Aumento pensioni minime 2023 a Luglio: le novità

L’aumento delle pensioni minime 2023 a luglio potrebbe arrivare insieme a tutti gli arretrati, ecco quali sono le ultime novità

pensioni, minime, pensionati

L’aumento delle pensioni minime 2023 a luglio potrebbe arrivare insieme a tutti gli arretrati, il condizionale è d’obbligo perché la maggiorazione degli importi, promessa dal Governo Meloni, non è ancora stata versata dopo sei mesi dall’annuncio e potrebbe comportare ulteriori ritardi.

L’aumento delle pensioni minime doveva già arrivare ad aprile infatti, poi è slittato e, di fatto, né nel mese di maggio né nel mese di giugno i pensionati hanno ricevuto qualcosa.

La prossima data da segnarsi in calendario, che potrebbe decretare la fine dell’attesa, è quella di luglio. Vediamo di fare un punto sulla situazione attuale e spiegare i motivi di questi ritardi.

QUANDO CI SARANNO GLI AUMENTI PER LE PENSIONI MINIME?

I pensionati, non avendo ricevuto importi maggiori ad aprile, ma nemmeno a maggio e giugno, è probabile che si vedranno accreditare di più nel cedolino pensione di luglio 2023, comprensivo di tutti gli arretrati (ovvero degli aumenti spettanti ma non accreditati da gennaio 2023 e nei mesi a seguire).

L’ultima comunicazione ufficiale dell’INPS riguardo agli aumenti delle pensioni minime 2023 risale ad aprile. Con la circolare n. 35 del 03-04-2023, infatti, l’Istituto aveva fornito le prime istruzioni relative all’incremento delle pensioni di importo pari o inferiore al trattamento minimo e, tenendo conto di quanto stabilito dalla Legge di Bilancio 2023, nel documento viene ribadito che tale incremento sarebbe stato riconosciuto con decorrenza 1° gennaio 2023. Non era stato specificato nella circolare INPS che i pagamenti maggiorati sarebbero avvenuti subito, lo stesso mese. Tuttavia, a parlare di intervento immediato per contrastare gli effetti dell’inflazione e l’aumento dei prezzi era stato proprio il Governo.

Non a caso, proprio l’articolo 1 (comma 310) della Manovra prevede che: “Al fine di contrastare gli effetti negativi delle tensioni inflazionistiche registrate e attese per gli anni 2022 e 2023, per le pensioni di importo pari o inferiore al trattamento minimo INPS, in via eccezionale con decorrenza 1° gennaio 2023, con riferimento al trattamento pensionistico lordo complessivo in pagamento per ciascuna delle mensilità da gennaio 2023 a dicembre 2024, ivi compresa la tredicesima mensilità spettante, è riconosciuto in via transitoria un incremento, limitatamente alle predette mensilità e rispetto al trattamento mensile”.

L’incremento delle pensioni di importo pari o inferiore al trattamento minimo INPS è dunque riconosciuto, in via eccezionale, con decorrenza 1° gennaio 2023 fino a dicembre 2024. Per le pensioni la cui decorrenza si colloca fra il 1° gennaio 2023 e il 31 dicembre 2024, l’incremento spetta invece dalla data di decorrenza della pensione.

DI QUANTO AUMENTERANNO LE PENSIONI MINIME 2023

L’incremento delle pensioni minime di luglio è riconosciuto con riferimento al trattamento pensionistico lordo complessivo ed è pari a:

  • 1,5 punti percentuali per l’anno 2023, elevati a 6,4 punti percentuali per i soggetti di età pari o superiore a 75 anni;
  • 2,7 punti percentuali per l’anno 2024.

L’importo è riconosciuto con riferimento al mensile lordo dei trattamenti pensionistici complessivamente goduti dal beneficiario, prima della data di entrata in vigore della Legge di Bilancio 2023. Detto trattamento pensionistico deve, pertanto, risultare pari o inferiore all’importo del trattamento minimo INPS calcolato in base alla normativa vigente.

Come vi abbiamo spiegato nell’approfondimento sulle pensioni minime, infatti, per il 2023 e fino al 31 dicembre 2024, ai pensionati che ricevono il trattamento minimo, e abbiano un’età uguale o superiore a 75 anni, spetta un assegno mensile pari a circa 600 euro, ossia 599,82 euro al mese come chiarito dalla Circolare INPS n. 35 del 03 Aprile 2023.

Bisogna specificare, però, che per le pensioni liquidate con decorrenza dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2024, l’incremento sarà calcolato tenendo conto dell’importo del trattamento minimo INPS previsto per gli anni di riferimento.

Con riferimento alle pensioni in convenzione internazionale, invece, l’incremento è riconosciuto sull’importo lordo del pro rata italiano in pagamento. Nel caso delle pensioni ai superstiti cointestate, infine, anche con pagamento disgiunto, il diritto all’incremento è valutato sulla base del trattamento complessivamente spettante a tutti i contitolari e viene calcolato come indicato. L’incremento così determinato, poi, viene ripartito tra i beneficiari in proporzione alla percentuale di pensione spettante.

QUANTO AUMENTANO LE PENSIONI DI LUGLIO

Per sapere di quanto aumentano le pensioni di luglio 2023 bisogna fare la somma degli importi maggiorati, non ancora riconosciuti ma scattati a partire dal mese di gennaio 2023 (che corrispondono agli arretrati) più l’aumento previsto per il mese corrente.

Il calcolo dell’incremento viene effettuato prendendo a base l’importo mensile complessivo lordo delle pensioni di cui l’interessato risulta titolare.

Di seguito la tabella INPS con un esempio di calcolo:

Tabella Inps, calcolo aumento pensioni minime

 

Tali importi rappresentano il limite di accesso al beneficio per il 2023. Questo vuol dire che l’innalzamento della pensione minima 2023 è pari a circa 600 euro, ma solo per gli over 75. Qualora nel corso dell’anno 2023 il beneficiario compia 75 anni, l’incremento sarà adeguato dal mese successivo al compimento dell’età.

L’aumento è atteso nel cedolino di luglio 2023 compreso degli arretrati, dopo più di 6 mesi di ritardo rispetto all’entrata in vigore della Manovra (1° gennaio 2023) che lo aveva previsto. Si tratta dell’ultimo passaggio per applicare integralmente le novità della Legge di Bilancio 2023 in tema di aumento pensioni con adeguamento all’inflazione.

Già tra gennaio e giugno 2023 tutti i pensionati (con meno di 75 anni e con più di 75 anni) hanno già ricevuto gli aumenti “ordinari“, a fronte della rivalutazione legata all’incremento dei prezzi al consumo che per il 2023 è stata fissata al 7,3%. Si ricorda che l’indice di perequazione viene applicato in diverse percentuali in proporzione all’importo dell’assegno come vi spieghiamo in questo approfondimento.

PERCHÈ GLI AUMENTI DELLE PENSIONI NON SONO ANCORA ARRIVATI: LE MOTIVAZIONI

Sebbene i rialzi siano stati riconosciuti a partire dal 1° gennaio 2023 per tutti, le regole di applicazione sono state cambiate dalla Legge di Bilancio 2023 che ha sostituito le precedenti tre fasce con un meccanismo a sei fasce di reddito, come vi spieghiamo in questa guida.

Ed è per questo motivo che ci sono stati dei ritardi. L’INPS ha dovuto aggiornare i suoi sistemi e riconoscere le somme aggiuntive “a tranche”. Ma vediamo i dettagli.

Come illustrato nella Circolare n.20 del 10-02-2023 INPS gli aumenti dovuti alla rivalutazione sono arrivati in più step, ovvero:

  • dal 1° gennaio 2023 per i pensionati il cui assegno pensionistico risultava di importo compreso nel limite di 4 volte il trattamento minimo (fino a 2.101,52 euro);

  • dal 1° marzo 2023 per i pensionati il cui assegno pensionistico risultava di importo superiore  a 2.101,52 euro. Questo assegno ha incluso anche  arretrati riferiti alle mensilità di gennaio e febbraio 2023.

A luglio, anche se l’Istituto non ha ancora confermato la data, dovrebbe arrivare l’ultimo adeguamento, quello riferito agli over 75. Da parte dell’INPS non è ancora emersa una risposta ufficiale (qualora dovesse arrivare, vi aggiorneremo), tuttavia le procedure necessarie a individuare la platea, per procedere poi all’erogazione e il calcolo del cumulo perequativo dovrebbero essere ormai ultimate.

IMPORTI PENSIONI MINIME A LUGLIO 2023 CON AUMENTI

Gli importi delle pensioni minime nel 2023 sono:

  • 572,20‬ euro al mese per tutti i percettori di pensioni minime con età inferiore a 75 anni. Questi pensionati hanno ricevuto già gli adeguamenti tra gennaio a marzo (a seconda del valore della loro pensione come vi spieghiamo in questa guida), compresi di eventuali arretrati;

  • 599,82 euro al mese per i percettori di pensioni minime con età dai 75 anni in su che riceveranno anche gli arretrati di gennaio, febbraio, marzo e aprile 2023 pari a circa 112 euro in totale (+28 euro netti circa al mese. Ovvero, dal rialzo di 74 euro circa al mese, vanno sottratti i 46 euro circa mensili già ricevuti da questi pensionati).

Attenzione, qualora nel corso dell’anno 2023 il beneficiario compia 75 anni, l’incremento sarà adeguato dal mese successivo al compimento dell’età.

QUANDO ARRIVANO I PAGAMENTI PENSIONE DI LUGLIO

Ecco il calendario del pagamento della pensione ad maggio 2023:

  • dal 2 luglio per coloro che si sono affidati a Poste Italiane;

  • dal 3 luglio per le pensionate e i pensionati che invece ricevono le somme tramite le banche.

COME CONOSCERE L’IMPORTO DELLA PENSIONE

Come accade ogni mese, è possibile visualizzare il cedolino della propria pensione, con tutti i dettagli, sul sito INPS nella propria area personale. Basterà accedere mediante:

TRATTAMENTO FISCALE

L’INPS precisa che le somme corrisposte a titolo di incremento sono fiscalmente imponibili e, conseguentemente, assoggettate a tassazione. Il relativo importo sarà riportato nella certificazione fiscale relativa agli anni di erogazione.

GUIDA SULLE PENSIONI MINIME

Vi consigliamo di leggere l’approfondimento sulle pensioni minime che spiega tutte le novità introdotte nel 2023, dall’aumento a circa 600 euro per gli over 75 alla rivalutazione del 120% per tutti gli altri, a prescindere dall’età.

ALTRI AIUTI E AGGIORNAMENTI

Vi invitiamo a leggere l’approfondimento su tutte le novità pensioni 2023. Vi potrebbe interessare anche il nostro articolo sulla pensione Quota 103, quelli sull’ Ape Sociale e Opzione Donna, oltre al focus su quanto aumentano gli stipendi nel 2023 e quello sul taglio del cuneo fiscale 2023.

Per scoprire altre interessanti novità legislative vi invitiamo a visitare questa pagina. Vi ricordiamo che è possibile iscriversi gratis alla nostra newsletter e al nostro canale Telegram, per avere le notizie in anteprima.

di Federica P.
Consulente del lavoro ed esperta di previdenza.
© RIPRODUZIONE RISERVATA.
Tutti gli annunci di lavoro pubblicati sono rivolti indistintamente a candidati di entrambi i sessi, nel pieno rispetto della Legge 903/1977.

Per restare aggiornato iscriviti alla nostra newsletter gratuita e al nostro Canale Telegram. Seguici su Google News cliccando su "segui".

6 Commenti

Scrivi un commento
  1. Secondo me ci stanno prendendo per il xxxx, ho visto il cedolino di luglio di mia mamma e non ci sono ne aumenti ne arretrati. Questi sono uguali agli altri se non peggio . Parole parole parole …

  2. Quando aumentiamo le pensioni d invalidità? nn si vive con 313,00 € al mese.E’ una miseria la nostra pensione, è doveroso aggiornarla, è più alta la pensione sociale

  3. Se si continua così tra aumenti le minime più le quattordicesima e più tanti altri bonus mi domando perché accidenti si va a lavorare se uno che lavora 45 anni riceve la pensione con 3-400 euro di più. Anzi ti prendono anche in giro quadretti poverini

  4. Mahhh….io ancora con la signora Meloni non ho visto miglioramenti in nessun campo, figuriamoci con le pensioni. Forseee ci dara’ un “contentino”.. Ma lo sa’ che con queste misere pensioni non si può vivere??

  5. Per le pensioni minime quando ci saranno gli aumenti noi siamo anche pensionati e abbiamo diritto io la penso così visto che abbiamo il 75 per cento e la signora meloni che abbia un po’ di coscienza e non mi viene a dire che siamo fascie protette e altro

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *