Bonus start up green: cos’è, a chi spetta e come funziona

La guida sul bonus start up green previsto dal Decreto Bollette 2023

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Al via il bonus start up green, ossia il credito d’imposta rivolto alle realtà operanti nei settori dell’ambiente, delle energie rinnovabili e della sanità.

Previsto nel Decreto Bollette 2023 convertito in Legge, è uno aiuto per le spese sostenute in attività di ricerca volte a garantire la sostenibilità ambientale e la riduzione dei consumi energetici.

In questa guida dettagliata vi spieghiamo cos’è, come funziona e a chi si rivolge il bonus start up green.

COS’È IL BONUS START UP GREEN

Il bonus start up green è un credito d’imposta per le spese sostenute in attività di ricerca che mirano a garantire la sostenibilità ambientale e la riduzione dei consumi energetici. Si rivolge alle start up operanti nei settori dell’ambiente, delle energie rinnovabili e della sanità.

Introdotto dall’articolo 7 quater del Decreto Bollette 2023 convertito in Legge, il contributo, erogato sotto forma di credito d’imposta, è valido fino ad un importo massimo di 200.000 euro, in misura non superiore al 20% delle spese sostenute per attività di ricerca e sviluppo. Le risorse stanziate per il 2023 sono nel limite di 2 milioni di euro. Vediamo insieme, a chi spetta.

A CHI SPETTA

Il bonus start up green spetta alle start up innovative operanti nei seguenti settori:

  • ambiente;
  • energie rinnovabili;
  • sanità.

Sarà necessario attendere il Decreto attuativo della misura per capire i precisi settori identificativi per cui il tax credit sarà applicabile. E noi vi terremo aggiornati.

REQUISITI

In attesa del Decreto attuativo, circa i requisiti che le start up beneficiare devono possedere, il legislatore rimanda al Decreto Legge n. 179 del 2012 (articolo 25), che fornisce appunto la definizione “start up innovativa” quale società di capitali, costituita anche in forma cooperativa, che rispetta le seguenti condizioni, ovvero:

  • un’impresa nuova o costituita da non più di 5 anni;

  • residenza in Italia, o in uno degli Stati membri dell’Unione europea o in Stati aderenti all’Accordo sullo spazio economico europeo, purché abbia un sede produttiva o una filiale in Italia;

  • fatturato annuo inferiore a 5 milioni di euro;

  • non sia quotata in un mercato regolamentato o in una piattaforma multilaterale di negoziazione;

  • non distribuisca e non abbia distribuito utili;

  • abbia come oggetto sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di un prodotto o servizio ad alto valore tecnologico;

  • non sia il risultato di fusione, scissione o cessione di ramo d’azienda.

Inoltre, la start up innovative per essere considerata tale deve possedere almeno uno di questi altri requisiti:

  • sostiene spese in ricerca e sviluppo pari ad almeno il 15% del maggiore valore tra costo e valore totale della produzione;

  • impiega personale altamente qualificato (almeno 1/3 dottori di ricerca, dottorandi o ricercatori, oppure almeno 2/3 con laurea magistrale);

  • è titolare, depositaria o licenziataria di almeno un brevetto o titolare di un software registrato.

COME FUNZIONA IL BONUS START UP GREEN

Il bonus start up green viene erogato come contributo, sotto forma di credito d’imposta, fino ad un importo massimo di 200.000 euro, in misura non superiore al 20% delle spese sostenute per attività di ricerca e sviluppo.

L’articolo 7 quater del Decreto Bollette 2023 convertito in Legge stabilisce che il credito d’imposta:

  • è utilizzabile esclusivamente in compensazione, nei limiti del regolamento “de minimis”. La compensazione del credito annuale o relativo a periodi inferiori all’anno dell’imposta sul valore aggiunto, dei crediti relativi alle imposte sui redditi e alle relative addizionali, alle imposte sostitutive delle imposte sui redditi e all’imposta regionale sulle attività produttive, per importi superiori a 5.000 euro annui, può essere effettuata a partire dal 10° giorno successivo a quello di presentazione della dichiarazione o dell’istanza da cui il credito emerge;

  • deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta di riconoscimento dello stesso e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi d’imposta successivi fino a quello nel quale se ne conclude l’utilizzo;

  • non concorre alla formazione del reddito d’impresa, né della base imponibile dell’imposta regionale sulle attività produttive. Poi, non rileva ai fini del rapporto di deducibilità degli interessi passivi, delle spese e degli altri componenti negativi del reddito per la deducibilità degli interessi passivi e delle componenti negative indistintamente riferibili ad attività o beni produttivi di proventi imputabili a reddito.

Sarà un Decreto del Ministro delle imprese e del made in Italy, redatto di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze, ad adottare le disposizioni di attuazione necessarie al bonus. Vi terremo aggiornati. 

A QUANTO AMMONTA

Il bonus start up green ha un valore massimo pari al 20% delle spese sostenute da queste realtà per le attività di ricerca volte a garantire la sostenibilità ambientale e la riduzione dei consumi energetici. Il limite massimo delle spese ammesse è di 200.000 euro.

SPESE AMMISSIBILI

Sono ammesse alle spese del tax credit per le start up green quelle connesse alle attività volte alla creazione di soluzioni innovative per la realizzazione di strumentazioni e servizi tecnologici avanzati. Tali attività devono avere il fine di garantire la sostenibilità ambientale e la riduzione dei consumi energetici.

Bisognerà poi attendere il Decreto attuativo della misura per avere ulteriori dettagli, su cui vi aggiorneremo.

COME PRESENTARE DOMANDA PER IL BONUS START UP GREEN

Per ottenere il bonus start up green bisognerà presentare apposita domanda al MIMIT. Poi, il credito potrà essere usato in compensazione una volta indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta in cui sono state sostenute le spese e in quelle relative ai periodi d’imposta successivi, fino a quando se ne conclude l’utilizzo. Per procedere alla compensazione, bisognerà usare il modello F24 attraverso i servizi telematici messi a disposizione dell’Agenzia delle Entrate.

Ricordiamo, però, che per avere indicazioni precise sulle domande da presentare al Ministro delle imprese e del made in Italy, si dovrà attendere il Decreto attuativo che chiarità tutte le modalità per richiederlo. Vi terremo aggiornati. 

RIFERIMENTI NORMATIVI

Decreto Legge 30 marzo 2023 n.34 convertito nella Legge 26 maggio 2023, n. 56 (Pdf 96 Kb), pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.124 del 29-05-2023. Potete anche leggere il testo coordinato (Pdf 183 Kb) del Decreto bollette 2023 convertito in Legge. Il provvedimento è entrato in vigore il 30 maggio 2023.

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