Pensione di vecchiaia 2024: requisiti, aumenti, novità riforma

La guida sulla pensione di vecchiaia nel 2024 e su quali sono le regole, nonché i requisiti per il pensionamento in base alla normativa in vigore

pensione vecchiaia

Anche nel 2024 è possibile accedere alla pensione di vecchiaia al raggiungimento di 67 anni d’età e con almeno 20 anni di contributi versati.

La riforma pensioni 2024, in linea con la Legge di bilancio 2024, ha introdotto però alcune nuove regole ed eccezioni che interessano i requisiti.

In questa guida vi spieghiamo come funziona, a chi spetta e come richiedere la pensiona di vecchiaia nel 2024, alla luce delle relative novità normative in vigore.

COS’E LA PENSIONE DI VECCHIAIA

La pensione di vecchiaia consiste nel trattamento pensionistico spettante al perfezionamento di determinati requisiti anagrafici e contributivi. La pensione viene erogata, in linea generale, al compimento di 67 anni d’età e connessa al possesso di almeno 20 anni di contributi. 

Ma, in alcuni casi, questi limiti possono essere diversi. Infatti, possiamo parlare di “pensioni di vecchiaia” al plurale, in quanto a seconda dei soggetti a cui ci riferiamo, le regole possono cambiare.

Riformata dalla Legge Fornero e poi dalla Legge di Bilancio 2024, in linea con quanto previsto dalla riforma pensioni 2024, la disciplina di riferimento per la pensione di vecchiaia nel 2024 è stata riepilogata nella Circolare INPS n. 46 del 13-03-2024. Scopriamo regole, requisiti ed eccezioni.

REQUISITI PENSIONE DI VECCHIAIA

Uno dei requisiti principali per il conseguimento della pensione di vecchiaia è il raggiungimento di 67 anni di età e di almeno 20 anni di contributi versati, sia per uomini che per donne.

Inoltre, quando si tratta di lavoro dipendente, è richiesta anche la cessazione dello stesso, mentre non è invece richiesta la cessazione dell’attività svolta in qualità di lavoratore autonomo o parasubordinato.

Vi sono però delle eccezioni, che dipendono dal fatto che il soggetto abbia versato o meno contributi prima del 31 dicembre 1995 oppure a partire dal 1° gennaio 1996.

Vediamo i dettagli.

1) LAVORATORI CON CONTRIBUTI PRIMA DEL 1° GENNAIO 1996

I lavoratori e le lavoratrici che possono vantare contribuzione al 31 dicembre 1995 e che, quindi, rientrano nel regime retributivo con liquidazione della pensione con il sistema misto, possono accedere alla pensione di vecchiaia in presenza di tali requisiti:

  • almeno 67 anni d’età, da adeguare dal 2027 agli incrementi della speranza di vita;

  • almeno 20 anni di contributi, considerando tutta la contribuzione a qualsiasi titolo versata o accreditata in favore dell’iscritto (da lavoro, tramite riscatto contributi pensione, volontaria e figurativa).

Tuttavia, ai sensi del Decreto legislativo 503 del 1992, in deroga al principio generale, per le seguenti categorie di lavoratori basta un’anzianità contributiva minima di 15 anni se si tratta di:

  • lavoratori dipendenti e autonomi che al 31 dicembre 1992 hanno maturato 15 anni di anzianità contributiva;

  • lavoratori dipendenti (ad eccezione degli iscritti alla gestione esclusiva) e autonomi ammessi alla prosecuzione volontaria della contribuzione in data anteriore al 31 dicembre 1992;

  • lavoratori dipendenti (ad eccezione degli iscritti alla gestione esclusiva) che possono far valere un’anzianità assicurativa di almeno 25 anni e risultano occupati per almeno 10 anni, anche non consecutivi, per periodi di durata inferiore a 52 settimane nell’anno solare.

2) LAVORATORI CON CONTRIBUTI DOPO IL 1° GENNAIO 1996

I lavoratori per i quali il primo accredito contributivo decorre dal 1° gennaio 1996, conseguono il diritto alla pensione di vecchiaia in presenza del requisito anagrafico di 67 anni (da adeguare alla speranza di vita dal 1° gennaio 2027) e di una anzianità contributiva minima di 20 anni. Ciò, a condizione che l’importo della pensione risulti almeno pari all’importo dell’assegno sociale, che ammonta a 534,41 euro nel 2024. A stabilirlo è la Legge di Bilancio 2024.

In alternativa, dal 2019, a prescindere dall’importo della pensione raggiunto, tali lavoratori possono accedere alla pensione di vecchiaia al compimento dei 71 anni di età (da adeguare alla speranza di vita dal 1° gennaio 2027) con soli 5 anni di contribuzione effettiva (obbligatoria, volontaria, da riscatto come spiegato in questa guida, ma con esclusione della contribuzione accreditata figurativamente a qualsiasi titolo).

NOVITÀ RIFORMA

Le novità relative alla pensione di vecchiaia, introdotte dalla Legge di Bilancio 2024 e contenute nella riforma pensioni 2024, sono state tutte riportate e chiarite da INPS nella Circolare n. 46 del 13-03-2024.

Nello specifico:

  • è stato aggiornato il requisito di importo soglia per accedere alla pensione di vecchiaia nel 2024, che è uguale all’importo dell’assegno sociale ed è stato fissato provvisoriamente a 534,41 euro a partire dal 1° gennaio 2024, per i lavoratori il cui primo accredito contributivo è avvenuto dal 1° gennaio 1996. Tale importo resta valido per i lavoratori che hanno completato i requisiti richiesti dalla normativa in vigore fino al 31 dicembre 2023, così come resta valida la soglia di 1,5 volte l’importo dell’assegno sociale per la pensione di vecchiaia nel 2024;

  • il trattamento pensionistico basato sui requisiti a decorrere dal 1° gennaio 2024 non può essere retroattivo prima del 2 gennaio 2024 se liquidato dalla Gestione esclusiva dell’Assicurazione generale obbligatoria (AGO), oppure prima del 1° febbraio 2024 se liquidato dalla Gestione separata, dalle forme sostitutive dell’AGO, o in regime di cumulo secondo la Legge n. 228 del 24 dicembre 2012 e il Decreto legislativo n. 184 del 30 aprile 1997.

AUMENTI PENSIONE DI VECCHIAIA

A partire dal 2024 sono confermati gli aumenti previsti per la pensione di vecchiaia in linea con l’adeguamento all’inflazione, pari cioè a +5,4% delle pensioni.

In pratica, come ogni anno, l’aumento delle pensioni è avvenuto tramite il meccanismo della perequazione ordinaria, ma leggermente modificato quest’anno dalla Legge di Bilancio 2024, come illustrato nel nostro articolo sulla rivalutazione delle pensioni 2024.

Inoltre, la Circolare n. 1 del 02-01-2024 ha confermato i seguenti aumenti nel 2024:

  • l’importo delle pensioni minime è stato fissato a 598,61 euro mensili;

  • l’importo dell’assegno sociale invece ha raggiunto i 534,41 euro mensili.

Le tabelle ufficiali INPS 2024 con tutti gli importi li trovate in questa pagina,

Detto ciò, a quanto ammonta la pensione di vecchiaia 67 anni? Scopriamolo insieme.

A QUANTO AMMONTA LA PENSIONE DI VECCHIAIA

La pensione di vecchiaia ha un importo che varia a seconda dei contributi versati, del sistema di calcolo in cui si rientra (se retributivo, contributivo o misto) e dal tipo di attività svolta, nonché dal reddito. In ogni caso, le pensioni minime di vecchiaia per il 2024 non possono essere minori a 598,61 euro (7.781,93 euro annui).

Se volete conoscere l’importo della vostra pensione di vecchiaia, potete anche usare “PensAMi” il simulatore INPS per la pensione. C’è poi il servizio INPS “Pensione futura”, che permette di procedere con il calcolo della pensione spettante al termine dell’attività lavorativa, tenendo conto della normativa in vigore, confrontando diversi scenari ed effettuando delle simulazioni. Si può accedere al servizio tramite questa pagina e autenticandosi con SPIDCIE o CNS.

DECORRENZA PENSIONE DI VECCHIAIA

La pensione di vecchiaia ha la seguente decorrenza:

  • per i dipendenti pubblici iscritti alla forma esclusiva dell’AGO e, in particolare, alla Cassa Trattamenti Pensionistici dei Dipendenti dello Stato (CTPS), alla Cassa Pensioni Dipendenti Enti Locali (CPDEL), alla Cassa Pensioni Sanitari (CPS), alla Cassa Pensioni Ufficiali Giudiziari (CPUG) e alla Cassa Pensioni Insegnanti di asilo e scuole parificate (CPI), la pensione di vecchiaia decorre dal giorno successivo alla cessazione del rapporto di lavoro;

  • in caso di pensione in cumulo dei periodi assicurativi, il trattamento pensionistico decorre dal primo giorno del mese successivo alla maturazione dei requisiti;

  • il personale del comparto scuola e dell’Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica (AFAM) consegue il diritto alla decorrenza del trattamento pensionistico rispettivamente dal 1° settembre e dal 1° novembre dell’anno di perfezionamento dei requisiti di legge;

  • per i lavoratori dipendenti e autonomi iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria (Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti FPLD e gestioni speciali dei lavoratori autonomi: artigiani, commercianti, coltivatori diretti, mezzadri e coloni) e per i lavoratori iscritti alla Gestione Separata la pensione di vecchiaia decorre dal primo giorno del mese successivo a quello di perfezionamento di tutti requisiti richiesti o, su richiesta dell’interessato, dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda.

QUANDO E COME FARE DOMANDA

La domanda per la pensione di vecchiaia può essere presentata al raggiungimento dei requisiti previsti tramite il sito INPS, seguendo la procedura spiegata in questo articolo.

È possibile però presentare domanda nel 2024 in anticipo rispetto al conseguimento dei requisiti, ma comunque non più di 3 mesi prima della decorrenza del trattamento.

CHI NON HA CONTRIBUTI HA DIRITTO ALLA PENSIONE DI VECCHIAIA?

Il sistema previdenziale offre diverse modalità di pensionamento per chi non ha contributi o per chi ne ha pochi. Si tratta di modalità che sono state confermate dalla Legge di Bilancio 2024. Se volete sapere a quali trattamenti hanno diritto coloro che non hanno contributi, vi consigliamo la lettura di questa guida.

Ci sono possibilità disponibili per donne che si dedicano alla gestione della casa (o anche per i casalinghi), caregiver o in generale per coloro che non hanno mai lavorato o non soddisfano i requisiti contributivi richiesti, ma si trovano in determinate condizioni.

DIFFERENZA PENSIONE DI VECCHIAIA E PENSIONE DI ANZIANITÀ

Qual è la differenza tra pensione di vecchiaia e pensione di anzianità? La pensione di vecchiaia e la pensione di anzianità sono spesso confuse ma si tratta di due misure diverse, infatti:

  • la pensione di vecchiaia è accessibile a tutti coloro che raggiungono età anagrafica minima e anzianità contributiva previsti dalla legge. È una forma di pensionamento ancora in vigore, a cui è possibile accedere al raggiungimento di almeno 67 anni di età;

  • la pensione di anzianità è stata invece abolita per la maggior parte dei lavoratori con la riforma Fornero. Ad oggi è disponibile solo per chi è stato ricompreso all’interno delle varie salvaguardie della Legge Fornero, parliamo dei cosiddetti esodati. La pensione di anzianità, a differenza di quella di vecchiaia, imponeva il raggiungimento delle cosiddette “quote” derivanti dalla somma dell’anzianità anagrafica e anzianità contributiva.

LA GUIDA ALLA RIFORMA PENSIONI 2024

Se volete sapere quali sono le regole per avere accesso alla pensione a partire dal 1° gennaio 2024 vi consigliamo di leggere la guida alla riforma pensioni 2024 con tutte le proposte. Da leggere anche l’articolo sulle pensioni 2024.

Per conoscere tutti gli strumenti di pensione attivi fino al 2025, vi consigliamo di leggere questa guida su quando andare in pensione e i requisiti necessari.

RIFERIMENTI NORMATIVI E DI PRASSI

ALTRI AIUTI E AGGIORNAMENTI

Vi consigliamo di valutare anche le forme di pensionamento anticipato disponibili nel 2024, ossia Quota 103, Opzione donna, APE socialeApe sociale donna 2024.

Da non perdere neppure questa guida sulla pensione anticipata ordinaria o quella sulla pensione senza contributi.

Mettiamo a vostra disposizione anche il nostro focus sulla rivalutazione delle pensioni 2024. Utile anche quello sull’aumento pensioni 2024 e l’approfondimento con tabelle e requisiti pensioni 2024.

Per conoscere altri dettagli sulle pensioni, vi consigliamo di consultare quotidianamente questa sezione.

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di Valeria C.
Giornalista, esperta di leggi, politica e lavoro pubblico.
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