I Comuni che hanno avviato lo smart working per i dipendenti pubblici

Via allo smart working per i dipendenti pubblici in diversi Comuni italiani. I primi regolamenti approvati a Roma, Milano, Torino, Perugia, Palermo e Bari 

dipendenti pubblici, Pubblica Amministrazione, PA

Sono numerosi i Comuni che hanno avviato lo smart working per i dipendenti pubblici.

Da Roma a Milano, passando per Torino, Perugia, Palermo e Bari, il fenomeno del “lavoro agile” si sta diffondendo nelle PA italiane, grazie anche alle novità introdotte dal CCNL Funzioni Locali in via di approvazione.

In questo articolo vi mostriamo quali sono i primi Comuni che hanno avviato lo smart working per i dipendenti statali.

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QUALI SONO I COMUNI CHE HANNO AVVIATO LO SMART WORKING PER I DIPENDENTI PUBBLICI

Tra i principali Comuni d’Italia dove è partito lo smart working per i dipendenti pubblici ci sono:

  • Roma;
  • Milano;
  • Torino;
  • Trento;
  • Napoli;
  • Firenze;
  • L’Aquila;
  • Bologna;
  • Genova;
  • Bari;
  • Palermo;
  • Perugia.

In ognuno di questi, però, lo smart working è disciplinato in maniera specifica con appositi regolamenti o progetti.

Ma vediamo nel dettaglio come funziona e cosa prevede la normativa.

COME FUNZIONA LO SMART WORKING NEI COMUNI NEL 2025

Nei Comuni lo smart working funziona a richiesta dei dipendenti ma la sua applicazione dipende dagli accordi specifici stabiliti dalla pubblica amministrazione locale o dai regolamenti che definiscono le modalità e le condizioni per accedervi. Una volta presentata la richiesta, poi, sono i dirigenti responsabili del singolo ufficio a decidere se autorizzarlo o meno e come.

Ad esempio, la Giunta comunale di Roma ha approvato un regolamento che permette ai dipendenti di lavorare a distanza per due giorni a settimana o estendere a cinque giorni in casi specifici, come necessità amministrative o gravi motivi di salute.

A Milano invece, l’Amministrazione ha approvato un piano organizzativo per il lavoro agile con il quale sono state identificate le attività compatibili con lo smart working.

In ogni caso, gli accordi devono rispettare quanto previsto dalla Direttiva Ministeriale del 29 Dicembre 2023, che contiene la disciplina di riferimento e dove viene specificato anche che hanno diritto in via prioritaria, ma sempre a discrezione del dirigente:



  • chi ha figli fino a 14 anni di età;

  • chi ha figli disabili, senza alcun limite di età;

Attenzione però, si tratta solo di una scala di priorità non obbligatoria per le PA, perché l’adesione al lavoro agile nelle PA è volontaria.

L’ARAN potrebbe presentare ulteriori proposte per rendere ancora più flessibile il lavoro agile nei Comuni con il rinnovo del CCNL Funzioni Locali 2022 2024, ispirandosi al rinnovo del contratto per i dipendenti pubblici delle Funzioni Centrali. E noi, vi faremo sapere cosa accadrà.

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ALTRI APPROFONDIMENTI E AGGIORNAMENTI

Vi consigliamo di leggere la guida al CCNL Funzioni Locali 2022 2024 e l’articolo sugli arretrati in arrivo a febbraio 2025 per gli statali. Da leggere anche la guida sulla formazione dei dipendenti pubblici.

Per chi desidera lavorare nella Pubblica Amministrazione, mettiamo a disposizione la nostra guida che spiega passo passo come prepararsi ai concorsi pubblici.

Mettiamo a vostra disposizione anche la guida su quali concorsi usciranno nel 2025, per scoprire le principali procedure concorsuali attese quest’anno.

In questa pagina, invece, trovate tutte le nostre guide ai concorsi, mentre in questa sezione invece, trovate le novità sul mondo del lavoro.

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