Il rimborso IRPEF per i dipendenti PA anche quest’anno arriva direttamente sul cedolino paga dei lavoratori statali.
Il rimborso viene erogato a seguito della presentazione del 730, ossia tra Giugno 2025 e Settembre 2025, a seconda di quando viene fatta la dichiarazione dei redditi.
In questo articolo vi spieghiamo cos’è, quando arriva e come funziona il rimborso per i dipendenti della Pubblica Amministrazione.
RIMBORSO IRPEF DIPENDENTI PA, QUANDO SI RICEVE
Il rimborso IRPEF per i dipendenti PA è una restituzione, sotto forma di rimborso di denaro. Si riceve quando il lavoratore che, a seguito di dichiarazione dei redditi, vanta un credito nei confronti dell’Agenzia delle Entrate.
Dopo l’invio del modello 730 del 2025, infatti, è possibile che il contribuente si trovi nella posizione di debito (ovvero deve versare dei soldi al Fisco ed è tenuto a pagare le relative imposte), oppure al contrario potrebbe avere un credito a suo favore.
Questo accade per esempio se ha pagato più tasse del dovuto o se, da un ricalcolo, risultano delle somme che non ha ancora ricevuto (maggiori dell’IRPEF che ha versato). Per cui, di conseguenza, ha diritto al relativo rimborso che, nel caso dei dipendenti, arriva direttamente sul cedolino paga.
QUANDO ARRIVA IL RIMBORSO DEL MODELLO 730 PER I DIPENDENTI PUBBLICI
Il rimborso arriva il mese successivo alla presentazione della dichiarazione dei redditi, ossia tra Maggio e Settembre. Ciò a seconda della data in cui è stata presentata la dichiarazione.
Ovvero, per chi ha presentato il modello 730 entro il 31 Maggio 2025, il rimborso arriverà entro il 15 Giugno. E poi:
- entro il 29 Giugno per chi lo presenta tra il 1° e il 20 Giugno;
- entro il 23 Luglio se l’invio avviene tra il 21 Giugno e il 15 Luglio;
- entro il 15 Settembre per i modelli trasmessi dal 16 Luglio al 31 Agosto;
- entro il 30 Settembre per quelli consegnati nell’ultimo mese utile.
COME FACCIO A SAPERE SE HO DIRITTO AL RIMBORSO IRPEF
I dipendenti pubblici possono sapere se hanno diritto a questa restituzione con le seguenti modalità:
- attraverso il servizio “Cassetto fiscale” dell’Agenzia delle Entrate, accessibile da questa pagina previa autenticazione digitale con credenziali SPID, CNS, CIE o credenziali Entratel;
- con una telefonata ai servizi di assistenza, come illustrato in questa sezione;
- rivolgendosi agli uffici dell’Agenzia delle Entrate, che trovate in questa pagina.
Inoltre, potranno consultare l’arrivo dell’eventuale rimborso sul proprio cedolino NoiPA.
COME RECUPERARE L’IRPEF DIPENDENTI
Il rimborso per i dipendenti PA si recupera direttamente tramite erogazione diretta sul cedolino paga degli statali. Per cui, una volta presentata la dichiarazione dei redditi, sarà l’Ente – che opera come sostituto di imposta – a procedere con accredito diretto della somma.
Se dalla dichiarazione dei redditi (modello Redditi) emerge un credito, si può scegliere, nel quadro RX, se chiedere il rimborso o utilizzarlo in compensazione per il pagamento di altri tributi. I lavoratori dipendenti e i pensionati possono ricevere il rimborso direttamente dal datore di lavoro con la busta paga o dall’ente pensionistico con la pensione.
Per tutti gli altri casi che non rientrano in quelli sopra citati (per esempio se, per errore, è stato duplicato un versamento), è possibile presentare apposita istanza all’ufficio competente in base al proprio domicilio fiscale. Se, invece, riguarda le imposte connesse alla registrazione di atti, devi indirizzarla all’ufficio in cui è stato registrato l’atto.
COSA FARE IN CASO DI RITARDI
Tale somma può arrivare in ritardo per diversi motivi. Se avete dubbi, è consigliabile assicurarsi che tutte le informazioni trasmesse, compreso l’IBAN per il rimborso, siano corrette.
Inoltre, è possibile chiedere chiarimenti all’ufficio risorse umane della Pubblica Amministrazione presso cui si è impiegati o contattare l’Agenzia delle Entrate mediante i canali precedentemente illustrati.
Ricordiamo che gli eventuali rimborsi non erogati vanno in prescrizione entro 10 anni dalla presentazione della dichiarazione dei redditi. Pertanto, è fondamentale agire tempestivamente per evitare di perdere il diritto al rimborso.
A CHI SPETTA
In caso di credito, la compensazione spetta al personale dipendente delle PA italiane, assunti sia a tempo determinato che indeterminato. Ovvero, ai dipendenti di:
- tutte le Amministrazioni dello Stato;
- aziende ed amministrazioni dello Stato ad ordinamento autonomo, le Regioni, le Province, i Comuni, le Comunità montane, loro consorzi e associazioni;
- Enti del Servizio sanitario nazionale;
- istituzioni scolastiche e universitarie;
- Istituti autonomi case popolari (IACP);
- Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura e loro associazioni;
- Enti pubblici non economici nazionali, regionali e locali, le amministrazioni e le loro aziende;
- Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (ARAN);
- Agenzie di cui al Decreto Legislativo 30 Luglio 1999, n. 300.
Il rimborso spetta anche al “personale statale in regime di diritto pubblico”. Cioè:
- magistrati, avvocati e procuratori dello Stato;
- personale militare, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco;
- professori universitari;
- personale delle carriere diplomatica, prefettizia e dirigenziale penitenziaria.
Non spetta ai lavoratori autonomi o che hanno un rapporto di collaborazione con gli Enti pubblici, che sono tenuti a utilizzare invece il Modello Redditi PF (ex Unico).
GUIDA ALLA DICHIARAZIONE DEI REDDITI
Se volete saperne di più, mettiamo a vostra disposizione la guida al modello 730 precompilato del 2025. Per approfondire e capire meglio le differenze, vi consigliamo di leggere inoltre la nostra guida al modello 730 2025 ordinario. Utile anche la guida ai bonus modello 730 2025 che spiega tutte le altre detrazioni che si possono richiedere in sede di dichiarazione dei redditi:
- Detrazioni spese veterinarie.
- Detrazioni spese condominiali.
- Detrazioni figli a carico.
- Detrazioni spese scolastiche.
- Detrazioni affitto 730.
- Detrazioni spese universitarie.
- Detrazioni da lavoro dipendente.
- Detrazione contributi per il riscatto della pensione.
- Detrazioni spese mutuo.
- Detrazioni spese asilo nido.
- Detrazioni spese mediche e sanitarie.
- Detrazione attività sportive.
- Detrazioni spese condominiali nel 730 2025.
ALTRI AIUTI E AGGIORNAMENTI
Vi informiamo che ci sono anche diverse novità per le detrazioni fiscali valide dal 2025, dunque attivabili nella dichiarazione dei redditi del prossimo anno. La Legge di Bilancio 2025 ha, infatti, introdotto una revisione delle detrazioni fiscali nella cosiddetta riforma fiscale. Il testo ha previsto un taglio mirato per i redditi più alti, mentre nuove soglie agevolano le famiglie con figli, come spieghiamo in questa guida.
Utile anche la guida sull’esonero dal versamento dell’acconto IRPEF e quella che spiega come funziona il rimborso IRPEF nel 2025. Utile anche la guida al rimborso 730 in busta paga.
Per scoprire tutte le agevolazioni attive e quelle in arrivo, visitate la nostra pagina dedicata agli aiuti alle persone.
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