Facciamo chiarezza sui casi di sospensione, revoca e decadenza dell’Assegno di Inclusione (ADI).
Si tratta infatti di ipotesi diverse tra di loro, che comportano in tutti i casi il mancato pagamento degli importi spettanti.
In questa guida chiara e dettagliata facciamo il punto su cause e conseguenza, anche alla luce delle ultime indicazioni fornite dall’INPS.
Indice:
DIFFERENZE TRA SOSPENSIONE, REVOCA E DECADENZA ASSEGNO DI INCLUSIONE
A chiarire le differenze e quando e perché scatta la sospensione, revoca o decadenza dell’Assegno di Inclusione è stata la Circolare n.105 del 16-12-2023 che, in questo senso, contiene la disciplina di riferimento, valida anche nel 2025.
Nel dettaglio:
- LA SOSPENSIONE dell’Assegno di Inclusione comporta l’interruzione dell’erogazione della prestazione al verificarsi di un determinato evento e la ripresa dei pagamenti al venir meno dell’evento che ho prodotto la sospensione.
Come chiarito anche da INPS nella Circolare n.105 del 16-12-2023, la sospensione dell’Assegno di Inclusione scatta nei casi in cui il soggetto beneficiario sia interessato da:
- misura cautelare personale;
- provvedimenti non definitivi di condanna;
- latitanza o nel caso in cui si sia sottratto volontariamente all’esecuzione della pena;
- non ottemperanza agli obblighi di presentazione ai servizi competenti;
- accettazione offerta lavoro da 1 a 6 mesi, ovvero il beneficiario ha trovato lavoro e non ha più bisogno del sostegno economico previsto.
- LA REVOCA dell’Assegno di Inclusione comporta il venir meno del diritto alla prestazione dalla data della domanda con conseguente obbligo di restituzione da parte del beneficiario di tutti gli importi indebitamente percepiti. In questo caso, quindi, opera retroattivamente.
La revoca dell’Assegno di Inclusione viene disposta per dichiarazioni omesse o mendaci nella domanda del beneficio oppure nelle successive comunicazioni obbligatorie relative a variazioni del reddito, del patrimonio, della composizione del nucleo familiare.
Quindi nel caso in cui si dichiari il falso oppure se vengono meno i requisiti indispensabili per ottenere l’Assegno di inclusione (es. cambia la composizione del nucleo familiare e non si rispettano più i requisiti per l’ADE), viene revocato il beneficio.
- LA DECADENZA dell’Assegno di Inclusione comporta il venir meno dell’erogazione della prestazione dal momento del verificarsi dell’evento che l’ha causata. Pertanto, se la decadenza è applicata contestualmente all’evento non vi saranno prestazioni indebite da recuperare. Se, invece, la decadenza è applicata in un momento successivo al verificarsi dell’evento si dovrà procedere al recupero di quanto indebitamento percepito dal beneficiario dalla data dell’evento fino all’ultimo pagamento.
La decadenza dell’Assegno di Inclusione si verifica nei casi di:
- Condanna in via definitiva del beneficiario per reati con pena non inferiore a un anno;
- Patteggiamento ai sensi dell’art. 444 c.p.p., in deroga all’art. 445, comma 1-bis, c.p.p.;
- Mancata sottoscrizione Patto per l’inclusione o patto di servizio personalizzato;
- Assenza ingiustificata a iniziative formative o altra iniziativa di politica attiva;
- Mancata accettazione di un’offerta di lavoro per i componenti del nucleo attivabili;
- Mancate o false comunicazioni che influirebbero sulla prestazione, nonché mancata presentazione di una DSU aggiornata in caso di variazione nucleo.
L’Assegno di Inclusione decade anche se:
- un componente del nucleo non si presenta presso i servizi sociali o il servizio per il lavoro competente senza giustificato motivo e quindi non attiva il Patto per il lavoro per l’Assegno di Inclusione sociale;
- un membro del nucleo viene trovato, nel corso di attività ispettive, a svolgere attività di lavoro senza aver provveduto alle prescritte comunicazioni.
Nella nostra guida su offerte di lavoro e compatibilità con Assegno di inclusione vi spieghiamo quando si può continuare a lavorare e quando, invece, l’attività comporta il venir meno della prestazione.
NOVITÀ 2025
A partire da Luglio 2025, l’Assegno di Inclusione viene sospeso per chi lo ha ricevuto dalla mensilità di gennaio 2024 e non rinnova la domanda.
Lo hanno annunciato INPS con il Messaggio n. 2052 del 27 Giugno 2025, confermando che i beneficiari percepiranno il diciottesimo e ultimo pagamento nel mese di Giugno 2025.
L’Istituto invierà un SMS ai beneficiari che raggiungono il termine, con le indicazioni per la presentazione della domanda di rinnovo, con questo testo: “Hai percepito le 18 mensilità di ADI. Per riprendere a ricevere la prestazione, potrai presentare una nuova domanda dal prossimo mese”.
Per semplificare il processo di presentazione della domanda di rinnovo, i nuclei familiari che non hanno subito variazioni nella loro composizione rispetto alla precedente domanda non dovranno iscriversi nuovamente al SIISL, né sottoscrivere un nuovo Patto per il lavoro per l’Assegno di Inclusione sociale.
Il modello di domanda, rimasto invariato, può inoltre essere presentato da qualsiasi componente maggiorenne del nucleo. Nel caso di cambiamenti nel nucleo familiare, invece, dopo la presentazione della domanda dovrà essere seguita la procedura ordinaria di iscrizione al SIISL e di sottoscrizione del PAD nucleo.
QUANDO L’ADI PUÒ ESSERE RICHIESTO DI NUOVO E QUANDO NO
Possono ripresentare domanda da luglio 2025 i beneficiari che hanno ricevuto l’Assegno di Inclusione dalla mensilità di gennaio 2024 e hanno percepito il diciottesimo e ultimo pagamento. Una volta rinnovata la richiesta, seguendo le istruzioni riportate in questa guida, se tutto va a buon fine, la misura avrà una durata massima di 12 mesi.
Nei casi invece di condanna definitiva nonché di applicazione con provvedimento definitivo di una
misura di prevenzione da parte dell’autorità giudiziaria per i reati indicati all’articolo 8 commi 1 e
2 del decreto- legge n.48/2023, il beneficio non può essere nuovamente richiesto prima che
siano decorsi 10 anni dalla definitività della sentenza, o dalla revoca, o dalla perdita o cessazione degli effetti del decreto di applicazione della misura di prevenzione.
LA GUIDA ALL’ASSEGNO DI INCLUSIONE (ADI)
Mettiamo a vostra disposizione la Assegno di Inclusione in cui spieghiamo cos’è l’ADI, come funziona, a chi spetta e tutte le regole che lo disciplinano.
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- Carta di inclusione: che cos’è, a chi spetta e come funziona.
- Esonero contributivo per assunzioni beneficiari di ADI e SFL.
- Assegno di inclusione over 67, cos’è e come funziona.
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ALTRI APPROFONDIMENTI E AGGIORNAMENTI
Vi consigliamo la lettura dell’approfondimento sul reddito alimentare, misura per contrastare la povertà. Da leggere poi, la guida sulla carta risparmio spesa o carta dedicata a te, destinata alle famiglie a basso reddito.
A vostra disposizione anche l’elenco aggiornato dei bonus per chi ha un ISEE basso e quello completo degli aiuti alle famiglie in difficoltà con reddito basso.
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