Contributo fondo perduto imprese femminili Emilia Romagna: Bando 2023

La guida al contributo a fondo perduto per le imprese femminili dell’Emilia Romagna. Ecco tutti i dettagli

imprenditoria femminile

Al via il contributo a fondo perduto per le imprese femminili in Emilia Romagna per rafforzarne lo sviluppo e supportare, in un momento di alto costo del denaro, le realtà “in rosa” che vogliono effettuare nuovi investimenti.

Per la misura la Regione ha stanziato 3 milioni di euro a copertura della metà della spesa ammessa, per un importo non superiore a 80.000 euro.

In questa guida vi spieghiamo cosa prevede il Bando 2023 contributo a fondo perduto per le imprese femminili dell’Emilia Romagna, a quanto ammonta, a chi spetta esattamente e come fare per richiederlo.

COS’È IL CONTRIBUTO FONDO PERDUTO IMPRESE FEMMINILI EMILIA ROMAGNA

Il contributo a fondo perduto per le imprese femminili dell’Emilia Romagna è un aiuto economico fino a 80.000 euro, destinato a coprire il 50% della spesa sostenuta. Previsto dal Bando “Sostegno all’imprenditoria femminile” 2023 si rivolge a piccole e medie imprese, compresi consorzi e società cooperative, aventi unità locale nel territorio dell’Emilia Romagna. Lo scopo è quello di favorire la crescita dell’iniziativa imprenditoriale femminile. In particolare, la misura si pone l’obiettivo di supportare le realtà che necessitano di ricorrere al mercato finanziario per effettuare gli investimenti in un periodo di aumento del costo del denaro.

La Regione ha finanziato questa agevolazione con 3 milioni di euro tramite le risorse europee del programma regionale Fesr 2021-2027, così come previsto dalla Delibera di Giunta regionale n. 2149 del 5 dicembre 2022. Le domande di contributo dovranno essere trasmesse alla Regione dalle 10 del 24 febbraio 2023 alle 13 del 28 marzo 2023. Ma vediamo insieme tutti i dettagli.

A CHI SPETTA IL CONTRIBUTO A FONDO PERDUTO

Il contributo a fondo perduto per le imprese femminili dell’Emilia è rivolto a tutte MPMI (micro, piccole e medie imprese) compresi consorzi, e società cooperative, che detengono un’unità locale nel territorio dell’Emilia Romagna. Si tratta, in particolare di:

  • imprese individuali in cui titolare sia una donna;
  • società di persone e le società cooperative il cui numero di socie rappresenti almeno il 60% di componenti la compagine sociale, indipendentemente dalle quote di capitale detenute;
  • società di capitali in cui le donne detengano almeno i due terzi delle quote di capitale e costituiscano almeno i due terzi del totale dei componenti dell’organo di amministrazione.

Ciascuna impresa può presentare una sola domanda di contributo.

REQUISITI

Le imprese destinatarie della misura devono possedere, al momento della presentazione della domanda di contributo, i seguenti requisiti:

  • devono essere regolarmente costituite ed iscritte nel Registro delle imprese presso la Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura competente per territorio. Non è richiesto, al momento della domanda di contributo, che le imprese siano attive. Tale requisito è richiesto e verrà verificato, invece, al momento della rendicontazione delle spese;

  • devono avere l’unità locale o la sede operativa nelle quali si realizza il progetto nel territorio della Regione Emilia Romagna;

  • devono possedere le dimensioni di micro, piccole e medie imprese, secondo la definizione di cui all’allegato 1 del Regolamento UE n. 651 del 2014 del 17 giugno 2014, che potete leggere in questo documento;


  • non devono trovarsi in stato di liquidazione giudiziale, concordato preventivo ed ogni altra procedura concorsuale. Inoltre, non devono avere in corso un procedimento per la dichiarazione di una di tali situazioni nei propri confronti.

COSA FINANZIA IL CONTRIBUTO

Il contributo a fondo perduto per le imprese femminili in Emilia Romagna finanzia interventi da realizzare sul territorio regionale tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2023 a favore della crescita e del consolidamento dell’imprenditoria femminile. Tali interventi dovranno essere rivolti ad aumentare la competitività e la qualità delle imprese gestite da donne e devono anche evidenziare, ove possibile, lo stretto legame tra le pari opportunità, il business aziendale e la qualità del lavoro, in procedimenti (ad esempio) relativi:

  • all’innovazione e valorizzazione di prodotto e dei sistemi di vendita, nonché al miglioramento dell’efficienza dei processi di erogazione dei servizi, all’innovazione dei servizi con particolare riferimento alla messa a punto ed alla sperimentazione di metodologie, applicazioni innovative nel campo della progettazione, dei processi e del monitoraggio;

  • alla informatizzazione e alle innovazioni di processo, nonché allo sviluppo innovativo dei sistemi informatici-informativi e dei processi di digitalizzazione del lavoro;

  • ad implementare e diffondere metodi di promozione, acquisto e vendita online di servizi nonché a sviluppare nuove funzioni avanzate nel rapporto con la clientela;

  • a sviluppare sistemi di sicurezza informatica;

  • alla riqualificazione estetica e funzionale del laboratorio o punto vendita, nonché all’automatizzazione e informatizzazione dell’attività anche con acquisto di strumenti e attrezzature professionali tecnico-strumentali e tecnologiche;

  • al riposizionamento strategico dell’attività;

  • a implementare sistemi di controllo di gestione e valutazione economica dell’attività;

  • all’introduzioni di soluzioni in grado di consentire lo sviluppo di un contesto e di un’organizzazione lavorativa tali da agevolare la conciliazione delle responsabilità lavorative e di quelle familiari.

A QUANTO AMMONTA

Il contributo per le imprese femminili in Emilia Romagna viene concesso nella misura massima del 50% della spesa ammessa e per un importo, non inferiore a 20.000 euro e non superiore a 80.000 euro. L’ammontare è calcolato come segue:

  • una quota parte sarà determinata in misura pari al 30% della spesa ritenuta ammissibile;

  • un’eventuale quota parte concedibile fino ad un massimo del 15% della spesa ritenuta ammissibile, a copertura del costo per interessi da sostenersi per l’attivazione di un mutuo di almeno 4 anni, calcolato sulla base dell’attualizzazione dei costi di interessi. Il calcolo di tale importo sarà effettuato considerando la durata e il valore del mutuo effettivamente stipulato dall’impresa. Il mutuo deve essere di importo almeno pari al 50% dell’investimento. Il calcolo su effettua applicando un tasso massimo di interesse forfettario del 4%.

Previsto anche un ulteriore incremento di 5 punti percentuali, a condizione che nella domanda sia espressamente richiesta e successivamente verificata, almeno una delle seguenti ipotesi:

  • il beneficiario realizzi un incremento occupazionale;
  • il beneficiario sia in possesso del rating di legalità;
  • la sede operativa o l’unità locale oggetto dell’intervento sia localizzata in area montana, dall’elenco presente in questa pagina;
  • la sede operativa o l’unità locale oggetto dell’intervento sia localizzata nelle aree interne dell’Emilia-Romagna (Aree interne), così come individuate in questa pagina;
  • la sede operativa o l’unità locale oggetto dell’intervento sia localizzata nelle aree, cosiddette “107.3.C.”, così come definite dalla Commissione Europea e come potete leggere in questa sezione;
  • gli interventi contenuti nel progetto prevedano il recupero dei materiali e la conseguente riduzione della produzione di rifiuti.

COME FUNZIONA IL BANDO

Come spiegato, il contributo è a fondo perduto per le MPMI femminili dell’Emilia Romagna in possesso dei requisiti, in misura variabile a seconda dei tipi di investimenti da realizzare e dalla zona in cui insiste l’azienda. Per ottenerlo gli interessati devono presentare domanda alla Regione che esaminerà le domande e le valuterà secondo i criteri stabiliti al paragrafo 8 del bando. L’istruttoria dei progetti verrà svolta entro il termine di 90 giorni, decorrenti dalla data di scadenza dei termini previsti dal bando per la presentazione delle domande.

Da quel momento, la Regione comunicherà i beneficiari sul sito istituzionale, insieme all’entità del contributo a cui hanno diritto a seconda dei progetti ammessi. Per essere considerate ammissibili, le fatture relative ai progetti ammessi a finanziamento debbono essere emesse ed effettivamente pagate nel periodo ricompreso tra la data del 1° gennaio 2023 ed il 15 febbraio 2024, ovvero la data di presentazione della rendicontazione delle spese, se precedente. Le fatture dovranno comunque riferirsi ad attività e ad interventi svolti entro il 31 dicembre 2023, e non dovranno contenere riferimenti a ordinativi, prestazioni o acquisti effettuati prima del 1° gennaio 2023.

Una volta effettuata la rendicontazione e rispettati gli obblighi, come da paragrafi da 9 a 11 del bando, la Regione erogherà il contributo in un’unica soluzione, entro 80 giorni decorrenti dalla data di protocollazione della rendicontazione delle spese.

SPESE AMMISSIBILI

Sono ammissibili alle agevolazioni le spese, al netto dell’IVA, e di altre imposte e tasse, pagate in modo tracciabile e relative a:

  • acquisto di macchinari e attrezzature, infrastrutture telematiche e digitali. È ammissibile anche l’attrezzatura acquisita tramite leasing o noleggio nel limite dei canoni riferiti al periodo di realizzazione del progetto e relativi unicamente alla quota capitale;

  • acquisto di brevetti, licenze software, cloud e servizi applicativi, necessari al conseguimento degli obiettivi dell’intervento. Vale anche per altre forme di proprietà intellettuale;

  • consulenze, destinate all’aumento della produttività, all’innovazione organizzativa, al trasferimento delle tecnologie, alla ricerca di nuovi mercati per il collocamento dei prodotti, gli studi di fattibilità e i piani d’impresa. Sono incluse anche le analisi di mercato, gli studi per la valutazione dell’impatto ambientale, le spese relative ad iniziative e campagne promozionali debitamente motivate e contestualizzate. Tali spese saranno ammissibili fino a un massimo del 30% della somma delle prime due voci citate;

  • opere murarie e relativi oneri di progettazione e direzione lavori, funzionali alla realizzazione del progetto. Sono riconosciute nel limite massimo di 5.000 euro;

  • costi generali nella misura massima del 5% dei costi diretti ammissibili dell’operazione, ovvero della somma delle spese di tutte le altre voci citate.

Per ulteriori dettagli sulle spese ammissibili e quelle non ammesse, nonché su come effettuarle per renderle tracciabili e conformi alla normativa vigente, vi consigliamo di leggere il paragrafo 5.2 del bando.

CUMULABILITÀ

Il contributo non è cumulabile con altri aiuti di Stato ottenuti sul medesimo progetto ad eccezione dei contributi per garanzie del Fondo Centrale di Garanzia. Sarà concesso nella forma del fondo perduto con applicazione del regime “temporary framework” previa notifica alla Commissione Europea e successiva accettazione da parte della stessa. Nel caso in cui la risposta fosse negativa, verrà applicato il regolamento “De Minimis”.

COME PRESENTARE DOMANDA

È possibile presentare domanda tramite applicativo web Sfinge 2020 che trovate in questa pagina (tramite SPID, CIE e CNS) dalle 10 del 24 febbraio 2023 alle ore 13.00 del giorno 28 marzo 2023. Si procederà alla chiusura anticipata dello sportello per le domande finestra al raggiungimento di un numero massimo di 300 domande presentate. La domanda di contributo e il relativo progetto possono essere presentati:

  • dal legale rappresentante dell’impresa che intende effettuare l’investimento;
  • da un altro soggetto al quale è conferito dal rappresentante legale dell’impresa, con procura speciale, da compilare seguendo questo modello.

La domanda di contributo sarà resa nella forma di dichiarazione sostitutiva di certificazione nell’applicativo Sfinge 2020. Alla domanda di contributo dovranno essere allegati tramite caricamento sul sistema web SFINGE 2020 un breve video, della durata massima di 3 minuti, in cui il rappresentante legale dell’impresa proponente illustra brevemente le caratteristiche del progetto candidato a finanziamento. I richiedenti sono tenuti, al momento della presentazione della domanda, al pagamento dell’imposta di bollo pari a 16 euro.

ASSISTENZA ALLA DOMANDA

In caso di problemi o dubbi sul bando, è possibile richiedere assistenza allo sportello imprese dal lunedì al venerdì, dalle 9.30 alle 13.00 sia al numero 848.800.258 (chiamata a costo tariffa urbana, secondo il proprio piano tariffario) che all’indirizzo mail: infoporfesr@regione.emilia-romagna.it.

È anche possibile aprire una segnalazione tramite la voce Segnalazioni dall’applicativo Sfinge 2020 o telefonando al numero 051.41.51.866.

BANDO CONTRIBUTO FONDO PERDUTO IMPRESE FEMMINILI EMILIA ROMAGNA

Per completezza di informazioni, mettiamo a vostra disposizione il testo integrale del bando (Pdf 1 Mb) per accedere al contributo a fondo perduto per le imprese femminili in Emilia Romagna.

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di Valeria C.
Giornalista, esperta di leggi, politica e lavoro pubblico.
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