Contratti di sviluppo 2024: cosa sono, domanda, requisiti e novità

La guida completa sui contratti di sviluppo. Ecco cosa prevede l’aiuto di Stato per i programmi di sviluppo e come ottenere le agevolazioni

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Il contratto di sviluppo è uno strumento agevolativo rivolto alle imprese del settore industriale, agro-industriale, turistico e di tutela ambientale.

I contratti di sviluppo sono previsti dal MIMIT (ex MiSE) e gestiti da Invitalia. Il loro obiettivo è offrire degli aiuti di Stato, erogati in forma di finanziamenti e contributi, per sostenere programmi di sviluppo sul territorio nazionale.

Con la Legge di Bilancio 2024 il Parlamento ha rifinanziato tali contratti con 190 milioni di euro.

Vediamo cos’è e come funziona il contratto di sviluppo, quali sono i requisiti per ottenere gli incentivi previsti dall’agevolazione e come fare domanda per richiederli nel 2024.

COSA SONO I CONTRATTI DI SVILUPPO

Il contratto di sviluppo è uno strumento di sostegno a programmi d’investimento produttivi, strategici ed innovativi di grandi dimensioni. Le agevolazioni previste consistono in contributi a fondo perduto e in finanziamenti agevolati, concessi anche i combinazione tra loro.

Per poter accedere ai sostegni finanziari, è richiesto alle imprese un investimento minimo di 20 milioni di euro, ridotto a 7,5 milioni di euro per programmi inerenti attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, per progetti di sviluppo turistico localizzati in aree interne del Paese o inerenti il recupero e la riqualificazione di strutture edilizie dismesse.

Nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), attraverso lo strumento dei contratti di sviluppo, sono previsti diversi interventi finalizzati a sostenere la competitività del sistema produttivo nazionale.

QUANDO FARE DOMANDA

È possibile presentare domanda per tutto l’anno per i contratti di sviluppo, attraverso due distinti sportelli agevolativi dedicati disponibili in questa pagina:

  • il primo dedicato ai programmi di sviluppo industriale e ai programmi di sviluppo per la tutela ambientale, di cui agli articoli 5 e 6 del decreto 9 dicembre 2014;

  • il secondo dedicato ai programmi di sviluppo di attività turistiche di cui all’articolo 7 del decreto 9 dicembre 2014;

Invece, ricordiamo che con il Decreto 11 maggio 2023 del MIMIT il Governo aveva stanziato nuove risorse per i contratti di sviluppo a sostegno delle filiere produttive strategiche. Tuttavia, lo sportello per tali filiere è stato chiuso il 13 ottobre 2023, come vi spieghiamo in questa pagina.

Ma vediamo tutti i dettagli sui contratti di sviluppo.

A CHI SI RIVOLGONO I CONTRATTI DI SVILUPPO

I programmi di sviluppo possono essere realizzati da una o più imprese, italiane o estere, di qualsiasi dimensione (compatibilmente con i regolamenti comunitari di volta in volta applicabili), nelle seguenti modalità:

  • singolarmente in maniera autonoma;

Nei contratti di sviluppo i soggetti beneficiari delle agevolazioni sono articolati in:

  • soggetto proponente, ovvero l’impresa che promuove il programma di sviluppo ed è responsabile della coerenza tecnica ed economica dello stesso;

  • imprese aderenti, ovvero le eventuali altre imprese che realizzano progetti di investimento nell’ambito del programma di sviluppo;

  • soggetti partecipanti agli eventuali progetti di ricerca, sviluppo e innovazione.

COSA FINANZIA IL CONTRATTO DI SVILUPPO

Come previsto dal Decreto del Ministro dello Sviluppo economico 9 dicembre 2014 (e successive modifiche), i contratti di sviluppo finanziano i seguenti programmi di sviluppo:

  • programmi di sviluppo industriali, compresi i programmi riguardanti l’attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli;

  • programmi di sviluppo per la tutela ambientale;

  • programmi di sviluppo di attività turistiche che possono comprendere, per un importo non superiore al 20% degli investimenti complessivi da realizzare, programmi destinati allo sviluppo delle attività commerciali.

Inoltre, nell’ambito di tali programmi, il finanziamento può supportare anche:

  • progetti di ricerca, sviluppo e innovazione, connessi e funzionali tra loro;

  • realizzazione di opere infrastrutturali di pubblico interesse.

Per essere finanziabili, tali programmi dovranno essere ultimati dalle imprese in 36 mesi. Tuttavia, come stabilito dal Decreto MISE del 13 novembre 2020, tale termine può essere prorogato fino a un massimo di ulteriori 18 mesi, a fronte di una motivata richiesta da parte dell’impresa beneficiaria.

TIPOLOGIA DELLE AGEVOLAZIONI

Le agevolazioni previste nei contratti di sviluppo sono concesse nelle seguenti forme, anche in combinazione tra loro:

  • finanziamento agevolato, nei limiti del 75% delle spese ammissibili;

  • contributo in conto interessi;

  • contributo in conto impianti;

  • contributo diretto alla spesa;

  • partecipazione temporanea al capitale di rischio.

L’entità delle agevolazioni, nel rispetto dei limiti delle vigenti norme in materia di aiuti di Stato, dipende:

  • dal tipo di progetto;

  • dalla localizzazione dell’iniziativa;

  • dalla dimensione dell’impresa.

In linea generale, l’ammontare e la forma dei contributi concedibili vengono definiti nella fase di negoziazione.

SPESE AGEVOLABILI

Le spese agevolabili tramite gli aiuti di Stato previsti dallo strumento del contratto di sviluppo sono diversificate a seconda del tipo di progetto da realizzare.

SPESE AGEVOLABILI PER PROGRAMMI INDUSTRIALI, TURISTICI E DI TUTELA AMBIENTALE

In linea generale, per i programmi di sviluppo industriali, turistici e per la tutela ambientale, le spese ammissibili alle agevolazioni sono quelle relative a:

  • suolo aziendale e sue sistemazioni, nella misura massima del 10% dell’investimento complessivo ammissibile del progetto;

  • opere murarie e assimilate (nella misura massima del 40% dell’investimento complessivo e del 70% per i progetti in ambito turistico);

  • infrastrutture specifiche aziendali;

  • macchinari, impianti e attrezzature, o anche i beni necessari all’attività amministrativa dell’impresa nonché i mezzi mobili strettamente necessari al ciclo di produzione o per il trasporto in conservazione condizionata dei prodotti, purché dimensionati alla effettiva produzione, identificabili singolarmente e a servizio esclusivo dell’unità produttiva oggetto delle agevolazioni;

  • programmi informatici brevetti, licenze, know-how e conoscenze tecniche non brevettate. I programmi informatici devono essere commisurati alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa. I brevetti, le licenze, il know-how e le conoscenze tecniche non brevettate devono riguardare nuove tecnologie di prodotti e processi produttivi, e sono ammissibili solo per la parte in cui sono utilizzati per l’attività svolta nell’unità produttiva interessata dal progetto. Per le grandi imprese, tali spese sono ammissibili fino al 50% dell’investimento complessivo ammissibile;

  • spese per consulenze per le sole PMI e nella misura di misura massima del 4% delle spese per l’investimento complessivo.

SPESE AGEVOLABILI PER PROGETTI DI RICERCA, SVILUPPO E INNOVAZIONE

Invece, per quanto riguarda i progetti di R&S e Innovazione sono agevolabili le spese per:

  • personale (ad esclusione delle spese del personale con mansioni amministrative, contabili e commerciali);

  • strumenti e attrezzature, purché di nuova fabbricazione e nella misura e per il periodo in cui i beni sono utilizzati per il progetto di ricerca e sviluppo;

  • ricerca contrattuale (ad esempio, spese per acquisizione o ottenimento in licenza di risultati di ricerca, brevetti e know-how e spese per servizi di consulenza pertinenti al progetto di ricerca;

  • costi generali per altri servizi utilizzati esclusivamente per l’attività del progetto di ricerca e sviluppo;

  • materiali utilizzati per svolgere il programma di ricerca e sviluppo.

SPESE E COSTI AMMISSIBILI AL FINANZIAMENTO

Salvo la condizione che l’ammontare totale delle spese e dei costi ammissibili non possa essere inferiore a 20 milioni di euro per tutti i programmi, o a 7,5 milioni di euro per i programmi relativi alla trasformazione dei prodotti agricoli, al turismo nelle zone interne del Paese e al ripristino di strutture dismesse, il soggetto proponente deve garantire che le spese e i costi ammissibili siano conformi ai seguenti importi per poter accedere alle agevolazioni previste dal contratto di sviluppo.

  • non inferiori a 10 milioni di euro per programmi di sviluppo industriali e per la tutela ambientale;

  • non inferiori a 3 milioni di euro per programmi che riguardano esclusivamente attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli;

  • non inferiori a 5 milioni di euro per il settore delle attività turistiche;

  • pari a 3 milioni di euro per i programmi di sviluppo delle attività turistiche che riguardano le aree interne del Paese o il recupero e la riqualificazione di strutture edilizie dismesse.

Invece, le spese ammissibili relative agli investimenti proposti dai soggetti aderenti (compresi i programmi di ricerca, sviluppo e innovazione) devono essere non inferiori a 1,5 milioni di euro.

CONTRATTI DI SVILUPPO PREVISTI DAL PNRR

Al fine di sostenere la competitività del sistema produttivo con la realizzazione di progetti su tutto il territorio nazionale, tramite l’istituto del contratto di sviluppo si rendono operativi anche alcuni interventi del Ministero dello Sviluppo Economico previsti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

LINEE DI INVESTIMENTO

In particolare, il contratto di sviluppo è stato selezionato quale misura attuativa dei seguenti investimenti previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dell’Italia e, in particolare:

  • Investimento 5.2 “Filiere produttive” (Missione 1, Componente 2), con una dotazione di 750 milioni di euro. Le filiere coinvolte sono automotive, design, moda e arredo, microelettronica e semiconduttori, metallo ed elettromeccanica, agroindustria, chimico e farmaceutico;

  • Investimento 5.1 “Rinnovabili e batterie” (Missione 2, Componente 2), con una dotazione di 1 miliardo di euro;

  • Investimento 5.3 “Bus elettrici” (Missione 2, Componente 2), con una dotazione di 300 milioni di euro.

COME PRESENTARE DOMANDA DI CONTRATTO DI SVILUPPO

Per richiedere le agevolazioni previste dal contratto di sviluppo occorre presentare istanza ad Invitalia. L’Agenzia apre periodicamente apposite finestre per la richiesta dei finanziamenti e delle agevolazioni previsti. Le domande possono essere presentate esclusivamente online, sulla piattaforma dedicata. L’impresa (o la rete d’imprese) proponente potrà presentare domanda online attraverso il suo rappresentante legale o un procuratore speciale.

Per richiedere le agevolazioni è necessario:

  • registrarsi alla piattaforma dedicata ai servizi online di Invitalia, indicando un indirizzo di posta elettronica ordinario e autenticandosi con SPID, CIE o CNS;

  • una volta registrati, accedere all’area riservata per compilare direttamente online la domanda.

Per ulteriori informazioni vi invitiamo a visitare questa pagina del sito web di Invitalia che ha messo anche a disposizione degli utenti la nuova guida per la compilazione della domanda, un manuale operativo sui contratti di sviluppo e i FAC SIMILE dei moduli che è necessario presentare.

VALUTAZIONE DEI PROGRAMMI E CONCESSIONE DEGLI AIUTI

Una volta presentate le domande, Invitalia esegue l’attività istruttoria delle stesse entro il termine massimo di 120 giorni dal ricevimento della domanda di agevolazioni. La verifica delle domande è effettuata nel rispetto dell’ordine cronologico di presentazione delle richieste.

Nel corso dell’istruttoria, l’Agenzia determina l’ammontare massimo delle agevolazioni concedibili nelle forme e nelle misure ritenute idonee alla realizzazione dei programmi di sviluppo presentati.

Nel caso in cui l’attività di verifica si conclude con esito positivo, Invitalia approverà il programma e procederà a concedere le agevolazioni tramite specifica determinazione per ciascuna delle imprese partecipanti al programma di sviluppo approvato.

REQUISITI DI AMMISSIBILITÀ DEI PROGRAMMI DI SVILUPPO

In fase di istruttoria, la possibilità di ottenere le agevolazioni è subordinata al riscontro, nei progetti presentati, di almeno 2 dei seguenti requisiti:

per i Programmi di sviluppo industriale:

  • Positivo impatto sull’occupazione:
  • Idoneità del programma di realizzare/consolidare sistemi di filiera diretta e allargata;
  • Idoneità del programma a rafforzare la presenza dell’impresa sui mercati esteri o ad attrarre investimenti esteri;
  • Contributo allo sviluppo tecnologico;
  • Impatto ambientale dell’investimento.

per i Programmi di sviluppo di attività turistiche:

  • Positivo impatto sull’occupazione;
  • Previsione di recupero e riqualificazione di strutture dismesse o sottoutilizzate nell’ambito
    del programma;
  • Incidenza del programma su una filiera di interesse turistico (da valutarsi rispetto all’idoneità del programma a realizzare/consolidare e promuovere percorsi di interesse culturale, di turismo industriale, ospitalità alberghiera ed enogastronomia);
  • Capacità del programma di contribuire alla crescita o alla stabilizzazione della domanda turistica attraverso la destagionalizzazione dei flussi;
  • Realizzazione del programma in comuni tra loro limitrofi ovvero appartenenti a un unico distretto turistico.
  • Capacità del programma di attrarre investimenti esteri.

Per i Progetti di ricerca, sviluppo e innovazione, Invitalia si avvale di esperti esterni, selezionati e nominati tramite apposito Albo oppure di enti di ricerca.

ACCORDI DI SVILUPPO

Per i programmi di sviluppo di rilevanti dimensioni, che abbiano spese e costi ammissibili complessivi pari o superiori a 50 milioni di euro (o a 20 milioni di euro per programmi riferiti esclusivamente ad attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli), è prevista la possibilità di formare un Accordo di sviluppo tra Ministero, Invitalia e impresa proponente. Tali accordi possono essere stipulati anche con le regioni ed altre amministrazioni qualora intervengano nel cofinanziamento del programma.

CARATTERISTICHE DEI PROGRAMMI PER ACCEDERE ALL’ACCORDO DI SVILUPPO

Gli Accordi di sviluppo vengono sottoscritti a condizione che:

  • il programma presenti una particolare rilevanza strategica in relazione al contesto territoriale e al sistema produttivo interessato;

  • sia previsto un incremento occupazionale, cioè occorre che i soggetti beneficiari si impegnino, nell’ambito del rispettivo fabbisogno di personale, ad assumere in via prioritaria percettori di interventi a sostegno del reddito, disoccupati a causa di licenziamento collettivo o lavoratori di aziende del territorio di riferimento, interessare da tavoli di crisi aperti presso il Ministero dello sviluppo economico;

  • per i programmi di sviluppo concernenti la trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli sia verificata la capacità del programma di determinare effetti positivi o sinergie con i sistemi di filiera diretta ed allargata regionali e/o nazionali.

VALUTAZIONE DEI PROGRAMMI DI RILEVANTI DIMENSIONI

In fase di istruttoria, per valutare la rilevanza strategica di un programma di sviluppo di grandi dimensioni ai fini della stipula di un Accordo di sviluppo, Invitalia valuta, alternativamente:

  • la sussistenza di almeno tre dei requisiti generali di ammissibilità dei progetti;

  • il rilevante impatto ambientale del programma di sviluppo, inteso come programma di sviluppo per la tutela ambientale;

  • la realizzazione del programma di sviluppo in forma congiunta mediante il ricorso allo strumento del contratto di rete.

COME RICHIEDERE LA SOTTOSCRIZIONE DEGLI ACCORDI DI SVILUPPO

Per i progetti strategici di grandi dimensioni e di significativo impatto sul sistema produttivo è prevista una corsia preferenziale (procedura Fast Track) che consente di avviare l’Accordo di Sviluppo. Ecco come funziona:

  • la procedura assegna al programma una priorità nella prenotazione delle risorse e nei tempi di valutazione e di attuazione, con la riduzione dei tempi di istruttoria a soli 90 giorni;

  • l’istanza di Accordo di sviluppo si attiva su richiesta delle imprese proponenti. Queste dovranno compilare l’apposito Modulo (docx 152 kb) e presentarlo nella fase di presentazione della domanda di contratto di sviluppo direttamente sulla piattaforma informatica Invitalia oppure in una fase successiva. Come? Mediante invio alla casella PEC cds2015@pec.invitalia.it, specificando nell’oggetto della mail, il numero di protocollo generato dalla piattaforma online al momento della presentazione della domanda relativa al contratto di sviluppo.

A questo punto:

  • in caso di esito positivo, Invitalia avvierà la procedura, con comunicazione al MIMIT, per il perfezionamento dell’Accordo;

  • in caso di assenza delle caratteristiche di rilevanza strategica e ammissibilità del progetto, le domande di finanziamento saranno esaminate in ordine cronologico, secondo la procedura standard per il contratto di sviluppo.

ASSISTENZA PER PRESENTARE LA DOMANDA

Nella fase di compilazione della domanda per i contratti di sviluppo è possibile essere seguiti passo dopo passo da Invitalia. Si può contattare infatti l’Agenzia tramite:

  • lascheda contatto” raggiungibile in fondo a questa pagina, per cui si consiglia l’utilizzo di indirizzi di posta ordinaria non PEC. Per compilare la scheda contatto è necessario essere iscritto all’Area Riservata;

  • il Numero Verde gratuito 800 77 53 97, attivo dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 18.00.

ITER NORMATIVO E RISORSE

Il contratto di sviluppo è stato introdotto dall’articolo 43 del Decreto Legge 25 giugno 2008, n. 112, è operativo dal 2011 e gestirlo è Invitalia, Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A.

RIFERIMENTI NORMATIVI

I principali riferimenti normativi in materia di contratti di sviluppo sono i seguenti:

Tutta la normativa, nazionale e comunitaria, relativa all’incentivo e costantemente aggiornata è consultabile nell’apposita sezione dedicata alle norme che disciplinano il contratto di sviluppo presente sul sito web di Invitalia.

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di Clara R.
Redattrice, esperta di lavoro, impiego estero e formazione.
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