INPS ha fornito le indicazioni su come funziona la “prestazione universale” per anziani non autosufficienti e come ottenere gli arretrati relativi ai primi mesi del 2025.
Questa nuova forma di sostegno economico, che può arrivare fino a 850 euro al mese, è destinata alle persone con almeno 80 anni di età e con un bisogno assistenziale gravissimo.
In questo articolo vi spieghiamo cos’è, chi ne ha diritto e come richiederla.
COS’È LA PRESTAZIONE UNIVERSALE PER GLI ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI
La prestazione universale per gli anziani non autosufficienti è una misura sperimentale introdotta dal d.lgs. n. 29/2024, che ne ha previsto formalmente il riconoscimento un “assegno di assistenza” del valore massimo di 850 euro mensili, a partire dal 1° Gennaio 2025.
Tuttavia, le istruzioni operative INPS sono arrivate solo a Marzo 2025, con il Messaggio n. 949 del 18-03-2025 che ha confermato che la misura:
- integra l’indennità di accompagnamento già prevista;
- copre i costi del lavoro di cura svolto da lavoratori domestici o acquisire servizi di supporto alla domiciliarità e all’autonomia forniti da imprese e professionisti qualificati.
Con il Messaggio n. 1401 del 05-05-2025, poi, INPS ha anche chiarito come funziona, ha dato il via ai controlli sui richiedenti e ha spiegato come ottenere gli arretrati relativi ai primi mesi dell’anno. Vediamo i dettagli.
CHI HA DIRITTO ALLA PRESTAZIONE UNIVERSALE
La prestazione universale è riservata agli anziani che rispettano i seguenti requisiti:
- almeno 80 anni di età;
- un livello di bisogno assistenziale gravissimo, individuato dall’INPS, sulla base delle informazioni sanitarie a disposizione nei propri archivi e delle indicazioni fornite dalla commissione tecnico-scientifica di cui al Decreto del Ministro del Lavoro e delle politiche sociali 19 Dicembre 2024, n. 200;
- ISEE in corso di validità non superiore a 6.000 euro;
- la titolarità dell’indennità di accompagnamento di cui all’articolo 1, comma primo, della Legge 11 Febbraio 1980, n. 18, o il possesso dei requisiti per il riconoscimento del suddetto beneficio sulla base delle risultanze della valutazione multidimensionale di cui all’articolo 27, comma 11, del Decreto legislativo n. 29/2024.
COME OTTENERE GLI 850 EURO
Gli 850 euro si ottengono tramite domanda all’INPS. La domanda può essere presentata online sul sito dell’istituto tramite la pagina “Decreto Anziani – Prestazione Universale”, dove è possibile accedere alternativamente con:
- SPID;
- CIE;
- CNS.
In alternativa, è possibile rivolgersi ai Patronati abilitati. L’accesso alla misura è però connesso a una serie di controlli.
NOVITÀ E CHIARIMENTI INPS
INPS nel Messaggio n. 1401 del 05-05-2025 chiarisce nel dettaglio come funzionano i controlli per l’accesso alla prestazione:
- al fine di escludere la duplicazione di fruizione di prestazioni incompatibili, i titolari della Prestazione Universale, in sede di domanda, devono dichiarare di percepire/non percepire altri contributi, diversi dall’indennità di accompagnamento per il sostegno della domiciliarità e dell’autonomia personale delle persone anziane non autosufficienti e il supporto ai familiari che partecipano all’assistenza, utilizzabili esclusivamente per remunerare il lavoro di cura svolto da operatori titolari di rapporto di lavoro o per l’acquisto di servizi forniti da imprese qualificate nel settore dell’assistenza sociale non residenziale, come indicati all’articolo 1, comma 164, della legge n. 234/2021;
- a seguito dell’invio della domanda vengono effettuati in automatico i controlli sui requisiti di accesso.
I controlli funzionano per step. In primis, viene verificato l’ISEE sociosanitario, che non deve superare i 6.000 euro, la titolarità dell’indennità di accompagnamento, la composizione del nucleo familiare e la presenza di un verbale di disabilità:
- se almeno uno di questi controlli non ha esito positivo, la domanda viene inviata alla Struttura territoriale competente per un’ulteriore istruttoria;
- se invece il beneficio non risulta attivo, la Struttura territoriale procede con una verifica dettagliata. Le informazioni dichiarate nel questionario della domanda vengono confrontate con i dati presenti nell’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente e negli archivi INPS per verificare la composizione del nucleo familiare e la presenza di persone con disabilità. Se emergono incongruenze, la Struttura territoriale effettua accertamenti prima di completare l’istruttoria.
Solo dopo la risoluzione di tutte le eventuali anomalie, la domanda viene inviata al Centro medico legale per la valutazione definitiva del bisogno assistenziale.
Una volta verificati i requisiti e superati i controlli, la domanda viene accolta e la Prestazione Universale viene erogata. INPS nel Messaggio n. 1401 del 05-05-2025 ha fornito anche le istruzioni contabili per la misura e a chiarito come funziona.
COME FUNZIONA
La Prestazione Universale funziona “a domanda” e viene corrisposta come contributo economico il cui importo è composto da:
- una quota fissa monetaria, corrispondente all’indennità di accompagnamento prevista dalla legge;
- una quota integrativa, chiamata assegno di assistenza, che può arrivare fino a 850 euro mensili, nei limiti delle risorse disponibili.
Il pagamento avviene separatamente. Ossia, la quota fissa segue le modalità già in uso per l’indennità di accompagnamento, mentre l’assegno di assistenza viene erogato con specifico pagamento predisposto dalla procedura automatizzata tramite la piattaforma “Sistema di pagamenti”.
Nel provvedimento di liquidazione vengono comunicati al beneficiario la data di decorrenza della prestazione, l’importo della rata mensile dell’assegno di assistenza e l’eventuale somma spettante per gli arretrati.
La nuova funzionalità per la gestione dei pagamenti è in fase di implementazione. Sarà attivata con un messaggio successivo dell’INPS e noi vi aggiorneremo.
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QUALI SPESE COPRE
L’assegno di assistenza può essere utilizzato per:
- assumere assistenti personali con contratto di lavoro domestico per almeno 15 ore settimanali;
- accedere a servizi socioassistenziali, che includono la cura e l’igiene della persona, lavanderia, pasti a domicilio, aiuto nella gestione della casa, accompagnamento a visite e disbrigo pratiche amministrative. Oppure per utilizzare servizi sociali come il sostegno relazionale, il mantenimento di abilità pratiche, il supporto psicologico-educativo, telesoccorso e teleassistenza.
Le due modalità di spesa sono alternative e non possono essere utilizzate contemporaneamente nello stesso mese. L’elenco completo di quelli che possono essere acquistati, e che non devono essere di natura sanitaria e infermieristica, è riportato al punto 5 del Messaggio n. 949 del 18-03-2025.
COME OTTENERE GLI ARRETRATI
Per ricevere gli arretrati, il beneficiario deve presentare la documentazione giustificativa della spesa sostenuta nel periodo di riferimento, entro 30 giorni dal provvedimento di accoglimento della domanda. INPS nel Messaggio n. 1401 del 05-05-2025 e in questa nota specifica che:
- nel caso di lavoro domestico, occorre fornire le buste paga quietanzate;
- nel caso di servizi destinati al lavoro di cura e assistenza, devono essere allegate le copie delle relative fatture elettroniche debitamente quietanzate o comprensive della ricevuta di pagamento.
Il richiedente deve caricare la documentazione accedendo alla sua domanda nella sezione “Variazioni e integrazioni”, dichiarando di non aver richiesto altri rimborsi da enti pubblici. La Struttura territoriale competente verifica la correttezza della documentazione, la coerenza degli importi richiesti e, nel caso di lavoro domestico, la regolarità del rapporto di lavoro per almeno 15 ore settimanali.
Se tutto risulta conforme, procede allo sblocco delle rate arretrate. In caso di anomalie, la richiesta viene bloccata e il beneficiario riceve una lettera con le motivazioni e l’esito del controllo. Infine, INPS presto comunicherà il rilascio di nuove funzionalità sulla piattaforma intranet, utili per la gestione dei pagamenti e degli arretrati. E noi vi terremo aggiornati.
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