Fase transitoria Reddito di Cittadinanza fino a Dicembre 2023

Ecco la guida su come funziona la fase transitoria del Reddito di Cittadinanza fino a Dicembre 2023, con le spiegazioni del Ministero e dell’INPS

Reddito di cittadinanza, fase transitoria, Ministero del Lavoro

Il Ministero del lavoro ha chiarito tutti i passaggi della fase transitoria del Reddito di Cittadinanza fino a dicembre 2023, prima cioè della sua abolizione a partire da gennaio 2024.

Per molti, l’erogazione del Reddito di Cittadinanza si è interrotta prima di dicembre 2023. L’INPS, infatti, da agosto 2023 ha iniziato a inviare degli SMS per comunicare lo stop del Reddito di Cittadinanza ad alcuni fruitori.

Alcuni però, in presenza di determinate condizioni, potranno richiederlo anche dopo la sospensione, ma solo fino al 30 novembre 2023.

In questa guida vi spieghiamo in modo chiaro e con esempi forniti dal Ministero e da INPS come funziona la fase transitoria del Reddito di Cittadinanza fino a dicembre 2023, quando scatta la sospensione dello stesso e quando invece si può richiedere.

COME FUNZIONA LA FASE TRANSITORIA REDDITO DI CITTADINANZA

La Legge di Bilancio 2023 ha stabilito che dal 1° gennaio 2024 il Reddito di cittadinanza sarà abolito. Come vi spieghiamo in questo approfondimento, nel 2023 la sua durata è di 12 mesi per famiglie con minori, persone con disabilità e persone di età pari o superiore ai 60 anni.

Per tutti gli altri il periodo di fruizione sarà di 7 mesi massimo e, comunque, non oltre il 31 dicembre 2023.

Infatti, il 27 settembre, circa 17.000 famiglie hanno ricevuto un messaggio dall’INPS, sia tramite sms che via mail, informandoli sull’erogazione della settima rata del Reddito di Cittadinanza per il mese di settembre. Queste famiglie non includono minori, persone disabili o anziani sopra i 60 anni.

A questa comunicazione hanno fatto seguito quelle inviate lo scorso luglio a 159.000 famiglie (di cui 47.000 poi assistite dai servizi sociali) e ad agosto a 33.000 famiglie (di cui 12.000 poi assistite dai servizi sociali). Entro dicembre, verranno inviate ulteriori comunicazioni agli altri nuclei familiari. Si prevedono circa 23.000 sms complessivi nei mesi di ottobre, novembre e dicembre.

I destinatari di questo messaggio, così come coloro che lo riceveranno nei prossimi mesi, potranno presentare domanda per accedere al Supporto per la Formazione e il Lavoro (SFL). È importante ricordare che se sussistono i requisiti, coloro che ne beneficiano potrebbero essere avviati a programmi di formazione e inserimento lavorativo. Durante questo periodo, per 12 mesi, riceveranno un contributo mensile di 350 euro, non frazionabile.

Successivamente, l’INPS:



  • con il Messaggio n. 4179 del 24-11-2023 ha fatto sapere che, considerando i termini di erogazione del beneficio, non saranno accettate nuove domande di Reddito di Cittadinanza oltre il termine ultimo di scadenza del 30 novembre 2023.

Procediamo per step per capire come funziona la fase di transizione tra RdC e Assegno di inclusione o Supporto formazione e lavoro, ossia le misure che lo sostituiscono.

Attenzione perché la fase transitoria del Reddito di Cittadinanza si attiva in modo diverso a seconda dei casi.

Vediamo insieme, passo dopo passo, come si snoda la misura in questi mesi di transizione e come viene sostituito il Reddito di Cittadinanza.

LA PRESA IN CARICO DEI SERVIZI SOCIALI

Chi continua a percepire il Reddito di Cittadinanza? L’articolo 13, comma 5, del Decreto lavoro convertito in legge ha previsto che il limite temporale dei 7 mesi non si applica per i percettori di Reddito di Cittadinanza che, prima dei suddetti sette mesi, sono stati presi in carico dai servizi sociali, in quanto “non attivabili al lavoro”.

Ma chi sono i presi in carico? Chiariamo subito questo aspetto.

CHI SONO I “PRESI IN CARICO”

L’interpretazione corretta di “presi in carico dai servizi sociali in quanto non attivabili al lavoro” ai fini del mantenimento della misura fino a dicembre 2023, fa riferimento alla finalizzazione dell’Analisi Preliminare con esito diverso da “A”. Cioè, escludendo coloro che sono indirizzati ai Centri per l’Impiego.

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha spiegato che, salvo successivi chiarimenti interpretativi, ad oggi i nuclei composti esclusivamente da componenti esclusi o esonerati (senza componenti minorenni, persone con disabilità e anziani di età pari o superiore ai 60 anni), non si considerano presi in carico, a meno che non sia stata per loro comunque finalizzata l’analisi preliminare avendo ritenuto opportuno un percorso di presa in carico.

COSA ACCADE NELLA FASE TRANSITORIA

Fatta questa precisazione, in base alla presa in carico, la fase transitoria del Reddito di Cittadinanza da agosto a dicembre può funzionare in 4 modi:

1) COSA ACCADE A COLORO CHE SONO PRESI IN CARICO

I servizi sociali entro il termine di 7 mesi e comunque non oltre il 31 ottobre 2023 potevano comunicare all’INPS, per il tramite di GePI, l’avvenuta presa in carico dei soggetti aventi diritto. Per loro viene garantito il prosieguo della percezione del Reddito di Cittadinanza fino al 31 dicembre 2023.

2) COSA ACCADE A COLORO CHE NON SONO PRESI IN CARICO

Decorso il termine di 7 mesi, in assenza della comunicazione INPS, l’erogazione del Reddito di cittadinanza sarà sospesa e potrà essere riattivata, ricomprendendo le mensilità sospese, solo in esito all’avvenuta comunicazione, fermo restando il termine del 31 ottobre 2023, oramai superato.

3) COSA ACCADE AI NUCLEI FAMILIARI CON MINORI, DISABILI O OVER 60ENNI

Salvo successivi chiarimenti interpretativi, a oggi i nuclei composti esclusivamente da componenti esclusi o esonerati (senza componenti minorenni, persone con disabilità e anziani di età pari o superiore ai 60 anni), non si considerano “presi in carico”, a meno che non sia stata per loro comunque finalizzata l’analisi preliminare avendo ritenuto opportuno un percorso di presa in carico.

Quindi, le famiglie con persone minorenni, disabili e persone di età pari o superiore ai 60 anni riceveranno il Reddito di Cittadinanza fino al 31 dicembre 2023. Poi, dal 2024 il Reddito di Cittadinanza sarà abolito e al suo posto entra in scena l’Assegno di Inclusione (ADI) o il Supporto per la formazione e il lavoro (già attivo dal 1° settembre 2023).

In sostanza:

  • famiglie con persone minorenni, disabili e persone di età pari o superiore ai 60 anni percepiranno l’Assegno di Inclusione per 18 mesi rinnovabili;

  • le persone beneficiarie dell’Assegno di Inclusione escluse dalla scala di equivalenza (ma non genitori) possono ricevere anche il Supporto per la formazione e il lavoro per massimo 12 mesi non rinnovabili.

4) COSA ACCADE A TUTTI GLI ALTRI NUCLEI FAMILIARI

Per tutti gli altri nuclei familiari, anche monocomponenti, di soli adulti, senza carichi di cura, oppure senza almeno un minore o una persona con disabilità o una persona di almeno 60 anni, la durata e la tipologia del beneficio dipenderà dalla presa in carico fatta dai Comuni secondo lo schema seguente:

  • coloro che sono stati presi in carico dai servizi sociali entro il 7° mese di fruizione del beneficio, con comunicazione che andava fatta comunque entro 31 ottobre 2023:

– nel 2023, ricevono il Reddito di Cittadinanza fino al 31 dicembre 2023;
– nel 2024, possono richiedere il Supporto per la formazione e il lavoro per massimo 12 mesi non rinnovabili, se con ISEE non superiore a 6.000 euro;


  • coloro che non sono stati presi in carico dai servizi sociali entro il 7° mese di fruizione del beneficio, con comunicazione che andava fatta entro il 31 ottobre 2023, e che hanno un ISEE e un reddito familiare non superiori a 6.000 euro, moltiplicato per la scala di equivalenza ai fini ISEE:

– nel 2023: possono richiedere il Supporto per la formazione e il lavoro (SFL) a partire dal 1° settembre e ricevono una indennità nel caso di partecipazione a progetti di formazione, di qualificazione e riqualificazione professionale, di orientamento, di accompagnamento al lavoro e di politiche attive del lavoro comunque denominate. Nelle misure del Supporto per la formazione e il lavoro rientrano il servizio civile universale e i progetti utili alla collettività;
– nel 2024: ricevono il Supporto per la formazione e il lavoro (SFL) per massimo 12 mesi non rinnovabili.


  • coloro che non sono stati presi in carico dai servizi sociali entro il 7° mese di fruizione del beneficio, con comunicazione che andava fatta entro il 31 ottobre 2023, e che hanno un ISEE e un Reddito familiare superiori a 6.000 euro, moltiplicato per la scala di equivalenza ai fini ISEE:

nel 2023: non ricevono più il Reddito di Cittadinanza dopo il 7° mese di fruizione e non accedono al Supporto per la formazione e il lavoro;
nel 2024: non ricevono nulla.

ALCUNI ESEMPI

L’INPS nella Circolare n. 61 del 12-07-2023 ha spiegato come cambierà il Reddito di Cittadinanza con le modifiche apportate dalla Legge di Bilancio 2023, come vi spieghiamo in questa guida. Abbiamo risposto alla vostra domanda su chi continua a percepire RdC fino a dicembre 2023. Ma, per togliere ogni dubbio, l’INPS ha fornito esempi pratici.

ESEMPIO 1

Un nucleo familiare composto da soli adulti di età compresa tra i 18 e i 59 anni che richiede il Reddito di Cittadinanza nel mese di aprile, con diritto al beneficio da maggio e per 7 mesi, sino a novembre:

  • potrà fruire del Reddito di Cittadinanza sino al 31 dicembre 2023, se preso in carico dai servizi sociali e i componenti non siano indirizzati ai Centri per l’Impiego.

ESEMPIO 2

Un nucleo familiare composto da soli adulti di età compresa tra i 18 e i 59 anni che termina la fruizione del beneficio nel mese di febbraio:

  • potrà presentare istanza di rinnovo a partire da aprile;
  • potrà fruire del Reddito di Cittadinanza sino al 31 dicembre 2023, se preso in carico dai servizi sociali, in caso contrario, potrà beneficiarne sino al mese di settembre.

Per tutti i dettagli sulle istruzioni INPS potete leggere l’approfondimento su chi riceverà il reddito di cittadinanza fino a dicembre 2023.

REDDITO DI CITTADINANZA, REGOLE PAGAMENTI 2023

INPS, nel Messaggio n. 4179 del 24-11-2023 ha chiarito anche che:

  • per i nuclei che hanno fruito della 7° mensilità ad ottobre 2023, senza i requisiti per la prosecuzione, il pagamento della rata di novembre 2023 sarà effettuato il 15 dicembre 2023, a condizione che risultino presi in carico dai servizi sociali;

  • la mensilità di dicembre 2023, se dovuta, sarà corrisposta il 27 dello stesso mese. In caso contrario, cesseranno dalla fruizione della misura.

Alle scadenze del 15 e del 27 dicembre 2023, verranno corrisposti i pagamenti arretrati e quelli del corrente mese ai nuclei già sospesi, a cui è riconosciuta la prosecuzione del beneficio grazie alla presa in carico da parte dei servizi sociali.

COPERTURA INAIL BENEFICIARI RDC E SFL

Il Ministero del Lavoro, con il Decreto direttoriale 272 del 4 settembre 2023, ha garantito la copertura assicurativa INAIL per i residui beneficiari del Reddito di Cittadinanza, nonché per quelli del nuovo Supporto per la formazione e lavoro e, in particolare:

  • delle persone che hanno terminato il periodo di erogazione del reddito di cittadinanza nel 2023 e che intendono partecipare, su base volontaria, ai Progetti utili alla collettività, per un periodo non superiore a 6 mesi;

  • dei beneficiari del SFL, che richiedono di partecipare su base volontaria ai Progetti utili alla collettività, nelle more nelle more della definizione del decreto attuativo previsto dall’articolo 6 del Decreto lavoro convertito in Legge.

Il Comune titolare del progetto di utilità collettiva oppure l’Ente del terzo settore, attivano la copertura assicurativa con la conseguenza di dovere versare il premio speciale unitario previsto in questi casi.

Il premio speciale è dovuto per ciascun soggetto impegnato nel progetto, in funzione delle giornate in cui lo stesso è stato impegnato. Va tenuto presente, infine, che l’impegno nei progetti di pubblica utilità è a titolo gratuito e non è equiparato a un rapporto di lavoro.

COME EVITARE LA SOSPENSIONE DEL RDC

L’INPS, nel Messaggio n. 3510 del 06-10-2023 ha spiegato, a tal proposito, chi potrà aver diritto al Reddito di Cittadinanza fino al 31 dicembre 2023 senza incappare in una sospensione per il limite delle 7 mensilità.

Chi prenderà il RdC fino a dicembre 2023? Per evitare la sospensione del beneficio, i nuclei familiari devono avere almeno uno dei seguenti componenti:


  • minori;

  • persone di almeno 60 anni;

  • percettori che sono stati presi in carico dai servizi sociali poiché non sono in grado di lavorare, come comunicato all’INPS tramite la piattaforma GePI, entro il termine oramai superato del 31 ottobre 2023.

Attualmente, la sospensione è indicata con la motivazione “domanda sospesa per completata fruizione delle sette mensilità nel 2023” è arrivata a tutti i nuclei familiari che – come sancito dalla Legge di Bilancio 2023 e dal Decreto lavoro convertito in Legge – non hanno più diritto alla misura.

Vi invitiamo a consultare anche la nostra guida su come presentare nuovamente domanda e come riavere il Reddito di Cittadinanza dopo la sospensione.

NUOVE DOMANDE ACCETTATE SE PRESENTATE ENTRO NOVEMBRE 2023

Il Decreto lavoro convertito in legge non pone divieto di presentazione di:

  • nuove domande di Reddito di Cittadinanza;

  • domande di rinnovo di Reddito di Cittadinanza, fermo restando il limite di 7 mesi complessivi di fruizione in corso d’anno per i nuclei in cui non sono presenti minori, persone con disabilità e persone di età pari o superiore ai 60 anni, e che non sono stati presi in carico dai servizi sociali.

L’INPS però, con il Messaggio n. 4179 del 24-11-2023 ha specificato che, considerando i termini di erogazione del beneficio, non saranno accettate nuove domande di Reddito di Cittadinanza presentate dopo il 30 novembre 2023. Invece, per le domande presentate tramite intermediari, la trasmissione sarà consentita fino al 20 dicembre 2023, a condizione che siano state presentate dagli utenti presso gli intermediari entro la scadenza del 30 novembre 2023. Per maggiori dettagli vi invitiamo a leggere questo approfondimento.

Se vi state chiedendo quanto tempo ci vuole per sapere se il reddito di cittadinanza è stato accettato, cosa cambia con il reddito di cittadinanza 2023 e come si fa a sapere se è stato accettato il reddito di cittadinanza, vi consigliamo di leggere questa guida.

PER CHI RESTA IL REDDITO DI CITTADINANZA NEL 2024

il Reddito di Cittadinanza nel 2024 sarà ancora fruibile in pochissimi casi. Ossia, dal 1° gennaio ci sarà lo stop alla misura, ma sarà comunque previsto il riconoscimento di possibili rate arretrate e la liquidazione di quanto spettante a titolo di Attivazione e Uscita Unica (AUU) fino a febbraio 2024.

Per maggiori dettagli, vi invitiamo a leggere questa guida.

TUTTI I NUMERI DEL REDDITO DI CITTADINANZA NEL 2023

È stato pubblicato il Report (Pdf 899 Kb) dell’Osservatorio su Reddito e Pensione di Cittadinanza con i dati fino a ottobre 2023 relativi ai nuclei percettori di RdC e PdC.

I dati relativi ai primi 9 mesi del 2023 riferiscono di 1.205.421 di nuclei percettori di almeno una mensilità di RdC/PdC, con 2.692.407 persone coinvolte e un importo medio mensile erogato a livello nazionale di 598,95 euro.

Nel periodo gennaio-settembre 2023 il beneficio è stato revocato a 47.225 nuclei, 217.040 sono invece decaduti dal diritto. Nello stesso periodo, i nuclei beneficiari di Reddito di Cittadinanza sono 1.016.322, mentre quelli che percepiscono la Pensione di Cittadinanza sono 121.309.

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Vi consigliamo la lettura del nostro articolo per conoscere nel dettaglio i casi in cui l’Assegno di Inclusione e il reddito da lavoro sono compatibili e il nostro approfondimento sul nuovo piano di assunzioni NEET, poveri e beneficiari di ADI. Interessante anche il nostro articolo sul Reddito di Cittadinanza europeo, tra le proposte presentate al Governo per il 2024.

Infine, tra le novità più interessanti segnaliamo l’approfondimento sul reddito alimentare, misura per contrastare la povertà e la guida sulla carta risparmio spesa, destinata alle famiglie a basso reddito. Da leggere anche l’articolo sul bonus benzina 77 euro.

Sappiamo invece a chi continuerà ad essere erogato il reddito di cittadinanza nel 2024, e vi consigliamo di approfondire.

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di Valeria C.
Giornalista, esperta di leggi, politica e lavoro pubblico.
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