Reddito di cittadinanza sospeso per altre 30mila persone: perché e cosa fare

Ecco perché il Reddito di cittadinanza è stato sospeso per altre 30.000 persone dopo la rata di agosto, cosa fare in caso di stop

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Reddito di Cittadinanza sospeso per altre 30mila persone, ma cosa fare se si riceve la comunicazione INPS?

Prima di tutto, bisogna verificare di aver ancora diritto alla misura in base alle regole della fase transitoria, per il periodo che va da agosto a dicembre, prima cioè dell’abolizione del Reddito di Cittadinanza dal 1° gennaio 2024.

Se avete ancora diritto alla misura, potete chiedere chiarimenti all’INPS oppure al vostro Comune di residenza o domicilio. Diversamente, potete verificare se siete in possesso dei requisiti per richiedere il Supporto per la formazione e il lavoro dal 1° settembre 2023.

In questo articolo vi spieghiamo perché il Reddito di Cittadinanza è stato sospeso e cosa è possibile fare una volta ricevuta la comunicazione INPS.

REDDITO DI CITTADINANZA SOSPESO: PERCHÈ

Già nei mesi di luglio e agosto il Reddito di cittadinanza è stato sospeso per tutti quei soggetti non più in linea con i requisiti stabiliti dal decreto Lavoro convertito in legge.

Si tratta cioè di famiglie con all’interno componenti cd. occupabili e che quindi possono richiedere il Supporto Formazione Lavoro (SFL), oppure di nuclei che hanno superato i termini massimi per il godimento del beneficio.

L’INPS tra fine luglio e inizio agosto 2023, infatti, ha inviato numerose comunicazioni di sospensione del Reddito di Cittadinanza alle famiglie che hanno esaurito le 7 mensilità massime previste per il sussidio dalla Legge di Bilancio 2023. I messaggi sono arrivati perché dal 1° gennaio 2024 il Reddito di Cittadinanza sarà abolito definitivamente, ma già dal 2023 sono partiti i “tagli”.

Da gennaio 2023, ricordiamolo, hanno diritto alla card RdC, per 12 mesi, solo le famiglie che hanno componenti minori, disabili e over 60 e che sono state prese in carico dai servizi socio sanitari dei Comuni. Tutti gli altri nuclei familiari hanno diritto al Reddito di Cittadinanza nel 2023 solo per 7 mesi, come vi spieghiamo in questo approfondimento.

Per tali motivi, a partire dal 28 luglio 2023, l’INPS ha comunicato con un SMS diretto a 169.000 famiglie che per loro, a partire da agosto 2023, sarebbe scattato lo stop al Reddito di Cittadinanza. Poi, dal 3 agosto 2023 sono partiti nuovi SMS. In questo modo, sono stati definiti tempi e modalità di gestione della fase transitoria del Reddito di cittadinanza.

Saranno in tutto 30.000, dopo la rata di agosto, i cittadini che subiranno la sospensione del sussidio. A seguire, da settembre a dicembre 2023 arriverà lo stop per meno di 50.000 nuclei familiari restanti.

Cosa accade dopo la sospensione del Reddito di Cittadinanza a questi beneficiari? Scopriamolo insieme.

COSA SUCCEDE CON LA SOSPENSIONE DEL REDDITO DI CITTADINANZA

La sospensione del sussidio comunicata via SMS al beneficiario è gestita secondo le regole della fase transitoria del Reddito di Cittadinanza. Se si riceve quel messaggio, vuol dire che non si ha più diritto al sussidio secondo le regole stabilite dalla Legge di Bilancio 2023 e dal Decreto lavoro convertito in legge.

Infatti, con l’abolizione del Reddito di Cittadinanza, al suo posto entrano in scena l’Assegno di Inclusione (ADI) dal 1° gennaio 2024 o il Supporto per la formazione e il lavoro dal 1° settembre 2023.

Nello specifico, hanno diritto al Reddito di cittadinanza:

  • per 12 mesi dal 1° gennaio e fino al 31 dicembre 2023

– i nuclei familiari con minori, disabili o over 60 continueranno a prendere il RdC fino al dicembre 2023. Poi potranno aver diritto all’Assegno di Inclusione (ADI) dal 1° gennaio 2024 facendo nuova domanda;
– i “non attivabili al lavoro”. Queste persone prese in carico dai servizi sociali dei Comuni, avranno diritto al RdC fino alla fine dell’anno 2023 secondo specifiche condizioni.


  • per un massimo di 7 mesi, non oltre il 31 dicembre 2023:

– chi non ha minori, disabili o over 60 nel nucleo familiare ed è attivabile;
– chi non è stato preso in carico dai servizi sociali (termine 31 ottobre 2023) perché attivabile al lavoro.

Per chi è in possesso dei requisiti, dal 1° settembre 2023, è possibile presentare domanda per il Supporto per la formazione e il lavoro. L’INPS, con il Messaggio n. 2835 del 31-07-2023, ha chiarito tutti i passaggi della fase transitoria, che si attiva in modo diverso a seconda dei casi. In questa guida, vi spieghiamo, passo dopo passo, come si snoda la misura in questi mesi di transizione, cioè chi da agosto a dicembre 2023 continuerà a ricevere l’aiuto.

Cosa fare quindi, in caso di Reddito di Cittadinanza sospeso? Vediamolo insieme.

SOSPENSIONE DEL REDDITO DI CITTADINANZA, COSA FARE

Se avete ricevuto la comunicazione di sospensione del Reddito di Cittadinanza da parte dell’INPS, per prima cosa, vi consigliamo di verificare di aver ancora diritto alla misura in base alle regole della fase transitoria del Reddito di cittadinanza, prima cioè della sua abolizione definitiva dal 1° gennaio 2024.

Dopo questa verifica, le possibilità sono due:

  • se avete verificato il vostro diritto alla misura, potete chiedere chiarimenti all’INPS oppure al vostro Comune di residenza o domicilio per l’eventuale presa in carico;

Per avere certezza su requisiti e modalità relativamente al diritto al Reddito di Cittadinanza nel 2023, vi consigliamo di leggere l’approfondimento su chi riceverà il Reddito di cittadinanza fino a dicembre 2023, in cui spieghiamo ogni particolare in modo chiaro e semplice, con esempi.

ASSISTENZA SUL REDDITO DI CITTADINANZA SOSPESO

In caso di dubbi o domande, potete accedere ai servizi INPS attraverso le credenziali SPID, CNS o CIE e contattare il servizio INPS risponde oppure chiamare il Contact Center.

Il Contact center INPS è raggiungibile componendo il numero 803 164, gratuito da telefono fisso e il numero 06 164 164 da cellulare, a pagamento in base alla tariffa applicata dai diversi gestori.

LE GUIDE AI NUOVI AIUTI

Vi consigliamo di leggere le guide dove viene spiegato come funzionano Supporto per la Formazione e il lavoro e Assegno di inclusione, nonché le FAQ del Ministero su ADI, SFL, RDC, ossia le risposte che ha dato il Ministero alle domande e dubbi più frequenti dei cittadini che sono coinvolti in questo cambiamento.

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ALTRI APPROFONDIMENTI E AGGIORNAMENTI

Vi consigliamo la lettura del nostro articolo per conoscere nel dettaglio i casi in cui l’Assegno di Inclusione e il reddito da lavoro sono compatibili e il nostro approfondimento sul nuovo piano di assunzioni NEET, poveri e beneficiari di ADI. Interessante anche il nostro focus che vi spiega come ricevere fino a 1.400 euro con il nuovo supporto per la formazione e il lavoro.

Può tornare utile la consultazione della nostra sezione sulle notizie legate al mondo del lavoro.

Infine, tra le novità più interessanti segnaliamo l’approfondimento sul reddito alimentare, misura per contrastare la povertà e la guida sulla carta risparmio spesa, destinata alle famiglie a basso reddito.

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di Valeria C.
Giornalista, esperta di leggi, politica e lavoro pubblico.
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3 Commenti

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  1. Buon giorno.
    Mi chiamo Roberto, a luglio mi è arrivata la sospensione del reddito di cittadinanza, io il giorno 25/luglio ho compiuto 60 anni. Ho ancora il diritto di chiedere il reddito di cittadinanza, anche se servizi sociali non mi prendono in carica.
    Posso chiedere il reddito di cittadinanza vecchio e farne uno nuovo personale.

    Grazie mille

    cordiali saluti

    • Se ha ricevuto la comunicazione di sospensione è improbabile che possa ottenerlo di nuovo, a meno che non ci sia stato un errore. Può provare a chiamare il contact center INPS per chiedere informazioni circa la sua posizione.

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