Secondo il XXIII Rapporto Annuale dell’INPS, pubblicato il 24 settembre 2024, entro il 2050, il 35% della popolazione sarà over 65 anni.
Un dato demografico questo che, come sostiene il Presidente dell’Istituto Gabriele Fava, determina la necessità di ripensare l’attuale sistema di welfare e quello pensionistico
In questo articolo spieghiamo meglio cosa ci dicono i dati del XXIII Rapporto Annuale INPS sull’andamento demografico italiano e i suoi effetti sul mercato pensionistico o su quello del lavoro.
IL XXIII RAPPORTO ANNUALE INPS SULLA POPOLAZIONE OVER 65
Il XXIII Rapporto Annuale INPS, presentato con questa nota stampa, fa luce su importanti dati demografici che, inevitabilmente, influenzeranno il sistema delle pensioni e del welfare italiano, con un’attenzione particolare all’invecchiamento della popolazione. Ossia, mostra che entro il 2050, il 35% della popolazione italiana sarà composta da over 65.
Questo dato riflette il progressivo invecchiamento della popolazione, aggravato da una bassa natalità e una riduzione della popolazione in età lavorativa.
Quindi, anche se a livello occupazionale il tasso di occupazione è in crescita, la riduzione della forza lavoro dovuta all’invecchiamento rappresenta una sfida strutturale.
Questo rapporto è oggi importante anche in vista delle decisioni che il Governo è tenuto a prendere con l’approvazione della Legge di Bilancio 2025, che influenzeranno profondamente la riforma pensioni 2025.
I DATI SULL’ANDAMENTO DEMOGRAFICO NEL DETTAGLIO
Il rapporto demografico delineato dal report è chiaro, non solo entro il 2050 il 35% della popolazione italiana sarà composta da persone over 65, ma già oggi, il tasso di dipendenza, cioè il rapporto tra individui in età non attiva e popolazione in età lavorativa, ha raggiunto il 57,4%.
Questo squilibrio generazionale si è ulteriormente aggravato a causa del costante calo delle nascite. Nel 2023, l’Italia ha registrato l’ennesimo minimo storico in termini di natalità. Sebbene i decessi siano diminuiti dell’8% rispetto al 2022, il saldo naturale della popolazione resta fortemente negativo.
Inoltre, l’invecchiamento della popolazione è accompagnato da una riduzione della popolazione in età lavorativa. Ossia, nel 2024, si sono registrati circa 37,2 milioni di individui tra i 15 e i 64 anni, in calo rispetto al picco di 39,1 milioni nel 2011. Questo fenomeno, combinato con la diminuzione della popolazione attiva e della natalità, rappresenta una delle principali criticità per il sistema italiano.
SPESA PENSIONISTICA ITALIANA NEL 2023
Il rapporto tra pensionati e contribuenti sta peggiorando a causa della riduzione della popolazione attiva. Nel 2023, il numero di pensionati è rimasto stabile intorno ai 16 milioni, ma la spesa complessiva per pensioni ha sfiorato i 347 miliardi di euro.
Secondo il XXIII Rapporto Annuale INPS, non a caso, l’Italia ha una delle spese pensionistiche più elevate dell’Unione Europea, pari al 16,3% del PIL nel 2021, un livello superato solo dalla Grecia e ben al di sopra della media europea del 12,9%.
CONSEGUENZE SU PENSIONI E WELFARE
Il crescente invecchiamento della popolazione impone una seria riflessione sulla sostenibilità del sistema pensionistico. Da quanto emerso dal XIII Rapporto INPS, infatti, la spesa per le pensioni è troppo alta.
Ma il sistema pensionistico italiano, basato su un modello a ripartizione pura dei contributi versati dai cittadini, infatti, si trova di fronte a una doppia sfida:
- garantire la sostenibilità futura;
- non aumentare l’età pensionabile, già fissata a 67 anni e collegata all’aspettativa di vita.
Quindi, per mantenere in equilibrio il sistema, sarà necessario ampliare la base contributiva, incentivando una maggiore partecipazione al mercato del lavoro e una crescita dei salari.
A tal proposito, l’INPS ha riconosciuto che l’invecchiamento della popolazione potrebbe offrire opportunità legate alla “silver economy”, un settore che include servizi sanitari, assistenziali, turistici e culturali destinati agli anziani. Questo settore potrebbe diventare una delle principali fonti di crescita economica nei prossimi decenni, creando nuove opportunità occupazionali. Su tale tema il Governo sta già lavorando con misure come quelle previste nel Decreto anziani 2024.
Intanto, alla vigilia dell’ok alla Legge di Bilancio 2025 – con le anticipazioni spiegate in questa guida – scopriamo come tali dati cambiano le regole della riforma pensioni 2025 in corso di redazione.
IL TESTO DEL XXIII RAPPORTO ANNUALE INPS
Mettiamo a vostra disposizione il testo completo (Pdf 27 Mb) del XXIII Rapporto Annuale INPS, reso disponibile dall’Istituto. Da leggere anche il comunicato stampa (Pdf 202 Kb) sulla presentazione del XXIII Rapporto INPS, che spiega che entro il 2050, il 35% popolazione sarà over 65, mostra tutti i dati welfare e quelli sul mondo del lavoro.
LA GUIDA ALLE PENSIONI
I dettagli su come cambieranno le prestazioni pensionistiche dal prossimo anno, si sapranno con l’ok alla Legge di Bilancio 2025, che ingloberà la riforma pensioni 2025 e deve fare i conti con risorse esigue. Per questo motivo, INPS ha annunciato lo stop alle pensioni anticipate dal 2025 in Italia.
Tra le principali novità in tema pensioni 2025 però, ci sono gli aumenti alle pensioni minime, con un nuovo taglio alle pensioni d’oro, simile a quello già introdotto dal 2024, spiegato in questa guida. Poi potrebbero arrivare l’ok senza modifiche all’APE Sociale, alla proposta di Quota 103 ms con importi ridotti e alla proposta di Opzione donna depotenziata nel 2025.
Inoltre, non ci sarà Quota 41 per tutti, come spieghiamo in questo articolo ma potrebbe arrivare l’ok alla proposta di mandare gli statali in pensione a 67 anni o alla proposta di introdurre la pensione a 70 anni per gli statali.
Per altri dettagli, mettiamo a vostra disposizione la guida alle pensioni 2024, con l’elenco di tutte le regole in vigore attualmente.
ALTRI APPROFONDIMENTI E AGGIORNAMENTI
Per approfondire, mettiamo a vostra disposizione la nostra guida su tabelle e requisiti per le pensioni 2024, approvate dall’INPS.
Un consulto meritano anche le nostre guide su pensione anticipata flessibile, pensione anticipata per lavori usuranti e pensione anticipata per i dipendenti pubblici nel 2024.
Potrebbero inoltre interessarvi i nostri approfondimenti su come andare in pensione con 5 anni di contributi o andare in pensione con 15 anni di contributi.
In questa pagina trovate infine tutte le novità, le notizie e gli approfondimenti sul mondo delle pensioni.
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