Domanda Assegno di inclusione sospesa o respinta: cosa fare

La guida alla procedura da seguire nei casi in cui la domanda per l’Assegno di Inclusione risulti sospesa oppure respinta. Ecco le istruzioni INPS

domanda, online

L’INPS ha chiarito cosa fare nel caso di domanda Assegno di Inclusione sospesa o respinta.

Per coloro che hanno presentato richiesta entro il 31 gennaio 2024, è possibile verificare lo stato della domanda, che può essere accolta, respinta, in evidenza o sospesa per ulteriori verifiche.

Se le domande risultano respinte o sospese, allora ci sono tutta una serie di informazioni da verificare e passaggi da effettuare per confermare le situazioni di svantaggio o di disabilità che danno diritto al sostegno.

In questa guida vi spieghiamo cosa fare in caso di domanda Assegno di Inclusione sospesa o respinta, seguendo passo passo le indicazioni fornite da INPS.

VERIFICA STATUS DOMANDA ASSEGNO DI INCLUSIONE

Dopo aver presentato richiesta per l’Assegno di inclusione, il beneficiario può procedere con la verifica dello status della propria domanda, accedendo alla propria area personale INPS – da questa pagina – e utilizzando le credenziali SPID o Carta Nazionale dei Servizi oppure la Carta di Identità Elettronica.

Dopo i controlli INPS, la domanda può risultare:

  • accolta – in tal caso, la domanda è andata a buon fine e l’importo viene accreditato sulla Carta di inclusione intestata al richiedente la prestazione;

  • sospesa – in tali casi le domande risultano “sospese” dopo che il sistema riscontra discordanza tra quanto dichiarato in DSU dal nucleo familiare e i dati presenti nell’anagrafe nazionale popolazione residente (ANPR);

  • respinta – in tal caso vuol dire che a seguito dell’istruttoria le domande risultano prive di alcuni requisiti previsti dalla norma;

  • “evidenza” – in tali casi significa che le domande ADI hanno necessità di un supplemento istruttorio. INPS, nel Messaggio n. 684 del 14-02-2024 spiega che sono poste in stato “evidenza” e potranno essere gestite dalle Strutture territoriali le domande la cui attestazione ISEE presenta omissioni o difformità, a seguito dei controlli automatizzati effettuati da Agenzia delle Entrate.

Scopriamo cosa fare allora per ricevere l’importo spettante nelle ipotesi in cui la domanda non viene accolta.

COSA FARE IN CASO DI DOMANDA ADI SOSPESA

Come spiegato nel Messaggio n. 684 del 14-02-2024, nel caso di domanda ADI sospesa dal sistema, spetta alla Sede INPS competente accertare la correttezza di quanto dichiarato nella DSU da chi ha fatto richiesta. Ai potenziali beneficiari, quindi, in questi casi non resta altro che aspettare.

All’esito delle verifiche l’operatore INPS, poi, può:

  • confermare la discordanza della DSU rispetto all’ISEE e contrassegnare la domanda ADI come “respinta”;

  • annullare la sospensione se risulta veridicità (ai fini ISEE), consentendo il completamento favorevole dell’istruttoria.

Le domande assoggettate al controllo preventivo saranno comunque automaticamente elaborate, decorsi 60 giorni dall’inizio della sospensione, in assenza di conferma della discordanza da parte dell’operatore di sede.

COSA FARE IN CASO DI DOMANDA ADI RESPINTA

Nel caso di domanda Assegno di inclusione respinta, come spiegato da INPS nel Messaggio n. 684 del 14-02-2024, gli interessati possono:

  • consultare la causa. A partire dal 27 febbraio 2024, sarà anche disponibile il dettaglio delle specifiche cause di respinta;

  • presentare una richiesta di riesame motivata presso la sede territoriale competente dell’INPS entro 30 giorni dalla comunicazione dell’esito;

  • avviare un ricorso giudiziario.

COSA FARE IN CASO DI DOMANDA ADI IN “EVIDENZA”

Infine, nel caso la domanda ADI risulti in lo stato “evidenza”, ovvero se l’ISEE presenta omissioni e difformità, l’interessato deve, nel termine di 60 giorni:

  • presentare i documenti giustificativi delle omissioni  difformità dimostrando che sono idonei a giustificare le incongruenze;

oppure:

  • rettificare, in caso di errore, l’attestazione ISEE e presentare una nuova DSU per sanare eventuali omissioni e difformità.

Solo così INPS sblocca la domanda dell’Assegno di Inclusione positivamente ai fini della prosecuzione dell’istruttoria. Se, diversamente, nel termine di 60 giorni, l’utente non ha presentato alcun documento giustificativo, né ha rettificato l’attestazione ISEE o presentato una nuova DSU, oppure i documenti presentati non sono idonei a giustificare le omissioni e difformità, la domanda viene respinta, l’attività istruttoria completata con esito negativo e non sarà più possibile completare il percorso d’inclusione sociale o di attivazione lavorativa.

CASI DI REVOCA O DECADENZA DOMANDE ADI

Per completezza, va specificato che le domande ADI possono presentare anche lo stato “revocate” o “decadute”. Come si legge nella tabella riepilogativa INPS:

  • la domanda risulta “revocata” a seguito di successiva verifica dell’assenza dei requisiti, già in fase di presentazione domanda;

  • la domanda risulta “decaduta” dopo la verifica del venir meno dei requisiti in corso di erogazione della misura.

In entrambi i casi, per poter ricevere l’Assegno di inclusione, è possibile richiedere il riesame e aspettare l’esito dopo aver preso visione delle motivazioni e le cause di respingimento.

COME PRESENTARE DOMANDA PER OTTENERE L’ASSEGNO DI INCLUSIONE

Ricordiamo che la domanda per ottenere l’Assegno di Inclusione, come spieghiamo in questa guida, può essere presentata alternativamente tramite:


  • patronati e Centri di Assistenza Fiscale.

Il richiedente deve poi sottoscrivere un Patto di attivazione digitale (PAD) – come spiegato in questo approfondimento – all’interno del Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa (SIISL). Hanno diritto all’Assegno di inclusione i nuclei familiari che hanno al loro interno almeno un disabile, o un minore, o un anziano con più di 60 anni o chi è in situazioni svantaggiate, come chiarito nel nostro approfondimento.

LA GUIDA ALL’ASSEGNO DI INCLUSIONE 2024

Per un approfondimento più completo vi consigliamo di leggere la guida sull’Assegno di Inclusione che è estremamente chiara e dettagliata.

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ALTRI APPROFONDIMENTI E AGGIORNAMENTI

Da leggere anche l’articolo sui pagamenti dell’Assegno di Inclusione 2024.

Vi consigliamo la lettura dell’approfondimento sul reddito alimentare, misura per contrastare la povertà e la guida sulla carta risparmio spesa, destinata alle famiglie a basso reddito.

Infine, vi invitiamo a scoprire nell’apposita sezione tutte le notizie su nuovi bonus e aiuti per le famiglie e lavoratori.

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di Valeria C.
Giornalista, esperta di leggi, politica e lavoro pubblico.
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