato un Avviso per raccogliere l’interesse delle organizzazioni di pazienti oncologici, iscritte al RUNTS, a partecipare alla procedura per l’adozione del Decreto.
2) PARI OPPORTUNITÀ INSERIMENTO LAVORATIVO
Tra le altre novità della norma, vi è anche la promozione di specifiche politiche attive per assicurare, a ogni persona che sia stata affetta da una patologia oncologica:
- eguaglianza di opportunità nell’inserimento e nella permanenza nel lavoro;
- fruizione dei relativi servizi e nella riqualificazione dei percorsi di carriera e retributivi.
3) NUOVE REGOLE PER ACCESSO SERVIZI BANCARI, FINANZIARI E ASSICURATIVI
La legge, in vigore dal 2 Gennaio 2024, prevede che per l’accesso ai servizi bancari, finanziari ed assicurativi, ai fini della stipula o del rinnovo dei relativi contratti non è ammessa la richiesta di informazioni relative allo stato di salute della persona fisica contraente concernenti patologie oncologiche da cui essa sia stata affetta in precedenza.
Ciò vale qualora il trattamento attivo si sia concluso, senza episodi di recidiva, da più di 10 anni alla data della richiesta. Tale periodo è ridotto della metà nel caso in cui la patologia sia insorta prima del 21° anno di età.
Inoltre, la normativa prevede:
- che queste informazioni non possono essere acquisite neanche da fonti diverse dal contraente e, qualora siano nella disponibilità dell’operatore o dell’intermediario, non possono comunque essere utilizzate per la determinazione delle condizioni contrattuali;
- il divieto di applicare al contraente nei casi citati, limiti, costi ed oneri aggiuntivi, o trattamenti diversi rispetto a quelli previsti a legislazione vigente per la generalità dei contraenti;
- il divieto di richiedere l’effettuazione di visite mediche di controllo e di accertamenti sanitari, per la stipulazione dei contratti indicati;
- se precedentemente fornite, le informazioni non possono avere un rilievo ai fini della valutazione del rischio dell’operazione o della solvibilità del contraente, una volta trascorso il termine di 10 anni senza recidiva.
4) NO DISCRIMINAZIONI PER ADOZIONE O AFFIDAMENTO
Nei casi di adozione e affidamento dei minori, la norma sul diritto all’oblio oncologico stabilisce nuove disposizioni che limitano l’ambito delle indagini relative allo stato di salute di coloro che intendono adottare un minore.
Viene in particolare stabilito che tali indagini non possono avere ad oggetto patologie oncologiche trascorsi 10 anni dalla fine del trattamento terapeutico, in assenza di recidive o ricadute, ovvero 5 anni se la patologia è insorta prima del compimento del 21° anno di età. Gli aspiranti genitori, quindi, devono semplicemente depositare il certificato di oblio oncologico al Tribunale dei Minori di competenza, come chiarito nel Decreto 9 Agosto 2024 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.215 del 13-09-2024.
5) COME OTTENERE IL CERTIFICATO DI OBLIO ONCOLOGICO
Il 9 Agosto 2024 il Garante della Privacy ha pubblicato le regole su come richiedere praticamente il certificato di oblio oncologico e che dati sono necessari fornire. Per maggiori dettagli, vi consigliamo di consultare questa pagina.
IL TESTO DELLA LEGGE SUL DIRITTO ALL’OBLIO ONCOLOGICO
Mettiamo a vostra disposizione il testo integrale (Pdf 60 Kb) della Legge 7 dicembre 2023, n.193, ossia la Legge sul diritto all’oblio oncologico pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n.294 del 18-12-2023.
In questa pagina (Pdf 1,3 Mb), il vademecum del Garante della Privacy pubblicato il 9 Agosto 2024. La Legge è entrata in vigore il 2 Gennaio 2024.
Potete consultare anche il testo del Decreto 9 Agosto 2024 (Pdf 65 Kb) pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.215 del 13-09-2024, con cui sono state definite le regole del diritto all’oblio oncologico connesse alle adozioni di minori.
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