INPS chiarisce quali sono i limiti di reddito per l’invalidità civile nel 2024 e tutti i dettagli sulle regole da seguire per ottenere il beneficio o continuare a riceverlo.
In sostanza, l’invalidità civile e l’assegno sociale sono prestazioni assistenziali collegate al reddito e chi non rispetta gli obblighi di comunicazione previsti dalla Legge, rischia la revoca del sussidio.
In questa guida vi illustriamo i limiti di reddito 2024 per l’invalidità civile e quali sono gli obblighi che i destinatari devono rispettare.
Indice:
COSA SONO I LIMITI DI REDDITO PER INVALIDITÀ CIVILE
I cosiddetti “limiti di reddito per l’invalidità civile” sono i massimali reddituali entro cui si ha diritto a percepire le prestazioni assistenziali di invalidità civile e l’assegno sociale. L’INPS nella Circolare n. 1 del 02-01-2024 ha chiarito che le prestazioni assistenziali di invalidità civile e l’assegno sociale sono direttamente collegate al reddito.
Vengono dunque corrisposte nel caso in cui il soggetto beneficiario dimostri di possedere un reddito inferiore al limite previsto dalla legge. Con la Circolare n. 1 del 02-01-2024 INPS ha chiarito anche quali sono i limiti di reddito fissati nel 2024.
Ma quali sono gli obblighi da rispettare per continuare a beneficiare delle prestazioni assistenziali di invalidità civile e dell’assegno sociale? Vediamoli insieme.
QUALI SONO I LIMITI DI REDDITO INVALIDITÀ CIVILE 2024
Secondo quanto ribadito nella Circolare n. 1 del 02-01-2024, l’INPS ha comunicato gli importi per il 2024, validi dal 1° Gennaio, delle pensioni e delle prestazioni destinate agli invalidi civili, i quali sono stati adeguati in base all’andamento del costo della vita.
Inoltre, i limiti di reddito per il diritto alle pensioni in favore dei mutilati, invalidi civili totali, ciechi civili e sordomuti, sono aumentati dell’8,6% rispetto all’anno 2023.
Che reddito bisogna avere per non perdere l’assegno di invalidità? La Circolare n. 1 del 02-01-2024 dell’INPS definisce gli importi e limiti di reddito per assegni e pensioni di invalidità civile per il 2024:
- ciechi civili assoluti: assegno di 360,48 euro e limite di reddito 19.461,12 euro. Nel caso di ciechi civili assoluti, ma ricoverati, allora l’assegno è pari a 333,33 euro e il limite di reddito è di 19.461,12 euro. Invece, in caso di ciechi civili parziali, l’assegno è di 360,48 euro e il limite di reddito è 19.461,12 euro;
- invalidi civili totali: assegno di 333,33 euro e limite di reddito 19.461,12 euro;
- sordomuti: assegno di 333,33 euro e limite di reddito 19.461,12 euro;
- invalidi civili parziali: assegno di 333,33 euro e limite di reddito 5.725,46 euro;
- indennità mensile frequenza invalidi minori: assegno di 333,33 euro e limite di reddito 5.725,46 euro;
- indennità accompagnamento ciechi civili assoluti: l’assegno è di 978,50 euro e non c’è nessun limite di reddito. Nel caso dell’indennità di accompagnamento per invalidi civili totali e minori, l’assegno di 531,76 euro e nessun limite di reddito. Invece, l’indennità di comunicazione per i sordomuti prevede un assegno di 263,19 e nessun limite di reddito, mentre quella speciale ciechi ventesimisti, è pari a 221,20 euro al mese e nessun limite di reddito;
- lavoratori con drepanocitosi o talassemia major: assegno 598,61 euro e nessun limite di reddito.
OBBLIGHI DEI BENEFICIARI
Per garantire la verifica e il rispetto dei limiti di reddito per l’invalidità civile e per l’assegno sociale, la Legge non solo stabilisce un massimale, ma impone anche ai soggetti beneficiari di comunicare all’INPS la propria situazione reddituale.
A stabilirlo è l’articolo 35, comma 10-bis, del Decreto Legge 30 dicembre 2008, n. 207, convertito, con modificazioni, dalla Legge 27 febbraio 2009, n. 14. Ciò vale quanto i beneficiari non sono tenuti a presentare la dichiarazione dei redditi all’Amministrazione finanziaria, ovvero non la comunicano integralmente.
PRESTAZIONI CON COMUNICAZIONE OBBLIGATORIA
Gli obblighi di comunicazione della propria situazione reddituale valgono, nello specifico, per le seguenti prestazioni:
- pensione di inabilità, di cui all’articolo 12 della Legge 30 marzo 1971, n. 118;
- assegno mensile di assistenza, di cui all’articolo 13 della Legge n. 118 del 1971;
- pensione ai ciechi civili, di cui alla Legge 27 maggio 1970, n. 382;
- assegno sociale, di cui all’articolo 3, comma 6, della Legge 8 agosto 1995, n. 335 e all’articolo 19 della Legge n. 118 del 1971;
- pensione ai sordi, di cui all’articolo 1 della Legge 26 maggio 1970, n. 381.
COME COMUNICARE I LIMITI DI REDDITO INVALIDITÀ CIVILE
Per comunicare il reddito è necessario presentare all’INPS, in sede di domanda, la propria dichiarazione reddituale annua. In caso di mancata presentazione, si rischia lo stop alla prestazione assistenziale connessa, appunto, al reddito.
Tutte le comunicazioni di preavviso, di sospensione e di successiva revoca delle prestazioni assistenziali di invalidità civile e dell’assegno sociale avverranno tramite lettera raccomandata con avviso di ricevimento, da parte di INPS. L’interessato potrà operare la necessaria ricostituzione reddituale:
- direttamente online, accedendo all’area personale MyINPS del sito INPS con Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID) almeno di livello 2, Carta Nazionale dei Servizi (CNS) o Carta d’identità Elettronica (CIE). Dovrà poi seguire il percorso “Home” > “Prestazioni e servizi” > “Servizi” > “Domanda di Prestazioni pensionistiche: Pensione, Ricostituzione, Ratei maturati e non riscossi, Certificazione del diritto a pensione” > “Variazione prestazione pensionistica”, attivando il successivo sottomenu: “Ricostituzioni/Supplementi” > “Ricostituzione pensione” > “Reddituale” > “Per sospensione art. 35 comma 10 bis D.L. 207/2008”;
- tramite gli Istituti di Patronato o altri soggetti abilitati all’intermediazione con l’Istituto.
COSA SUCCEDE A CHI NON RISPETTA GLI OBBLIGHI
Come specificato dall’ INPS nel Messaggio n° 3350 del 12-09-2022 (valida anche nel 2024), i soggetti che sono inadempienti rispetto agli obblighi di comunicazione dei redditi, ricevono un sollecito dall’Istituto. Se non danno riscontro a tale sollecito, gli interessati ricevono dall’INPS via raccomandata:
- sospensione della prestazione assistenziale;
- successiva revoca delle prestazioni assistenziali di invalidità civile e dell’assegno sociale.
QUANDO L’INPS TOGLIE LA PENSIONE DI INVALIDITÀ
La revoca della prestazione di invalidità avviene se l’interessato non dà riscontro all’INPS sulle variazioni della sua situazione reddituale, come richiesto dall’Istituto a seguito di controlli e verifiche. Ma vediamo insieme quali sono i casi di revoca della pensione di invalidità.
QUANDO L’INPS REVOCA LA PENSIONE DI INVALIDITÀ
In linea generale, l’INPS revoca la pensione di invalidità:
- se si supera l’età stabilita, ossia i 67 anni;
- se si supera il limite di reddito consentito;
- se si svolge un’attività lavorativa che genera un guadagno superiore al reddito permesso;
- se, dopo una visita di accertamento, la commissione INPS certifica che non si soddisfa più il requisito minimo richiesto per ottenere il beneficio.
Tali misure sono adottate per prevenire l’abuso del sistema da parte di individui che cercano di ottenere indebitamente la pensione di invalidità, un problema noto come “falsi invalidi”.
Nel primo caso, è bene chiarirlo, se il richiedente raggiunge l’età di 67 anni o ha già superato questa soglia, non avrà diritto alla pensione di invalidità, ma potrà accedere alla pensione sociale o assegno sociale.
INCREMENTO AL MILIONE
Gli invalidi civili, i ciechi civili e i sordomuti infra-sessantacinquenni hanno diritto anche a una maggiorazione a pari a 10,33 euro mensili a patto che non superino i seguenti limiti di reddito:
- 7.081,62 euro (pensionato solo);
- 14.863,55 euro (pensionato coniugato).
Inoltre la sentenza della Corte Costituzionale numero 152 del 23 giugno 2020 ha ordinato un ulteriore maggiorazione detta “incremento al milione” pari a euro 417,71 euro che spetta a invalidi civili totali, sordomuti e ciechi totali:
- se il beneficiario non è coniugato deve possedere redditi propri non superiori a 9.555,65 euro;
- il beneficiario coniugato (non effettivamente e legalmente separato) deve possedere invece, redditi propri di importo non superiore a 9.555,65 euro e redditi cumulati con quello del coniuge di importo annuo non superiore a 16.502,98 euro.
RIFERIMENTI NORMATIVI E DI PRASSI
- Messaggio n° 3350 del 12-09-2022 (Pdf 105 Kb);
- Circolare n. 1 del 02-01-2024 (Pdf 2 Mb) e tabelle ufficiali (Pdf 928 Kb).
ALTRI APPROFONDIMENTI E AGGIORNAMENTI
Vi consigliamo la guida su come presentare domanda per invalidità civile, nonché il nostro articolo che riassume tutti gli aiuti per disabili attivi. Interessante anche l’approfondimento su disability card e quello sui vantaggi e gli sconti per le categorie protette.
A vostra disposizione anche il nostro approfondimento sulla procedura per il passaggio da minorenni a maggiorenni in caso di invalidità civile.
Non perdetevi, poi, la guida al Bonus grandi invalidi ancora attivo. Per approfondire, vi rimandiamo al nostro articolo che riassume tutte le novità sulla riforma invalidità civile 2024 e a quello sul bonus caregiver 2024.
Inoltre, vi invitiamo a visitare questa pagina per tutte le informazioni sul collocamento mirato dei disabili. Ci sono anche novità per i lavoratori fragili, come vi spieghiamo in questa guida. Non dimentichiamo che dal 1° Gennaio 2024 è entrato in vigore anche l’Assegno di inclusione.
A vostra disposizione infine la guida al bonus acquisto auto per disabili nel 2024.
In questa sezione trovate le novità sugli aiuti alle persone.
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Complimenti per quello che fate per tenerci informati… nessuno però, scusate l’ignoranza, dice se il tetto di reddito, nel mio caso, 5,391,00 euro annuì si intende al netto del guadagno o se è il lordo della busta paga…grazie se vorreste rispondermi…
Salve, gli importi sono al lordo come specificato nella Circolare INPS citata nell’articolo.