L’INPS ha reso noti gli importi di riferimento per il calcolo delle prestazioni economiche di maternità e di paternità per il 2025 stabilendo i massimali di copertura.
Tali valori sono stati aggiornati per tutte le tipologie di lavoratori, sulla base della variazione dell’indice dei prezzi al consumo, comunicata dall’ISTAT, per le famiglie di operai e impiegati per l’anno 2025.
L’indennità di maternità e paternità si calcolano moltiplicando la retribuzione media giornaliera del lavoratore, stabilita in base alla categoria professionale, per i giorni indennizzabili previsti dalla legge. A tale calcolo, si applicano i limiti minimi o massimi definiti annualmente.
In questo articolo illustriamo quali sono gli importi da prendere in considerazione per il calcolo delle prestazioni di maternità e paternità durante il 2025 e rendiamo disponibile la normativa di riferimento per dare un’informazione completa ed esaustiva.
Indice:
IMPORTO MATERNITÀ E PATERNITÀ 2025
L’INPS con la Circolare n. 26 del 30-01-2025 e la Circolare n. 72 del 02-04-2025 ha reso noti gli importi aggiornati dei massimali delle prestazioni di maternità obbligatoria e paternità obbligatoria, oltre alla retribuzione media giornaliera da prendere come riferimento.
Le cifre sono calcolate tenendo conto della variazione dell’indice dei prezzi al consumo calcolata dall’ISTAT e, quindi, adeguate annualmente in base all’andamento dell’inflazione, che per il 2025 è pari al +0,8%.
Vediamo a quanto ammontano gli importi di maternità e paternità per la generalità dei lavoratori dipendenti.
IMPORTO DELL’ASSEGNO DI MATERNITÀ
Nel 2025, durante i periodi di congedo di maternità, la lavoratrice ha diritto a percepire un’indennità pari all’80% della retribuzione media globale giornaliera.
L’assegno di maternità viene finanziato attraverso le risorse statali fino a un importo massimo determinato annualmente, come stabilito dall’articolo 78 del Decreto legislativo 26 Marzo 2001, n. 151.
L’assegno di maternità per il 2025 a carico dello Stato può avere un importo massimo di 2.508,04 euro mensili, come riportato da INPS nella Circolare n. 26 del 30-01-2025.
Se l’indennità spettante alla lavoratrice è superiore all’importo finanziato dallo Stato, il datore di lavoro non ha diritto a un rimborso per la parte eccedente.
Pertanto, l’importo dell’indennità che ecceda tale massimale deve essere coperto dal datore di lavoro, al fine di assicurare alla lavoratrice quanto effettivamente le spetta, ossia l’80% della retribuzione media globale giornaliera.
QUANTO SPETTA DI PATERNITÀ AL PADRE
Al padre per il congedo di paternità obbligatoria spetta un’indennità giornaliera di importo pari alla retribuzione normalmente percepita. Cioè, viene retribuito al 100%.
Resta sempre il limite di copertura da parte dell’INPS pari a 2.508,04 euro al mese nel 2025 in quanto coincide con i limiti previsti per la maternità obbligatoria. L’eventuale parte eccedente deve essere coperta dal datore di lavoro, proprio come accade per la maternità.
In questo caso, inoltre, sono computate e indennizzate le sole giornate lavorative e la retribuzione viene calcolata sulla base dell’ultimo periodo di paga precedente l’inizio del congedo (quindi solitamente l’ultimo mese di lavoro precedente all’astensione) che però deve essere parametrato ad un limite fissato ogni anno in base all’indice dei prezzi al consumo.
Vediamo ora quali sono gli importi da prendere a riferimento per il calcolo delle prestazioni economiche di maternità o paternità, distinguendo per tipi di lavoratori.
COME SI CALCOLA L’INDENNITÀ DI MATERNITA E PATERNITÀ
Per calcolare l’indennità di maternità e paternità, si deve prendere come riferimento la retribuzione media giornaliera del lavoratore, che varia in base alla categoria professionale. La retribuzione utilizzata può essere quella del mese precedente o una retribuzione convenzionale fissata dalla normativa, come stabilito annualmente dalle circolari ufficiali dell’INPS.
Poi, l’importo giornaliero viene moltiplicato per il numero di giorni indennizzabili, che dipendono dalla durata del periodo di congedo previsto dalla legge. I limiti minimi o massimi di retribuzione giornaliera citati, inoltre, devono essere rispettati. INPS nella Circolare n. 26 del 30-01-2025 e nella Circolare n. 72 del 02-04-2025 specifica quali sono gli importi giornalieri specifici e i limiti da considerare, che variano in base alle diverse categorie di lavoratori interessati.
Per conoscere quali sono i parametri economici in vigore nel 2025 per ogni categoria di lavoratore, che serviranno da base per determinare l’importo delle prestazioni, vi consigliamo di consultare l’elenco presente nella Circolare n. 26 del 30-01-2025 e quello citato nella Circolare n. 72 del 02-04-2025.
NORMATIVA DI RIFERIMENTO E DI PRASSI
- Decreto legislativo 26 Marzo 2001, n. 151 (Pdf 381Kb);
- Circolare INPS n. 26 del 30-01-2025 (Pdf 274 Kb);
- Circolare n. 72 del 02-04-2025 (Pdf 182 Kb).
ALTRI APPROFONDIMENTI E GUIDE UTILI
Vi consigliamo di leggere anche i seguenti approfondimenti:
- la guida sulla maternità obbligatoria;
- la guida sull’assegno di maternità dei Comuni;
- come funziona l’assegno di maternità dello Stato;
- la guida al congedo parentale.
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