Bonus Maroni 2024: requisiti, come funziona, cosa prevede e novità

Le istruzioni INPS sul bonus intitolato a Roberto Maroni e rivolto a chi decide di continuare a lavorare anche se ha maturato il diritto a Quota 103

pensione

Anche nel 2024 si può presentare domanda per il bonus Maroni, il premio confermato dalla Legge di Bilancio 2024 per chi rimanda il pensionamento pur avendo maturato i requisiti per accedere a Quota 103.

Si tratta dell’incentivo simile a quello già attivo dal 2004 al 2007 che garantisce a coloro che posticipano l’uscita dal mondo del lavoro un aumento di stipendio netto attraverso un esonero contributivo che per il 2024 è pari al 9,19%.

In questa guida vi spieghiamo come funziona il bonus Maroni 2024, a chi spetta, come ottenerlo e come presentare domanda. Vediamo anche quali aumenti in busta paga spettano a chi decide di restare a lavoro invece di andare in pensione.

COS’È IL BONUS MARONI

Il bonus Maroni è uno sgravio contributivo concesso ai lavoratori che pur maturando i requisiti pensionistici per Quota 103 nel 2024 decidono di rimanere a lavoro.

Previsto dalla Legge di Bilancio 2023 all’articolo 1, commi 286-287 e confermato dalla Legge di Bilancio 2024, l’esonero ammonta al 9,19% del totale dei contributi da versare e la corrispondente somma dovuta a titolo di contribuzione a carico del lavoratore non sarà destinata all’ente di previdenza ma confluirà nello stipendio netto del lavoratore (ecco perché, nei fatti, si riceve una retribuzione più alta).

Ma cosa significa bonus Maroni e perché si chiama così? Questa agevolazione viene definita “bonus Maroni” in quanto aveva lo stesso nome uno strumento simile, istituito nel 2004 – rimanendo in vigore fino al 2007 – dall’allora Ministro per il Welfare Roberto Maroni scomparso a novembre 2022.

Ma vediamo di capire quanto è il bonus Maroni e se conviene, illustrandone tutti i dettagli.

A CHI SPETTA IL BONUS MARONI

Il bonus Maroni nel 2024 è destinato ai lavoratori dipendenti del settore pubblico e privato che, pur avendo maturato entro il 31 dicembre 2024 i requisiti per la pensione anticipata Quota 103, scelgono di ritardare la loro uscita dal mondo del lavoro e di aspettare di poter andare in pensione con il trattamento di vecchiaia ordinario (67 anni e almeno 20 anni di contributi).

Quota 103, si ricorda, è lo strumento di flessibilità in uscita confermato nella Legge di Bilancio 2024 che permette il prepensionamento a coloro che, entro il 31 dicembre 2024, abbiano compiuto 62 anni di età e versato almeno 41 anni di contributi.

In buona sostanza, il bonus Maroni premia chi, pur potendo andare in pensione prima, sceglie di rimandare la propria uscita dal lavoro.

REQUISITI

La Legge di Bilancio 2024 ha confermato i requisiti dettati dall’INPS nella Circolare n.82 del 22-09-2023, per l’incentivo si applica ai lavoratori dipendenti che si trovino in tutte le seguenti condizioni:

  • siano iscritti, alla data di esercizio della facoltà di rinuncia, all’assicurazione generale obbligatoria o alle forme sostitutive ed esclusive della medesima;

  • maturino i requisiti per l’accesso al trattamento di pensione anticipata flessibile di cui all’articolo 14.1 del Decreto Legge n. 4 del 2019;

  • non siano titolari di pensione diretta, a eccezione dell’assegno ordinario di invalidità, a carico, anche pro quota, delle gestioni previste dall’articolo 14.1 del Decreto Legge n. 4 del 2019;

  • non abbiano perfezionato il requisito anagrafico per il diritto alla pensione di vecchiaia nel caso di contribuzione accreditata in due o più gestioni previdenziali, o dell’età anagrafica inferiore richiesta per la pensione di vecchiaia ai sensi di disposizioni di legge più favorevoli, nelle ipotesi in cui sia presente contribuzione in un’unica gestione.

L’INPS specifica anche che il bonus:

  • non assume la natura di incentivo all’assunzione. Di conseguenza, non è soggetto all’applicazione dei principi generali in materia di incentivi all’occupazione;

  • non è subordinato al possesso del documento unico di regolarità contributiva da parte del datore di lavoro. Ciò perché opera sulla sola quota IVS a carico del lavoratore, esso non comporta benefici in capo al datore di lavoro.

COME FUNZIONA IL BONUS MARONI E A QUANTO AMMONTA

Ma come funziona il bonus Maroni 2024? In sostanza, per chi decide di ritardare l’accesso alla pensione è prevista la possibilità di percepire uno stipendio più sostanzioso in quanto vengono ridotti i contributi a carico del lavoratore che il datore di lavoro trattiene in busta paga.

In particolare l’esonero contributivo riguarda la quota dei contributi a carico del lavoratore dovuti all’assicurazione generale obbligatoria per l’invalidità, la vecchiaia ed i superstiti (IVS) dei lavoratori dipendenti e alle forme sostitutive della medesima (pari al 9,19%).

Il lavoratore, pertanto, avrà una busta paga più sostanziosa per tutta la durata dell’incentivo e poi andrà in pensione con un assegno più basso. Nulla cambia per il datore di lavoro che dovrà continuare a versare all’INPS la quota di contribuzione a suo carico (di regola il 23,81%) sulla retribuzione pensionabile erogata al dipendente.

DECORRENZA 2024

Con il bonus Maroni, l’obbligo di versamento contributivo da parte del datore di lavoro della quota a carico del lavoratore viene meno a partire dalla prima decorrenza utile della pensione anticipata flessibile in caso di presentazione della domanda in data antecedente alla prima decorrenza utile. L’INPS, in particolare, nella Circolare n. 39 del 27 febbraio 2024 ha chiarito che per i soggetti che maturano il diritto alla pensione anticipata flessibile nell’anno 2024, l’esonero contributivo non può avere una decorrenza antecedente al:

  • 2 agosto 2024, per i lavoratori dipendenti di un datore di lavoro privato, ove il trattamento pensionistico sia liquidato a carico della Gestione esclusiva dell’AGO;

  • 1° settembre 2024, per i lavoratori dipendenti di un datore di lavoro privato, ove il trattamento pensionistico sia liquidato a carico di una Gestione diversa da quella esclusiva dell’AGO;

  • 2 ottobre 2024, per i dipendenti delle pubbliche Amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo n. 165 del 2001, ove il trattamento pensionistico sia liquidato a carico della Gestione esclusiva dell’AGO;

  • 1° novembre 2024, per i dipendenti delle pubbliche Amministrazioni di cui all’articolo 1,
    comma 2, del decreto legislativo n. 165 del 2001, ove il trattamento pensionistico sia liquidato
    a carico di una Gestione diversa da quella esclusiva dell’AGO.

COME RICHIEDERE IL BONUS MARONI 2024

La Legge di Bilancio 2024 ha confermato le procedure già valide nel 2024 e riportate nel Messaggio INPS  n. 2426 del 28-06-2023, per cui, per richiedere il il bonus Maroni nel 2024 la domanda può essere presentate dal lavoratore interessato attraverso i seguenti canali:

  • direttamente dal sito internet INPS, accedendo tramite SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) almeno di Livello 2, CNS (Carta Nazionale dei Servizi) o CIE (Carta di Identità Elettronica), seguendo il percorso “Pensione e Previdenza” > “Domanda di pensione” e proseguendo all’interno dell’area tematica “Domanda Pensione, Ricostituzione, Ratei, Certificazioni, APE Sociale e Beneficio precoci”;

  • utilizzando i servizi telematici offerti dagli Istituti di patronato riconosciuti dalla legge. In questo caso il lavoratore può richiedere il supporto degli esperti del patronato che possono presentare per suo nome e conto la domanda;

  • contattando il Contact Center Integrato al numero verde 803164 (gratuito da rete fissa) o al numero 06164164 (da rete mobile a pagamento in base alla tariffa applicata dai diversi gestori).

Il riconoscimento del bonus segue poi questo iter:

  • il lavoratore deve dare comunicazione all’INPS della volontà di accedere all’incentivo attraverso presentazione della domanda (istanza);

  • l’INPS provvede a certificare al lavoratore, dandone comunicazione al datore di lavoro, il raggiungimento dei requisiti minimi pensionistici per l’accesso al trattamento di pensione anticipata flessibile entro 30 giorni dalla richiesta o dall’acquisizione della documentazione integrativa necessaria;

  • il datore di lavoro, acquisita la certificazione, procede all’eventuale recupero, a conguaglio, delle contribuzioni pensionistiche eventualmente già versate.

QUANDO SCADONO GLI EFFETTI DEL BONUS MARONI

Sotto il profilo temporale, la Circolare n.82 del 22-09-2023 chiarisce che il bonus Maroni cessa di produrre effetti al ricorrere di una delle seguenti ipotesi, non modificate dalla Legge di Bilancio 2024:

  • esercizio della revoca della facoltà di rinuncia con decorrenza dal 1° giorno del mese successivo;

  • al raggiungimento del requisito anagrafico per il diritto alla pensione di vecchiaia, nel caso di contribuzione accreditata in due o più gestioni previdenziali, o dell’età anagrafica inferiore richiesta per la pensione di vecchiaia ai sensi di disposizioni di legge più favorevoli, nelle ipotesi in cui sia presente contribuzione in un’unica gestione;

  • al conseguimento di una pensione diretta, a eccezione dell’assegno ordinario di invalidità, a carico, anche pro quota, delle gestioni previste dall’articolo 14.1 del Decreto Legge n. 4 del 2019.

COME CAMBIA LA PENSIONE CON IL BONUS MARONI

Ai fini pensionistici, i periodi durante i quali il lavoratore usufruisce del bonus Maroni comportano una riduzione dell’aliquota di finanziamento e di computo che non incidono sulla retribuzione pensionabile.

La fruizione del beneficio non modifica la determinazione dell’importo delle quote di pensione calcolate con il sistema retributivo, le quali sono determinate sulla base della retribuzione pensionabile. Ciò, in applicazione delle disposizioni normative vigenti per la gestione pensionistica a carico della quale è liquidato il relativo trattamento pensionistico.

Con riferimento, invece, alla quota di pensione contributiva, l’esonero produrrà effetti sul montante contributivo individuale che verrà determinato applicando alla base imponibile, per i periodi interessati dall’incentivo, l’aliquota di computo nella percentuale prevista a carico del datore di lavoro.

IL BONUS MARONI CONVIENE?

La scelta di posticipare l’uscita anticipata dal lavoro col bonus Maroni ha implicazioni finanziarie importanti. Mentre il lavoratore riceverà uno stipendio più alto grazie al bonus in busta paga, la sua pensione futura sarà “meno ricca”, poiché i contributi versati durante il periodo di lavoro aggiuntivo non aumenteranno il montante pensionistico.

Il datore di lavoro continuerà a versare la stessa retribuzione all’INPS, ma il bonus Maroni farà sì che questi versamenti aumentino la busta paga del lavoratore, invece di andare alle casse previdenziali. Inoltre, va notato che durante questo periodo di posticipo del pensionamento, gli adeguamenti periodici basati sull’inflazione non verranno considerati.

È evidente che si tratta sempre di decisioni personali, soggette a valutazioni individuali e non suscettibili di un giudizio a priori. Ogni individuo deve ponderare attentamente ciò che può risultare più vantaggioso per sé. Tuttavia, è importante considerarne tutti aspetti prima di decidere.

RIFERIMENTI NORMATIVI

ALTRI AIUTI E AGGIORNAMENTI

A vostra disposizione la nostra guida alla riforma pensioni 2024, che riassume tutte le novità.

Vi consigliamo anche i nostri approfondimenti su Quota 103, su Opzione donna e APE sociale nel 2024. Per saperne di più, vi invitiamo ad approfondire anche il nostro articolo sui contributi volontari INPS nel 2024.

In questa pagina, invece, trovate le notizie sugli aiuti per i pensionati.

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di Valeria C.
Giornalista, esperta di leggi, politica e lavoro pubblico.
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5 Commenti

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  1. il 9,19 % su 1000 euro = 91,9 euro
    il 9,19% su 1500 euro = 137,85 euro
    il 9,19 % su 2000 euro = 183,8 euro

    il tutto verrà tassato ulteriormente
    la pensione perderà circa 50 euro al mese

    Gente chi ha voglia continui a lavorare senza BONUS
    Altrimenti godetevi la vita

  2. Certo che per noi che abbiamo fatto 10 anni in più rispetto a chi ne ha fatti 35 senza parlare dei 15 anni 6 mesi e 1 giorno è un bel guadagno!

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