Sospensione Assegno di Inclusione: quando decade e come fare per evitarlo

L’INPS ha chiarito quando la mancata comunicazione di un’attività lavorativa comporta la sospensione e la decadenza dell’Assegno di Inclusione

INPS
Photo credit: Delbo Andrea / Shutterstock

Sono stati avviati nuovi controlli che possono comportare la sospensione dell’Assegno di Inclusione da parte dell’INPS.

In particolare, l’Istituto ha chiarito come e quando la sospensione potrebbe portare alla decadenza della misura nel caso di mancata comunicazione di eventuali rapporti di lavoro, in essere al momento della domanda e non dichiarati dai componenti del nucleo familiare.

In questo articolo vi spieghiamo come funziona la sospensione dell’Assegno di Inclusione in questi casi, quando decade e come evitare di perdere definitivamente il beneficio.

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QUANDO VIENE SOSPESO L’ASSEGNO DI INCLUSIONE

Come chiarito nel messaggio n. 3624 del 31 ottobre 2024, l’INPS può sospendere l’Assegno di Inclusione (ADI) quando, dai controlli, risultano attività di lavoro dipendente non dichiarate dai componenti del nucleo familiare che percepisce il sostegno economico.

Infatti, i beneficiari di Assegno di Inclusione sono tenuti a comunicare all’INPS qualsiasi rapporto di lavoro esistente al momento della domanda ma anche ogni variazione delle condizioni occupazionali durante l’erogazione del beneficio. Se ciò non accade, l’assegno può essere sospeso.

In caso di omessa comunicazione, la procedura sospende l’erogazione del beneficio, purché risulti:

  • la corresponsione di una indennità per l’attività svolta;

  • la mancata comunicazione della nuova situazione lavorativa-occupazionale, che deve avvenire tramite la presentazione del Modello “ADI-Com Esteso” entro 30 giorni dall’inizio del lavoro o dalla presa parte a percorsi di politica attiva;

QUANDO SI PERDE L’ASSEGNO DI INCLUSIONE

L’assegno di inclusione si perde definitivamente quando decade il diritto alla percezione in capo al beneficiario e al suo nucleo familiare.

Nel caso di rapporti di lavoro non dichiarati, l’Assegno di Inclusione decade se, passati tre mesi dall’avvio dell’attività lavorativa o dell’avvio dei percorsi di politica attiva, non c’è stata ancora la presentazione del Modello “ADI-Com Esteso”.

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COME EVITARE LA SOSPENSIONE E LA REVOCA

Per evitare la sospensione e la revoca dell’Assegno di Inclusione (ADI), è fondamentale comunicare all’INPS tempestivamente qualsiasi variazione della propria situazione lavorativa, come l’inizio di un nuovo lavoro, ma anche eventuali cambiamenti delle condizioni personali e professionali che determinano una variazione di reddito e, quindi, possono influenzare l’accesso alla misura stesso. Tra questi, per esempio, l’avvio di corsi di formazione che prevedono una retribuzione o nuove condizioni contrattuali e accordi col datore di lavoro che comportano uno stipendio maggiore.

La comunicazione può avvenire:

  • al momento della domanda, se ci sono attività in corso;

Queste regole valgono sia per chi presenta direttamente la richiesta che per ogni componente del nucleo familiare di cui fa parte.

A tal proposito, può essere utile anche:

  • aggiornare il proprio ISEE, presentando DSU all’INPS, per assicurarsi che si rispettino ancora i limiti reddituali che danno diritto all’ADI, riportati nella guida all’Assegno di Inclusione;


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GUIDA ALL’ASSEGNO DI INCLUSIONE

Per conoscere nel dettaglio requisiti, importi e gli obblighi per i beneficiari di ADI, mettiamo a disposizione vostra la nostra guida all’Assegno di Inclusione da consultare.

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