Bonus PMI Mezzogiorno: cos’è, a chi spetta, come funziona

È ancora attivo il bonus per le PMI del Mezzogiorno che aiuta le piccole e medie imprese del centro Sud a rilanciare la loro produttività

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È ancora possibile presentare domanda per il bonus PMI Mezzogiorno per gli investimenti imprenditoriali innovativi nel Centro Sud Italia.

Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy ha rilanciato per la misura, per tutto l’anno 2024, il fondo da 356 milioni di euro aggiuntivi ai primi 400 milioni dello scorso anno.

La misura “Investimenti sostenibili 4.0” per il Sud mira a rafforzare la crescita sostenibile e la competitività delle PMI dei territori delle Regioni del Mezzogiorno.

In questo articolo vi spieghiamo in modo chiaro e dettagliato cos’è, come funziona e a chi si rivolge il bonus PMI Mezzogiorno 2024.

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COS’È IL BONUS PMI MEZZOGIORNO

Il bonus PMI Mezzogiorno è un incentivo valido per gli investimenti imprenditoriali innovativi realizzati da imprese del centro sud Italia che copre fino al 75% dalle spese ritenute ammissibili, con un finanziamento agevolato o un contributo. Le Regioni coinvolte sono: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna.

Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso lo aveva istituito con il DM 15 Maggio 2023 con un iniziale stanziamento di 400 milioni di euro dal Programma Nazionale “Ricerca, Innovazione e Competitività per la transizione verde e digitale 2021-2027” (PN RIC 2021-2027). Poi, con il Decreto ministeriale del 16 Febbraio 2024, il Ministero ha assegnato alla misura delle risorse aggiuntive per 356.488.426,61 euro.

Le domande per ottenere al bonus, come spiegato nel Decreto direttoriale 29 Agosto 2023, possono essere presentate fino ad esaurimento delle risorse disponibili e lo sportello risulta tuttora aperto.

COME PRESENTARE DOMANDA PER IL BONUS PMI SUD

Le domande di accesso al bonus PMI Mezzogiorno devono essere presentate, esclusivamente per via telematica, attraverso la procedura informatica accessibile nell’apposita sezione “Investimenti sostenibili 4.0 – PN RIC 2021-2027” disponibile da questa pagina sul sito di Invitalia.

L’accesso alla procedura informatica per le domande del bonus PMI Mezzogiorno:


  • è riservato al rappresentante legale dell’impresa proponente, come risultante dal relativo certificato camerale. È possibile conferire ad altri soggetti delegati il potere di rappresentanza per la presentazione delle domande di accesso alle agevolazioni.

In questa sezione è pubblicata, inoltre, la necessaria modulistica. Vale la pena specificare che:

  • ciascuna impresa proponente può presentare una sola domanda di agevolazione, fatta salva la possibilità di presentarne una nuova in caso di rigetto dell’istanza in esito alla relativa istruttoria;

  • le domande di agevolazione pervenute sono ammesse alla fase istruttoria sulla base dell’ordine cronologico giornaliero di presentazione;

  • le domande presentate nello stesso giorno sono, a tal fine, considerate come pervenute nello stesso momento, indipendentemente dall’ora e dal minuto di presentazione.

Qualora le risorse residue disponibili non consentano l’accoglimento integrale delle domande presentate nello stesso giorno, le domande stesse sono ammesse all’istruttoria in base alla posizione assunta nell’ambito di una specifica graduatoria di merito fino a esaurimento della dotazione finanziaria.

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SCADENZA

La misura procedura informatica per le domande di finanziamento agevolato PMI per il Sud sarà chiusa quando le risorse disponibili saranno esaurite. Nel caso, vi faremo sapere.

Vediamo ora come funziona il bonus PMI Mezzogiorno, a quanto ammonta e a chi si rivolge il bonus PMI Mezzogiorno.

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A CHI SPETTA

Il bonus PMI Mezzogiorno spetta alle micro, piccole e medie imprese (PMI) che alla data di presentazione della domanda devono:

  • essere regolarmente costituite, iscritte e attive nel Registro delle imprese;

  • essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione volontaria e non essere sottoposte a procedure concorsuali;

  • devono dimostrare la disponibilità dell’unità produttiva oggetto del programma di investimento nei territori delle Regioni meno sviluppate, alla data di presentazione della prima richiesta di erogazione dell’agevolazione. Le Regioni sono Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna;

  • non essere già in difficoltà al 31 dicembre 2019, fatte salve le deroghe previste per le microimprese e piccole imprese dalla disciplina in materia di aiuti di Stato di riferimento;

  • trovarsi in regime di contabilità ordinaria e disporre di almeno due bilanci approvati e depositati presso il Registro delle imprese ovvero aver presentato, nel caso di imprese individuali e società di persone, almeno due dichiarazioni dei redditi;

  • essere in regola con le disposizioni vigenti in materia di normativa edilizia e urbanistica, del lavoro, della prevenzione degli infortuni e della salvaguardia dell’ambiente ed essere in regola in relazione agli obblighi contributivi;

  • aver restituito somme dovute a seguito di provvedimenti di revoca di agevolazioni concesse dal Ministero;

  • non aver effettuato, nei due anni precedenti la presentazione della domanda, una delocalizzazione verso l’unità produttiva oggetto dell’investimento;

  • non trovarsi in una delle situazioni di esclusione previste dall’articolo 5, comma 2, del DM 15 Maggio 2023.

Sono ammesse ai finanziamenti solo PMI che operano in:

  • attività manifatturiere, ad eccezione delle attività connesse ad alcuni settori caratterizzati da limitazioni derivanti dalle disposizioni europee di riferimento (siderurgia, estrazione del carbone, costruzione navale, fabbricazione delle fibre sintetiche, trasporti e relative infrastrutture, produzione e distribuzione di energia, nonché delle relative infrastrutture) o a programmi di investimento che, arrecando un danno significativo agli obiettivi ambientali definiti a livello europeo, non garantiscono il rispetto del principio “DNSH”;

COME FUNZIONA IL BONUS PMI MEZZOGIORNO

Il bonus PMI Mezzogiorno funziona “a domanda“, sulla base di una procedura valutativa con procedimento a sportello. Le agevolazioni del programma “Investimenti sostenibili 4.0” sono concesse come contributo in conto impianti o finanziamento agevolato, a copertura di una percentuale nominale massima delle spese ammissibili pari al 75%. 

In particolare:

  • nel caso di imprese di micro e piccola dimensione, per il 50% dell’ammontare complessivo delle spese ammissibili in forma di contributo in conto impianti e per il 25% delle medesime spese in forma di finanziamento agevolato;

  • nel caso di imprese di media dimensione, per il 40% dell’ammontare complessivo delle spese ammissibili in forma di contributo in conto impianti e per il 35% delle stesse spese in forma di finanziamento agevolato.
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PROGETTI FINANZIABILI

Il bonus sostiene il processo di transizione delle piccole e medie imprese delle Regioni meno sviluppate del Mezzogiorno (Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna), mediante l’incentivazione di investimenti imprenditoriali innovativi e sostenibili, che facciano ampio ricorso alle tecnologie digitali. I programmi di investimento finanziabili devono:

  • prevedere l’utilizzo delle tecnologie abilitanti spiegate nel Decreto attuativo del Piano Transizione 5.0 e l’ammontare di tali spese deve risultare preponderante rispetto al totale dei costi ammissibili del programma;

  • essere diretti all’ampliamento della capacità alla diversificazione della produzione funzionale a ottenere prodotti mai fabbricati in precedenza o al cambiamento fondamentale del processo di produzione di un’unità produttiva esistente ovvero alla realizzazione di una nuova unità produttiva;

  • essere realizzati presso un’unità produttiva localizzata nei territori delle Regioni meno sviluppate del Mezzogiorno (Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna);

  • prevedere spese ammissibili non inferiori complessivamente a 750.000 e non superiori a 5.000.000 euro e, comunque, al 70% del fatturato dell’ultimo bilancio approvato e depositato, ovvero, nel caso di imprese individuali e società di persone, dell’ultima dichiarazione dei redditi;

  • essere avviati successivamente alla presentazione della domanda;

  • prevedere un termine di ultimazione non successivo a 18 mesi dalla data di adozione del provvedimento di concessione delle agevolazioni.

Per i programmi caratterizzati da un particolare contenuto di sostenibilità, sono previsti specifici criteri di valutazione, che consentono all’impresa proponente di conseguire un punteggio aggiuntivo nell’ambito dell’attività di valutazione dell’istanza prevista per l’accesso alle agevolazioni.

Analoghe premialità sono altresì riconosciute per i progetti che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici individuati dall’articolo 9 del Regolamento (UE) n. 2020/852 del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 Giugno 2020. Cioè, per le PMI che abbiano aderito ad un sistema di gestione ambientale o di efficienza energetica o che siano in possesso di una certificazione ambientale di prodotto.

I finanziamenti e i contributi vengono concessi ai sensi e nei limiti di quanto previsto dagli aiuti di Stato come da “Temporary framework“. Scopriamo quali sono le spese ammissibili.

SPESE AMMISSIBILI

Sono ammissibili al bonus PMI Mezzogiorno le spese strettamente funzionali alla realizzazione dei programmi di investimento, relative all’acquisto di nuove immobilizzazioni materiali e immateriali che riguardino:

  • macchinari, impianti e attrezzature;

  • opere murarie, nei limiti del 40% del totale dei costi ammissibili;

  • programmi informatici e licenze correlati all’utilizzo dei beni materiali;

  • acquisizione di certificazioni ambientali.

La misura ammette, inoltre, le spese per i servizi di consulenza. Nello specifico, sono ammesse:

  • le spese per i servizi avanzati di consulenza specialistica relativi all’applicazione di una o più delle tecnologie abilitanti di cui all’allegato 1 del DM 15 Maggio 2023 nei limiti del 5 % dell’importo delle spese ammissibili;

  • le spese relative ai servizi di consulenza diretti alla definizione della diagnosi energetica di cui Decreto Legislativo 4 luglio 2014, n. 102 relativa all’unità produttiva oggetto misure di efficientamento energetico nei limiti del 3% dell’importo complessivo delle spese ammissibili per i soli programmi di cui all’articolo 6, comma 2 lettera b) del DM 15 Maggio 2023.
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A QUANTO AMMONTA IL BONUS PMI MEZZOGIORNO

Il bonus PMI Mezzogiorno è pari massimo al 75% dalle spese ritenute ammissibili per portare a termine i progetti citati. I progetti dovranno essere realizzati nelle regioni del Mezzogiorno e prevedere spese ammissibili:

  • non inferiori complessivamente a 750.000 euro;

  • non superiori a 5.000.000 euro.

Ricordiamo che l’agevolazione è articolata in un contributo e in un finanziamento agevolato.

RIFERIMENTI NORMATIVI

ALTRI APPROFONDIMENTI

Vi consigliamo di leggere anche gli approfondimenti su:

ALTRI AIUTI E AGGIORNAMENTI

Vi consigliamo di leggere la guida sul bonus sud imprese o le novità del Decreto Sud. Per approfondire mettiamo a vostra disposizione anche la guida sul credito d’imposta ZES per le imprese che investono nel Mezzogiorno. Da leggere anche l’articolo su Resto al Sud.

Per conoscere altri aiuti e bonus per lavoratori, famiglie e imprese è possibile consultare le sezioni dedicate agli aiuti alle imprese e agli aiuti alle persone.

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