Categorie protette: chi sono, requisiti, come trovare lavoro

Quali sono le categorie protette, quali i requisiti per iscriversi alla lista delle categorie protette per il collocamento mirato e come fare per trovare lavoro

categorie protette

Chi sono le categorie protette? Come si entra nella lista delle categorie protette? Quali sono le offerte di lavoro disponibili e come ricevere assistenza?

In questa guida vi spieghiamo in modo chiaro e dettagliato quali sono le categorie protette, quali sono i requisiti necessari per iscriversi alla lista delle categorie protette e come fare per trovare lavoro in Italia.

Spieghiamo inoltre come funziona il collocamento mirato, quali sono gli obblighi di assunzione delle aziende, oltre ai vantaggi e gli incentivi aggiornati al 2024.

Rendiamo disponibile anche la normativa sulla Legge del 12 marzo 1999, n. 68 e successive modificazioni.

QUALI SONO LE CATEGORIE PROTETTE

L’articolo 1 della dalla Legge 68/99 (collocamento dei disabili) precisa chi sono le categorie protette disabili:

1) persone affette da minorazioni fisiche, psichiche o sensoriali e portatori di handicap intellettivo che comporta una riduzione della capacità lavorativa superiore al 45%, accertata dalle commissioni per il riconoscimento dell’invalidità civile (in conformità alla tabella indicativa delle percentuali di invalidità per minorazioni e malattie invalidanti approvata, ai sensi dell’articolo 2 del decreto legislativo 23 novembre 1988, n. 509); nonché le persone la cui capacità di lavoro, in occupazioni confacenti alle proprie attitudini, sia ridotta in modo permanente a causa di infermità o difetto fisico o mentale a meno di un terzo (in base all’articolo 1, comma 1, della legge 12 giugno 1984, n. 222);


2) persone invalide del lavoro con un grado di invalidità superiore al 33%, accertata dall’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali (INAIL);


3) persone non vedenti, ossia coloro che sono colpiti da cecità assoluta o hanno un residuo visivo non superiore ad un decimo ad entrambi gli occhi (di cui alla Legge 27 maggio 1970, n. 382);


4) persone sordomute, ossia coloro che sono colpiti da sordità dalla nascita o prima dell’apprendimento della lingua parlata (Legge 26 maggio 1970, n. 381).


5) gli invalidi di guerra, invalidi civili di guerra, invalidi per servizio con minorazioni ascritte dalla prima alla ottava categoria di cui alle tabelle annesse al testo unico delle norme in materia di pensioni di guerra (approvato con decreto del Presidente della Repubblica 23 dicembre 1978, n. 915, e successive modificazioni).

CATEGORIE PROTETTE ARTICOLO 18

Alle categorie di disabili indicate nell’articolo 1 dalla legge 68/99 si aggiungono le categorie protette individuate dall’art. 18 comma 2 dalla Legge 68/99 ossia:

  • orfani e coniugi superstiti (vedove/i, figli) di deceduti per causa di lavoro, di guerra o di servizio, ovvero in conseguenza dell’aggravarsi dell’invalidità riportata per tali cause;

  • figli e coniugi di coloro che sono stati riconosciuti grandi invalidi (100%) per cause di lavoro, servizio, guerra;

a cui si aggiungono:



  • figli orfani di un genitore a seguito di omicidio commesso in danno del genitore medesimo dal coniuge, anche se legalmente separato o divorziato, dall’altra parte dell’unione civile, anche se l’unione civile è cessata, o dalla persona legata da relazione affettiva e stabile convivenza (art.6 comma 1 L. 11 gennaio 2018, n. 4).

QUANDO SI RIENTRA NELLE CATEGORIE PROTETTE

Si rientra nelle categorie protette quando si acquisiscono i requisiti o le condizioni previste dall’articolo 1 oppure dall’articolo 18 comma 2 della Legge 68 del 1999 e si ottiene il relativo riconoscimento tramite INPS o altri Enti preposti.

Scopriamo insieme quali sono i requisiti e le condizioni che permettono di rientrare nelle categorie protette.

CATEGORIE PROTETTE, REQUISITI E PERCENTUALI DI INVALIDITÀ

Le categorie protette comprendono persone affette da minorazioni fisiche, psichiche o sensoriali e portatori di handicap intellettivo con una riduzione della capacità lavorativa superiore al 45%.

Appartengono alle categorie protette anche le persone invalide del lavoro con un grado di invalidità superiore al 33%, non vedenti, sordomute, invalidi di guerra, invalidi civili di guerra e invalidi per servizio con specifiche minorazioni ascritte alle categorie indicate dalle tabelle annesse al testo unico delle norme in materia di pensioni di guerra. Parliamo di quelle approvate con decreto del Presidente della Repubblica 23 dicembre 1978, n. 915, e successive modificazioni.

Ricordiamo anche che alle categorie di disabili indicate nell’articolo 1 dalla legge 68/99 si aggiungono le categorie protette individuate dall’articolo 18 comma 2 dalla Legge 68/99 che abbiamo già illustrato.

LAVORO CATEGORIE PROTETTE LEGGE 68/99

Il lavoro delle categorie protette è disciplinato dalla Legge 68 del 1999 “Norme per il diritto al lavoro dei disabili” e successive modifiche.

L’obiettivo della legge è la promozione dell’inserimento e della integrazione lavorativa delle persone disabili nel mondo del lavoro attraverso servizi di sostegno e di collocamento mirato.

CHE COS’È IL COLLOCAMENTO MIRATO

Con la legge n. 68/1999 è stato introdotto il cosiddetto collocamento mirato ossia una serie di strumenti che tutelano i soggetti portatori di disabilità partendo dal presupposto che a minorazione fisica, psichica e/o sensoriale non corrisponde sempre e comunque una riduzione delle capacità lavorative.

Le Linee Guida in materia di collocamento mirato delle persone con disabilità prevedono la raccolta sistematica delle buone prassi di inclusione lavorativa finalizzata a contribuire, con la diffusione di esperienze positive ed efficaci, all’innalzamento degli standard di gestione del sistema.

La normativa ha introdotto degli “strumenti tecnici e di supporto che permettono di valutare adeguatamente le persone con disabilità nelle loro capacità lavorative e di inserirle nel posto di lavoro adatto, attraverso analisi dei posti di lavoro, forme di sostegno, azioni positive e soluzione di problemi connessi con gli ambienti, gli strumenti e le relazioni interpersonali sui luoghi quotidiani di lavoro e di relazione”.

I servizi di collocamento mirato in Italia sono erogati dai CPI – Centri Per l’Impiego (ex uffici di collocamento). Le persone appartenenti alle categorie protette possono rivolgersi ai CPI territoriali per richiedere l’iscrizione ai servizi di collocamento mirato e alla relativa lista.

Vediamo come funziona l’iscrizione a queste liste.

ISCRIZIONE ALLA LISTA CATEGORIE PROTETTE

La lista di collocamento mirato è un elenco pubblico tenuto dai Centri Per l’Impiego che contiene i nominativi delle persone disabili e appartenenti alle categorie protette ordinate secondo una graduatoria. Da questo elenco vengono scelte le persone per le assunzioni obbligatorie (assunzioni nominative, assunzioni numeriche) da parte di aziende pubbliche e private. Per questo è importante essere iscritti in lista.

Come ci si iscrive alle liste categorie protette? Per iscriversi alla lista delle categorie protette bisogna fare richiesta presso il Centro per l’impiego di competenza presente nella propria città o provincia (si può cercare il CPI di competenza da questa pagina del sito Anpal). Per iscriversi alla lista collocamento mirato delle categorie protette e accedere ai relativi servizi erogati dai CPI è necessario:

  • avere almeno 16 anni e non aver ancora raggiunto l’età pensionabile;

  • essere disoccupati;

I documenti da presentare al momento dell’iscrizione presso i CPI sono:

  • documento d’identità;

  • codice fiscale;

  • permesso di soggiorno in caso di cittadini stranieri;

  • documenti attestanti l’invalidità o l’appartenenza alle categorie protette art.18 co.2.

Dato che ogni Regione potrebbe avere una specifica normativa e modelli di autocertificazione differenti, è utile rivolgersi prima al CPI e chiedere tutta la documentazione necessaria per poter essere iscritti nella lista di collocamento, evitando in questo modo di sprecare tempo.

OBBLIGHI DI ASSUNZIONE PER LE AZIENDE E SANZIONI

La Legge 68 del 1999, attraverso il collocamento mirato prevede anche una serie di strumenti tecnici e di supporto per valutare adeguatamente le capacità lavorative delle persone disabili e per garantire un inserimento nel luogo di lavoro maggiormente idoneo. La legge obbliga le aziende in cui ci siano almeno 15 dipendenti ad assumere persone appartenenti alle categorie protette art. 1 in questa proporzione:

  • un lavoratore, se il numero dei dipendenti è compreso fra i 15 e i 35;

  • due lavoratori, se il numero dei dipendenti è compreso fra i 36 e i 50;

  • se il numero dei dipendenti è superiore a 50 c’è l’obbligo di assumere una quota di lavoratori disabili pari al 7% dei lavoratori occupati.

La legge obbliga le aziende in cui ci siano almeno 51 oppure oltre i 150 dipendenti ad assumere persone appartenenti alle categorie protette art. 18 in base in questa proporzione:

  • 1 unità per i datori di lavoro con un numero di dipendenti compreso tra 51 e 150;

  • dell’1% per coloro che occupano più di 151 dipendenti.

Tuttavia, in condizioni particolari, per esempio nel caso di cassa integrazione straordinaria e mobilità, l’azienda può essere esonerata dall’assunzione obbligatoria.

I datori di lavoro che non adempiono agli obblighi previsti dalla Legge sono soggetti a sanzioni. L’importo delle sanzioni e i relativi termini viene aggiornato periodicamente (di solito ogni 5 anni), quello in vigore fa riferimento al Decreto del Ministero del lavoro n. 194 del 30 settembre 2021. Ecco cosa precede:

  • l’omessa o la ritardata presentazione del prospetto informativo comporta il pagamento di una sanzione amministrativa pari a 702,43 euro, maggiorata di 34,02 euro per ogni giorno di ritardo successivo al 31 gennaio. La maggiorazione va calcolata dal giorno successivo a quello in cui è maturato l’obbligo (31 gennaio di ogni anno);

  • il mancato adeguamento agli obblighi di assunzione per cause imputabili al datore di lavoro entro i termini previsti dalla Legge (60 giorni dall’insorgenza dell’obbligo) fa scattare la multa di € 196,05 per ogni lavoratore non assunto e per ogni giorno lavorativo trascorso.

VANTAGGI E INCENTIVI CATEGORIE PROTETTE

Oltre alla corsia preferenziale di accesso al lavoro con il “collocamento mirato” e agli obblighi di assunzioni di categorie protette per i datori di lavoro che vi abbiamo illustrato, sono diversi i vantaggi e gli incentivi per il lavoro di persone che rientrano in tali categorie.

Ovvero:

  • possibilità di lavorare in Smart Working per le categorie fragili, come vi spieghiamo in questo approfondimento;

  • bonus assunzione disabili under 35, ossia un contributo in favore degli Enti e varie organizzazioni del Terzo settore che assumono a tempo indeterminato persone con disabilità che abbiano età al di sotto dei 35 anni;

  • permessi legge 104, ossia che consentono ai lavoratori disabili o ai lavoratori con familiari disabili in situazione di gravità di astenersi dal lavoro per un certo numero di ore o di giorni ottenendo comunque una retribuzione. Se volete sapere come funzionano, vi illustriamo i dettagli nell’articolo sui permessi legge 104;

  • bonus assunzione lavoratori autistici, ovvero un’esenzione fiscale e contributiva in favore delle start up sociali residenti in Italia e delle imprese innovative che assumono, come dipendenti o collaboratori a qualunque titolo, lavoratori affetti da questo tipo di disabilità. Sul bonus, vi consigliamo di leggere la nostra guida dedicata.

Per maggiori dettagli sugli aiuti per i disabili attivi nel 2024, vi consigliamo di leggere questa guida.

OFFERTE DI LAVORO CATEGORIE PROTETTE

Se si fa parte delle categorie protette, dove si può cercare lavoro? Dove trovare opportunità di impiego? A chi è possibile rivolgersi per avere aiuti nella ricerca di un lavoro?

Le persone disabili e appartenenti alle categorie protette possono trovare supporto tramite i CPI (centri per l’impiego, ex uffici di collocamento), inoltre possono monitorare l’uscita di concorsi pubblici riservati alle categorie protette e cercare opportunità di impiego online o su mezzi tradizionali. Ecco i consigli su come procedere.

1) Iscriversi al Centro per l’impiego
Il primo passo da compiere dopo l’iscrizione alle categorie protette, è iscriversi al centro per l’impiego presente nella propria città in modo tale da figurare negli appositi elenchi speciali di collocamento mirato. In questa pagina del sito Anpal è possibile trovare il Centro per l’Impiego più vicino a casa propria.


2) Concorsi pubblici per categorie protette
I candidati, in parallelo, possono monitorare i concorsi pubblici per categorie protette presenti in questa pagina del portale governativo inPA, che viene costantemente aggiornata con i nuovi bandi aperti. Infatti le pubbliche amministrazioni (Comuni, Regioni, Province ed altri enti) indicono bandi per selezionare candidati appartenenti alle categorie protette e/o prevedono la riserva di posti per gli iscritti alla lista delle categorie protette.


3) Offerte di lavoro online
Esistono dei siti web specializzati nella ricerca di impiego per disabili e siti web che hanno intere sezioni dedicate solo a queste categorie di annunci. Come trovarli? Basta fare una ricerca online su Google digitando come parola chiave “lavoro categorie protette”. Inoltre è possibile fare una ricerca in qualsiasi portale che pubblica opportunità di lavoro digitando nel campo di ricerca le parole ‘categorie protette’ oppure ‘disabili’.


4) Offerte di lavoro di Agenzie per il lavoro
Tutte le più grandi agenzie per il lavoro hanno una divisione dedicata alle persone con disabilità. Per vedere l’elenco delle agenzie per il lavoro autorizzate ad operare in Italia è possibile visitare questa pagina del sito Anpal che contiene l’albo delle Agenzie, cliccare su “consultazione albo” e poi fare una ricerca usando gli appositi filtri.


5) Passaparola
Non bisogna sottovalutare l’importanza delle conoscenze. Può essere molto utile far sapere che si sta cercando lavoro alle persone che si conoscono (familiari, parenti, vicini di casa, conoscenti ecc.) perché in questo modo è possibile venire a conoscenza di aziende della zona che sono in cerca di personale.

RIFERIMENTI NORMATIVI

ALTRI APPROFONDIMENTI E COME RESTARE AGGIORNATI

Vi consigliamo la lettura della nostra guida all’Assegno Unico figli disabili nonché l’approfondimento sugli aumenti assegno unico universale disabili.

È interessante anche scoprire i gli aiuti per disabili attivi nel 2024 e le novità sulla disability card.

Vi consigliamo infine di approfondire la guida sulle rinnovate modalità di richiesta dei permessi legge 104 e dei congedi straordinari per assistenza disabili. Potrebbe interessarvi anche sapere quali sono gli aiuti per disabili nelle scuole

Inoltre, vi rimandiamo al nostro articolo che riassume tutte le novità sulla riforma invalidità civile 2024 e alla guida sul Bonus grandi invalidi ancora attivo. Da leggere infine la guida relativa alla Carta europea della disabilità e quella su bonus caregiver 2024.

Potete scoprire altre interessanti novità sugli aiuti alle persone da questa pagina.

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20 Commenti

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  1. Che vergogna… Aver letto tutti questi messaggi tristi di povere persone malate che contavano su un paese. Anche io segnata al collocamento mirato invalidità 80 percento da 13 anni. Una figlia di 9 ormai, mai trovato un lavoro. Campo con 346 euro di pensione che mi bastano solo per la benzina e per pagare la mensa della scuola. Arrivederci.

  2. A 18 anni dono stata dichiarata invalida civile appartenente alle categorie protette. Iscritta al centro x l’impiego dopo il diploma. Ho 38 anni mai stata chiamata. Per tirocini il comune sono una valida opportunità. Ho scritto anche al Presidente della Repubblica che ha dato mandato alla prefettura. Mi chiedo cosa farò mio padre ha quasi 80 anni e lo vedo piangere per me. Non dico altro che vergogna gli invalidi non valgono nulla altro che risorse e giornata per invalidità.

  3. Buongiorno i centri x l impiego dei disabili riscaldano le sedie io da 20 anni iscritta mai proposto un lavoro, però per tirocini e lavorare gratis sono valida. Quanti soldi hanno guadagnato sulle spalle dei disabili Enti di Formazione, ma senza uno straccio di lavoro Bracco

  4. Ero un imprenditore per 16 anni socio operante della mia azienda, dopo vari interventi sono, limitato nel lavoro. Cioè mi hanno dato una invalidità pari 80% che non mi porta da nessuna parte. mi spiego anche mettendo gli anni da operaio arriverò circa 31 / 32 anni troppo giovane per andare in pensione, ma nel fra tempo anziano per il mondo del lavoro. In più penalizzato senza nessun titolo di studio. l’ufficio di collegamento mirato già iscritto, solo corsi belle parole. lavoro 0. Il problema che con le parole non pagano le spese. é la vita sempre più cara, non so davvero dove andremo. Attualmente lavoro con un contratto a giornata (tre gg assicurati), pur restare a far niente ho accettato, non è vivere. Mi si dice l’orgoglio non porta portafoglio, si ma con tre gg non pago neanche il gasolio per andare a lavoro.

  5. Scusate sono un’invalido civile cioè all’età di 16anni nel 1996 ho fatto un’incidente stradale,per farmi vivere mi hanno dovuto amputare la gamba sinistra amputazione sotto al ginocchio. E da quella data fino ad oggi non uscendo un lavoro mi danno uno schifo di pensione, è buona se io abitassi in paese ma io abito in campagna e ci vogliono i soldi tutti i minuti che si prende la macchina per favore chiedo un aumento di pensione almeno arrivare a 500euro grazie.

  6. Buongiorno e complimenti per l’articolo. Vorrei fare una domanda.
    Una categoria protetta (ipotizzando che abbia una forma di disabilità lieve) può cercare lavoro ed essere assunta per un lavoro “normale”?
    Esempio: Mario è una categoria protetta con disabilità lieve, e fa fatica a trovare lavoro anche perchè gli annunci di lavoro che vede sui vari portali sono rarissimamente rivolti alle CP. Al fine di potersi candidare a più annunci di lavoro ed aumentare così le sue possibilità, è ipotizzabile per Mario scegliere di non presentarsi come CP (sia sul CV che al potenziale datore di lavoro) e dunque essere potenzialmente assunto come lavoratore “normale”?

  7. Sono Sandra iscritta al collocamento mirato dal 31/12/20, per legge dicono che ti aiutano ad inserirti nel mondo del lavoro per non essere emarginato, che ti contatteranno quando avranno un posto in base alle tue esperienze lavorative, non sono mai stata controllata,e nemmeno dalle agenzie interinali dopo tantissime candidatura avendo 27anni di esperienza in vari settori è una schifezza ma la 68/99 non dovrebbe tutelare gli invalidi?

    • hai perfettamente ragione, anche io mai contattato in 3 anni, oltretutto io che non ho esperienza sono escluso dalla maggior parte delle selezioni ……

  8. Salve sono Luigi Avino e sono un invalido .percepisco un invalidità di 500 € e un mutuo da pagare di 400 € al mese nn so più come fare x andare avanti vivo con mia figlia di 18 anni avrei bisogno di un lavoro che ci può permettere di vivere . Nn dico bene ma un po’ tranquillo . Io sono un manutentore custode , mi occupo di giardinaggio , e di sanificazione sono esperto o lavorato prima che mi ammalassi come custode parcheggiatore.

  9. salve sono invalido da 3 anni non riesco a trovare un lavoro anche par-time sono iscritto alle categorie protette sono di Grancona (Vi) ho provato a comunicare anche l’ufficio mirato purtroppo niente

  10. Sono assunta con la L.68 a tempo indeterminato e non mi fanno lavorare con le mi le mansioni ridotte lavoro come ata nella pubb. Amministrazione dividono i compiti se non di più a me che sono invalida e dicono che facciamo numero invece a me risulta che noi non facciamo numero dal momento che il datore provvede a mettere una persona in più per ogni invalido se potete spiegarmi di più in riguardo all’argomento ringrazio

    • Io sono una cetegoria protetta al 50% all legge 68/99 e sono disoccupato e sono iscritto al centro per l’impiego della regione Puglia e non mi hanno ancora trova un lavoro e sono in attesa ho 33 anni

      • Lei non trovera mai lavoro da questa gente perche i posti sono gia dati ad amici parenti amici degli amici e politici, vada nel ufficio di sua competeza e si faccia dare accesso agli atti e confrontali con quelli che ha, io ho trovato un bel macello e ho querelato il direttore

          • tutto il mondo è paese. Non esiste nessun paese dove i disabili vengano trattati meglio. Le difficoltà sono sempre le stesse e i datori di lavoro portano avanti sempre le solite scuse per non assumere disabili. Finche non ci sarà una società basata sulla solidarietà e dove l’umanità avrà il sopravvento sul profitto ci saranno poche possibilità di riuscita per disabili di entrare nel mondo del lavoro.

    • Nemmeno a me invalido al 67% iscritto legge 68 collocamento mirato tutta una buffonata, tipica di questo vergognoso paese non ti fanno lavorare accampando scuse su scuse vergogna però anche questo popolo che non si unisce potremmo veramente xxxx xxx andando al parlamento europeo e mettendoli davanti alle continue violazioni dei diritti, quando si cerca lavoro e sei invalido manca sempre un requisito fondamentale che non dicono: LA CONOSCENZA, schifo di paese, per non parlare delle leggi incostituzionali che ci sono per carità potessi me ne andrei da questo patetico paese anche domani ormai ho il disgusto di questo paese anti democratico e incivile.

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