Progetti Utili alla Collettività (PUC) per beneficiari ADI e SFL: cosa sono e come funzionano

La guida sui Progetti Utili alla Collettività (PUC) per i beneficiari ADI e SFL. Ecco come funzionano, come partecipare e quando sono obbligatori

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Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto con il quale il Governo ha approvato le disposizioni sui Progetti Utili alla Collettività (PUC) rivolti ai beneficiari ADI e SFL.

Per accedere all’Assegno di Inclusione e al Supporto per la Formazione e il Lavoro, infatti, è richiesta la partecipazione a percorsi di formazione o di pubblica utilità che possono includere i PUC, messi a disposizione dai Comuni o da altri enti.

Si tratta di progetti in ambito culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni.

In questo articolo vi spieghiamo cosa sono e come funzionano i Progetti Utili alla Collettività (PUC) per beneficiari ADI e SFL.

COSA SONO I PROGETTI PUC

I PUC sono Progetti Utili per la Collettività a titolarità dei Comuni o di altre Amministrazioni Pubbliche convenzionate con i Comuni che possono coinvolgere i beneficiari ADI e SFL.

Si svolgono in ambito culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni e sono stati inseriti tra i progetti a cui i beneficiari ADI o SFL possono partecipare, nell’ambito del percorso personalizzato necessario all’erogazione dei benefici stessi.

In pratica, in cambio del supporto economico, i titolari di ADI o SFL garantiscono il loro aiuto con azioni e attività utili per la collettività.

Questi progetti possono svolgersi presso il Comune di residenza o, previo accordo, presso altri Comuni facenti capo allo stesso Ambito Territoriale.

A disciplinare i PUC sono il Decreto 15 dicembre 2023, n. 156 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.14 del 18-01-2024 e il regolamento allegato. Vediamo i dettagli su come funzionano i Progetti Utili Collettività (PUC) per i beneficiari ADI e SFL e a chi si rivolgono.

CHI DEVE PARTECIPARE AI PUC

I Progetti Utili Collettività (PUC) si rivolgono ai beneficiari ADI o SFL. In particolare:

  • i beneficiari dell’Assegno di Inclusione che sottoscrivono solo il Patto di inclusione, con i servizi sociali a loro carico, o anche il Patto di servizio personalizzato, gestito dai Centri per l’impiego per l’inserimento lavorativo, possono partecipare volontariamente alle attività dei PUC. La partecipazione è facoltativa anche per i membri del nucleo beneficiario dall’ADI, i quali possono aderire coordinati con i servizi sociali dei Comuni o Ambiti Territoriali Sociali;

  • i beneficiari del Supporto per la Formazione e il Lavoro, come previsto dal Decreto Lavoro convertito in Legge hanno invece l’obbligo di partecipare. Nello specifico, dopo la presentazione della domanda, il richiedente deve registrarsi sul Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale (SIISL), sottoscrivere un Patto di Attivazione Digitale (PAD) e autorizzare la trasmissione dei dati ai Centri per l’Impiego, Agenzie per il Lavoro e altri enti di intermediazione. Una volta verificata positivamente la richiesta, il richiedente firma il Patto di Servizio Personalizzato presso il servizio per il lavoro competente. Questo patto può includere l’adesione ai servizi al lavoro, ai percorsi formativi o la partecipazione ai PUC. La mancata partecipazione senza giustificato motivo comporta la decadenza.

Va detto che l’obbligo di adesione al percorso personalizzato non si applica a persone con disabilità, età superiore a 60 anni o coinvolte in percorsi di protezione legati alla violenza di genere.

COME FUNZIONANO I PUC

I PUC sono gestiti dal Comune o da un’altra amministrazione pubblica convenzionata, con la possibilità di coinvolgere enti del Terzo Settore.

Gli Enti responsabili devono rendere disponibile un “catalogo” mensile dei progetti e delle attività di volontariato tramite la Piattaforma GEPI. Questo catalogo deve essere aggiornato regolarmente.

Quindi i beneficiari di ADI e SFL accedono alle proposte tramite la piattaforma e possibili abbinamenti (tra i posti disponibili e i beneficiari) possono essere comunicati dagli operatori sociali dei Comuni, sempre online attraverso la piattaforma GEPI.

Per ogni progetto, viene istituito un registro. Le presenze vengono registrate giornalmente e la verifica è responsabilità del Comune o dell’Amministrazione titolare del PUC. L’attestazione delle presenze è necessaria anche per finalità di monitoraggio e in caso di denuncia di infortunio a INAIL.

Il Ministero chiarisce che le attività svolte nei PUC sono gratuite e non costituiscono lavoro subordinato o parasubordinato, né instaurano un rapporto di pubblico impiego. Solo partecipazione ai PUC nell’ambito del Supporto alla formazione e al lavoro garantisce un beneficio economico ma sotto forma di indennità di partecipazione.

QUANTO DURANO I PUC

Gli impegni previsti dai PUC sono compatibili con le altre attività svolte dal beneficiario, con un impegno settimanale non inferiore a 8 ore e fino a un massimo di 16 ore, previo accordo. Le attività possono essere distribuite su giorni o periodi diversi, con l’obbligo del totale delle ore previste nel mese.

COSA POSSONO FARE I PUC

Cosa si può fare aderendo ai PUC? Cioè, cosa prevedono questi progetti? La norma prevede diverse esperienze ed iniziative nel contesto dei PUC. A titolo esemplificativo, queste includono:

  • attività culturali come la gestione di eventi, biblioteche, e supporto a manifestazioni;

  • nel settore sociale, si contemplano servizi di supporto domiciliare agli anziani, accompagnamento a servizi sanitari, piccole manutenzioni domestiche, e organizzazione di attività per anziani;

  • nell’ambito artistico, ci sono proposte per la gestione di mostre e strutture museali, con attività di catalogazione e supporto alle visite guidate;

  • per l’ambiente, si prevedono attività di sensibilizzazione, riqualificazione di aree verdi, e gestione di eventi di educazione ambientale;

  • nel settore formativo, si propone il supporto a corsi e doposcuola;

  • nell’ambito della tutela dei beni comuni, sono previste attività come la manutenzione di giochi nei parchi e la pulizia di aree pubbliche.

I PUC potranno includere anche attività di interesse generale per scopi civici e solidaristici, conformi al Codice del Terzo Settore. Le iniziative devono abbracciare diversi settori della vita comunitaria e non limitarsi a un singolo ambito, garantendo il coinvolgimento di Enti Pubblici e Soggetti del Terzo Settore.

QUANDO PARTONO I PUC

Con l’entrata in vigore, dal 19 gennaio 2024, del Decreto n. 156 che disciplina i progetti utili alla collettività, per i Comuni e gli Enti preposti è già possibile attivare i PUC. Quindi, tutti gli Enti territoriali o di ambito potranno attivare questi progetti per i beneficiari dell’Assegno di Inclusione o del Supporto per la Formazione e il Lavoro. Saranno i servizi sociali o gli Enti preposti a rendere note queste possibilità ai beneficiari ADI o SFL, come spieghiamo in questa guida.

RIFERIMENTI NORMATIVI

LA GUIDA ADI E SFL

Vi invitiamo a leggere la guida in cui vi spieghiamo cos’è l’Assegno di Inclusione, come funziona, a chi spetta e tutte le regole sul suo funzionamento. Inoltre, vi consigliamo l’articolo in cui vi spieghiamo i dettagli su come funziona il Supporto per la Formazione e il Lavoro.

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di Valeria C.
Giornalista, esperta di leggi, politica e lavoro pubblico.
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